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Autore: Clell65619    06/04/2010    3 recensioni
--Prima che potessi reagire, Potter sollevò la sua bacchetta verso il soffitto. “Sono Harry, figlio di James, nipote di Charlus, erede delle casate dei Potter e dei Black. Vengo nella fortezza del mio nemico, Tom, figlio di Merope, nipote di Orvoloson, erede delle casate dei Gaunt e degli Slytherin, e richiedo il Parley!”--
Harry e Tom Riddle si siedono per discutere di alcune cose.
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort
Note: Traduzione, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Title: Harry Potter and The Conversation

Author: Clell65619

Summary: Harry e Tom Riddle si siedono per discutere di alcune cose.

DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.
ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.

 

Potete trovare la storia originale qui.

 

The Conversation

Stavo passeggiando per la mia stanza del trono come il Dio sceso in Terra che ero. C’era semplicemente qualcosa di speciale nella paura che l’assemblea di Mangiamorte aveva di me. Il modo in cui si ritiravano al mio passaggio, il loro miserabile terrore che io potevo sfruttare, mentre li chiamavo a spiegare il loro ultimo passo falso.

Ciò quasi sempre portava al referto che Silente era ancora vivo. Quasi sempre.

Piton si era rivelato essere un traditore… Perché? Perché l’insegnante di pozioni mi aveva tradito? Io conoscevo le sue idee: erano del tutto compatibili con i miei scopi. Perché Severus Piton era andato da Silente? Forse perché avevo ucciso la moglie di Potter, anni fa? Era veramente così ossessionato da una semplice donna? Non importa; ora Piton era destinato alla morte, e in quest’istante, senza dubbio, era in agonia a causa della maledizione che gli avevo lanciato attraverso il Marchio sul suo braccio. Un piccolo assaggio di quello che ancora doveva venire.

Fu quello il momento in cui accadde. Senza nessun avvertimento le mie barriere antimaterializzazione furono violate. Un improvviso Crack fu l’unico annuncio che le barriere avevano fallito… no non fallito, il diagramma delle barriere diceva che chi si era smaterializzato era autorizzato ad entrare… ma io ero l’unico ad esserlo.

Al centro della stanza sorgeva una figura ammantata. Sfoderai la mia bacchetta, mentre i Mangiamorte scattavano per allontanarsi da quella figura che aveva dimostrato un così fenomenale potere penetrando nel mio covo.

“Chi sei?” chiesi.

L’uomo si tirò giù il cappuccio rivelando il ragazzo che più odiavo al mondo.

“Potter!” sibilai.

Prima che potessi reagire, Potter levò la sua bacchetta al soffitto. “Sono Harry, figlio di James, nipote di Charlus, erede delle casate Potter e Black. Vengo nella fortezza del mio nemico, Tom, figlio di Merope, nipote di Orvoloson, erede delle casate Gaunt e Serpeverde, e richiedo il Parley!” La bacchetta del ragazzo pulsò e io sentii la simpatica risposta della mia bacchetta nel momento in cui la richiesta per il Parley fu suggellata.

Non ci fu nessun rifiuto per la richiesta del Parley. Era venuto per sua libera volontà. L’incantesimo del Parley mi avrebbe obbligato a concedergli un confronto e a permettergli di andarsene senza essere inseguito per dodici ore. Se uno di noi avesse cercato di usare la magia sull’altro, sarebbe morto di una morte orribile.

Ma Potter dove aveva imparato l’Antica usanza del Parley?

***

Ci vollero più di venti minuti per ottenere un’appropriata sala riunioni e per allontanare i miei ‘devoti’ seguaci dalla presenza di Potter, prima che uno di loro facesse qualcosa che violasse il Parley. Nessuno di loro capì il rischio che questo comportava.

Ancora non so cosa mi sorprese. Dopotutto la massa dei miei tirapiedi si era diplomata a Hogwarts, sotto la guida di Silente come Preside. Da quel momento ho sospettato a lungo che la misera qualità dell’istruzione in quella che era reputata in tutto il mondo la miglior scuola di magia fosse parte di un piano per garantire a Silente che non ci fosse nessuno che potesse sfidarlo.

Ciò però non risolveva la questione di dove Potter avesse imparato il Parley. Questa era l’ultima delle trappole di Silente?

Guardai il ragazzo oltre il tavolo, e lui restituì il mio sguardo. Sembrò…rassegnato a quello che stava per accadere. Il silenzio tra noi si allungò per cinque minuti, quindi tentai di sondare la sua mente con la legilimanzia. Non trovai nessuna barriera. Il ragazzo aveva lasciato la sua mente aperta per me, infatti trovai un pensiero superficiale che mi diede il benvenuto nella sua mente. Questo non era il bambino che avevo visto nella classe di Raptor, il ragazzo che avevo affrontato sulla tomba di mio padre o il giovane uomo arrabbiato che avevo posseduto nell’atrio del Ministero della Magia. La mia presenza non gli causò dolore neanche per molto a lungo. Cosa stava succedendo?

Potter sospirò. “Quindi, come devo chiamarti?”

“Come prego?” risposi. Questo non era la domanda che mi ero aspettato dal ragazzo. “Sono Lord Voldemort!” dichiarai.

“Si, Si, ” Potter sospirò di nuovo facendo ondeggiare la mano da bacchetta segnalando che avrei dovuto sbrigarmi. “So tutto riguardo al tuo anagramma di Tom Orvoloson Riddle. Il tuo primo Horcrux era un bastardo ciarliero. Il mio nome anagrammato sarebbe ‘Pyjammas the Terror’. Bell’affare. Come dovrei chiamarti?”

Guardai male il ragazzo presuntuoso. Fu più tardi che realizzai che sapeva dei miei Horcrux.

“Va bene. So che odi Tom, quindi ti chiamerò Riddle, ok?” Indicò verso la sua faccia. Notai il livido per la prima volta. “Ti importa se mi curo, mentre parliamo? Se ho letto bene le regole del Parley gli unici incantesimi che possiamo fare devono essere approvati dall’altro.”

“Sembra quasi una bastonata Potter, chi altro ti vuole morto?” chiesi.

“Oh, questo?” di nuovo indicò la sua faccia, “No, questo è ciò che ho ottenuto, per non essere stato capace di convincere i miei amici che evocare il Parley fosse una buona idea. Hanno provato a fermarmi.” Con un grugnito di dolore mise la sua mano destra sul tavolo dove potei vedere tre dita rotte. “Quindi? Posso curarmi?”

Annuì. Fece scorrere la bacchetta lungo il primo dito ferito e sospirò di sollievo quando l’articolazione fu riparata. “Cosa vuoi Potter?” digrignai attraverso i denti serrati.

Il ragazzo fece spallucce. “Mi è venuto in mente che non abbiamo mai parlato, sai? Oh abbiamo discusso alcune volte, tu sogghigni e parli di quanto sei superiore paragonato a me, mi dici che sto per morire, e di solito io provo ad uscirmene con una risposta che suoni adulta, ma non abbiamo mai veramente parlato. È sempre ‘questo è il tuo ultimo giorno Potter’ e ‘dovrai lavorarci Voldemort’ e cazzate come queste. Cioè siamo legati da tutta la mia vita e non abbiamo mai realmente discusso.”

“Quindi, tu sei venuto qui oggi per parlare con me?” chiesi incredulo.

“Si. Volevo sapere perché hai fatto tutto questo.”

“Per il potere, Potter. Sono nato per comandare!”

“Per il potere? Come funziona per te? Cioè ti circondi di idioti piagnucolosi come i Malfoy e ti nascondi in questo… cesso.”

Entrai di nuovo nella sua mente, atto che corrispose con un'altra occhiata da parte del ragazzo. Il suo benvenuto di prima era ancora là. Trovai il ricordo di come imparò il Parley… La Sanguesporco Granger.

“È carina vero?” chiese il ragazzo. “Anche intelligente da far paura, ma decisamente carina.”

“Un mago perbene non si disonorerebbe mai gingillandosi con un tale abominio.” tirai su col naso.

“Ouch!” disse Potter con un’espressione bizzarra. “Questo ti avvicina un po’ più a casa, non è vero Riddle? Di certo io posso consolarmi dato che mia madre alla fine era una strega, mentre il tuo caro vecchio papà era un casalingo Babbano alla moda.”

Al ragazzo diedi l’occhiataccia che di solito causa lo svenimento anche del più temprato dei miei Mangiamorte. Per tutti gli effetti che ebbe, ho bisogno di non essere infastidito.

“Cosa vuoi Potter? Prima questa cosa finisce, prima posso ucciderti e continuare la mia conquista dell’Inghilterra.”

“Questo è ciò che voglio sapere. Perchè stai facendo questo? Perché vuoi diventare il re del mondo?”

La sua audacia mi sbalordì. “Cosa vuoi dire?”

“I tuoi Mangiamorte sono tra le persone più indipendenti del Mondo Magico, e si prostrano ai tuoi piedi con terrore. Come pensi reagirà il mago medio delle strade?”

“Con paura!” esclamai.

“E questo ha senso per te? Silente mi ha parlato un po’ della tua infanzia. Hai avuto una vita difficile. Come me. Quando hai deciso che lo scopo della tua vita fosse una cazzata?”

Non potevo credere che il ragazzo osasse parlarmi in questo modo. “Questo Parley non durerà per sempre Potter. Ti farò pentire di essere nato.”

Il ragazzo sembrò essere solo annoiato. “E non ci sei ancora riuscito durante tutte le volte in cui hai cercato di uccidermi prima?”

Fu una nuova esperienza trovare qualcuno che non fosse terrorizzato dal mio potere. Non mi piacque.

Mi sforzai di sorridere. “Quando torturerò la tua Sanguesporco e gli altri tuoi amici fino alla morte davanti a te, imparerai il prezzo per la tua provocazione Potter.”

Il ragazzo scosse la testa. “Dio, sei un cretino. Avrai fatto anche tanto, me ti sei trasformato in un… beh, in te.”

“Di cosa stai parlando?” domandai.

“Eri bello, intelligente e stupidamente potente. Hai trovato la fottuta Camera dei Segreti, cosa che gli studenti hanno cercato per secoli; eri l’erede di Salazar Serpeverde. Saresti potuto essere celebrato per aver trovato la Camera da solo. Avresti potuto pretendere un seggio nel Wizengamot, essendo il primo con la tua linea di sangue, la tua intelligenza e il tuo potere a reclamarlo da secoli. Avresti potuto cambiare il mondo in meglio.”

“Ma è quello che sto facendo ragazzo!” sputai.

“No, Riddle non è quello che stai facendo. Quello che stai facendo è circondarti con la feccia del mondo, nascondere ciò che sei, fare finta di essere un purosangue e pregare ogni giorno che io non ti uccidi di nuovo.”

La mia furia crebbe come mai prima. “Tu non mi hai ucciso, sei stato fortunato. L’unica ragione per cui sei sopravvissuto è che la magia della profezia ti ha protetto.”

Potter fece un verso sarcastico. “Tu e Silente siete entrambi degli idioti, credendo nei vaneggiamenti di una donna ubriaca; entrambi avete fatto tutto quello che era in vostro potere per rendere veri i suoi deliri…Conosci almeno l’intera profezia?”

Il ragazzo sapeva la profezia? Feci un tentativo di entrare nella sua mente. Avrei potuto strappare la conoscenza dal suo cervello e…

Niente. Mentre prima la sua mente era aperta per me, ora tutto ciò che avevo trovato era… niente.

“No,” disse il ragazzo scuotendo la testa. “hai già avuto un’occhiata gratis. Ma te la dirò comunque la profezia, dato che non significa niente, non più almeno.” Fece una pausa, sembrò concentrarsi e recitò: “Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto... e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà all'estinguersi del settimo mese...

Avevo appena sentito l’intera profezia… Non potevo crederci. Quindi, analizzando nella mia mente la profezia, quale potere che non conoscevo avrebbe potuto avere Potter? “Qual è questo potere Potter?”

“Non ne ho idea” ghignò Potter. “Ma non importa perché se credessi in questo genere di cose, cosa che non faccio, l’avrei già compiuta.”

“Cosa significa che l’hai già compiuta?”

“Non è ovvio?” chiese, facendo passare la sua bacchetta lungo la guancia sinistra, chiudendo il taglio e guarendo il livido. “Ti ho ucciso nell’’81. Sei stato completamente debellato.”

“Potter sei un idiota. Sono seduto proprio qui!” urlai contro di lui. Crede veramente di aver debellato ME?

“Sei tu che hai chiesto.” disse con un sospiro, mettendo la bacchetta sul tavolo, ora che aveva finito di guarirsi. “Beh, se non vuoi parlare del perché hai fatto tutto questo a te stesso, e non vuoi spiegare il cammino che hai percorso per raggiungere i tuoi scopi, che ne pensi se parliamo di alcune cose che ho scoperto poche settimane fa? ... per esempio di come ho sconfitto le tue difese per entrare qui.”

Il ragazzo ora stava ammiccando verso di me. “Come ho detto prima, il Parley non durerà per sempre Potter. Ti garantisco che patirai le sofferenze dell’Inferno prima che io ti permetta di morire.”

“Quindi sei interessato? Beh, è una lunga storia. Dobby?”

Ci fu un Pop e poi un elfo domestico particolarmente strano stava in piedi sul tavolo che ci divideva.

“Sì Harry Potter Signore? Come Dobby può aiutare il Grande Harry Potter?”

“Hai un elfo che si rivolge a te in questo modo? Sembra che Severus non stesse mentendo riguardo al tuo ego.” notai.

“Vorrei che mi chiamasse Harry, e non è il mio elfo, è un mio amico” disse Potter scuotendo la testa. “Questa è un’altra cosa che hai comune con Dumbledore. Entrambi credete alla parola di un uomo così insignificante, che mi odia perchè mio padre era un bastardo con lui quando erano a scuola. Siete entrambi degli idioti.”

Questo sembrò aver toccato un nervo scoperto. “E riguardo a Piton?”

“È un pirla. E non intendo in senso buono. Dobby potresti portare del thè, per favore?”

“Si, Harry Potter signore! Anche il cattivo Mago-Serpente vuole del thè?”

Effettivamente volevo del thè, ma non l’avrei ammesso davanti a Potter. Scossi la testa e aggiunsi l’Elfo Domestico dalla bocca larga alla lista di persone e creature da torturare fino alla morte davanti a Potter, prima di ucciderlo.

Ci fu una piccola pausa durante la quale l’elfo diede a Potter il suo thè e andò nel luogo in cui vanno tutti gli elfi che non sono necessari.

“Bene, come forse avrai sospettato, Silente sa dei tuoi Horcrux.”

Non l’ho mai saputo né immaginato. Fino a quando non mi sono ricordato che Potter aveva chiamato il mio primo Horcrux un ‘bastardo ciarliero’. Mi sarei accertato che i preziosi elementi fossero al sicuro. Annuì. Non c’era senso nel far sapere al ragazzo che ero stato trovato con la guardia abbassata. Se il mio diario fosse stato danneggiato, Lucius avrebbe avuto alcune spiegazioni da fare.

“Puoi ringraziare Lucius Malfoy per questo, comunque. Se non avesse dato il tuo diario a Ginny Weasley, Silente probabilmente non avrebbe mai scoperto che tu li avevi creati.”

Quello fu il momento in cui decisi di uccidere l’intera famiglia Malfoy.

“Comunque, Silente sa dei tuoi Horcrux, e io ho riunito i miei amici per cercare di capire come trovarli. Stavamo lavorando sui vari modi di rintracciare quei dannati cosi quando uno dei miei amici ebbe una rivelazione.”

“Fammi indovinare. Granger la Sanguesporco.” Sono stato coinvolto troppe volte nei piagnistei dei Malfoy a causa di quella ragazza.

“No, non Hermione. Neanche Padma Patil, Cho Chang, Tracey Davis, o Hanna Abbott. Non è stato nessuno dei geni che stava lavorando con me per sconfiggerti, che inciampò nella chiave della questione. È stato Ron Weasley. Le ragazze stavano spiegando di come gli Horcrux fossero usati sin dai tempi delle antiche Dinastie Egizie e Ron ha fatto solo una domanda.”

A dispetto di me stesso, desideravo sapere dove Potter voleva arrivare. “E cosa ha chiesto il ragazzo?”

“Ron s’infilò in mezzo a tutta la discussione sulla magia oscura coinvolta in quello che hai fatto e chiese ‘Sai Harry. Se gli Horcrux sono stati usati sin da quando gli Egizi costruivano Piramidi, perché non ci siamo mai imbattuti in nessun Anziano Egiziano?’”

Questa era tuttora una buona domanda, domanda che io stesso mi ero posto quando mi ero documentato per la prima volta sulla possibilità dell’immortalità.

“La domanda di Ron fermò tutti noi nelle nostre ricerche. Abbiamo speso i due giorni successivi parlando solo del perché non ci fosse nessun Egiziano sopravvissuto. Poi cambiammo gli argomenti delle ricerche. Non sprecammo più tempo per capire come cercare quei dannati cosi, ma iniziammo a cercare nella loro storia. Non indovinerai mai cosa abbiamo scoperto.”

“Cosa?” chiesi. “Cosa avete scoperto?”

“Gli Horcrux non funzionano. Oh, puoi allacciare una parte della tua anima ad un oggetto fisico, ma questo non ancora la tua forza vitale a questo piano di esistenza, diventi solo leggermente squilibrato… Se il frammento dell’anima è rimosso dall’oggetto incantato, muore.” Il ragazzo rise. “Il tuo primo Horcrux provò a tornare a vivere possedendo Ginny Weasley, e usando la sua forza vitale per essere portato indietro. Sono finito a combattere contro il Basilisco di Serpeverde per fermare questo processo, e si è scoperto che l’ho fatto inutilmente. Prima la tua ombra sedicenne si fosse separata dal diario, prima sarebbe svanita in uno sbuffo di magia e Ginny sarebbe stata bene.”

“Cosa significa che non funzionano? Certo che funzionano Potter. Io sono la prova della loro funzionalità.” L’ignoranza del ragazzo mi meravigliò.

Pensaci Riddle. Credi veramente di essere il primo a provare a fare una cosa del genere? Di certo non lo sei. Non sei neanche il primo ad attuare l’intera idea ‘Sette è un importante numero magico’. Non funzionano. I documenti storici sono pieni di sciocchi che hanno provato a farli funzionare ed hanno fallito. Tu sei stato solo il più recente.”

Rimasi senza parole per alcuni momenti assimilando quello che Potter aveva detto. Non avevo mai controllato la storia degli Horcrux, solo la loro attuazione… e se Potter avesse avuto… No, non era possibile; dopotutto io ero vivo.

“Allora come spieghi il mio caso Potter?”

“La tua prolungata esistenza è stato un rompicapo, lo ammetto. Fino a quando non abbiamo fatto una scoperta importante, e dobbiamo ringraziarti per questo.”

“Cosa vuoi dire?”

“Hai ucciso un Auror davanti ad Amelia Bones. Durante l’autopsia di quell’Auror  fu presa una scansione standard della firma magica di chi aveva lanciato la maledizione che lo aveva ucciso.”

Il ragazzo stava giocando, esponendo la sua storia in piccoli pezzi, e cercando di farmi chiedere le informazioni. “E?”

“Era mia.”

***

Il ragazzo prese un lungo sorso del suo thè. Cosa mi stava dicendo? L’uomo che avevo ucciso mostrava segni di essere stato ucciso usando la magia di Potter?

“Cosa?”

“L’hai ucciso usando la mia magia. Questo effettivamente risolve un sacco di questioni. Tutti i guaritori sostengono che il nucleo magico è un qualcosa legato al corpo fisico, la letteratura ha molti esempi di persone possedute da spettri che avevano soltanto il potenziale magico della persona posseduta; tu ormai possiedi la magia come uno spettro disincarnato. Le nostre bacchette hanno nuclei gemelli, io ho sempre avuto problemi con i piccoli incantesimi quotidiani, ma riguardo a quelli potenti? Li ho sempre fatti con un piccolo o nessuno sforzo. Hai travasato in te una parte del mio nucleo magico quando avevo quindici mesi.”

Potter si appoggiò allo schienale della sedia. “È stata una fortuna per me che hai ucciso quell’uomo davanti ad Amelia Bones e che quando l’hai fatto io ero con Susan Bones o avrei dovuto dare alcune spiegazioni, a causa delle tante persone al ministero che vogliono la mia testa su un piatto d’argento, dato che Malfoy li ha pagati per fare in modo che fosse così.” Sorrise, “Per quello che importa, non volevo neanche spiegare a Madama Bones cosa stavamo facendo io e Susan quando tu hai ucciso quell’Auror, quindi è stata veramente una fortuna per me.”

Stavo trovando tutto ciò un po’ difficile da digerire. Potter doveva aver mentito. Doveva aver mentito. Com’è possibile che io usi la tua magia?”

“La risposta è la mia cicatrice.” Potter riprese la sua bacchetta e con la punta diede un colpetto alla cicatrice a forma di saetta. “Sai, Silente crede che sia un Horcrux involontario, e attribuisce la connessione tra noi a questo.”

“Ha senso.” Non potevo credere di essere d’accordo con Dumbledore.

“Oh davvero? Abbiamo trovato il rituale necessario per fare un Horcrux. Credi veramente che avresti potuto averlo fatto ‘involontariamente’? Hai una qualsiasi connessione con uno degli altri Horcrux? Puoi sentire i pensieri di Nagini o la tua presenza le dà sofferenza? Sii serio Riddle, sei più intelligente di così. Questa cicatrice non è un Horcrux,” la indicò di nuovo con la bacchetta. “È un passaggio tra noi. Una sanguisuga, che preleva la mia magia e ti alimenta.”

“No…” boccheggiai.

“Quando hai lanciato l’anatema che uccide su di me nella culla, la mia magia ha reagito con un potere sufficiente a distruggere il tuo corpo e gran parte della villetta. Ciò in qualche modo ha formato il condotto tra noi. Questa connessione lega la tua coscienza a questo piano di esistenza… in qualche maniera.” Sembrò gustare la mia reazione alle sue teorie. “Ora che so che stai usando la mia magia, posso sfruttare tutto ciò. Tu possiedi solo il potere che io ti permetto di avere, e adesso non mi sento troppo generoso, sai?”

Mi riempì una sensazione di orrore. Questo significa…”

“Significa che non puoi uccidermi, o tu muori. I tuoi Mangiamorte non possono uccidermi, o tu muori. Significa che sei limitato alla durata della mia vita. Significa che non c’è nessuna immortalità per te.” Il ragazzo si chino in avanti oltre il tavolo. “Significa che io ho accesso a tutta la magia che usi. Le tue barriere? Dato che tu sei autorizzato ad oltrepassarle, io sono autorizzato. Se alzassi la mia bacchetta, ti lanciassi una maledizione e violassi il Parley, perderei probabilmente la mia magia. Tu moriresti.”

Ovviamente il ragazzo non aveva pensato direttamente a questo. “Ma posso imprigionarti. Posso usare delle pozioni per allungare la tua vita fino a che io non riesca a  separare questo corpo dalla tua magia.”

Lui alzò gli occhi al cielo. “Ah, mi hai beccato. L’idea che tu avresti potuto, oh non lo so, provare a fare qualcosa del genere, non mi è neanche venuta in mente quando ho deciso di parlarti della nostra piccola situazione. Cioè è veramente poco probabile che io abbia preso un veleno ad azione ritardata che mi uccidesse nel caso che tu avessi fatto qualcosa per violare il Parley e sopravvivere. Non trovi?”

Non mi stava dicendo tutto. Cosa ho sbagliato? Solo tutto, finora. Una remota sensazione di panico, qualcosa che non provavo da quella notte del 1981, stava cominciando a pungere la mia coscienza.

L'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive…” Il piccolo bastardo si stava godendo tutto questo. “Ora ha un po’ più senso, non trovi? Io non posso raggiungere il mio pieno potenziale finchè tu prelevi la mia magia. Tu non puoi conquistare il mondo senza la tua propria magia, vero?”

“Sopravvivrò a questo Potter. Io sopravvivo sempre.”

“Forse ci riuscirai Riddle, ne dubito, ma suppongo sia possibile.”

“Perché TU stai facendo tutto questo?” domandai. “Se quello che dici è vero, non avevi bisogno di venire qui. Avresti potuto fare qualsiasi cosa la tua donna ti avesse detto per rompere la connessione nella sicurezza della tua Sala Comune. Perché sei qui?”

“Per molte ragioni. Tu e la tua megalomania mi siete costate i miei genitori, il mio padrino, qualsiasi parvenza di una vita normale, e hanno permesso a Silente di condannarmi per sedici anni ad una vita con gli unici membri sopravvissuti della mia famiglia, che mi hanno odiato e si sono assicurati di farmelo sapere.” Il ragazzo sollevò di nuovo la sua bacchetta, indicò la sua cicatrice e poi cominciò a far roteare la bacchetta tra le dita della mano destra. “E soprattutto perché volevo vedere la tua faccia quando avrei fatto questo.” Conficcò la bacchetta nella cicatrice sopra i suoi occhi ed io non vidi più niente.

***

“E poi ero qui”

Mi guardai intorno un’altra volta in quello che sembrava una sorta di ufficio. L’uomo dietro la scrivania che mi aveva fatto la domanda era vestito come gli amministratori dell’orfanotrofio di quando ero bambino. Non sembrò per niente interessato alla risposta che diedi; piuttosto pose semplicemente la sua domanda, e prese appunti della mie risposte appena mi uscivano dalla bocca.

“Grazie Signor Riddle.” Finì di scrivere alcune note e strappò un biglietto dal blocco che aveva sul bordo della scrivania. “Questo la porterà fino alla sezione di Valutazione per il Giudizio finale. Mi scuso di nuovo per l’attesa; per alcune ragione oggi eravamo sommersi.”

“Per la maggior parte è stata colpa mia.” ammisi. C’era qualcosa in quel posto che ti costringeva a dire la verità. “I miei Mangiamorte erano legati alla mia forza vitale attraverso i loro Marchi Neri. La perdita della magia che mi sosteneva li ha dissanguati.”

“Si,” disse l’uomo seccamente, “lo so. La porta per la sezione di Valutazione è la seconda alla sua sinistra. Il prossimo!”

Fine

  
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