Dragone
Scheggie e sangue,
Che altro
Covano i ricordi?
I morsi di una fame
Antica come l'uomo
Chiamano tormento.
Mai più né mai
Crescerò in me
Il lamento
Sedotto dalla speranza.
Recherò a voi soltanto dolore,
L'ultima delirante danza
Del mio cuore
Che in un gioco di fuoco
Lentamente langue, e muore.
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Sparito di nuovo per lungo tempo, anche se ormai credo che i miei ritmi di pubblicazione siano diventati questi. Non volevo pubblicare questa poesia, la cui morale è terribile ma alla quale voglio comunque bene, senza averne scritta un'altra più lieta. Ora ce l'ho e quando questa avrà abbastanza pareri da farmi capire quanto vale, la pubblicherò e vi dico in anticipo che è finora quella a cui tengo di più, come la persona a cui è dedicata. Per ora colgo l'occasione di ringraziare chi si è dato pena di seguirmi fin qui, mi ha fatto davvero bene, grazie.