Film > Alexander
Ricorda la storia  |      
Autore: DarkLullaby21    30/03/2010    1 recensioni
Una one-shot semplice, scritta per rilassarmi un po' durante noiosissime ore di filosofia. L'amore di Alessandro ed Efestione in una delle sue tante varianti.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alessandro il Grande, Efestione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

πιστολή (lettera)

 

Sentiva una mano dalle dita affusolate pettinargli i capelli mentre la sua pelle continuava a rubare calore a quella caldissima del compagno. Sentiva sul corpo nudo la consistenza morbida delle coperte e sotto di esso la solidità del corpo del suo generale.

Oltre le tende, la notte faceva splendere i suoi diamanti più luminosi ed il vento del deserto portava note di incenso.

- A cosa pensi, Alessandro? -

La sua voce è dolce come le note del flauto: chiede con gentilezza, lasciando alle risposte il tempo di formarsi.

Alessandro si strinse maggiormente nel loro abbraccio, prima di rispondere, facendo scivolare una gamba sopra quella di Efestione per intrecciarle sotto le coperte leggere, nello stesso modo in cui erano legate le loro mani sul petto del generale.

- Mia madre mi ha scritto un’altra lettera. Vuole che la faccia venire a babilonia, e si lamenta della mia assenza Efestione gli tirò leggermente i capelli biondi per fargli reclinare il capo all’indietro e baciarlo leggero sulle labbra umide, ma quando fece per ritrarsi Alessandro lo costrinse a fermarsi catturandolo in un bacio appassionato dove cercò la lingua dell’amante con la propria, coinvolgendolo in un gioco di carezze umide e calde; si separarono col respiro affannato ed Efestione ne approfittò per parlare.

- Allora perché non torni? È tanto che manchi da casa -

- Io sono a casa - ribatté l’altro guardando il compagno negl’occhi - Babilonia è la mia casa, e tu con lei. Non voglio tornare, voglio stare qui: lontano dai suoi serpenti, la sua smania di politica e le sue ossessioni per me! -

Il generale ridacchiò appena, baciandolo nuovamente sulle labbra e poi sulla fronte.

- Diventare re ti ha reso capriccioso, amore: tua madre vuole solo starti accanto perché ti ama...-

-Ma non ama te! Vorrebbe separarci ed io questo non posso tolleralo!-- Alessandro, non essere sciocco. Perché dovrebbe volere una cosa del genere?-

Alessandro sospirò alzandosi di scatto dal letto senza curarsi di coprirsi - permettendo all’amante di avere una visione completa del suo splendido corpo - e si diresse verso il tavolo dove aveva abbandonato la lettera di Olimpiade.

La prese per poi tornare verso il letto e riaccomodarsi nell’abbraccio dei Efestione, che si era sollevato a sedere con la schiena contro i voluminosi cuscini, appoggiandosi al suo petto e porgendogli la lettera.

Guardò le espressioni che si susseguirono sul suo volto, la sorpresa e poi il disappunto che gli fece stringere le labbra in una linea sottile; sentì la presa del braccio avvolto attorno alla vita serrarsi, probabilmente una reazione istintiva alle frasi odiose dettate da sua madre.

Efestione lasciò cadere la lettera a terra e avvolse l’altro braccio - ora libero - attorno alle spalle del suo re: il silenzio che seguì per svariati istanti fece nascere in Alessandro uno spiacevole senso di inquietudine.

- Tiòn...?-

- Non pensavo mi detestasse fino a questo punto...-

Alessandro si mise velocemente in ginocchio tra le sue gambe per guardarlo negl’occhi, prendendogli il viso tra le mani senza permettere allo sguardo del generale di fuggire il suo.

- Tu non devi dar peso a quello che dice lei, le sue frasi non hanno alcuna importanza. Tu devi pensare solo a me, a noi...ed io ti amo e ti voglio accanto!...Fino alla morte-

Il re vide gl’occhi del compagno brillare - se di lacrime o di gioia non lo seppe mai, e le sue lebbre schiudersi per sussurrare...

- Abbracciami!-

Alessandro  se lo strinse al petto con  forza, facendogli appoggiare la fronte nella curva del collo, ed Efestione si aggrappò alle sue spalle con la stessa intensità.

-Non pensare mai di potermi lasciare. Non te lo permetterò - gli sussurrò Alessandro tra i capelli e sentì le labbra del compagni tendersi contro il suo collo in un piccolo sorriso, per poi baciarne la pelle più e più volte, partendo dalla curva con la spalla per arrivare al profilo dell’orecchio con baci leggeri ma prolungati che obbligarono il re ad afferrargli la nuca per costringerlo i un bacio lungo e caldo sulla bocca.

- Sai che non lo farei. Patroclo morì per Achille...-

- E Achille non abbandonò la guerra per vendicarlo -

Efestione si sporse a baciare l’amante con forza, il cuore acceso da quella promessa appena scambiata, facendo cadere Alessandro di schiena sul letto e bloccandogli i polsi contro le lenzuola che sapevano ancora di loro; gli baciò il viso - fronte, occhi, guancie, bocca - poi il petto partendo dalla gola, dove sentiva pulsare il sangue caldo, scendendo sul ventre piatto e fermandosi a torturare l’ombelico.

- Tiòn...Tiòn smettila...!-

Efestione sollevò lo sguardo, trovando occhi infiammati e brucianti che gli chiedevano di più e subito; sorrise, risalendo lungo quel corpo magro e caldissimo che aveva imparato a memoria, arrivando fino alle labbra del suo re

- Sei sempre stato impaziente, mio re - sussurrò sulle labbra del'amante accarezzandogli le gambe allacciate alla sua vita.

Alessandro soffiò un gemito per quelle carezze tanto intime, circondando il corpo dell'amante anche con le braccia

- Sono sempre stato innamorato di te, è diverso -

Efestione sorrise dolce, lasciandosi baciare profondamente per lunghi minuti mentre preparava il compagno con due dita unte di olio profumato. Sapere che per quella notte il suo bellissimo Alessandro si sarebbe lasciato amare seguendo ogni suo desiderio, ogni capriccio, era un brivido che scaldava il cuore ed incendiava il sangue quasi fosse brace rovente.

Scese a mordergli la pelle morbida del collo, la spalla, la clavicola, fino ad arrivare ad un capezzolo che torturò con lingua a denti mentre continuava a preparare l'amante tremando di aspettativa.

- Ah!...Oh Dei!....Tiòn...-

- Aspetta...ancora un po', amore, solo un po'-

Adorava vezzeggiare quel corpo bellissimo: sentirlo muoversi e fremere sotto il tocco delle sue carezze, concedersi completamente alle sue cure.

- E-Efestione!-

- Sei splendido, amore. Più bello di Apollo stesso -

- Hm! Smettila di parlare e muoviti! -

Il generale non poté evitare di ridacchiare per quella buffa presa di posizione così tipica del carattere forte e testardo del suo compagno.

- Non rinunci mai a dare ordini, vero Alè? -

Ma non lo lasciò replicare, entrando in lui con una spinta decisa ma comunque attenta, catturando con le labbra ogni singolo gemito che provocò all'altro.

Alessandro gli abbracciò le spalle con forza, spingendo l'amante a muoversi dentro di se per lenire l'iniziale sensazione di bruciore, assecondando quegli stessi movimenti con i fianchi su cui poggiava una mano dell'amante; quelle occasioni, in cui si lasciava amare così Efestione, erano diventate sempre più rare da quando non erano più ragazzi e proprio per questo erano le più importanti.

Si assecondarono a vicenda nel gioco di tutti gli amanti, e per tutti è privatamente speciale: col passare del tempo Alessandro aveva capito che in amore non esistono ruoli gerarchie, ma che si è liberi e schiavi ad un tempo e tutti nello stesso modo, senza eccezioni.

Caddero sfiniti in un groviglio di coperte e corpi, il respiro ansimante e lo sguardo languido - gli occhi resi più scuri dalle pupille dilatate . Restarono stesi uno accanto all'altro, con Efestione che giocava ad intrecciare le dita tra i capelli del suo amore ed il giovane re che si lasciava coccolare come da ragazzo - quando si nascondevano nei boschi di Pella.

- Comunque no lo farei mai - disse ad un tratto Efestione seguendo pensieri tutti suoi e continuando a pettinare i capelli dell'altro.

Alessandro non aveva voglia di parlare in quel momento e si limitò a baciargli il collo per fargli capire che era ancora sveglio e l'aveva sentito.

- Lasciarti, intendo,non lo farei mai. preferirei morire piuttosto...e lo sai che i serpenti non mi hanno mai fatto paura -

Il re sorrise tra i capelli del suo splendido amante facendogli poi piegare il capo per baciarlo.

- Ti amo -

- Anch'io ti amo. Adesso dormi, Alè -

 

La notte passò tranquilla, leggera come seta, e il mattino dopo il sole sembrava brillare con più forza sopra una lettera dimenticata che non faceva più paura.

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alexander / Vai alla pagina dell'autore: DarkLullaby21