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Autore: Lady Furianera    06/04/2010    4 recensioni
Viaggio nelle menti contorte di quei personaggi che ci riempiono le giornate. Viaggio in quelli che sono i legami tra di loro, i sentimenti speciali o l'astio che nascono tra Scienza e Mistero. Raccolta di vaneggi su quelli che dovrebbero essere i tratti principali di ogni persona. Le relazioni tra la gente sono difficili da mettere in atto, ma descriverli dopo un'attenta osservazione, forse si può.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NdA: buonsalve a tutti i coraggiosi che si sono avventurati in questa lettura. Aprono le danze di questa raccolta Edward, Alphonse e Winry con l'amicizia. Il sentimento che odio più in assoluto. Con un pensiero speciale a _Mrs. Cold per aver ascoltato i miei deliri con infinita pazienza. Ecco il mio rapporto, Tenente.

Friendship.

 

 

Me li hanno portati via! Non era quello che volevo! Al è stata tutta colpa mia! Solo mia! Merda... Ridammelo! Lui è il mio fratellino! Prenditi pure l'altra mia gamba, oppure tutte e due le braccia! Ti offrirò anche il mio cuore... Perciò... Ridammelo! E' l'unico fratello che ho!”

 

Perchè piangi? Non sei cambiata per niente da quando eri bambina, sei ancora una piagnucolona... Non è così, Winry?”

 

 

Ogni volta che Edward Elric chiude gli occhi, le immagini di quel giorno gli scorrono sotto le palpebre. Che fosse notte o giorno, il passato non lo abbandona mai. E' parte di lui. E' dentro suo fratello. E' in ogni cerchio che traccia. E' in ogni bellissimo incubo che lo viene a trovare nel sonno. Perchè i ricordi sono bellissimi. Ma i ricordi sono i messi oscuri del passato. Strisciano come serpi, e ci fanno male come una lama nello stomaco. E quella coltellata, Edward, la sente ogni mattina al suo risveglio.

E fa male... “ Pensieri che si tramutano in parole, in una bella giornata di sole, sotto un albero. Parole e pensieri biascicati tra un gambo di un fiore trovato lì. In quel fiore ci aveva rivisto scommesse, promesse, lacrime, sangue e conforto. Immagini di tre bambini cresciuti insieme. Nella gioia e nel dolore. “Siamo adulti ora, eh?” Già. Quei tre bambini sono grandi, ora. Sono cambiati. Sono cambiati davvero dal giorno in cui il fuoco illuminò i loro volti, per l'ultima volta realmente uniti. E anche se si ostinano a tenere uniti i pezzi del puzzle, lo sanno che è inutile. Mancano le tessere del passato. Perchè il loro legame appartiene a quei tempi di cui tutti hanno paura. Come da bambini avevano paura del buio. Anche se parlano di loro con un verbo al presente, non possono mentire a loro stessi. Nelle viscere della mente, esiste solo un eravamo. Ma cosa si può pretendere da dei codardi del genere? No, nemmeno codardi. Solo esseri umani. Esseri umani che non sanno nulla. Esseri umani che temono anche loro stessi. Perchè ovunque viva l'anima, vive la loro debolezza. La stessa debolezza che sta spingendo Edward ad alzarsi. Ad andare incontro a quell'armatura e alla ragazza bionda che gli sta accanto. E che gli da un motivo per preservare il loro affetto. Lui sarebbe perso, senza quei due. Quel motivo – potremmo chiamarla anche ostinazione, no? - è detta amicizia.

 

Piccoli appunti per comprendere i miei pensieri malati: ho cercato di far capire quanto la lontanza, i pericoli, la preoccupazione, le morti e il fiato della morte stessa sul collo possano incrinare anche il rapporto più solido. Ma anche quanto l'uomo sia testardo ed ingenuo nel voler credere - convincersi - che durerà per sempre. Ma anche timoroso che tutto finisca. Oppure sono soltanto io, che non ho mai avuto amici.

 

 

   
 
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