Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Tati Saetre    31/03/2010    3 recensioni
“Io e la mia famiglia. Non possiamo restare a Forks. Carlisle dovrebbe dimostrare dieci anni in più di quelli che ha, e le persone stanno iniziano ad insospettirsi. Non possiamo rimanere”. Carlisle. La mia famiglia. Non aveva parlato di me. Io non facevo parte di tutto ciò.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sogno

“Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Bell-”, fermai con un gesto della mano la mia amica – vampira, che nel parcheggio della scuola non la smetteva di canticchiare quell'orribile canzone. Okay, era il mio compleanno, ma non ne doveva farne una notizia di Stato! Dopotutto io odiavo i compleanni!

Alice s'imbronciò “Oh, Bells! Diciotto anni non si festeggiano tutti e giorni! E questa sera ci sarà una super festa a casa Cullen!” Un fischio d'approvazione arrivò vicino a me, da Emmett non me lo sarei mai aspettato. Lo trafissi con lo sguardo.
La fissai incerta “U-na... c-osa?” No, questo ero un incubo. Un terribile incubo. Mi girai, supplicando Edward con lo sguardo. Infondo lui non amava i festeggiamenti, proprio come me. In risposta alzò le spalle, fregandosene amaramente. Chissà come era riuscita a ricattarlo quel piccolo e perfido folletto.
“Su su, non te la prendere. Ci divertiremo, ci sarà una bellissima cena e i regali”. Divertimento. Regali. Bellissima cena. “E sarei io la cena?” Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, entrando nel grigio e tetro edificio. Edward passò una un braccio intorno alle mie spalle, spingendomi verso l'interno. “Ti prego”, sussurrai impercettibilmente, sicura che mi avesse sentito.
“Amore, mi dispiace, ma accontentala. E' poco più di un secolo che non festeggia un compleanno”, il suo viso si incrinò in una strana smorfia “e l'ultimo e stato proprio il mio” finì, entrando nell'aula di biologia con me al seguito.
“Che c'entra? Ho diciott'anni, e sono... vecchia!” Mi era costato molto dirlo, ma c'ero riuscita. Un triste sorriso comparve sulle labbra del mio vampiro.
“Vecchia?” Annuii.
“Tu hai diciassette anni, io diciotto! Non posso stare con un ragazzo più piccolo di me!” Edward rise sommessamente “E cosa aspetti a lasciarmi?” Gli diedi una leggera pacca sulla spalla, anche perché mi sarei fatta male io. E in quel momento di pausa presi in considerazione l'idea. Come sarebbe stata la mia vita senza Edward? Nah, nemmeno ci dovevo pensare. Sarebbe stata buia, e senza uno spiraglio di luce. Mi girai, beccandolo a fissarmi “Ti Amo”, due parole, che mi erano uscite così spontanee.
Il sorriso che fece quasi mi accecò “Anch'io. Per sempre”.

Il momento tanto atteso era arrivato, ed ora eravamo tutti a casa Cullen, mentre una sadica Alice si avvicinava a me. “E' l'ora dei regali” cantilenò, trascinandomi verso un tavolo poco lontano da dove ero io.
“Questo è da parte di Emmett!” Con un cenno del capo lo ringraziai, aprendo il pacchettino celeste. Mah, bello scherzo! Era vuoto!
“Bellina, non ti preoccupare! E' un'autoradio, e ho avuto la premura di installarla nella tua macchina”. Lo ringraziai nuovamente, passando al secondo pacchettino, molto più fino e corto.
“E questo è da parte di Esme e Carlisle”, lo stavo aprendo, quando successe tutto così velocemente. Nemmeno mi ero resa conto di essermi tagliata, finché non trovai Jasper dinnanzi a me, con la bocca aperta e quei... canini. Non gli avevo mai visti, nemmeno a Edward. In una frazione di secondo venni scaraventata dall'altra parte della stanza, rompendo con il braccio un vaso di cristallo. Alzai la testa, e Jasper non c'era più. Nella sala eravamo io, Carlisle e Edward. Fissai quest'ultimo con aria implorante. Forse volevo farmi perdonare, per essere così, umana. A ridestarmi dai miei pensieri fu l'ordine di Carlisle “Edward, vai fuori. A Bella ci penso io”. E così rimasi sola, in quella stanza. Sola, senza nessuno.

Infondo il braccio non doleva molto, Carlisle aveva applicato qualche punto di sutura, e la ferita si era rimarginata quasi subito. La notte era trascorsa nel peggior dei modi. Non avevo chiuso occhio, e Edward non c'era. Aveva detto che doveva andare a caccia, e parlare con Jasper. Anche la mattina dopo a scuola non si era presentato, e io fui costretta a prendere il mio Pick – Up. Chiusi in malo modo la portiera, sussultando, udendo quelle parole “Ciao”. Edward era lì, dinnanzi a me e sembrava così... diverso. Risposi con uno stupidissimo gesto del capo. Allungò una mano, prendendo la mia “Vogliamo fare una passeggiata?” Annuii incerta, guardando il cielo. Il tempo quel giorno non era dei migliori – non che a Forks ci fosse il sole -, e stava calando la sera. Ci eravamo inoltrati nel bosco, quando spazientita presi parola “Edward, che succede?” Lasciò repentinamente la mia mano, voltandosi verso di me. “Bella, stiamo per andarcene”, sgranai gli occhi, ed elaborai meglio la sua frase. Cosa avrei detto a Charlie? Okay, ero pronta ad un trasferimento, ma non pensavo che fosse così presto. “Dammi il tempo di spiegarlo a Charlie. Di inve-” non finii. No, non riuscii a finire. Se ne andava, senza di me. “Chi?” Domandai, con la voce incrinata dalle lacrime che stavano per scendere. “Io e la mia famiglia. Non possiamo restare a Forks. Carlisle dovrebbe dimostrare dieci anni in più di quelli che ha, e le persone stanno iniziano ad insospettirsi. Non possiamo rimanere”. Carlisle. La mia famiglia. Non aveva parlato di me. Io non facevo parte di tutto ciò. “Vengo con te”, non ero mai stata così sicura in tutta la mia vita. Ma quella sicurezza se ne andò, quando udii la sua risposta fredda e distaccata “No”. Non potevo piangere, non adesso. “Tu... tu non mi vuoi?” Anche questa risposta non tardò ad arrivare “No”. Strinsi le mani a pugno, fino a sentire dolore. “Non mi ami”. E quella non era una domanda, ma una constatazione. “No Bella. Non ti amo”. E davanti ai miei occhi si pararono le immagini di due giorni prima. “Ti Amo. Per sempre”. L'aveva detto, solo per prendermi in giro. E io come avevo potuto credergli? Idiota. Ero stata un'idiota. Lui, un vampiro perfetto come poteva stare con un'umana come me? Un'insulsa umana... Lacrime lente iniziarono a solcare sul mio viso, il respiro era affannato, e la vista iniziava ad annebbiarsi...
“Bella! Bella!” Con un grande respiro riempii i polmoni d'aria. “Bella!” Aprii gli occhi. Edward era lì, dinnanzi a me, che mi sorreggeva la schiena. “Io... tu... Te ne sei andato!” E continuavo a piangere, senza sosta. Edward asciugò le mia lacrime. “Bella, calma. Era soltanto un incubo. Tu sei qui. Io sono qui. Non ti lascerò”. Il respiro pian piano iniziò a regolarsi, e presi il viso di Edward tra le mie mani, a coppa. “Non mi lascerai”. Continuavo a ripetere quelle tre parole, come una drgoata. “Non ti lascerò”. Quando finalmente fui del tutto calma, Edward depositò un dolce bacio sulle mie labbra. “Ah. Auguri, amore mio”.


COME PROMESSO ECCO A VOI LA ONE-SHOT CHE HO SCRITTO PER IL CONTEST XD PURTROPPO NON HO VINTO ç_ç PERò VI POSTO I RISULTATI, PER FARVI SAPERE COME SONO STATA GIUDICATA:

VOTO COMPLESSIVO: 7.8

CHE VE NE PARE? IO - ANCHE SE NON HO VINTO - SONO SODDISFATTA DEL MIO LAVORO :) SPERO CHE VI SIA PIACIUTA *-*







   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Tati Saetre