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Autore: solarial    31/03/2010    4 recensioni
“Na-Na-Naruto-kun?”
Arrossendo, si morse l'interno della guancia. Splendido! Cioè, non aveva ancora cominciato e già balbettava, che cosa avrebbe fatto quando gli avrebbe chiesto il bottone? Una compilation dance?
[Naruto/Hinata con accenni Sasuke/Sakura e Shikamaru/Ino]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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It started with a button

Titolo: It Started With a Button
Rating
: Giallo
Genere
: Generale, romantico, commedia, introspettivo
Pairing
: Naruto x Hinata, brevissimi accenni alla SasuSaku e ShikaIno
Note
:
No signori! Non è uno scherzo, né siete sotto gli effetti degli allucinogeni. Ebbene sì, IO, solarial, dopo anni di onorata carriera da Pink Panthers, quindi fiera sostenitrice della NaruSaku, ho scritto una NaruHina... ovviamente sono e resto Pink XD
Ma chi l'avrebbe mai detto che sarebbe arrivato questo momento? E' proprio vero il detto “mai dire mai nella vita” XD
Ho voluto provare a sfidare me stessa in un territorio sconosciuto come questo e spero che l'effetto sia, più o meno, godibile. Anche se ne dubito. Ma ormai l'ho scritta, quindi amen XD Non è niente di che ovviamente, infatti è una semplice AU.
Un grazie quando una casa va alla mia preziosa beta e amica,
Naco chan, alla mia piccola Chià e a Mars, che mi hanno sopportato e supportato nella realizzazione di questa fanfiction, dato che è stato un vero calvario XD

Non dovrebbero essere OOC i personaggi, ma in caso contrario, ditelo che mi regolo di conseguenza. Grazie^^

Disclaimer: Scritta usando uno dei prompt della mia cartella della Criticombola di Criticoni (prompt numero 59 “Tre mesi fa" ).

Nota importante:
Potrebbe in effetti essere, per adesso, l'ultima fic che posto sul fandom. Che ironia, cominciai con la fic che sfociò in una SasuSaku per terminare con una NaruHina.
Il mio interesse su Naruto è andato via via sempre più a calare. Non è assolutamente colpa di Kishimoto, né degli ultimi capitoli spoiler. Ci tengo a precisarlo perché per me il fandom è il fandom e il manga è il manga.
Non è detto che non torni con altro qui sul fandom. Anche perché non ho assolutamente intenzione di lasciare completamente. Probabilmente mi dedicherò alla sistemazione di fic, sempre su Naruto, che chiedono di essere completate da anni XD o ad altri fandom.
Questo fandom mi ha regalato davvero tanto in questi ultimi cinque anni e sono contenta di aver dato, con poco, un contributo alla sua crescita e maturazione che resterà comunque una parte importante di me. Ovviamente il fatto di non scrivere non determina che non leggerò fic su Naruto. Quindi non vi liberete così facilmente di me u.u
Non è un addio, ma un arrivederci a tempi migliori.


E finalmente vi lascio alla lettura^^



***

Guardando scrupolosamente la sua figura davanti al grande specchio della sua camera, Hinata controllò per l'ennesima volta che tutto fosse a posto.
Sembrava che non ci fossero difetti, o almeno lei sperava. Eppure, più si scrutava più si sentiva stupida e paranoica.
Si impose di allontanarsi dallo specchio e,
portandosi dall'altra parte della stanza, si sedette sul letto. Ovviamente stette attenta a come lo faceva, non voleva che con quel gesto le si formassero delle pieghe sul vestito, non dopo che aveva passato ore a farsi torturare da Ino e Sakura, le sue migliori amiche, per essere perfetta.
Perfetta... forse era meglio dire
presentabile.

Non era riuscita a vincere sul vestiario, Ino l'aveva costretta ad indossare un abitino che le sembrava un po' troppo corto per i suoi gusti. Infatti, da seduta, l'orlo della gonna le arrivava appena sopra le ginocchia e nonostante tutti i tentativi di abbassarlo, non c'era stato niente da fare. Insomma, una battaglia persa in partenza che l'aveva lasciava frustrata e mortificata. Non era abituata a indossare certi abiti, ma Ino aveva insistito dicendole che sicuramente lui avrebbe apprezzato. Persino Sakura le aveva dato man forte, aggiungendo che non c'era niente di scabroso nell'indossarlo. Così alla fine si era lasciata convincere.

Lanciò un'occhiata furtiva all'orologio appeso sulla parete e, accorgendosi che ormai mancavano esattamente quindici minuti, sentì il cuore batterle forte. Portò una mano sul petto, pregando affinché rallentasse il suo ritmo frenetico; se non era ancora arrivato e il solo pensiero le provocava quell'effetto, cosa sarebbe successo quando l'avrebbe avuto davanti?
Inspirò ed espirò profondamente come le aveva insegnato TenTen quando era troppo nervosa, cercando con quegli esercizi di autocontrollo del respiro di riportare la calma dentro di sé.
Possibile che fosse così tesa? Eppure quella non era la prima volta che uscivano assieme e sperava non fosse nemmeno l'ultima. Ma se continuava così, c'era il rischio che lui prima o poi si stancasse di lei.
Ma perché doveva essere così?

Fece vagare i suoi occhi per tutta la stanza: forse se avesse trovato qualcosa, qualsiasi cosa, che le avrebbe tenuto occupata la mente, avrebbe evitato di innervosirsi così. Ma chissà perché, quando cerchi qualcosa che ti serve, non la trovi mai!
Beh, poteva leggere qualcosa ma... no, non le andava molto e non aveva nemmeno voglia di guardare qualche rivista, era sempre stata nemica del gossip. D'altronde, a lei che importava della vita degli altri? Di accendere la TV non se ne parlava, e non aveva nemmeno voglia di sentire della musica.
Splendido, davvero meraviglioso.
Possibile non ci fosse davvero niente che potesse distrarla in quella camera? Si chiese sbuffando.
Eppure, proprio quando stava pensando di arrendersi, la sua attenzione fu catturata dal riflesso del sole che, attraversando la finestra, si adagiò dolcemente sulla cornice di una delle tante fotografie che stavano sulla mensola della sua scrivania.
Dopo averla presa tra le mani, lentamente, fece scorrere le dita sulla superficie fredda e liscia del vetro, sfiorandone ogni particolare. Era stata scattata durante la cerimonia della consegna dei diplomi tre mesi prima. Istintivamente chiuse gli occhi e sorridendo dolcemente, ripensò a quel giorno: Il giorno in cui tutto ebbe inizio. Era stato così meraviglioso. Non avrebbe mai ringraziato abbastanza Sakura e Ino. Era stato anche merito loro se adesso stavano assieme.

Signorina?”
Una voce proveniente dall'altra parte della stanza la distolse dai suoi pensieri.

Sì?”
Il Signor Uzumaki è arrivato, la sta aspettando nella sala del tè. Suo padre le raccomanda di non fare tardi e... ecco... di suggerire al suo fidanzato di presentarsi con abiti consoni all'arredamento di casa Hyuuga e di evitare, in particolare, l'uso dell'arancione.”
Hinata scoppiò a ridere mentre, con il cuore in gola e dopo essersi ricontrollata per l'ennesima volta, correva in direzione di Naruto: il suo unico e vero amore.


It Started With A Button



Non sapeva se ridere o piangere, ovviamente di commozione.
Non poteva ancora crederci, eppure ce l'aveva fatta. Non solo si era diplomata ma aveva ottenuto persino il punteggio più alto dell'intera scuola, classificandosi prima.
Le notti passate a studiare, i pomeriggi interminabili in biblioteca, le serate trascorse a ripassare con le sue amiche, tutti i suoi sforzi erano stati ampiamente ricompensati.

Ben fatto figliola, sono proprio orgoglioso di te.” Sussurrò suo padre mentre le sfiorava la spalla. Hinata arrossì imbarazzata abbassando la testa, non era abituata a quegli slanci di tenerezza da parte sua, da sempre figura austera e imponente. Eppure, era così felice di sapere che i rapporti con lui, dopo anni di silenzio ed incomprensioni, stavano lentamente migliorando. E chissà, forse un giorno quei gesti sarebbero stati talmente naturali che nessuno dei due si sarebbe sentito fuori luogo.
Gr-grazie padre” rispose timidamente.
Bene, io tornerò a casa adesso. Non fare troppo tardi o sarò costretto a mandare Neji a cercarti.”
Certo pa-padre. No-non farò tardi. A sta-sta sera.” Hiashi annuì prima di incamminarsi con sua sorella verso villa Hyuuga.

Ehi Hinata, visto che tuo padre ora è fuori gioco, che ne diresti se realizzassi il tuo sogno proibito?” disse Ino circondando le spalle della ragazza con il braccio destro. Sakura ghignò sapendo perfettamente cosa volesse fare l’altra.
Il mio sogno proibito?” domandò ingenuamente.
Hinata si chiese se per caso Ino avesse battuto la testa quella mattina, perché non riusciva a capire dove volesse andare a parare.

Esatto!” aggiunse Sakura ammiccando in direzione dell'altra.
E' inutile che fai la finta tonta, amica mia.”
Ma io non capisco davvero...”
Decisamente c'era qualcosa di strano nel modo in cui la stavano osservando quelle due.
Un momento! Lei conosceva benissimo quegli sguardi; Ino e Sakura la stavano fissando in un modo che voleva dire solo una cosa: guai in vista!

Ehm, che ne dite se andassimo a festeggiare nella nuova pasticceria che c'è in centro? Ho sentito che fanno delle torte buonissime, potremo provarle!”
Magari se fosse riuscita a persuaderle, forse...

Io non mi preoccuperei delle torte... adesso.”
Dalla risposta di Sakura sospettava che non ci sarebbe riuscita.

Per quello c'è tempo.” Aggiunse Ino mentre Sakura annuiva complice.
Non vorrai mica tornare a casa con i rimorsi per non averci provato nemmeno questa volta, spero!”
Rimorsi? Ma che...
Oh, adesso cominciava a capire dove volessero arrivare quelle sconsiderate. Portò le mani sul volto cercando con quel gesto di coprire il rossore che le imporporava le guance.
No, non potete farmi questo, pensò mentre sentiva il cuore accelerare di battito in battito. Volevano davvero che si dichiarasse proprio quel giorno? No, quelle due erano pazze, non c'erano altre spiegazioni!
Sorrise nervosamente cercando una via di fuga
ma, sentendo la stretta di Sakura intensificarsi sul suo braccio, capì che sarebbe stato tutto inutile, non l'avrebbe lasciata andare tanto facilmente. Maledizione a lei e a quella dannata forza, sa dove cavolo l'aveva ereditata poi?

Decisamente era in momenti come questi che sperava di poter sparire. Come potevano pretendere che lei riuscisse ad avvicinarsi a lui senza svenire? Insomma, erano anni che ci provava, ma la situazione era sempre stata la stessa: un fallimento.
Tutte le volte che aveva provato a dichiararsi, nonostante si fosse preparata psicologicamente e mentalmente al momento, con tanto di lettera d'amore, non aveva fatto altro che fuggire di corsa con la coda tra le gambe. Cosa le rendeva così fiduciose che quel giorno sarebbe stato diverso?
Non che lei non lo volesse. Eccome! Desiderava con tutta se stessa poter far breccia sul suo cuore, ma che speranze poteva avere una come lei, così insignificante ed anonima, con uno come Naruto Uzumaki?
Nessuna. Lo sapeva... Ma che ci poteva fare? Seppur la parte razionale del suo essere le suggeriva costantemente di voltare pagina, il cuore lottava con forza affinché non dimenticasse. Ed era così frustrante essere divisa tra cuore e mente, sopratutto quando l'uno alimentava le speranze uccise dall'altra, in una battaglia che non aveva né vincitori né vinti.

Insomma, per quanti sforzi potesse fare, non c'era verso: il suo volto avrebbe continuato a comparirle davanti sempre, anche nei momenti più impensabili.
Lui era tutto per lei. L'aveva sempre osservato da lontano, ma non aveva fatto altro che ammirarlo per la sua tenacia, per la sua cocciutaggine nel voler a tutti i costi fare qualunque cosa, anche la più stupida. Adorava il suo carattere, seppur le sue amiche lo trovassero troppo chiassoso: per lei era perfetto così com'era; non c'era bisogno di cambiare niente, non c'era niente che non andasse in lui.

Come fare a non rimanere ore ed ore impalati a fissare i suoi occhi, poi?
Lei li amava semplicemente, erano così limpidi che se avesse potuto, avrebbe sicuramente visto riflettersi l'immagine di se stessa dentro; e sarebbe stato diverso dal semplice guardarsi allo specchio, perché aveva sempre avuto l'impressione che in quelle iridi ci fosse qualcosa che riuscisse a purificare il mondo, a dare l'idea che chiunque fosse migliore di quanto pensasse. E poi, erano talmente belli da riuscire a rilassarla e far sparire in un batter di ciglia ogni preoccupazione.
Lo amava dal profondo del cuore, lo amava come non aveva mai amato nessuno al mondo, ogni fibra del suo essere fremeva a causa di quel nome. Lo amava così disperatamente che, se avesse potuto, l'avrebbe urlato al mondo intero. Se solo ci fosse stato un modo per farglielo capire, se solo non fosse stata così maledettamente timida ed impacciata, se solo...

Dunque, ci siamo capiti?” La voce di Ino la riportò bruscamente alla realtà.
Eh? Che ha detto?
Pensò fissandola. Ossignore, ha sospirato lungamente. Credo si sia accorta che non stavo seguendo.
Per l'ennesima volta, il piano è questo: tu vai da lui e con molta semplicità gli chiedi se può darti il secondo bottone della sua divisa. In questo modo non gli dirai apertamente che sei innamorata di lui, ma lo farai capire. Niente di più facile, no?”
La faceva facile Ino, visto il carattere sfacciato che si ritrovava! Di certo sarebbe stato difficile per una come lei poter trasformare quelle parole in azioni.

Se lui dovesse dartelo, vorrà dire che il gioco è fatto. Ricambia i tuoi sentimenti, tu sarai felice, noi saremo finalmente libere dai tuoi lunghi sospiri d'amore struggenti, e lui si sarà trovato una ragazza con la testa a posto che forse riuscirà a migliorarlo.” Concluse sicura delle sue parole.
E se invece dovesse andare storto?” Domandò Hinata con un filo di voce abbassando il volto scoraggiata. C'era anche quella possibilità; dopotutto, Naruto non aveva mai dimostrato che potesse tenere a lei anche un pochino...
Ino sospirò. “Tu sei troppo pessimista ragazza mia!” con due dita le alzò il mento in modo che si guardassero negli occhi “Fidati di me, vedrai che andrà tutto bene, quindi...” fece scivolare le mani sulle spalle di Hinata e facendola voltare, sghignazzando, la spinse con forza.


***


Ed ora non ci rimane che aspettare e sperare che tutto vada bene” Disse Sakura.
Che cos'è quel tono? Dici che potrebbe andare storto qualcosa?” Domandò Ino fissandola dubbiosa.
Beh, stiamo pur sempre parlando di Naruto.”
Ma non dobbiamo preoccuparci... Tu hai chiesto a Sasuke di darci una mano, no?”
Sakura annuì. Certo, lui era stato restio all'inizio nel volerla aiutare; le aveva chiaramente detto che non erano affari suoi e che non stava a loro giocare ai “novelli Cupidi”, ma lei sapeva esattamente come ottenere qualcosa da lui: l'aveva minacciato. O le dava una mano a farli dichiarare, oppure poteva considerarsi un uomo morto. Dopotutto, per quanto dolce e adorabile potesse essere con lui - lo amava con tutta se stessa e avrebbe fatto qualunque cosa pur di renderlo felice e fiero di essere la sua ragazza -, Sasuke sapeva perfettamente che non doveva prendersi la libertà di rischiare contro di lei e farla arrabbiare, se non voleva ritrovarsi senza attributi. Sorrise diabolica.

Io ho persino chiesto a Shikamaru di fare la sua parte!”
Perfetto.”
Sicuramente andrà bene. Sono anni che provano a dichiararsi senza successo, vedrai che oggi sarà il giorno!”
Secondo te dovremo chiedere qualcosa in cambio per l'aiuto?”
Assolutamente sì!” Sakura ghignò a quella risposa. C'era da aspettarselo, dopotutto sapeva che Ino non avrebbe mosso dita senza ricevere nulla in cambio.
Bene, allora ora non ci rimane che aspettare“ L'altra annuì.


***


Più si avvicinava a lui, più il cuore le batteva forte in petto. Si passò la lingua sulle labbra improvvisamente aride. Si fermò per pochi istanti e, inspirando ed espirando, si passò nervosamente le mani tra i lunghi capelli; era tesissima, ma non poteva fallire anche questa volta. Non poteva essere così difficile, giusto? Aveva persino guardato, durante la sua avanzata, come alcune ragazze avessero fatto per chiedere il bottone della divisa ai ragazzi di cui erano innamorate. Se ci erano riuscite loro, poteva farlo anche lei, no?

Ormai c'era quasi. Naruto stava seduto sull'erba all'ombra dei ciliegi mentre, tra un onigiri e l'altro, gesticolando animatamente, parlava con Sasuke Uchiha, anche se sembrava che l'altro non lo stesse ascoltando, visto che teneva gli occhi chiusi, come se volesse isolarsi da tutto e tutti.
Spostando la sua attenzione da Naruto a Sasuke, si chiese che cosa ci trovasse la sua amica in uno come lui. A lei aveva sempre fatto una certa soggezione e,
in tutti quegli anni che lo conosceva, non era riuscita a portare a termine una semplice conversazione senza finire per balbettare o abbassare lo sguardo. Sakura diceva sempre che “abbaiava ma non mordeva”, eppure lei non era mai riuscita a sentirsi completamente a suo agio con lui.
Sasuke doveva essersi accorto della sua presenza perché, dopo aver aperto gli occhi e averla fissata brevemente, si era alzato per poi cominciare ad allontanarsi con le mani nelle tasche e l'espressione di superiorità che da sempre lo aveva contraddistinto dagli altri.

Perché il Teme se n'è andato all'improvviso? Che sia andato al cesso?” Hinata lo aveva sentito sussurrare mentre si grattava il mento assottigliando lo sguardo.
Ora erano soli.
Completamente soli.
Oddio, che cosa doveva fare? E se fosse fuggita?
Scosse la testa: no, non doveva farlo! Non quando mancava così poco... doveva solo farsi forza e cercare di aprire bocca per parlare. Ma perché non ci riusciva?
Inghiottì la saliva diventata improvvisamente eccessiva e, stringendo tra le mani la stoffa della gonna, si impose di parlare prima che fosse troppo tardi.

Na-Na-Naruto-kun?”
Arrossendo, si morse l'interno della guancia. Splendido! Cioè, non aveva ancora cominciato e già balbettava, che cosa avrebbe fatto quando gli avrebbe chiesto il bottone? Una compilation dance?
Lui parve finalmente accorgersi di lei perché, alzando la testa, le sorrise amichevole.

Hei Hinata, come va la vita? Ho saputo che sei ti sei diplomata arrivando prima nella graduatoria della scuola. Wow, sei una grande! Io mi sono diplomato per miracolo, ma scommetto che per una cervellona come te questi esami siano stati una passeggiata!”
Ehm... P-più o-o m-meno...” riuscì a dire mentre si sedeva elegantemente sull'erba. Menomale che Naruto con un gesto della mano le aveva chiaramente detto di sedersi, perché se fosse rimasta ancora impiantata in quella posizione, avrebbe rischiato di perdere l'equilibrio e cadere visto che più passavano i secondi e più sentiva le forze delle gambe abbandonarla. Non avrebbe di certo retto l'ennesima figuraccia davanti a lui.


***


Cominciava a sentirsi frustata. Era già un miracolo se era riuscita a non svenire data la vicinanza di Naruto, ma questo silenzio cominciava a diventare veramente pesante.
Erano passati ormai diversi minuti da quando si era seduta accanto a lui, ma nessuno dei due osava dire qualcosa. Beh, lei stava in silenzio perché non sapeva come cominciare, ma lui... con la coda dell'occhio vide che era troppo occupato a mangiare per riuscire a parlare.

Hinata si voltò completamente in modo da guardarlo negli occhi e... non l'avesse mai fatto, dato che si era trovata pezzi di riso sul viso sputacchiati da Naruto mentre cercava, con la bocca piena, di chiederle se volesse favorire.
Oddio Hinata...” si sbatté un pugno sul petto, probabilmente con l'intento di accelerare i tempi ed inghiottire. “Mi dispiace da morire... scusami... non volevo!”
Naruto tentava di scusarsi come meglio poteva, mentre passava il suo fazzoletto sul viso mortificato della ragazza.

V-va... tu-tu-tutto... be-bene, Na-na-ruto-kun.”
"Ti pregotipregotiprego... non dirlo a Sakura-chan!” la implorò mentre le teneva le mani tra le sue in un gesto disperato. Naruto sapeva quanto fosse protettiva la sua migliore amica nei confronti di Hinata e, se solo avesse scoperto che cosa aveva fatto, l'avrebbe ucciso, e non prima di averlo torturato a dovere. Inghiottì la saliva in eccesso, spaventato.

No-non ti pre-preoccupare” lo rassicurò lei mentre gli sorrideva dolcemente, arrossendo a quel contatto di mani.

Naruto abbassò lo sguardo affranto. Poteva essere più stupido di così? Insomma, quella era l'occasione giusta per farle, finalmente, capire che in verità lei non gli era del tutto indifferente e aveva fatto la figura del cretino. Sospirò. Lei era così bella e dolce, com'era possibile che si fosse innamorato davvero di uno come lui? Possibile che gli altri si sbagliassero? Che cosa aveva da offrirle, poi?
Hinata faceva parte di una delle famiglie più prestigiose di tutto il paese, per non dire intera nazione, mentre la sua non era di certo agiata: era già un miracolo se riuscivano ad arrivare alla fine del mese nonostante lavorassero entrambi i suoi genitori. Certo, non che volesse sposarsi, erano troppo giovani per quelle cose, solo che... sì insomma, qualora ci fosse stata la possibilità di poter stare assieme, sarebbe stato in grado di renderla felice? O di provvedere ai suoi bisogni?
Però, potevano provarci, no? Che cosa aveva da perdere poi? Si sarebbe sforzato, per quanto potesse essere possibile, di evitarle di fare brutte figure. Certo, non che ci credesse, ma poteva almeno provarci, se non per se stesso, per il bene di Hinata.
Ma prima di tutto, doveva trovare un modo per confessarle i suoi sentimenti...

"Ehm...” Hinata si torceva le dita. Ok, o adesso o mai più, pensava. “Se-senti...” passandosi una mano tra i capelli, lasciò che le dita giocassero nervosamente con una delle ciocche e, evitando il contatto visivo, dopo aver inspirato profondamente, si affrettò ad aggiungere “Io... ecco sì... cioè... senti, non è che... mi... m-mi...” guardò di sfuggita Naruto e abbassò di nuovo lo sguardo. Possibile che non riuscisse a parlargli?
Maledizione!
Istintivamente si passò la punta della lingua sulle labbra aride e strizzando gli occhi talmente forte da farsi male, urlò: “Potrestidarmiiltuosecondobottonepercortesia?”
Ok, ce l'aveva fatta, no? Non era stato così difficile!
Sorrise dubbiosa del suo risultato: ora non avrebbe fatto altro che aspettare la risposta di Naruto, positiva o negativa che fosse, ma... perché lui non rispondeva?
Aveva per caso sbagliato qualcosa? Non le sembrava però. Oddio, che doveva fare ora? Questo silenzio cominciava a diventare troppo imbarazzante. Almeno prima lui non parlava perché era troppo
occupato a mangiare, e lei, va bene, a farsi le paranoie. Ma adesso...

Hinata?”
S-sì?”
Ecco...” si grattava confuso la guancia. Perché lo faceva? Se il suo era un tentativo per alleggerire la tensione sperando di trovare un modo carino per dirle “NO”, aveva fallito.
Non credo di aver capito bene, potresti ripetere con calma?”
Voleva che ripetesse... Spalancò gli occhi improvvisamente conscia del perché le avesse fatto quella domanda. Oh... l'aveva fatto di nuovo, non è vero? Aveva parlato troppo velocemente. Oddio, di solito le capitava di fare in quel modo quando era troppo stressata o imbarazzata e non poteva crederci di averlo fatto davanti a lui. Si passò mortificata una mano sul viso.

Va tutto bene?”
Assolutamente no! Avrebbe voluto rispondere, ma si limitò ad annuire senza riuscire a fissarlo negli occhi. Si vergognava troppo e non avrebbe retto se avesse visto nei suoi occhi la derisione per la sua goffaggine.
Ma perché sono così stupida?

Sicuro che vada tutto bene?” Annuì di nuovo, sperando di convincerlo. “Bene, allora, cos'è che volevi chiedermi?”
Sospirò lentamente. Tanto che aveva da perdere? Ormai la figura della cretina l'aveva già ampiamente fatta, quindi...

Mi daresti il tuo secondo bottone?” gli domandò sperando di non arrossire. Cosa vana, visto che sentì le guance incominciare a scottare. Però adesso lui aveva capito, vero? Si era sforzata di essere calma e di pesare ogni singola parola; ma allora, perché la stava fissando in quel modo?
Vuoi il mio secondo bottone?”
Sì, sempre che a te vada bene...”
Che bizzarra richiesta” Sussurrò grattandosi pensieroso il mento “Fa’ un po' vedere...” disse poi avvicinando il viso al petto di Hinata “Eppure mi pare che qui sia tutto a posto!” Aggiunse senza rendersi conto di cosa stava fissando con sguardo serio e attento. “Perché ti serve dunque?” Domandò alla fine spostando la sua attenzione dal seno della ragazza al viso.
Hinata, spalancando gli occhi, arrossì furiosamente mentre si allontanava di qualche passo da Naruto. Portò le braccia al seno in un gesto protettivo mentre cercava di dare voce ai suoi pensieri, ma sembrava non esserci verso, come se le mancassero le forze per dire qualunque cosa, come se la sua voce fosse stata risucchiata via e lei non riuscisse ad opporsi. Non poteva ancora crederci. Ma la prendeva in giro? Va bene che era timida, va bene che ne era innamorata ma... come si permetteva a guardarle il seno in
quel modo?
Che cosa avrebbe dovuto fare adesso?


***


Perché aveva reagito così? Si chiese ingenuamente Naruto. Eppure non gli sembrava avesse fatto chissà che cosa. Lei aveva chiesto di poterle dare il suo bottone e aveva semplicemente controllato che fosse tutto apposto.
Probabilmente lei non si era mai accorta di come la guardavano i ragazzi quando passava, ed era grazie a lui, Kiba e suo cugino Neji, se la piccola Hinata finora era stata preservata da sguardi maligni e poco innocenti!
Sì, insomma, aveva fatto in quel modo per lei. Però era strano, perché gli aveva chiesto il bottone? Non riusciva a...
Si rese conto soltanto in quel momento che cosa voleva dire quella richiesta. E pensare che persino Sasuke e Shikamaru l'avevano avvisato.
Si sbatté la mano sulla fronte e l'impatto era stato talmente forte che, se non fosse stato troppo preoccupato a ripetersi quando fosse stato idiota, avrebbe sicuramente avvertito il dolore. Doveva rimediare, e subito.

Hinata... ecco...” cominciò mentre si avvicinava a lei “Che ne diresti di... e se andassimo a mangiare del ramen insieme?” le domandò sperando di farla rilassare. Ma aveva la sensazione di non esserci riuscito, visto che non solo lei sembrava essersi irrigidita, ma scuoteva negativamente la testa.
Hinata...” la fece voltare in modo che fossero l'uno di fronte all'altro, ma lei non osava minimamente guardarlo in faccia. “Mi spiace, ok? Ma non è come credi... cioè... quando mi hai chiesto del bottone pensavo che ne avessi bisogno perché quello tuo era saltato e così ho controllato che lì fosse tutto ok...” non riuscì a non arrossire mentre parlava. Probabilmente l'aveva preso per un maniaco. Splendido. “Ma non è così, mi devi credere. Non ti farei mai una cosa del genere!” Senza il tuo permesso ovviamente, pensò.
Ma lei continuava a non dire niente, se ne stava con la testa china e la frangetta a coprirle gli occhi come fosse un muro tra sé e lui.

Io non sono un maniaco... davvero, non avevo capito il perché... o meglio, ci sono arrivato quando era troppo tardi.” sorrise nervosamente “Ma sai come sono fatto, no? Spesso arrivo dopo alle vere conclusioni, però tu non dirlo ad altri, specialmente a Sasuke, mi prenderebbe in giro a vita se sapesse che cosa è successo prima...”
Sbagliava o gli era sembrato che Hinata avesse emesso un flebile suono? Che fosse riuscito a farle capire davvero... Abbassò la testa quel tanto che gli bastava per vederle le labbra e si accorse che erano sollevate leggermente. Stava sorridendo, no? “E non dirlo nemmeno a Sakura, mi ucciderebbe. Sarebbe più traumatico che venir preso in giro da Sasuke...
credo” sussurrò infine incerto.

Hinata cercava di contenersi mordendosi le labbra per non scoppiare a ridere, ma come poteva farlo quando osservava il viso corrucciato di Naruto? Probabilmente stava pensando a chi tra Sakura e Sasuke fosse più pericoloso, e di certo una parte di lei avrebbe tanto voluto scoprirlo ma... non era così cattiva. Poi lui le aveva detto che non era come pensava e che non era un maniaco quindi... poteva crederci, no?
Davvero, mi spiace da morire Hinata.”
V-va tu-tutto bene...” sussurrò guardandolo incerta.
Allora mi credi?” le chiese speranzoso. Lei annuì “Oddio menomale!” sospirò di sollievo mentre si passava una mano tra i capelli.

Ehm... visto che è tutto a posto... io... i-io... andrei...” Tanto, che senso aveva rimanere lì ancora? Aveva fallito, o meglio, c'era da dire che non era dipeso da lei se tutto si era concluso così.
Sorrise amaramente mentre cominciava ad allontanarsi. Dopotutto che si aspettava? Che lui le avrebbe dato il suo bottone e che, magari sorridendo come solo lui sapeva fare, l'avrebbe abbracciata e rivelato che in tutti quegli anni aveva avuto una cotta per lei?

Che illusa...” sussurrò mentre cercava di reprimere la voglia di piangere. Ma, contrariamente al suo volere, due lacrime scivolarono lungo le sue guance nell'esatto momento in cui due braccia l'avevano avvolta impedendole così ogni via di fuga. Riconoscendo il profumo della persona che la stava stringendo sempre più, tanto da farle male, arrossì furiosamente.
Si ritrovò a tremare e sarebbe crollata se lui non l'avesse retta con quella morsa da toglierle il fiato. Perché la stava stringendo? Perché non l'aveva fatta andare via? Perché continuava a tormentarla?

Naruto la fece voltare dolcemente, ancora una volta, verso di sé. Con una mano teneva fermo il braccio di Hinata, non voleva che lei scappasse, non l'avrebbe permesso. Se lei lo amava così come sperava, era arrivato il momento di farle capire che anche lui provava qualcosa per lei e che la voleva accanto a sé. Era stanco di doverla osservare in silenzio e di nascosto.
La sentì rabbrividire quando fece scorrere lentamente le dita dell'altra mano sfiorandole il polso, per risalire, senza alcuna fretta, l'avambraccio, la spalla, per accarezzarle dolcemente il collo e portare quella mano sul suo volto accaldato, asciugandole teneramente le lacrime.
La fissò, cercando di memorizzare ogni singolo tratto di quel viso così bello e dolce, tanto da chiedersi se non avesse davanti un angelo: era così pura e gentile la sua Hinata. E sei lei era una creatura celeste, lui non era altro che un demone, tanto era egoista da volerla solo per sé, perché non avrebbe mai permesso a nessuno di poter posare gli occhi su di lei. Nessuno ne era degno.
E lui lo era? Si chiese ironicamente.


***


Accarezzandole con una dolcezza che gli era sconosciuta la guancia, fece risalire anche l'altra mano per sfiorarle con le nocche le labbra, sentendo sulla pelle il fiato caldo di Hinata. Chiuse per un attimo gli occhi, cercando di immaginare come sarebbe stato inalare quel respiro e istintivamente cominciò ad avvicinare il proprio viso a quello della ragazza. A pochi centimetri dalle labbra di Hinata, riaprì le palpebre incastrando il proprio sguardo con quello di lei.
Erano così vicini che riuscì a percepire persino il cuore di Hinata battere all'impazzata nel suo petto. La guardò stupito chiedendosi se era lui che le provocava quell'effetto, ma non aveva alcuna importanza
: ciò che in quel momento contava, era poter posare le sue labbra su quelle di lei, e lo fece, mentre sentiva che stava cominciando ad arrossire. Dopotutto non è che avesse chissà che esperienza con il gentil sesso.
Aveva scambiato pochi baci con alcune ragazze ed il risultato non era stato così bello come aveva sentito dire nelle confessioni dei suoi compagni di classe... eppure, con Hinata sembrava tutto così perfetto, così naturale, dolce e tenero.
Lei non si era ritratta, né gli aveva dato uno schiaffo; iniziava persino a rilassarsi tra le sue braccia mentre, dopo aver circondato il suo collo con le sue, cercava di prendere il suo stesso ritmo, ricambiando timidamente il bacio.
Quando si separarono, nessuno dei due osò guardare l’altro negli occhi. Se ne stavano stretti l'uno all'altro, come se avessero paura che quello fosse un sogno o che, se si fossero lasciati, sarebbero fuggiti; Hinata con gli occhi fissi sulla camicia di Naruto mentre lui fissava imbarazzato l'orizzonte.


Lei non riusciva ancora a crederci. L'aveva baciata davvero? Naruto l'aveva fatto davvero?
Mio Dio
, fu tutto ciò che riuscì a pensare mentre arrossiva furiosamente. Non era un sogno, vero? Non si sarebbe svegliata all'improvviso sul suo letto sorridendo beata per poi rendersi conto, come se le avessero gettato dell'acqua fredda addosso, che era solo un'illusione. Non stava di nuovo sognando ad occhi aperti mentre i professori spiegavano, giusto? Tutto ciò era avvenuto davvero, no?
Istintivamente si ritrovò a stringere con forza la camicia di Naruto.

E' tutto vero?” sussurrò.
Sì” rispose imbarazzato.
Qu-quindi?” domandò poi nascondendo il suo viso nell'incavo del collo. Nonostante tutto, aveva ancora paura che ci fosse qualcosa che avrebbe spezzato la magia del momento.
Quindi, da adesso in poi...” cominciò lui mentre la scostava delicatamente da sé e le sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio “Nessuno dei due dovrà preoccuparsi di guardare l'altro di nascosto” Hinata annuì “E... potremmo considerarci una coppia!” aggiunse mentre si passava nervosamente la mano dietro la nuca “Sempre, se questo è...” ma non fece in tempo a continuare perché lei lo interruppe urlando “Sì, è tutto ciò che desidero!” per poi arrossire mortificata. Naruto sorrise intenerito, mentre le sfiorava con le labbra la punta del naso, per poi passare dalla guancia alle palpebre e riscendere per catturare, ancora una volta, quelle labbra, piene e morbide, in un altro bacio.
Bene... e se cominciassimo la nostra relazione andando a mangiare del ramen?” domandò mentre la fissava sognante.
Poteva una ragazza considerarsi gelosa del ramen? Si chiese Hinata ironicamente.
Guardandolo mentre trepidante aspettava una sua risposta, si limitò ad annuire per poi stringere, emozionata, la mano che lui le aveva teso.
Naruto le sfiorò delicatamente la fronte con le labbra per poi cominciare a incamminarsi felice vero il suo chiosco preferito di ramen.


***


Hai ripreso tutto?” chiese Ino mentre sognante stringeva a sé il braccio di uno Shikamaru scocciato, che continuava a sbadigliare implorando la “sua scocciatura” di tornarsene a casa perché stanco.
Oh sì” rispose Sakura mentre premeva, soddisfatta del proprio lavoro, il dito sul pulsante stop.
Io ho persino scattato una foto nel momento in cui lui le ha baciato la fronte” Disse Choji mentre si apprestava ad aprire un altro pacco di patatine.
Choji, sei un grande” dissero in coro Sakura e Ino.
Ma era necessario tutto ciò?” domandò Sasuke annoiato.
Assolutamente sì!”
Se lo dite voi... possiamo tornare a casa ora?”
Concordo con Uchiha, andiamo a casa, Ino, tutto ciò è una scocciatura incredibile, senza contare che ha fatto la figura del pirla più di una volta...”
E non le ha nemmeno dato il bottone, quel Dobe.”
Le due ragazze sospirarono scocciate.
Maschi, pensarono mentre sollevavano gli occhi al cielo.
Potevano uscire dal loro nascondiglio visto che il loro compito era finito, ma non sarebbero andati a casa, oh Nossignore! Ino guardò complice Sakura che annuì decisa mentre ghignava. La prese sottobraccio e, incurante delle proteste dei loro ragazzi, si diressero a casa della Yamanaka per sviluppare le foto e guardare il video che avrebbero, poi, commissionato come regalo a Hinata.




The End


Terminologia:
Teme: Bastardo
Dobe: Idiota

Per quanto riguarda la storia del bottone:

In pratica in Giappone, durante il diploma, le ragazze chiedono ai ragazzi di cui sono innamorati il bottone della divisa. Con questo gesto si dichiarano.
Mi sono ispirata con la storia del bottone dopo aver visto una delle puntate di “
Itazura na Kiss” della Kaoru Tada.
Per il titolo mi sono ispirata al dorama dell'omonimo manga “
It started with a Kiss” cambiando “Kiss” con “Button” per ovvie ragioni XD.
Ovviamente ho sviluppato il secondo arco della fic ripercorrendo le tappe della foto che Hinata stava guardando sfruttando i prompt della criticombola.


Ja Ne
Vostra Sol.

   
 
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