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Autore: Lady Tsepesh    03/04/2010    29 recensioni
Settimo anno, James Potter e Lily Evans stringono il Voto Infrangibile.
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Serpeverde | Coppie: James/Lily
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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A Myki, che ha mille cose da fare per la scuola,

ma trova sempre il tempo di starmi vicino.

 

A Quidditch, che ha da poco compiuto diciotto anni.

Auguri tesoro, benvenuta nell’età delle decisioni. O così dicono! XD

 

A Black_Witch, che il 22 Marzo ha compiuto gli anni!!

 

A me, perché il 20 Marzo erano tre anni passati su questa fanfic! È stata dura, ci sono stati alti e bassi, capitoli che si scrivevano da soli ed altri che invece mi hanno fatto dannare, ma sono comunque soddisfatta!

A volte vorrei mollare e passare a scrivere altro, altre invece sento che scrivere questa fanfic è tutto ciò che voglio.

Ho ben in mente il finale di questa storia, ma sento che c’è ancora molto da raccontare.

Allo stesso modo, ho già qualche idea per un possibile seguito, che penso ci sarà, visto che ho sempre desiderato accompagnare Lily e James fino alla fine.

Perciò, beh, un bel respiro e si continua.

Grazie per tutto quello che fate per me!


Per ora vi lascio, un mega abbraccio a tutti e Buona Pasqua!

Se vi piace la coppia Draco/Hermione, ho scritto una one-shot su di loro, la trovate nella mia pagina! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 33

 

SNOW WHITE PARTY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La festa di Biancaneve era, da tradizione, una delle feste più attese dalla scolaresca di Hogwarts, molto più, ad esempio, di Halloween o del Ballo d’Inverno, che veniva sempre organizzato dopo le vacanze di Natale.

In realtà non c’era nessuna motivazione valida perché giovani maghi e streghe dovessero ritrovarsi un giorno stabilito a zonzo di notte e per di più al freddo per il parco del castello, accendendo enormi fuochi e aspettando l’alba dandosi ai bagordi, ma era una tradizione che andava avanti da molti anni.

Da un po’ di tempo, inoltre, le ragazze avevano voluto dare ancora più valore alla di per se già stramba celebrazione, stabilendo una nuova, terrificante regola: la notte di Biancaneve, secondo nuovo ordine, sarebbe stata anche un’occasione per provare il proprio amore alla persona speciale di turno.

Come?

Regalando qualcosa di bianco. Bianco come la neve, appunto.

E, se la maggior parte della popolazione maschile della scuola aveva fatto la fila per gettarsi dalla torre di Astronomia, in preda alla disperazione, le ragazze si erano dimostrate decisamente entusiaste.

Era stata Stephanie Hamilton, quando era ancora una bimbetta del secondo anno, ad aggiungere questo rituale infernale, guadagnandosi l’odio della maggior parte dei ragazzi e la venerazione delle proprie compagne.

Julian Harris, neanche a dirlo, aveva il sacro terrore della festa di Biancaneve, proprio non la poteva sopportare. Aveva solo tredici anni quando scoprì il sapore dell’odio, maledicendo in ogni modo possibile il Mostro. Per lui era già troppo il dover sopportare San Valentino una volta all’anno, decisamente non poteva appoggiare un’altra festività che era praticamente la sua copia.

Scuro in volto, aveva commentato il tutto con una delle sue massime.

-Ragazze dannate, infilerebbero cuori, cioccolatini ed orsetti di peluche anche in un funerale, se trovassero una valida scusa.-

Sirius Black, invece, aveva accettato la cosa di buon grado, anche perché un nugolo di ragazze infatuate piene di doni e di attenzioni per lui non gli dispiaceva affatto. Anzi.

Poi c’era James Potter.

E a James bastava udire la parola “festa” per illuminarsi tutto, pieno di entusiasmo. Poco gli importava del pericolo di beccarsi un’imbarazzante dichiarazione d’amore con tanto di regalo allegato, gli bastava sapere che si sarebbe festeggiato qualcosa, mettendo della musica, bevendo un po’ e scorrazzando nella neve fresca.

I Malandrini avevano sempre partecipato a quella messa in scena infernale, trascinandosi dietro, spesso e volentieri, anche un alquanto recalcitrante Harris.

Anche quell’anno, Julian lo sapeva, non sarebbe stato diverso.

Ma non sarebbe stato colto impreparato questa volta. Nossignore!

Ed ecco perché si trovava lì, in infermeria, alle otto precise del mattino, dopo aver praticamente tirato giù dal letto la povera Madama Chips, che sperava di potersi riposare almeno il sabato.

La donna lo guardava incollerita, la faccia trasfigurata in un’autentica maschera d’odio che avrebbe spaventato a morte qualsiasi studente, tranne lui, che ricambiava lo sguardo con tutta la tranquillità e la sfacciataggine che possedeva.

Xenofilius Lovegood, venuto ad accompagnare l’amico, osservava quel reciproco scambio d’occhiate con curiosità, seduto in un angolo.

Dopo ben quindici minuti esatti, passati a guardarsi negli occhi senza neppure battere le ciglia, l’infermiera sbuffò, collerica. –Ho detto di no, Harris. Tu stai benissimo ed io non intendo ricoverarti! Per cosa dovrei farlo, sentiamo? Sei sano come un pesce!-

Gli occhi castani di Julian si assottigliarono per il fastidio.

-Ma io non mi sento bene, Poppy! Sto male, malissimo! Lei deve ricoverarmi o avrà sulla coscienza uno studente! Dov’è andato a finire l’amore per il suo lavoro?-

Madama Chips ringhiò, oppure emise un suono molto simile. –E’ rimasto nel mio letto, dove dovrei trovarmi pure io, Harris!- sbottò, inferocita. –Per la centesima volta, dimmi cosa ti fa male. Ti darò una medicina e tu ritornerai spedito al tuo dormitorio.-

-Io non ci torno a Corvonero!- protestò Julian, restando seduto su uno dei lettini dell’infermeria miracolosamente vuota. –Ho mal di testa e mi brucia la gola. Lo stomaco mi fa un male terribile e un dente mi dà delle fitte lancinanti.- elencò, fermamente convinto di ciò che diceva.

Poppy Chips lo guardò poco convinta e sospirò.

–In pratica, lei sta per morire, signor Harris.-

-Più o meno.- fece il biondo Corvonero, annuendo.

-E immagino che Lovegood abbia dovuto trascinarla fino a qui.- continuò la donna.

-Esatto.- rispose il ragazzo, facendosi grave.

-Bene.- decise l’infermiera, scura in volto. –Io non so per quale motivo lei abbia tutto questo desiderio di restare in infermeria fino a domani, ma io non intendo occupare nessuno dei miei letti inutilmente. Perciò, ecco la mia risposta. Si rifaccia trascinare alla torre di Corvonero da Lovegood, Harris. E ora fuori!-

-Cosa?!- saltò su Julian, furioso. –Allora lei non ha capito un accidente!-

-Ho capito tutto benissimo, invece! E ora via di qui, tutti e due!- berciò Poppy, fulminando con lo sguardo i due ragazzi.

A quanto pareva, il piano era miseramente fallito.

Per un Corvonero, maestro di astuzie, non c’era nulla di più umiliante.

Infastidito, Julian Harris fu costretto a lasciare l’infermeria, maledicendo i padri fondatori di Hogwarts, gli stupidi giorni di festa e, ultima ma non per importanza, Stephanie Hamilton, il Mostro per antonomasia.

Xeno, mani in tasca e aria svagata, gli andò dietro.

I corridoi del castello erano ancora deserti, nessuno poteva essere sveglio a quell’ora del mattino, non il sabato, quando non c’erano lezioni da seguire.

-Maledetta Chips! Uno adesso non può essere più libero di starsene in infermeria, se vuole.- borbottò Julian, mentre vagava per il castello, senza decidersi a tornare al proprio dormitorio.

Era fottuto, doveva ammetterlo.

L’unica possibilità di salvezza stava nel farsi ricoverare da Madama Chips, non c’erano altre vie di scampo, altre motivazioni valide che avrebbero potuto evitargli di partecipare a quella celebrazione di demenza cosmica, conosciuta anche come festa di Biancaneve.

Già anche il nome era tutto un programma.

Chi lo aveva coniato doveva essersi fumato qualcosa di forte, oppure doveva avere dei problemi mentali non indifferenti.

Ad ogni modo, urgeva trovare una via di fuga.

Il dannato James Potter non sarebbe riuscito a portarlo alla festa anche quella volta, Julian aveva fatto quella promessa a se stesso l’anno precedente, quando una ragazza di Tassorosso – che purtroppo non era Annabel Cox – lo aveva trascinato lontano dagli altri, gli aveva regalato un paio di mutandine da femmina, ovviamente bianche come dettava la celebrazione, e aveva tentato di stuprarlo. A quel punto il Corvonero aveva finalmente realizzato che quel capo di biancheria apparteneva alla violentatrice stessa.

Harris non era mai stato un moralista, tutt’altro.

Non aveva nulla contro il sesso occasionale e, da bravo ragazzo diciassettenne in piena botta ormonale, benediceva quelle fanciulle che, invece di tirarsela all’inverosimile, avevano deciso di darsi alla svendita, facendo un bene per la comunità maschile.

La trovata di quella Tassorosso, però, non gli era piaciuta.

Per niente.

E quella sera la storia avrebbe potuto ripetersi, se non fosse riuscito a liberarsi.

Il problema era Potter.

Quel demonio incarnato – e James era davvero per metà una creatura infernale, tutto tornava, in effetti! – non lo avrebbe mai lasciato in pace, non gli avrebbe mai concesso di fare l’asociale che lui tanto voleva essere.

Avrebbe potuto anche barricarsi nella sua stanza, ma Potter avrebbe tirato giù l’intera torre di Corvonero per andarlo a prendere; nessuno poteva fermare quell’uragano, il povero Julian lo sapeva bene.

L’unica sua ancora di salvezza, appunto, era darsi malato. Meglio se a rendere ufficiale il tutto ci fosse stato anche il ricovero in infermeria.

Ma Madama Chips non voleva saperne di collaborare.

Tutto questo, dunque, portava ad una decisione estrema.

A Julian non andava di fare quella cosa neppure un po’, ma l’alternativa erano tentavi di violenza sessuale, ragazze svenevoli e pupattole dei primi anni desiderose di rincorrerlo cinguettando da una parte all’atra.

Come facesse ad essere così popolare con le donne, Julian non riusciva proprio a saperlo. Lui non era Sirius Black, che sbatteva gli occhioni blu e regalava sorrisetti ambigui ad ogni soggetto di sesso femminile, e non era neppure James Potter, nota personalità carismatica, sempre allegro e di buon umore.

No. Lui, Julian Harris, era silenzioso, spesso e volentieri scontroso ed intrattabile. Adorava starsene da solo e il troppo vociare gli dava il mal di testa.

La sola cosa che lo portava ad interessarsi alle ragazze era unicamente la sua libidine che, una volta soddisfatta, svaniva, facendolo tornare ad essere palesemente misogino. Sì, perché lui non riusciva proprio a tollerarle, le femmine.

In special modo quando parlavano.

Infine, beh, lui aveva la sensibilità di un Dissennatore e non si preoccupava di nasconderlo.

Eppure, nonostante tutto, le fanciulle lo adoravano.

Si sarebbero svenate per un suo sorriso. Peccato che invece di un sorriso, fino a quel momento, erano riuscite a beccarsi, nella migliore delle ipotesi, una smorfia schifata.

Ma perseverare, si sa, è diabolico. Ed il male è difficile da estirpare.

Julian era sicuro che anche quella sera sarebbe stato vittima di veri e propri agguati, anche perché James e Sirius erano ormai fuori portata, visto che entrambi avevano la ragazza. Una buona parte della fauna femminile sarebbe stata tutta per lui, dunque.

Il solo pensiero lo fece impallidire.

Doveva farlo. Doveva farlo, assolutamente.

E adesso era lì, al portone principale del castello, pronto ad uscire nella neve.

Xeno Lovegood, che si era limitato a seguirlo in silenzio, si permise di aprire bocca.

-Secondo me, non è una buona idea, Julian.-

-Taci.- fu la laconica risposta.

Senza indugiare oltre e sfoderando quel poco di coraggio misto a demenza tipicamente Grifondoro, Julian si tolse il mantello, gettandolo tra le braccia dell’amico, che assisteva impotente. Poi, prendendo un bel respiro, si decise ad eliminare anche il maglione nero che indossava sopra la camicia.

-Ti prenderai un malanno.- gli ricordò Xeno, pacato.

-E’ quello che voglio.- dichiarò Harris, ghignando di soddisfazione per la sua idea folle e disperata. –Se mi presento con la febbre alta, la Chips non potrà mandarmi via.-

-Giusto!- si illuminò Lovegood, che finalmente era arrivato a capire. –Sei davvero geniale, amico mio!-

Ok, farsi dare del geniale da Xenofilius Lovegood non era esattamente un buon segno, ma Julian decise di non pensarci.

-Visto che esci, potresti cercarmi delle uova di Fata dei Ghiacci? Le depongono sotto i la neve, sai?- chiese Xeno, tranquillo e per nulla preoccupato dal fatto che un suo amico stava probabilmente andando incontro al suicidio.

Harris neppure gli rispose, mentre apriva il portone e si decideva ad uscire con solo pantaloni e camicia nel freddo pungente del parco.

Ma il suo piano, di nuovo, non andò a buon fine.

Si udì un rumore di passi veloci sul pavimento, una quantità di imprecazioni irripetibili e Julian si sentì afferrare con rabbia per il colletto della camicia e ritirare indietro.

Quando si voltò, inferocito, si ritrovò davanti qualcuno molto, molto più arrabbiato.

Jasper Joyce, Caposcuola di Corvonero e, disgraziatamente, suo migliore amico, pareva sul punto di commettere un omicidio. Anzi, un doppio omicidio.

Quell’aria indemoniata non si addiceva per nulla a Jasper che, con i suoi occhi celeste chiaro ed i ricci capelli biondi, assomigliava di più ad una creatura angelica.

-Tu sei un emerito imbecille, Julian Harris.- scandì, lapidario. –E tu – aggiunse, puntando lo sguardo di fuoco su Xeno – tu sei più imbecille di lui!-

-Non rompere, Jasper! Lo farò, che tu lo voglia o no!- sbottò Julian, convinto.

-Hai completamente perso il cervello o cosa?!- urlò Jasper, puntandogli contro la bacchetta. –Adesso rinsavisci e torniamo in Sala Comune, oppure giuro che uso l’incantesimo della pastoia su di te, coglione!-

Harris sbuffò, mentre si rimetteva la maglia, immusonito.

Va bene, forse aveva un tantino esagerato. Solo un tantino.

-Mi sono rotto le palle, pezzo di idiota! Ogni volta che senti nominare la parola festa la tua intelligenza finisce chissà dove e raggiungi il quoziente intellettivo di Xeno! E non è un complimento!- sbottò il Caposcuola, inferocito. –Lo sapevo che avresti commesso qualche stronzata anche questa volta! Ma ora basta! Smettila di fare il Grinch!-

-Il cosa?- fece Xeno, curioso.

Nessuno dei due compagni lo calcolò, continuando a squadrarsi in cagnesco.

Decisamente preoccuparsi dei propri amici idioti non era affatto una passeggiata, ecco perché Jasper e Remus andavano così d’accordo. Si capivano.

-In Sala Comune, adesso. O azzero il punteggio nella clessidra di Corvonero.- minacciò Joyce, lapidario. –Muovere il culo, ora!-

Chiuso il portone principale, i tre Corvonero si avviarono in religioso silenzio verso il loro dormitorio. Xeno perplesso, Jasper, che pareva pronto a sbranare qualcuno, e Julian, che continuava a borbottare sottovoce.

Non era il caso di ribellarsi, Joyce non aveva ancora riposto la bacchetta.

Maledetti gli amici, si ritrovò a pensare Harris, imbronciato. Chi li aveva voluti, poi? Lui no di certo.

Jasper si era auto proclamato suo migliore amico fin dal primo anno, decidendo di stargli appiccicato giorno e notte, obbligandolo a fare i compiti insieme e a sedersi vicini in classe ed in Sala Grande. Una seccatura.

Poi, un giorno, si era aggiunto pure Xeno. Altra seccatura.

E si erano ritrovati in tre.

Una vera scocciatura per Julian, che amava vivere fregandosene del prossimo.

Eppure, avere intorno quei due era ormai diventata una consuetudine. La quotidianità.

Una piacevole quotidianità, aveva ammesso con se stesso.

Ma non lo avrebbe rivelato a nessuno, soprattutto ai due diretti interessati.

Che stesse diventando sentimentale come Potter?

Merlino, era davvero fottuto.

 

 

 

***

 

 

 

 

Quella sera il parco di Hogwarts era irriconoscibile, pareva proprio che il comitato addetto alle feste, capeggiato da Stephanie Hamilton, avesse dato il meglio di se. 

La neve aveva ormai ricoperto ogni cosa con il suo candido manto e sembrava brillare di luce propria nel buio già avanzato delle ore successive al crepuscolo.

Era un autentico spettacolo.

Grossi fuochi erano stati accesi nei pressi della Foresta Proibita, lunghi tavoli erano stati sistemati in fila, ricchi di abbondanti vivande gentilmente preparate dalle cucine e di bibite di qualsivoglia genere, dal più semplice ed inoffensivo succo di zucca ad un profumato Whisky Incendiario, in grado di far ubriacare qualcuno anche solo con i suoi fumi, che piano si innalzavano dal suo contenitore.

Le luci erano ovunque.

Piccole sfere magiche luminose che galleggiavano nell’aria, come lucciole, dando all’ambiente un che di suggestivo, irreale.

Era una serata calma, placida, non vi era un filo di vento, anche se il freddo continuava ad essere pungente. Forse, avrebbe nevicato ancora.

Molti degli studenti di Hogwarts erano già lì, formando capannelli vicino al fuoco, oppure passeggiando lungo le rive del Lago Nero, dove la presenza di quelle piccole luci si intensificava, creando un autentico spettacolo.

Voci divertite già invadevano l’aria, rendendola vivace, carica, trasportatrice di risate serene, lontane, per una sera, dalle atrocità che stavano accadendo in Inghilterra.

Ragazze tirate a lucido, con bellissime acconciature e dai volti truccati ad arte, ben vestite sotto le giacche indossate per ripararsi dal freddo; ragazzi che, invece, vociavano divertiti, già servendosi da bere o condividendo una sigaretta.

Lily Evans si guardò intorno, meravigliata e affascinata da quello spettacolo; non aveva mai partecipato alla Festa di Biancaneve e adesso se ne pentiva seriamente, quella sera il parco era di una meraviglia da non perdersi.

Avanzava lenta nella neve alta, osservando le luci fluttuanti con sincera ammirazione, stringendosi nel lungo cappotto bianco panna che la proteggeva fino alle ginocchia, da lì si vedevano poi le calze massicce ed un paio di stivaletti scuri.

I suoi lunghi capelli rossi, lasciati sciolti sulla schiena, sembravano incendiarsi ogni qual volta che incontravano uno dei numerosi fuochi accesi.

James le camminava poco davanti, tenendola per mano e portandola con sé, mentre lei lo seguiva docilmente. Lui pareva conoscere tutti i presenti, non solo i ragazzi del settimo anno. Era impressionante!

Lily lo trovava bellissimo nella sua semplicità caratteristica, solo un pratico paio di jeans strappati in vari punti ed un montgomery grigio scuro di ottima fattura.

I capelli neri in disordine, come sempre.

Tutti lo salutavano, richiamando la sua attenzione, e lui rispondeva, allegro; talvolta, si fermava un po’ a parlare, includendo anche lei nella discussione.

Lily, che era stata da sempre una ragazza timida ed un poco chiusa, potè giurare di non aver mai parlato con così tanta gente in vita sua. James, invece, era perfettamente a proprio agio, nel suo centro.

Con la mano stretta alla sua, lei non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, riscoprendosi sempre più innamorata ad ogni respiro.

Lo vedeva ridere, scherzare, rispondere alle battute e non poteva fare altro che dire a se stessa che lo amava, lo amava totalmente, disperatamente.

E allora il ricordo del giorno precedente la assaliva, provocandole un dolce calore nel petto, riportandole alla mente le parole che si erano scambiati e poi i baci, le carezze, quella morsa allo stomaco che sembrava volesse soffocarla, ma poi erano state le labbra di James a darle l’aria, l’ossigeno, la vita.

Si erano addormentati senza neppure andare a cena e quella mattina, quando si era svegliata, lui dormiva ancora accanto a lei, tenendola stretta a se con un braccio.

E non c’era cosa più bella, più dolce, più devastante di quella.

Vederlo dormire accanto a lei e pensare che avrebbe voluto che accadesse per sempre.

Aprire gli occhi e trovare James.

Svegliarsi, sorridersi, scambiarsi un bacio e poi separarsi per qualche minuto, ognuno nella propria stanza a lavarsi e cambiarsi alla svelta, per poi ritrovarsi e scendere insieme in Sala Grande per colazione, dove avevano dovuto subire un autentico interrogatorio sul dove fossero finiti la sera precedente.

Potter aveva raggirato le domande e cambiato argomento con una maestria invidiabile, anche se Sirius Black aveva continuato a fissare il proprio migliore amico con un’espressione che diceva a chiare lettere che non si era fatto fregare.

Lily non aveva più visto James per tutto il resto del pomeriggio, lasciandolo andare dai suoi amici, mentre lei trascorreva qualche ora finalmente in compagnia di libri sempre più polverosi, che reclamavano imploranti la sua attenzione.

I M.A.G.O. erano alle porte e lei, invece di concentrarsi al massimo sullo studio, passava il tempo a trastullarsi tra le braccia del suo ragazzo.

Il suo ragazzo.

James Potter.

Il solo pensarlo le provocava incredulità e, allo stesso tempo, una dolce morsa allo stomaco mista ad euforia.

Dovevano parlare di ciò che era accaduto la sera precedente nella stanza di James?

Forse era meglio lasciar perdere. O forse no.

Cosa avrebbe potuto dirgli?

Lui non le aveva detto nessuna parola a riguardo. Non era affatto in imbarazzo, si comportava con lei come sempre, naturale come al solito.

Lily invece non faceva che arrossire ogni volta che il ragazzo si voltava a guardarla.

In quel momento James, che ancora la teneva per mano, rispose al saluto di due Tassorosso del terzo anno, fermandosi a parlare con loro.

I due ragazzini lo fissavano con un’ammirazione che la Evans giudicò preoccupante, in fondo Potter era pur sempre un normale ragazzo del settimo anno, non un giocatore di Quidditch di fama mondiale.

Ma quella era la magia di James.

Incantare.

Pareva essere nato per condurre gli altri, a tutti piaceva James, lui era la classica persona in grado di suscitare simpatia e approvazione.

Un tempo, lei aveva invidiato e disprezzato questa sua capacità; adesso la ammirava.

Era talmente intenta a guardarlo, che neppure si rese conto che i Tassorosso se ne erano andati, lasciandoli nuovamente soli.

Fu un attimo.

Un breve istante in cui registrò James farsi più vicino, poi la sua mente fu del tutto presa a registrare un paio di braccia che la stringevano e poi quella bocca sulla sua.

Ed anche il pungente freddo di Dicembre sembrò sparire.

Quando si separarono, lui sorrideva.

-Ti vedo un po’ assente, stasera. Tutto bene?- le domandò, mentre le accarezzava teneramente una guancia con i polpastrelli.

Lily si affrettò ad annuire. –Sto bene, sono solo un po’ stanca.- si giustificò, sbrigativa.

Il sorriso di James si accentuò, mentre andava a depositare un piccolo bacio sulla sua fronte fresca. –Povera testolina.- le disse, dolce. –Quanto sei rimasta china su quel maledetto libro di Storia della Magia, eh?-

-Sono rimasta indietro con lo studio.- si giustificò lei, alzando le spalle.

James assunse un’aria falsamente meravigliata. –Ah, si? E come mai?-

Lily rise, scuotendo la testa. –Per colpa di un idiota che pretende le mie attenzioni ad ogni ora del giorno.- rispose, tentando, con scarso successo, di apparire severa.

Lui, per tutta risposta, le rubò un altro bacio.

-Io però ti porto a feste come queste.- le disse, sicuro di sé.

E lei non potè fare a meno di soffermarsi ad ammirare la bellezza del parco di Hogwarts interamente coperto di neve, le luci, le voci, i colori, quell’aria di festa.

Non aveva mai visto nulla del genere.

-Ti piace?- le domandò lui, mentre tornava a stringerla al petto.

Sentendo il proprio cuore perdere un battito, la ragazza annuì. –E’ bellissimo!- mormorò, estasiata, mentre i suoi occhi verdi osservavano tutto, curiosi, avidi di apprezzare quella meraviglia.

–Non ci sono Serpeverde.- aggiunse ad un tratto, colpita.

James scosse il capo. –Non sono stati invitati quest’anno.- le disse, piano.

Questa notizia non la turbò come avrebbe potuto fare anni fa, la lasciò quasi indifferente. –Lo capisco.- si limitò a dire.

Infondo non era un mistero che praticamente tutti i Serpeverde fossero figli o parenti di Mangiamorte, coloro che andavano mietendo sempre più vittime innocenti.

Potter sospirò. –Io invece penso sia uno sbaglio. Non è emarginando Serpeverde che risolveremo le cose.- mormorò, abbassando lo sguardo.

Lily lo guardò, in silenzio. Poi scosse il capo.

-Sei davvero troppo simile a Silente, James.- fece, seria in viso.

-Ed è tanto terribile?- le domandò lui, sorridendo.

-Non lo so.- rispose lei con sincerità. –A volte sentirti dire certe cose mi rende orgogliosa di te, dico sul serio. Altre ho solo paura, mi preoccupo. Sei troppo buono, ti fidi eccessivamente degli altri ed io… io ho il terrore che possano approfittarsi di questo e farti del male.- mormorò, apprensiva.

James rise, stringendola di più a sé. –Nessuno mi farà del male, devi stare tranquilla! E non c’è nulla di terribile nel dare fiducia al prossimo, mi fa sentire bene.-

Era bello sapere che al mondo esistevano persone candide come James Potter o Albus Silente, questa consapevolezza le riempiva il cuore e le dava forza.

Eppure non riusciva proprio a vedere le cose con la loro stessa prospettiva, forse era troppo disillusa e fredda per riuscirci; la vita l’aveva portata ad essere sempre abbastanza scettica e chiusa, almeno all’inizio.

Lily Evans era una riflessiva nata.

Lei e James erano davvero l’uno l’opposto dell’altro.

Questo pensiero la fece sorridere.

Lui la prese di nuovo per mano ed insieme si avviarono verso il tavolo delle bibite, zigzagando tra i compagni intenti a parlare, ballare, rincorrersi, tutto in un vortice colorato.

Lily riconobbe la voce furiosa di Victoria Olsen ancora prima di vederla.

L’esuberante Grifondoro si trovava proprio vicino ai lunghi tavoli disposti per il rinfresco e da come gesticolava con le braccia pareva fuori di sé.

Sirius Black, un bicchiere di idromele alla mano, ascoltava la sua ragazza berciare senza sembrare molto turbato. Piuttosto, era divertito.

Con il cappotto nero e lungo fino al ginocchio, Black sembrava veramente un principe.

-Che problema avete?- chiese James, una volta che li ebbero raggiunti.

Sirius alzò gli occhi blu al cielo e scosse il capo, facendo cenno all’amico di chiudersi la bocca, ma fu troppo tardi, perché Vick aveva già puntato Potter e Lily.

Aveva un diavolo per capello.

-Sono ovunque, ovunque! Non riesco a sopportarlo! Ma a lui, ovviamente, sta bene! Black della malora!- strepitò, agitando le braccia. –Non so se odiare di più loro o lui!-

-Olsen, stai esagerando…- fece Sirius, esasperato. –Mi stavano solo salutando!-

-Volevano rifilarti il regalo di Biancaneve, non sono stupida!- berciò Victoria, incenerendo il proprio ragazzo con lo sguardo. –E tu eri tutto un sorridere! Ti sembra normale, stupido Black? Volevi addirittura accettare i regali!-

Lily osservava la discussione in silenzio, trattenendosi dallo scoppiare a ridere; James, vicino a lei, spostava lo sguardo ora su Sirius, ora su Victoria e scuoteva la testa.

-Vick, non devi essere così gelosa…- cominciò Potter, comprensivo, ma fu subito azzittito dall’occhiata di fuoco che ricevette.

-Io non sono gelosa! Per niente!- sbottò Victoria, incrociando le braccia sotto il seno, gli occhi assottigliati dalla rabbia. –Solo che è una questione di principio! Sirius ha già ricevuto il suo dono, da me! Le altre devono stare al loro posto!- spiegò, perentoria.

Lily notò in quel momento la sciarpa bianca che Sirius aveva al collo, doveva essere il regalo di Victoria.

Le venne da sorridere; Vick era chiaramente gelosa e le faceva tenerezza, ma era ingiusto che soffrisse a tal punto per dei regali e per delle ragazze, che Sirius non avrebbe affatto considerato.

-Razza di galline! Che si impicchino, sono stufa!- borbottò la Olsen, sempre più rigida.

Sirius sbuffò ed in cambio ricevette un colpo in testa dalla sua dolce metà, non propriamente dolce in quel momento.

A salvare la situazione fu l’arrivo di Jasper Joyce in compagnia della sua ragazza, Nina Green, una graziosa Corvonero del quinto anno. La ragazza sfoggiava un paio di guantini bianchi adorabili, da poco ricevuti in regalo dal compagno.

-Dov’è Julian?- domandò subito James, sospettoso. –Quando oggi sono passato a dirgli che lo aspettavo alla festa, non aveva l’aria troppo felice.-

-Deve essere in giro.- gli rispose Jasper, l’aria stanca di uno che non ne può più delle stramberie del proprio migliore amico. –L’ultima volta che l’ho visto stava per affogarsi nel Whisky Incendiario, ma sono intervenuto in tempo.-

-Povero Julian, proprio non ama le feste.- fece Nina, preoccupata. –Avremmo dovuto lasciarlo al dormitorio, Jasper.-

-Tranquilla, Green! Harris ha la pellaccia dura!- disse Sirius con un ghigno.

-Peter e Remus?- chiese Joyce, guardandosi intorno.

-Da qualche parte chissà dove.- rispose James, divertito. –Remus tenta di sfuggire agli agguati di quella ragazza di Tassorosso a cui ha dato ripetizioni di pozioni!-

-Ancora lei?- fece Victoria, stupita.

-La tipa non molla.- disse Sirius, sghignazzando. –L’ho vista, è carina! Non capisco perché Lunastorta fa tanto il prezioso! Sarebbe la volta buona che…-

Lo schiarirsi di voce di James lo fece azzittire in tempo, prima di spararne una delle sue in presenza di tre signorine.

Sirius sbuffò e fece spallucce, Victoria lo fulminò con un’occhiataccia.

-Beh, noi continuiamo la nostra passeggiata. Ci vediamo in giro, ok?- fece Jasper, divertito, prima di andarsene con Nina, che salutò gentile con un gesto della mano.

-Lei sì che è carina, non come un certo rospo che mi sta appresso…- dichiarò Black, lugubre, scoccando un’occhiata alla propria ragazza.

Vick, neanche a dirlo, gli rifilò uno scapaccione di tutto rispetto.

-Impiccati, Black!- sbottò, furiosa, mentre incrociava le braccia al petto.

-Volete finirla?- fece James, con un sorriso bonario. –Vedete di non scannarvi almeno fino a fine serata, ok? Non ho affatto voglia di tenervi d’occhio.-

-Ah, non preoccuparti.- sibilò Victoria, inviperita. –Io tolgo il disturbo, visto che Sirius Black ha tanto da lamentarsi. Che si goda pure le sue ochette stucchevoli!- borbottò, prima di dare le spalle a tutti ed andarsene.

Sirius rimase a fissarla allontanarsi con un’espressione basita sul viso.

-Non la segui?- fece subito Lily, severa.

-Certo che no.- rispose Sirius, scuro in volto. –Non sopporto quando si comporta da mocciosa. Io non le ho mai dato motivo di preoccuparsi, la gelosia è un problema suo. Che se lo risolva da sola.- aggiunse, accendendosi una sigaretta con indifferenza.

-Dannato di un Black!- esplose Lily, piccata. –Non capisci niente di Victoria, allora!-

-La capisco meglio di te.- fece lui, tranquillo. –Vado a cercare Remus e Peter, ci si vede dopo ragazzi.- dichiarò, prima di andarsene a sua volta e sparire tra la folla di studenti.

La Evans era a dir poco allibita, si voltò verso James, in silenzio al suo fianco, e restò sorpresa dell’espressione placida di lui.

-Non dirmi che non te ne frega niente.- fece, stupita.

Potter sorrise e scosse il capo. –Va bene così, stai tranquilla.-

-No! Non va affatto bene!- fece lei, preoccupata. –Il tuo amicone è un idiota!-

-E tu sei prevenuta, Lily.- le disse, sospirando. –Perché non puoi rivalutare Sirius?-

-Perché non mi sta dando molte alternative.- rispose, acida.

James rise, alzando gli occhi al cielo. –Andrà tutto bene tra loro, devono solo trovare il giusto punto d’incontro. Come abbiamo fatto anche noi.- le disse, mentre andava ad accarezzarle una guancia fresca.

Era vero, ammise Lily dentro di se.

A lei e James c’erano voluti anni per trovare un compromesso, una strada da percorrere in comune, senza più litigi ed incomprensioni.

Sperava solo che non servisse il medesimo tempo anche a Victoria e Sirius.

Le venne da sorridere.

-Cosa c’è?- le domandò Potter, accortosi del suo cambiamento d’umore.

-Niente.- fece lei, divertita. –Stavo solo constatando quanto tu sappia essere saggio!- lo prese in giro, mentre tornava ad abbracciarlo.

Lo udì ridere, poi avvertì chiaramente le braccia di lui circondarla.

-Ho un pensierino per te.- le disse James, sottovoce.

Lily sollevò subito lo sguardo. –Cosa?-

Lui rovistò un attimo in una delle tasche del montgomery e ne estrasse un piccolo sacchetto di plastica, chiuso da un fiocco azzurro. Al suo interno c’erano dei cioccolatini di fine cioccolato bianco.

-Per te.- le disse, sorridendo. –Buona festa di Biancaneve o quello che è!-

Non c’erano parole per descrivere ciò che provò in quel momento, fu tutto troppo forte, troppo dolce, troppo tutto.

Erano solo cioccolatini. Solo cioccolatini.

Ma era stato James a regalarglieli e non c’era davvero modo per poter descrivere la sua felicità. Avrebbe solo voluto abbracciarlo e non lasciarlo più andare.

Adorava quei suoi piccoli gesti, quel suo dimostrarle quanto fosse importante per lui anche con le piccole cose.

-Grazie.- riuscì soltanto a dire, con la voce un poco incerta.

Era consapevolissima di essere arrossita, ma non poteva davvero farci niente.

James rise, spensierato come sempre. –Hey, è solo cioccolato!- fece, divertito.

Tentando di riprendersi, Lily fece appello a tutto il suo spirito di Caposcuola. -Come te li sei procurati?- domandò, sospettosa, prendendolo in contropiede.

L’espressione pacifica di Potter non mutò di una virgola. –Li ho comprati oggi a Hogsmeade, mentre eri a studiare.- le rispose con la sua clamorosa faccia tosta.

-Non si può andare al villaggio nei giorni in cui non è permesso.- lo riprese subito lei.

Il sorriso di James si ampliò. –Io sono James Potter, posso fare tutto.-

Lei si impose di rimanere seria e di non scoppiare a ridere.

-Fingerò di non aver sentito una parola e mi convincerò che i cioccolatini si siano materializzati nella tua stanza. Grifondoro ha già perso abbastanza punti a causa tua.- dichiarò, facendosi credere severa.

Potter, fermo davanti a lei, ghignò. –Ed io fingerò di non vedere la tua adorabile quanto falsa espressione da Caposcuola oltraggiata, così da evitare di saltarti addosso davanti a tutti.- le disse con aria furba.

A quell’ultima affermazione di lui, Lily diventò carminio.

James rise e tornò ad abbracciarla, stringendola a se con delicatezza. –Sto scherzando.- le disse, divertito.

-No, io non credo.- fece lei, ancora rossa in volto.

Lui rise di nuovo e Lily si aggrappò a quel riso con tutta se stessa, imponendosi di impararla a memoria, di chiuderla da qualche parte dentro di sé, perché sentir ridere James era così bello, che non avrebbe mai voluto dimenticarlo.

Avrebbe voluto vivere per sempre cullata da quella risata allegra, travolgente, spensierata nonostante tutto.

-Mi spiace.- disse ad un tratto. –Io non sapevo nulla di questa festa e non ti ho regalato niente.- mormorò, dispiaciuta.

Lui la strinse maggiormente a sé. –Il cappotto che indossi è bianco, no?-

-Sì.- rispose lei, confusa da quella domanda.

-Allora mi hai fatto il regalo più bello che potessi mai ricevere.-

Lily ci mise un po’ a capire, ma quando comprese il significato delle parole di James, allora avvertì il proprio cuore battere fortissimo, prepotente.

Era davvero possibile amare così tanto una persona?

Era possibile innamorarsi ogni giorno di più?

-Vieni via con me, Lily?- le domandò lui ad un tratto, parlandole piano all’orecchio.

Lei non gli rispose neppure, limitandosi a prenderlo per mano e a lasciarsi guidare.

James la condusse lontano dagli altri, lasciando la festa alle loro spalle, portandola in una zona buia dell’immenso parco di Hogwarts.

Non arrivavano luci, né rumori, eppure lei non ebbe affatto paura.

Si ritrovò con la schiena premuta contro le mura del castello, la bocca di James sulla sua, famelica e dolce allo stesso tempo.

Le gambe che tremavano, il cuore impazzito.

Il buio si riempì del suono di baci e sospiri.

 

 

***

 

 

Ok, poteva dire di averla scampata quella volta.

Era salvo, salvo per miracolo, anche se non poteva certo definirsi un tipo credente.

Aveva seminato le pupattole impazzite dei primi anni, che lo avevano placcato senza pietà fin dal suo arrivo alla festa/martirio, ed era riuscito a rispedire alla mittente un mazzo di rose bianche, che avevano avuto su di lui lo stesso effetto di due dita in gola.

Per non parlare poi del resto.

A neppure metà serata, Julian Harris poteva dirsi distrutto.

Non aveva trovato James Potter, la causa di tutti i suoi mali, da nessuna parte e la cosa lo indispettiva alquanto, visto che prendersela con lui, che lo costringeva a partecipare ad ogni stronzata studentesca, lo avrebbe fatto sentire meglio.

Fortunatamente, si era imbattuto sulla sua strada niente di meno che Burt Bruden, l’edonista bisessuale di Corvonero.

La manna dal cielo!

Burt, che modestamente si intendeva bene sia dell’animo femminile che di quello maschile, aveva compreso tutto, senza che Harris parlasse.

-Vai a farti una canna, amico.- aveva detto, porgendo l’oggetto in questione con un sorriso serafico. –Fatta da me, niente ti sballa come questa. Ti ritroverai ad amare la vita senza neppure accorgertene.-

Bruden era uno strano ragazzo e non tutti ad Hogwarts gradivano la sua compagnia, molti lo trovavano un po’ troppo stravagante e fuori dagli schemi.

Julian, invece, lo vedeva come un’anima affine alla sua e non disdegnava mai di farci due chiacchiere, quando aveva tempo ed era incline alla parola.

Quanto allo sballarsi, Harris non era un abitudinario, preferiva di gran lunga avere il controllo della situazione.

Ma quella sera ci voleva, decisamente.

E adesso si trovava al sicuro tra i primi alberi della Foresta Proibita, finalmente da solo, nascosto agli occhi degli altri, seduto sul vecchio tronco di una quercia, dando le spalle alla festa ancora al culmine.

Aveva da poco acceso la sigaretta regalata da Bruden e già dopo due boccate sentiva la testa più leggera, un’autentica meraviglia.

Si chiese cosa diavolo Burt avesse usato, le serre di Erbologia non avevano mai avuto segreti per quel ragazzo.

Non si accorse neppure del rumore di passi dietro di lui e, quando si sentì chiamare, sussultò, girandosi di scatto.

Ciò che si ritrovò di fronte non poteva essere reale.

Annabel Cox in persona.

I lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle, i limpidi occhi chiari ed un meraviglioso cappotto rosso scuro a proteggerla dal freddo.

Aveva il naso e le guance un poco arrossate per la bassa temperatura, ma sorrideva gentile come sempre, tenendo un vassoio tra le mani.

Il primo pensiero di Julian Harris fu che, a quanto pareva, l’effetto delle canne di Bruden era più veloce e devastante di quanto potesse immaginare.

Cazzo, provocavano pure le visioni!

E che visioni!

-Julian?- chiamò di nuovo Annabel, osservandolo preoccupata. –Hey, ti ho cercato ovunque!- esclamò, sorridendo contenta.

Cavolo, appariva più reale del previsto! Come visione era più che perfetta!

Ovviamente, lui non rispose, limitandosi ad osservarla come un idiota completo.

-Ti senti bene?- domandò la Tassorosso, avvicinandosi. –Hai gli occhi lucidi.-

Harris sbuffò, contrariato. –Per essere un miraggio, parli anche troppo.- borbottò.

Anna inarcò un sopracciglio, confusa. –Un miraggio? Io sono reale!- disse, scrutando bene in viso il Corvonero.

I suoi occhi chiari si puntarono quasi subito sulla sigaretta ancora accesa che il ragazzo teneva tra le dita e si assottigliarono, severi.

-Julian.- mormorò, decisa. –Dammi quello schifo.- ordinò, allungando la mano.

Se avesse avuto davanti chiunque altro, probabilmente Harris lo avrebbe mandato al diavolo, tenendosi la propria canna e tanti saluti.

Ma con lei…

Con quella maledetta Tassorosso era diverso, era sempre stato diverso.

Annabel avrebbe potuto chiedergli qualunque cosa e lui, da bravo stupido, avrebbe ubbidito senza fiatare, chinando la testa da bravo servitore.

La sigaretta di Bruden finì a terra, schiacciata sotto la scarpa della ragazza, e Julian restò ad osservare il poco fumo che ancora si innalzava, debole.

Quella era davvero una serata terribile.

Chissà cosa avrebbe pensato Annabel di lui, adesso.

Roba da mettersi a ridere.

La testa gli girava, gli occhi bruciavano, eppure riusciva a vederla, lì, davanti a lui.

-C’è qualcosa che non va?- domandò Anna, preoccupata.

Sì, ti amo.

 -No, sto bene.- le rispose, abbassando lo sguardo. –Volevo solo divertirmi.-

Annabel aveva l’espressione di una che non se l’era affatto bevuta. –Senti, lo so che non abbiamo molta confidenza, ma se vuoi parlarne…-

Non voglio parlare.

Ti amo.

Ti amo e non te ne accorgi.

Ti amo e non te ne frega niente.

-E’ solo uno spinello, Cox! Non sono dipendente da questa roba, ok? Non ho nessun tragico problema alle spalle o stupidaggini del genere.- le disse, facendo spallucce.

-Va bene.- fece lei, continuando a guardarlo in viso. –Scusa, sono stata invadente.-

Julian scosse il capo, poi si perse un attimo ad osservarla; era davvero raro ritrovarsela così vicino, senza amiche o fidanzato nei paraggi.

I Tassorosso avevano la cattiva abitudine di aggirarsi sempre “in branco”.

Anna era di una bellezza indescrivibile, per Harris non esisteva ragazza più bella al mondo, ne era letteralmente attratto.

Era stata la prima creatura vivente a suscitare interesse in un tipo apatico e indifferente come lui.

Era capitato per caso, cogliendolo alla sprovvista, come sempre accade.

Un giorno come tanti, l’aveva vista sulla riva del Lago Nero, con le sue amiche, intenta a correre per sfuggire agli schizzi d’acqua, mentre teneva in mano una mela appena morsa. E lui non era più riuscito a toglierle gli occhi di dosso.

Erano passati anni, ma niente era cambiato.

Anzi, a voler pensarci bene, qualcosa di diverso c’era.

La piccola fedina che lei portava all’anulare sinistro.

Annabel Cox e Mike Miller erano fidanzati.

Molti li vedevano come la coppia perfetta, altri, invece, erano convinti che si sarebbero lasciati, convinti che un amore nato in età così giovane non potesse durare.

A Julian queste stronzate non importavano.

Anna era felice, innamorata, spensierata. Ed il ragazzo che aveva accanto non era lui.

Questo faceva male, ma aveva imparato a conviverci.

Si era costretto, perché non poteva fare altro.

Quando si accorse del silenzio che li circondava, quasi si maledisse, non voleva metterla a disagio con i suoi mutismi prolungati.

Annabel però sorrideva.

-Sai, mancavi solo tu!- gli disse, andandogli vicino. –Ho preparato dei biscotti alla vaniglia per tutti come dono di Biancaneve, spero siano venuti buoni!- fece, divertita. –Ti ho cercato ovunque per darne qualcuno anche a te! Avanti, prendine quanti vuoi!- lo sollecitò, porgendo il vassoio pieno di biscotti.

Julian pensò a un sacco di cose da dirle, anche un semplice “grazie”, eppure ciò che pronunciò senza riflettere fu: -Non mi piacciono i dolci.-

Un momento dopo avrebbe voluto prendere un tronco d’albero a testate, anche perché ciò che aveva detto non era affatto vero.

Non riusciva a capacitarsi della sua risposta, forse, semplicemente, non voleva ricevere nulla da lei. Non voleva avere niente di suo.

Annabel, tuttavia, non si lasciò scoraggiare.

-Sempre con quest’aria seria, Julian!- lo riprese, divertita, mentre con un dito andava a sollevargli un angolo della bocca verso l’alto. –Sorridi, brontolone!- rise, allegra.

Fu come ricevere una scossa e il Corvonero si ritrasse dal suo tocco, fingendo di passarsi una mano sugli occhi stanchi.

Non toccarmi.

Fa troppo male.

-Fai uno sforzo per me, ci ho messo tanto per prepararli!- aggiunse la ragazza, mentre prendeva un biscotto e glielo porgeva. –Non fare il difficile, su!-

Julian lo accettò, mormorando un ringraziamento.

Parlare era ancora più difficile del solito.

-Beh, allora torno da Mike ora!- fece Anna, mentre cominciava ad allontanarsi. –Gli ho promesso che gli ultimi biscotti sarebbero stati tutti suoi!- aggiunse, gli occhi che scintillavano di affetto e divertimento. –Se non ci vediamo domani, ti auguro Buon Natale, Julian!-

-Buon Natale anche a te, Annabel.- si limitò a dirle, restando poi in silenzio ad osservarla voltargli le spalle ed andarsene via, sparendo nella neve.

Accorgiti di me.

Accorgiti di me…

Il biscotto alla vaniglia cadde a terra, senza essere neppure stato assaggiato.

Sollevando lo sguardo al cielo, a Julian venne da sorridere.

Avrebbe davvero dovuto tenersi più stretta la sigaretta miracolosa di Bruden.

 

 

***

 

 

Era ormai notte inoltrata, quando la neve cominciò a scendere dal cielo, sorprendendo alquanto i partecipanti alla festa, che videro quell’evento meteorologico come un segno di serata conclusa. Era ora di tornare al castello.

Sirius Black, mani in tasca, camminava lentamente, scendendo per la ripida collina, e sorrise, quando davanti ai suoi occhi apparve la casa di Hagrid.

La piccola abitazione, completamente al buio, pareva ricoperta di panna.

Victoria Olsen se ne stava seduta sui gradini della piccola dimora del guardiacaccia, in rigoroso silenzio. Osservava la neve cadere senza battere ciglio.

Non si voltò, nonostante lo avesse sentito arrivare.

Sirius prese posto vicino a lei, senza fiatare, e per un po’ restarono così, in silenzio, l’uno vicino all’altra, ad osservare il paesaggio mozzafiato che offriva loro il magico parco di Hogwarts.

-Tregua?- le disse lui ad un tratto.

Victoria si limitò ad annuire, senza dire una parola.

A lui venne da sorridere e, senza neppure rendersene conto, andò ad accarezzarle i capelli, umidi per la neve.

-Vick, qual è il problema?- le domandò, pacato. –Non ci credo che quelle ragazze siano riuscite a farti arrabbiare così tanto. Sei davvero così gelosa? Io sto con te.-

Era vero, Sirius aveva perfettamente ragione, però…

C’era un però, una vocina che non le dava tregua e che non faceva altro che logorarla.

Victoria sospirò, osservando le nuvolette di vapore che si erano formate davanti alla propria bocca.

Ricordò di una discussione avuta con Lily giorni prima.

Lily era l’unica con cui ne aveva parlato.

-Diglielo, Vick.- le aveva detto, sorridendo. –Se è questo ciò che ti tormenta, allora ne dovresti davvero parlare con lui.-

Doveva dirglielo, chiarirsi quel suo dubbio, ma non era affatto facile.

Non era facile per lei, orgogliosa Grifondoro, ammettere quella sua debolezza.

-Allora?- fece Black, mentre continuava ad accarezzarla. –Guarda che ti conosco bene, Olsen. Non credere di potermi fregare così facilmente.-

Qualcosa, in quel momento, le avvolse il cuore in un caldo abbraccio, riempiendo poi ogni cellula del corpo di calore.

Era la voce di Sirius.

Lui aveva sempre avuto quell’effetto su di lei.

-Non è per le ragazze.- si decise ad ammettere, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi. –E’ per… è colpa mia, credo.- mormorò.

-Non ti seguo.- le disse lui, ora immobile al suo fianco. –Cosa c’è che non va?-

Victoria scosse il capo e si prese il volto tra le mani. –Sono io, Sirius. Sono terribilmente insicura e non vorrei esserlo, ma non ce la faccio!- confessò, decidendosi a far uscire la voce. –Io… io ho paura che un giorno tu possa cambiare idea e decidere di voler tornare ad essere come prima. E allora mi dico che forse abbiamo sbagliato, forse… forse dovevamo restare amici…-

Lui non la lasciò continuare. –Queste erano le mie paure, non le tue. Ero io quello che all’inizio si era fatto questi problemi, non tu. Ma che ti prende, Vick?- fece, costringendola a guardarlo. –Hey, quando mai ti ho dato l’impressione di avere cambiato idea su di noi?-

La ragazza scosse il capo, sentendo gli occhi bruciare. –No, no non è per te, davvero.- disse, guardandolo. –Sono io che, quando si tratta di te, sento cose che prima non avevo mai provato, come la paura di poterti perdere o di non essere abbastanza. Tu… tu mi metti soggezione e prima non succedeva mai!-

-Non voglio che tu mi veda così.- le disse lui, serio in volto. –Vick, sono sempre io.-

-Sì, certo.- fece lei, sorridendo mesta. –Ma per me, a volte, è ancora impossibile credere che, tra tante, tu abbia deciso di stare con me. Ho aspettato tanto tempo, non ci avevo mai sperato e mi ero rassegnata a starti vicino come amica. Ora… ora ho il terrore di poter ritornare a quella condizione e non potrei accettarla come una volta, non più. Mi distruggerebbe.- mormorò, stringendo le gambe al petto.

E Sirius, inaspettatamente, rise, mentre la stringeva a se.

-Stai diventando molto brava a crearti seghe mentali, Olsen.- le disse, divertito.                

–Continuando su questa strada, potresti riuscire a battere Lunastorta, sai?-

-Non ridere!- borbottò Vick, con il volto premuto sul petto di lui. –Non è divertente!-

-Sì che lo è!- fece lui, sorridendo. –Stai diventando una mocciosetta piagnucolona, proprio tu che eri una specie di ragazzo intrappolato nel corpo di una femmina! È decisamente spassoso!- la prese in giro, beccandosi un pugno sul braccio che lo fece scoppiare a ridere più forte. –Non pensavo di avere un effetto simile su di te!-

Victoria rimase in silenzio, la bocca piegata in un sorriso felice.

Stranamente, tutto era già passato.

Bastava un sorriso, un abbraccio, una risata di Sirius e tutte le sue paure svanivano.

Era vero, della granitica e maschiaccia Victoria Olsen non c’era più traccia ed era tutta colpa di quel dannato Malandrino!

L’amore riusciva a mutare così tanto l’animo delle persone?

Faceva un po’ paura in effetti, ma poteva sopportarlo.

Poteva farci l’abitudine.

Quel perenne sconvolgimento che sentiva dentro, non era poi così terribile.

Forse Sirius non si sarebbe mai completamente reso conto dell’effetto devastante che aveva e che avrebbe sempre avuto su di lei.

-Togliti questi brutti pensieri dalla testa.- le disse all’improvviso. –Mi sono buttato su questa strada e non cambierò idea, Vick. Non mi pentirò mai, te lo giuro. Certo, non posso prometterti che vivremo per sempre felici e contenti, cavolo, ho solo diciassette anni!, ma sappi che non ho dubbi su me e te, devi credermi.-

-Ti credo.- fece lei, ancora stretta a lui.

-E poi penso sia sbagliato pensare troppo ai “se” ed ai “ma”, in questo modo rischiamo di non goderci affatto il presente.-

Questa volta fu Victoria a ridere. –Da quando sputi fuori perle di saggezza, Black?- lo punzecchiò, allegra.

-Beh, a forza di stare con Remus qualcosa imparo pure io!- fece lui, indispettito.

-Stento a crederlo!- continuò lei, sorridendo maligna.

-Zitta, rospo!-

-Sta zitto tu, cagnaccio! E baciami.-

-Cosa? Io non ti bacio a comando! Baciami tu, piuttosto!-

-Non ci penso neppure! Te l’ho chiesto prima io!-

-Chiesto? Vorrai dire ordinato.-

Rimasero a sfidarsi con lo sguardo solo una manciata di minuti, dopodichè non seppero mai chi tra i due fosse stato il primo a cedere.

Si trovarono a metà strada e, quando le loro bocche si incontrarono, quel futile bisticcio perse di importanza, come ogni altra cosa.

Non erano mai stati tipi da scambiarsi troppe effusioni, ma quella notte era diverso, ne sentivano un bisogno disperato. Anche solo per rassicurarsi a vicenda.

 

Sono qui, penso solo a te e non ti lascio.

 

Poi, come da regola, Sirius Black riuscì a distruggere l’atmosfera, confermando ancora una volta che coppia antiromantica fossero.

-Chissà se il caro vecchio Hagrid è a Hogsmeade, stanotte…- mormorò, meditando, nella pausa tra un bacio e l’atro.

-Cosa?- fece Vick, confusa.

-Beh, stanotte mi sembri un poco più arrendevole, sai? Sarebbe un peccato non approfittarne, non trovi? E se la casetta fosse libera, beh… io so dove Hagrid nasconde le chiavi!- le disse con un sorriso furbo, che voleva essere accattivante.

Il ruggito della Olsen si udì per tutto il parco, tanto che molti degli studenti ancora rimasti alla festa si decisero a tornare al castello, preoccupati dal fatto che qualche mostro stesse per uscire dalla Foresta Proibita.

Il povero Sirius ruzzolò i tre gradini di scale della casa del guardiacaccia, ritrovandosi inzuppato nella neve.

-Sei un maniaco, Black! Crepa!- sbraitò Vick con gli occhi che mandavano scintille.

-E tu non sei per niente femminile!- sbottò lui, offeso. –Frigida! Guarda che per noi ragazzi il sesso è una necessità!-

-Black!- tuonò lei, stringendo i pugni. –Vuoi morire adesso, oppure preferisci aspettare ancora qualche anno?-

-Fallo vivere ancora un pò, per favore.- si intromise una terza voce con tono pacato.

Quando i due innamorati si voltarono per vedere chi si fosse messo in mezzo, si trovarono davanti il fuggitivo numero uno della serata: Remus J. Lupin.

Lunastorta aveva l’aria stanca, probabilmente non ne poteva più di scappare da quell’invasata della sua ammiratrice.

Una cosa era certa, non avrebbe più dato ripetizioni a nessuno.

-E’ arrivato l’uomo invisibile.- fece Sirius, osservando l’amico con un ghigno divertito.

-Non c’è nulla da ridere, Felpato!- borbottò Remus, scuro in volto.

-Per te forse no, Rem. Per me sì!-

Lunastorta alzò gli occhi cerulei al cielo e si impose di non badare troppo alla mente bacata del proprio amico. Sospirò.

-Vi cercavo.- disse, spostando lo sguardo su Victoria. –Sono andati via praticamente tutti, ma i peggiori, tra cui James, sono rimasti e stanno architettando una delle loro. Vi unite?- chiese, già aspettandosi la risposta.

-E ce lo chiedi?- rispose Sirius, che già si era alzato in piedi, insieme a Victoria.

-Come non detto…- esalò Remus, tornando ad incamminarsi nella neve.

Gli altri due Grifondoro gli andarono dietro, la discussione precedente già dimenticata, tanto erano presi a pensare a ciò che poteva aver architettato James Potter.

Ad un tratto, Sirius aumentò il passo, superando Vick e raggiungendo Lupin; nel fare ciò  toccò quasi casualmente la giacca della ragazza e quando la Olsen, per caso, andò ad infilare le mani infreddolite nelle tasche, avvertì con sorpresa qualcosa nella tasca sinistra.

Era una piuma bianca di zucchero di Mielandia, constatò.

Immediatamente, un enorme sorriso comparve sul suo viso.

Sirius Black, proprio quel Sirius che non aveva mai regalato nulla a nessuna ragazza, le aveva comprato qualcosa per la festa di Biancaneve.

Era talmente assurdo che non riusciva a crederci!

Alzò lo sguardo su di lui e lo vide camminare scanzonato accanto a Remus, un braccio intorno alle spalle dell’amico, che borbottava, protestando per qualcosa.

Forse non era l’unica a stare perdendo la testa, si disse.

Forse anche per Sirius era lo stesso.

Le venne voglia di ridere e correre da lui, ma si trattenne, non volendo dare a quel maniaco una soddisfazione del genere.

Quando arrivarono al luogo d’incontro, trovarono ad aspettarli un piccolo gruppo di studenti del settimo anno, gli unici a non aver veramente più rispetto per gli orari, e poche eccezioni.

Mike Miller, il fidanzato di Annabel Cox, se ne stava con altri suoi due amici.

Poco distanti da loro, stavano Nina Green e Jasper Joyce, con Xeno, Julian, Burt Bruden e quell’oca di Kelly Logan, affiancata da due sue compagne.

C’era poi tutto il settimo anno di Grifondoro.

James e Lily se ne stavano un poco in disparte, lui la abbracciava da dietro, tenendo il mento poggiato sulla testa rossa della Caposcuola.

Vick intercettò lo sguardo di Potter e gli mostrò la piuma di zucchero, trionfante, ed il ragazzo le sorrise, strizzandole l’occhio.

-Avete fatto pace?- domandò Lily, quando la Olsen li raggiunse.

-Sì!- rispose Victoria, allegra. –E dopo abbiamo litigato di nuovo! Ma va bene così.- aggiunse, facendo spallucce. –E voi?-

-Noi? Noi due andiamo alla grande!- fece James, euforico, prima di depositare un piccolo bacio sulla guancia della Evans, che arrossì, restando in silenzio.

In effetti tra di loro stava andando a meraviglia, si disse Lily, ripensando a una mezz’oretta prima. Non riuscivano più a stare separati e, quando si ritrovavano da soli, finivano con le bocche incollate l’una sull’altra.

Doveva decisamente ricomporsi, adesso.

Con un sospiro, sciolse l’abbraccio di James, già immaginandosi le sue proteste, che non tardarono ad arrivare.

Sorrise.

-Dove vai?- le chiese il suo ragazzo, con l’aria di un cucciolo ferito.

-A parlare un po’ con Remus.- rispose lei, divertita. –Dammi un po’ di tregua, Potter!-

James scoppiò a ridere, capendo a cosa alludeva la rossa.

–Ok, ti do tregua fino a domani! Poi ricomincio!-

-Andata!-

Ramoso osservò Lily raggiungere Lupin, poi posò il proprio sguardo su Victoria.

-Allora mi abbracci tu, sorellina?- fece, sorridendo.

-Non c’è neanche bisogno di chiederlo!- rispose Vick allegramente.

Il ragazzo le passò un braccio intorno alle spalle, lei gli cinse la vita, e presero a passeggiare chiacchierando, andando dietro agli altri, che avevano cominciato ad avviarsi.

Era piacevole essere abbracciati da James, pensò la Olsen, felice, era come farsi coccolare da un fratello maggiore. Quello che poi lui rappresentava per lei.

Potter, Lupin e Minus erano sempre stati dei fratelli per Victoria.

-Tutto bene?- domandò ad un tratto al ragazzo, puntando gli occhi azzurri su di lui.

-Non abbiamo più parlato molto di quello, dopo quella volta in infermeria.- mormorò.

Il sorriso di James si ampliò. –Sto bene.- la rassicurò, dolce. –Faccio regolarmente degli esercizi di controllo con Silente e per adesso sembra tutto in regola. Stai tranquilla!-

-Menomale!- sospirò lei, rasserenata.

Potter la strinse un po’ di più, con affetto. –Grazie di tutto, Vick!-

La Grifondoro scosse il capo, come a dire che non erano necessari ringraziamenti.

-Dove stiamo andando, piuttosto?- chiese, curiosa.

-Sulle rive del Lago Nero ad aspettare l’alba.- le rispose lui, guidandola, mentre il gruppo si addentrava tra gli alberi della Foresta Proibita. –E passiamo da qui! Abbiamo pure convinto Lily! All’inizio lei non voleva.-

Vick rise. –Domani niente Hogsmeade, saremo stanchi morti!-

-Beh, dormiamo tutta la mattina e ci andiamo di pomeriggio, no?- fece subito lui, pratico. –Nessun problema!-

-Per te non c’è mai nessun problema, James!- lo prese in giro la ragazza, giocosa.

Risero insieme e Sirius Black, che li precedeva di poco, si voltò a guardarli, camminando all’indietro. –Ramoso, sei un vermicolo! Che fai, ci provi con la ragazza di un altro? Anzi, ci provi con la ragazza del tuo migliore amico?- accusò, fingendosi scandalizzato.

-E tu sei forse geloso?- fece Potter, divertito. –Beccato, Felpato!-

Sirius fece una buffa smorfia, poi corse da Minus, che se ne stava un poco in disparte, e lo abbracciò in quello che sembrava più un assalto che un gesto d’affetto.

Ridevano entrambi, sia lui che Peter.

James restò ad osservarli con un sorriso disteso, il loro Codaliscia stava diventando sempre più chiuso e distante, perciò era bello vederlo interagire di nuovo con loro.

La camminata procedeva, il Lago Nero era sempre più vicino ed il parco immerso nella notte apparteneva completamente a tutti quanti loro.

Lily rabbrividì per il freddo e sollevò lo sguardo verso la volta celeste, dalla quale scendevano, leggeri, piccoli fiocchi di neve. Bellissimo.

Remus, che camminava vicino a lei, imitò il suo gesto e sorrise.

Ogni cosa era meravigliosa quella notte, si disse la Evans, la sua felicità stava per toccare le stelle e tutto pareva perfetto, lontano da tutto.

Si voltò, pronta a cercare lo sguardo di James, ma non lo trovò vicino a Victoria anzi, la Olsen era sola ed aveva un sorriso furbo sul viso che non prometteva nulla di buono.

Lily si guardò intorno, preoccupata.

-Dov’è James?- domandò, piano.

Potter spuntò all’improvviso dagli alberi della foresta, cogliendo il povero Julian Harris, che già era stufo della serata, alle spalle.

Oltre all’imprecazione da record di Julian e alla risata sguaiata di James, si aggiunse lo strillo terrorizzato di Kelly, che non si aspettava quell’improvvisata idiota da parte del Grifondoro.

-Hai veramente rotto le palle, James! Ammazzati!- ringhiò Harris, stanco e con un diavolo per capello, mentre l’amico se la rideva alla grande in compagnia di Black.

-Povero JuJu!- fece Sirius, in tono falsamente dolce. –Cosa c’è? Hai avuto tanta paura?- domandò, per poi voltarsi verso Potter. –Ramoso, che cattivo, non si fa!-

Potter rise più forte. –Julian, hai fatto un salto assurdo! Cosa credevi che fossi, eh? Un mostro brutto e terrificante?- disse, piegato in due dalle risa.

Il Corvonero assottigliò lo sguardo, assumendo un’espressione pericolosa.

-Voi due…- sibilò, stringendo i pugni.

-Non scherzare, Ramoso!- fece Sirius, cercando di restare serio. –Potevi essere un’Acramantula! Che creature terribili!-

-Oppure un Berretto Rosso!- suggerì James, dopo averci pensato.

-O anche un Avvicino!- aggiunse Black.

-O un Ippogrifo!-

-Un Lupo Mannaro!!!- strillarono insieme, per poi scoppiare a ridere.

A quel punto quella povera anima in pena di Julian Harris mandò i due allegramente al diavolo, per poi voltarsi ed andare a rifugiarsi tra i suoi compagni Corvonero.

-Chissà se ce ne sono stanotte in giro…- meditò Sirius, con fare preoccupato.

–Dovrebbe esserci la luna piena per farli uscire, giusto Ramoso?-

-Mmm… non saprei Felpato, vecchio mio.- rispose James, con aria saputa. –Ho sentito dire che si trasformano con la luna piena, ma non posso esserne certo…-

-Però mi pare di aver sentito dire che rispondono al richiamo della loro specie…-

-Oh, davvero?-

Presero ad ululare insieme di punto in bianco, mentre i compagni intorno a loro non riuscivano più a smettere di ridere.

Victoria li guardava con un sorriso e scuoteva la testa. –Ecco, sono impazziti.- dichiarò, divertita, mentre raggiungeva Lily e Remus.

La Evans guardava i due ragazzi, sforzandosi di non mettersi a ridere. –Qualcuno dovrebbe spiegare loro che non siamo più al primo anno…- sospirò.

Lupin se ne stava in silenzio e scuoteva la testa, senza parole, mentre quei due idioti dei suoi migliori amici continuavano in quella scenetta che altro non era che uno stratagemma per prendere in giro lui.

-Felpato, questo Lupo Mannaro non si fa vedere!- protestò ad un tratto James, fingendosi deluso. –Come mai?-

-Non so, Ramoso.- fece Sirius, meditabondo. –Forse è un tipo timido.-

-Timido? Dici sul serio?-

-Già! Talmente timido da non essere neppure in grado di relazionarsi con una ragazza, azzarderei!-

-Un lupo un po’ sfigato, quindi!-

-Decisamente sfigato, mio caro!-

Il povero Remus si morse la lingua, prima di esplodere e fregarsi da solo, ma prese mentalmente nota di strozzare quei due imbecilli non appena ne avesse avuto l’occasione.

Lily Evans, che camminava vicino a lui, non disse una parola e si limitò a lanciargli solo un’occhiata, senza dire nulla.

Quando raggiunsero il Lago Nero, Potter e Black si erano buttati nelle imitazioni della professoressa McGranitt ed intorno a loro non si trattenevano le risate.

Si disposero tutti in cerchio, chi seduto per terra, chi sistemato sopra un vecchio tronco o una roccia, con Julian che protestava per l’ora tarda ed insisteva per andarsene a letto.

Mike Miller trovò qualche rametto e con un incantesimo di incendio fornì un po’ più di luce e calore al gruppo, prima di sedersi vicino ai suoi amici.

James prese posto su un tronco consunto e, sorridendo, fece segno a Lily di raggiungerlo; non appena la ragazza gli fu vicino, le passò un braccio intorno alle spalle, cercando di scaldarla un poco.

Vista l’ora e l’ambientazione un poco lugubre, l’argomento di discussione si era inevitabilmente spostato su racconti di paura e fatti misteriosi.

Kelly Logan, neanche a dirlo, aveva già cominciato a piagnucolare.

Dopo la bizzarra storia di Jasper Joyce, che giurava sull’esistenza di un’armatura maledetta al quarto piano che sembrava pedinarlo fin da quando aveva messo piede ad Hogwarts, il testimone passò a Sirius, che si lanciò nella descrizione di una vecchia strega pazza, che abitava in una lugubre casa fuori Londra e che, per diletto, si divertiva ad avvelenare animali e a mozzare le teste dei propri elfi domestici, per poi ricavare dai loro corpicini piccoli oggetti come spille o guanti.

Tutte quante le ragazze presenti erano impallidite, insieme a Frank Paciock.

James scoppiò a ridere e scosse il capo.

-Felpato, questa non è altri che tua zia Elladora! Non è un vero racconto di paura!-

Black, scoperto in fragrante, mise il broncio.

-Raccontane uno tu, allora!-

Il sorriso di Potter si ampliò, facendosi preoccupante. –Ne sei sicuro?-

-R-Ragazzi, basta…- piagnucolò Peter, che conosceva bene cosa fosse capace di inventarsi la mente di James.

Ormai però era tardi, tutti pendevano dalla bocca del Grifondoro, in un misto di curiosità e timore.

-Me l’ha raccontato mio zio Andrew.- disse James, mentre intorno a lui si diffondeva il silenzio. –E’ una storia vera, pare. E risale ai tempi della fondazione della scuola.-

Lily si voltò a guardare il suo ragazzo, inquieta.

Era proprio nato per fare l’oratore, si disse. In pochi minuti si era già guadagnato la totale attenzione dei compagni.

-Conoscerete la storia di Godric Grifondoro e di Salasar Serpeverde, immagino.- fece James, facendosi serio. –Erano rivali, in eterno conflitto su chi dovesse imparare la magia e poi, un giorno, Serpeverde se ne andò, giurando vendetta.-

-Questa storia la conosciamo tutti.- fece Lily, più tranquilla.

Il ragazzo sorrise, furbo. –Oh, sì. Ma non sapete tutto.- fece, tetro. –Si narra che, prima di andarsene per sempre, Salasar decise di lasciare qualcosa qui, nel castello, che continuasse il suo lavoro di epurazione magica. Un mostro spaventoso ed immortale, che avrebbe dormito da qualche parte per l’eternità, pronto a risvegliarsi in qualsiasi momento e a uccidere i nemici del suo signore.-

Remus scosse il capo. –Non ci sono mostri ad Hogwarts!-

-Non puoi saperlo, Remus.- obiettò James, sicuro. –Esistono molti esseri millenari e malvagi che un mago potente come Salasar sarebbe stato in grado di controllare. Penso di conoscere Hogwarts meglio di Silente e non sono mai riuscito a trovare stanze con un mostro nascosto all’interno, ma suppongo che Serpeverde avesse trovato il modo di nascondere bene la sua creatura.-

-Fammi capire, tu hai provato a cercarlo?- fece Victoria, sconvolta.

-Ovviamente!- rispose Potter, quasi ritenendo sciocca la domanda. –Se ne parla in qualche libro e in alcuni vecchi annali degli studenti, sapete? Ci sono varie supposizioni su che cosa possa essere, ma non si sa nulla di certo.- disse, parlando piano. –Tutti però dicono che ami spostarsi nel buio e che colpisca le proprie vittime quando sono da sole, cogliendole sempre di spalle. Ci pensate? Uno di noi se ne va a fare un giro per i nostri amati corridoi e…-

-Basta, Potter! Non è divertente!- strillò un’amica della Logan.

-Sono avvenute molte strane morti ad Hogwarts nella storia, alcune inspiegabili, e ci sono state altrettante sparizioni…- continuò James, imperterrito. –Forse dietro ad esse c’è proprio il mostro di Serpeverde! Chi può dire di no?-

Nessuno rispose ed intorno a loro rimase soltanto un cupo silenzio, spezzato soltanto dal rumore del piccolo fuoco che scoppiettava e dei piccoli fruscii provenienti dalla Foresta.

Sirius Black sbuffò. –L’unica cosa che mi viene da pensare è che, guarda caso, c’è sempre di mezzo Serpeverde! Quel dormitorio andrebbe bruciato con tutti gli occupanti all’interno!- disse con risentimento.

-Non hai tutti i torti, Black.- fece Mike Miller, cupo. –Sappiamo tutti che diventeranno Mangiamorte, una volta fuori di qui! Come siamo a conoscenza di ciò che è accaduto a Olsen ed Evans in biblioteca, mesi fa.-

Lily e Vick si scambiarono un’occhiata, condividendo per un attimo quel terribile ricordo, ma restarono in religioso silenzio.

-Non possiamo generalizzare in questo modo!- protestò Remus, decidendosi a parlare. –Non tutti i Serpeverde sono così, ragazzi!-

Subito si levarono borbottii di dissenso.

-Lupin, hai perso il cervello?-

-Sono tutti uguali, quelli là!-

-Avete visto che faccia ha Avery?-

-Bellatrix e Malfoy non aspettano altro che farci fuori tutti!-

James, che non si aspettava di certo di suscitare una discussione simile con il suo racconto, sospirò, arruffandosi i capelli.

Sirius Black si alzò in piedi, furente. –La Caposcuola Ames è una serpe come tutti gli altri, Remus! Non credere che sia diversa!- esplose, sapendo dove colpire l’amico. –Ti vedo parlare un po’ troppo con lei, ultimamente! Cos’è?! Non sei più capace di farti delle buone amicizie?-

-Che cosa?- fece Remus, incredulo. –Che cosa?! Io scelgo di essere amico di chi voglio, Sirius Black! E tu non hai voce in capitolo!-

-Remus ha ragione, Siri.- intervenne James, serio.

-Ha dato di volta il cervello anche a te, James?!- scoppiò Sirius, fulminando l’amico con lo sguardo. –Quei figli di puttana volevano marchiare a fuoco la tua ragazza!-

Molti dei presenti sussultarono a quelle parole, Lily compresa.

Potter si irrigidì. –Questo lo so da solo. E so anche che la Ames non era con loro.-

-Bravo!- ruggì Black, furente. –Allora diventa amico loro, James! Anzi, perché non te ne vai in giro a braccetto con Mocciosus, eh?- aggiunse, con la maggioranza dei compagni a dargli ragione.

Potter non rispose, limitandosi a scuotere la testa.

Anche Lily non disse una parola. Quella discussione non le piaceva affatto ma, se doveva essere sincera, ultimamente aveva cominciato a pensarla come Sirius e ad avercela a morte con i Serpeverde.

Anche con Severus.

-Adesso basta, Sirius! Sei ridicolo!- lo riprese Remus, mentre si alzava a sua volta.

-Ridicolo?! Tu sei ridicolo!- fece Black, ignorando i richiami di Victoria. –Mi sto solo preoccupando per te, idiota!-

Nessuno parlava più, adesso.

Gli occhi di tutti erano puntati su di loro.

-Davvero?- domandò Remus con ironia. –E’ davvero solo questo, Sirius? La verità è che ti sei fissato, ma sai che c’è? Non puoi rifartela con tutta Serpeverde se hai problemi con la tua famiglia!-

In molti trattennero il fiato e Julian, che in tutto quel trambusto si era appisolato, se ne uscì con un sentito:- Oh, cazzo…-

Gli occhi di Sirius si spalancarono impercettibilmente, mentre il suo corpo si irrigidiva, diventando come di marmo. –Vattene.- sibilò a Lupin, con rabbia. –Vattene sul serio, o ti spacco la faccia, Remus! Non scherzo!-

-La verità fa male, eh?- disse invece il Caposcuola di Grifondoro, ignorando la minaccia.

Alzando gli occhi al cielo e maledicendo i suoi due migliori amici, James si decise ad intervenire, mettendosi in mezzo.

-Finitela, tutti e due.- disse, cercando di restare calmo. –Dovrebbe essere una festa questa, vi pare? State dando uno spettacolo non richiesto! Datevi una regolata.-

Black non cambiò minimamente atteggiamento, anzi, strinse i pugni.

Lupin invece abbassò lo sguardo. –Stà tranquillo, James. Io me ne vado.- dichiarò, scuro in volto. –Ne ho abbastanza.- terminò, prima di voltarsi e dirigersi verso il castello, sparendo nel fitto della notte.

Non ci fu nessuno che osò dire una singola parola.

Miller scosse la testa, le ragazze di Corvonero parevano attonite, i restanti Grifondoro si limitarono a sospirare, già avvezzi alle liti tra Black e Lupin.

-Complimenti.- commentò poi James con stizza, rivolto al suo migliore amico.

-Ha cominciato lui, non io.- borbottò Sirius, tornando a sedersi sotto lo sguardo furioso di Victoria, che non aveva approvato affatto i suoi modi di fare.

Di nuovo, ritornò il silenzio.

Ognuno rimase infreddolito al proprio posto, magari fissandosi le scarpe o scambiando qualche occhiata con un compagno, ma nessuno aprì più bocca.

La serata si era decisamente conclusa e all’alba mancava ancora qualche ora.

Julian Harris, stranamente, sollevò lo sguardo e lo diresse verso quella sagoma scura in lontananza che altro non era che il castello.

La sua espressione, da indifferente, si fece pensosa.

-Povero Remus, sta tornando al proprio dormitorio tutto da solo.- disse ad un tratto, senza un particolare tono di voce. –Mica se lo mangerà il mostro di Serpeverde?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autore

 

E con questo intervento assolutamente fuori luogo di Julian, chiudo il capitolo.

State tranquilli, Remus non incontrerà nessun Basilisco e se ne andrà a letto sano e salvo! XD

Che dire? Sono mortificata per il ritardo, avrei voluto terminare il capitolo 33 molto tempo prima, ma a causa dell’università non ne ho avuto modo.

Resta il fatto che ne è valsa la pena, perché adesso sul mio libretto si è aggiunto uno strameritato 28, che avrebbe potuto essere stato un 30, se non avessi commesso quel maledetto sbaglio, ma vabbè!

Tornando al capitolo, beh, finalmente una discussione che non riguarda il povero James, che in genere torturo sempre! Comunque state tranquilli, non prevedo aria di tempesta. E cercate di capire sia Remus che Sirius. Hanno entrambi le loro ragioni per comportarsi così ed hanno due caratteri opposti.

In realtà si vogliono un bene dell’anima e lo sappiamo tutti!

Direi che in questo capitolo c’è veramente di tutto. Lily e James ( che fatico sempre di più a trattenere, prima o poi si salteranno addosso, me lo sento… XD), Vick e Sirius ( che stanno raggiungendo il loro equilibrio di coppia a piccoli passi e prima o poi ci arriveranno, ma con i loro tempi; ho molte aspettative su di loro, abbiate fede!) e, non ci credo neppure io, ma ho scritto una scena con Julian ed Annabel, da soli!

Quei due mi danno parecchio da pensare, ora come ora non intendo sbilanciarmi, mah.

Solo non mi aspettavo certe reazioni da parte di Julian, mi ha fatto tenerezza questo suo lato. Alla fine ha ragione James, Harris non è poi così indifferente.

O, almeno, non lo è sempre! Non con tutti! XD

Ed ho terminato il tutto con un tema che accompagna un po’ l’intero capitolo, ovvero, la sfiducia verso Serpeverde. Una Serpeverde ghettizzata agli estremi, giustamente o ingiustamente, ognuno può pensarla come vuole.

Nemmeno nell’epoca di Harry Serpeverde è stata così odiata, credo, ma cercate di capire, siamo ai tempi di estremo potere di Voldemort.

Le parti sono molto estremizzate, sia i buoni che i cattivi.

Credo di aver detto veramente tutto adesso, vi ringrazio davvero per il vostro affetto e per la vostra pazienza! Grazie!

 

Lady Tsepesh

 

 

 

 

Myki: Mia cara, eccomi! Grazie davvero per la dedica, io adoro Blake! E, in tutta umiltà, non conoscevo quella poesia, quindi… wow! Grazie! *_*

Direi che il tuo ragionamento su Bella e Reg è perfetto, sul serio. Come è azzeccato il tuo pensiero sulle gerarchie all’interno della storia.

La verità è che ogni personaggio è in continua evoluzione, perciò non posso stabilire IL forte, IL debole ecc… Mi è piaciuto così e spero di aver fatto bene.

Il mondo è in movimento, giusto? Magari un giorno sarà lo stesso Peter a tenere tutto in mano, chi lo sa? Resta il fatto che i più pericolosi restano Voldemort ed Edward, su questo non avere dubbi! 

Fai bene a temere Regulus, che è una specie di bomba in procinto di esplodere.

Tutto sta nel vedere chi deciderà di distruggere, alla fine.

Kreacher lo odio pure io, quindi siamo in due. U_U

Le compagne di stanza di Bella, dunque. Venute fuori assolutamente per caso, inizialmente solo per fare da contorno. Su Aida ho poco da dire, ma l’altra… beh, mi piace. Vedrò che farne.

Paragone tra Eva e Sirius. Ma lo sai che mi hai letteralmente colto di sorpresa?

Giuro, non avevo davvero mai fatto un aggancio simile, sei un genio!

Direi che condivido il tuo pensiero!

Sulla Ames posso dirti poco, perché è il mio personaggio più fumoso. Anche con me è sfuggente e si fa capire poco, ormai mi sono rassegnata e la adoro così! XD

Innamorata? Sì, forse. Direi che, piuttosto, è sulla buona strada.

Spero invece di aver chiarito tutto su James e Lily. ^^ E direi che ormai gli ormoni sono entrati in circolo, povera me! Devo stare attenta a questi due o Harry mi nasce prima del previsto! XD

Su Severus e Lily, sì, il discorso è ampio! Bisognerebbe parlarne a voce!

Della lotta tra Stria e Voldy ne vado fiera, non credevo avrei tirato fuori un intrigo del genere. A volte mi stupisco da sola! XD

Ti ringrazio tanto per esserci sempre, tesoro!

Un bacione!

 

LilyProngs: Tesoro, grazie tante per le recensioni! Mi vizi troppo! <3

Risponderò ad entrambe! Prima parte: Sono contenta che l’amicizia tra James e Julian ti piaccia, in affetti hai ragione, è diversa da quella dei Malandrini. A me piace, la trovo originale, anche perché credo che Jamie sia l’unico che riesca a capire quella mente contorta che è Harris! XD Vick e Sirius devono ancora prendere il volo, a mio parere. Provano sincero affetto l’uno per l’altra, ma ancora devono imparare il vero significato di amore e lo faranno insieme! Diventeranno più maturi piano piano.

Lily e Piton, pezzo che ha suscitato sommosse! XD Apprezzo Severus, ma non lo amo. Resta il fatto che mi piace attenermi ai fatti, quindi non posso e non potrò mai negare o occultare il legame tra i due. Sono felice che approvi! J

Seconda parte: quoto! Siri e Reg sono due Black fenomenali, li adoro entrambi! Ma se il primo è un tornado scatenato, il secondo, beh, agisce nell’ombra, senza fare rumore, per questo lo ammiro! Eva Ames può piacere e non piacere, è un personaggio poco chiaro anche a me, giuro! Non ho mai idea di cosa farà!

Vederla con Remus… mah, non lo so! Il tempo chiarirà i nostri dubbi! XD

Il tuo commento alla scena Lily/James mi ha fatta gongolare! Sono contenta che ti sia piaciuta, ho fatto di tutto per farla arrivare a voi, pulita, meno volgare possibile ( perché non trovo che una lemon sia adatta a loro), ma comunque intensa. Bah, spero di aver fatto un bel lavoro! E comunque il bello deve ancora venire! ^_-

Grazie davvero per tutti i tuoi complimenti, riesci sempre a farmi restare senza parole! Posso solo dire grazie, grazie e ancora grazie! Spero di non deluderti!

Un bacione!

 

Silverine85: Ciao! Grazie per recensire sempre!

Regulus non è ancora un Mangiamorte ufficiale, ma diciamo che lavora già per la causa e Voldemort lo apprezza molto più di altri. Eva… Eva non può scappare, purtroppo. Per un sacco di ragioni, ma, prima di tutto, per la sua famiglia.

Sono felice che la parte tra James e Lily ti sia piaciuta! Sono soddisfatta! XD

Le trame di Edward e Voldemort? Segreto! ^^ Ti dico solo che non lavorano insieme.

No, tra Lucius e Bella non c’è nulla.

A Lucius piace Bellatrix, ma lei non ricambia, ha in testa solo James.

Grazie davvero! Un bacio!

 

Cassandra: Ciao, grazie mille per la recensione! Sì, è vero, Reg è inquietante e misterioso e mi fa piacere vedere come tutti voi stiate cercando di inquadrarlo. Purtroppo non posso rispondere alla tua domanda, ma credo che riuscirai a trovare la risposta da sola. Grazie davvero per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere!

Sono contenta che Bailee ti piaccia, ho intenzione di studiarci su. Vedremo che verrà fuori! Ancora grazie e a presto!

 

Cicci92: Salve mia carissima! Mi spiace che ci sia voluto tanto per questo capitolo, spero non ricapiti più o finisce che vi ritrovo tutti sotto casa! XD Allora io aspetto fiduciosa la statua, ho un bel giardino dove starebbe benissimo! XD

Davvero ho superato me stessa? Wow! Adesso gongolooooooo! >.<

Ecco, sono felice che ti piacciono i miei Lily e James e mi fa piacere che approvi il mio andarci piano. Lo faccio per tanti motivi. Il primo è che i tempi sono diversi, non siamo nel 2010 per intenderci. Ok, c’è Sirius che fa il dongiovanni, ma credo che a quel tempo per una ragazza come Lily il sesso fosse una cosa su cui andare piano. E poi, beh, lo faccio anche perché penso che essere troppo precoci sia sbagliato, io credo nell’intensità dei sentimenti e non nel bruciare le tappe. È un mio punto di vista, ma credo che James e Lily siano perfetti per esprimere tutto questo.

Regulus sta attirando l’attenzione di tutti, vedo, e ne sono soddisfatta! Sta succedendo tutto quello che mi aspettavo! Sì, Bella lo teme e fa bene, aggiungo!

Hai ragione su tutto ciò che hai detto su Eva, mi fa piacere che provi a capirla.

Con il tempo spero di rendervela un po’ più chiara! ^^

Grazie mille per la tua presenza costante, non so cosa farei senza di voi!

Baci

 

LiebenLily: Genio del male a rapporto, mia cara! XD

Figurati, mandarti la mail è stato un piacere, anzi, se hai dubbi, non esitare a contattarmi! ^^ Sono felice che la scena tra Lily e James ti sia piaciuta e… direi che hai già capito molto più di quanto io immaginassi! *me ride furba*

Accontenta, in questo ultimo capitolo ho parlato un po’ di tutti!

Evvai, Stria ha fatto colpo! Mi fa piacere, ovviamente! In effetti è stata una tosta, devo ammetterlo! XD Il Voldemort tarocco non ha prezzo, ci ho riso per una settimana, anzi, ora che ci penso, quasi ho riso in faccia al proff! Povera me! :D

Ti adoro! E grazie di tutto!

Baci

 

_Antonella_Black: Ebbene sì, gli ormoni sono entrati in circolo! Povero Jamie, è da una vita che non aspetta altro! XD Ormai non manca molto, dico solo questo!

Sì, è Reg la spia e si tiene in contatto con Voldemort tramite Kreacher!

Grazie per la recensione!

Baci

 

Mimmyna: Ciao!! Sono contenta che Stria ti intrighi, è nata per questo, devo ammetterlo! E lo scontro con Voldy è piaciuto anche a me!

I due piccioncini hanno preso il volo, te lo assicuro! Da ora in poi saranno sempre più audaci, infondo sono nel pieno della gioventù e James, beh, è tanto che aspetta! XD

Sì, Lily andrà a stare da James per Natale, quindi … *me con ghigno*

Grazie mille per tutto, carissima! Mi spiace di avere aggiornato tardi! :(

Baci

 

La Nika: Ciaooo! Wow wow, che entusiasmo! Sono proprio felice! Eh sì, era ora che tra i due accadesse qualcosa in più! E vedrai che da ora ce ne saranno di scene del genere! XD Comunque grazie per i complimenti, mi fanno davvero piacere! Sono contenta che il mio modo di raccontare ti piaccia, è vero, sono una romanticona, non posso farci nulla! XD Mi fa piacere che hai apprezzato anche la parte su Voldemort e Stria, ci ho messo un po’ a scriverla, anche se erano poche righe.

Grazie davvero! Baci

 

Kokilinda2: Ma ciaoooo! Eh? Davvero ti sogni la mia storia di notte? Wow! Questo è ciò che ogni scrittore vorrebbe sentirsi dire, perciò… GRAZIE! Mi fa piacere, cavolo! *_* Cioè, tutti questi complimenti mi mandano in brodo di giuggiole, e poi mi monto la testa! Meglio se sto con i piedi per terra! Siete troppo gentili! <3

Sono contenta che Regulus ti piaccia, così come Bella. Io la vedo come te. So che è pazza e cattiva, ma mi affascina! Grazie per l’appunto sulla pozione, avevo dimenticato ed hai fatto benissimo a dirmelo! Appena ho un minuto correggo subito!

Eva. Su Eva è un po’ un discorso complicato, sappi solo che non può proprio scappare. Sì, potrebbe parlarne con qualcuno, confidarsi, ma ha un carattere talmente chiuso che non riesce a farlo, purtroppo.

Per Lily e Jamie, sì, va tutto bene! Anzi, benissimo! XD Sì, prima o poi tutti sapranno di James e Bella. E ci sarà anche un testa a testa tra Lily e Bellatrix.

Tutto a suo tempo! ^_^

All’ultimo ci sono state un sacco di cose! Sì, Bella ha in mente qualcosa per Remus, non tanto perché ce l’ha con lui, ma per colpire James e Sirius ferendo il loro amico.

Voldy vuole James a tutti i costi, appena saprà chi è, partirà deciso. Stria è una grande e sono contenta che ti piaccia! Sì, Reg è la spia e sta in contatto con Voldemort tramite Kreacher! E se lo becca Stria, povero lui! XD

Grazie mille per tutto, carissima!

Baci

 

Brando: Ciao! Grazie mille per i complimenti! :) Sono contenta che i miei Lily e James ti piacciano, anche io la penso come te. Trovo che siano la coppia più bella della Saga, senza dubbio. Mi fa piacere che la scena ti sia piaciuta. Sì, ora James è decisamente più tranquillo! Stria ha fregato Voldemort, la ammiro pure io! XD E tu hai notato una cosa che non so se anche gli altri hanno visto. Gli horcrux! Hai gli occhi di falco, vedi proprio tutto, complimenti! Verissimo, Stria ha capito che c’è qualche cosa sotto!

Sì, Reg è la spia. Ed il tramite è Kreacher. È vero, Regulus piace e non piace. L’ho creato perché fosse così!

Bella non piace a molti, in effetti! È una tipa che andrebbe arsa viva! XD

Su Eva hai colto nel segno!

Davvero, hai fatto un’analisi perfetta! Complimenti! E grazie!

Baci

 

Malandrina4ever: Ciaooo! Visto? Ho scritto ancora su Reg, sei contenta? ^^

Anche io lo adoro, soprattutto quando frega quella stronza di sua cugina! Quel ragazzino è un mito, ha la mia totale venerazione! *_*

Su Eva e Remus… vedrai! :P

Sono felice che Lily e James ti piacciono! L’ultima parte, dove andavi a rimpiangere di non essere la Evans, mi ha fatto troppo ridere! Direi che mi unisco, andiamo a rimpiangere tutte insieme! Anch’io voglio un James Potter tutto per me, uffa! XD

Grazie per il commento! Baci

 

Princesseelisil: Ciao ciao, cara! Bene, sono contenta di essere utile anche in ambito musicale! XD Regulus… mm, aspetta a vederlo come cattivo. C’è ancora tanto da scrivere su di lui, ti consiglio di dargli ancora il beneficio del dubbio! ^^

Comunque, avrei voluto vederti infuriata contro Bella, sarebbe stato uno spettacolo! XD Vi adoro troppo, tutte quante voi ragazze, oltre ad incoraggiarmi, riuscite sempre a strapparmi un sorriso o una risata! Vi lovvo! <3

Che dire di Eva? La stai vedendo dal giusto punto di vista! Abbi fiducia, so quello che faccio! J E sappi che adoro i tuoi sproloqui! XD

Termino dicendo che la tua ultima considerazione su Lily e James è, beh, da quotare! Sì, ti quoto in pieno. E penso che sia un po’ il pensiero di tutte!

Perciò, scatta la caccia ad un moderno James Potter del 2010? XD

Scherzi a parte, sono felice che i due piccioncini ti piacciano!

Le tue ultime parole, poi, mi hanno fatto venire gli occhi lucidi. Posso solo ringraziarti, anche se so che non è abbastanza! Sono davvero felice di riuscire ad emozionarti tanto e spero di esserne sempre in grado.

Grazie, grazie davvero! Bacioni

 

Deviata: Mia cara, l’affetto è ricambiato! ^^

Grazie per i complimenti, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!

Mi fa piacere che Reg ti piaccia, missione compiuta! Yatta! XD

Bella sì, andrebbe scuoiata viva, ma purtroppo mi serve in vita! XD In effetti ha intenzione di giocare un brutto tiro al povero Remus, aspetta e vedrai!

Su Eva abbi fede, non è cattiva!

E poi James e Lily! *_* Sono contenta che ti piacciano! <3

Su Stria, sì, so che hai fatto il tifo per lei! già ti vedo con gli striscioni! XD

Grazie mille per esserci sempre, carissima!

Un bacione

 

Black_witch: Sorella cara, eccomi! *_*

Visto, tutto sistemato tra i piccioncini! OTTIMO e lo sottolineo! XD

Abbi fiducia, Sirius e Lily diventeranno buoni amici, hanno solo bisogno di tempo, per adesso, si studiano, tipo due gatti! XD

Beh, Eva non ha molte alternative per ora. Ma non è una cattiva ragazza, credimi. È solo molto sfortunata! Dovresti leggere la recensione di Myki, ha capito Eva molto meglio di me, credimi! XD

Ultimamente ci sono molte cose a cui fare attenzione nei capitoli. Peter, tienilo d’occhio! XD Poi Voldemort, Stria, Edward…

Sto preparando la fase centrale della mia fanfic, allacciati le cinture!

Sono contenta che il capitolo ti piaccia, grazie mille per la recensione!

Un bacione, sister!

 

Beky: Salve! Wow, grazie mille dei complimenti! *me felice*

Sono contenta che la storia ti stia prendendo, significa che sto facendo bene il mio lavoro di fanwriter! Ebbene sì, è arrivato pure Voldemort! Ma per ora Stria l’ha fregato!

Sono felice che la scena tra Lily e James ti sia piaciuta, davvero! E tu sei gentilissima!

Per Eva, beh, mi impegnerò affinché riesca a farla piacere anche a te! *_*

Su Reg… tranquilla, dagli tempo e vedrai cosa ho in mente per lui.

Grazie davvero per i complimenti, grazie mille!

Baci

 

 

  
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