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Autore: Earth Star    11/04/2010    6 recensioni
Quando una misteriosa pozione viene messa nel bicchiere di Lina, succede l'impensabile: la nostra maga, tra lo sconcerto generale, viene trasformata in..."una perfetta signora"!!! (traduzione a cura di Bishoujo Tensai Madoushi su autorizzazione dell'autrice)
Genere: Commedia, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Slayers, Zelgadis Greywords
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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She managed to slip into the kitchen without anyone noticing

Fece in modo di scivolare in cucina senza che nessuno la notasse. L’unico che avrebbe potuto rovinare i suoi piani era il cuoco ma quando lei lo colpì sulla testa con un vaso, questi svenne di botto. L’intrusa si mosse a passettini verso il carrello delle bevande. Aveva origliato le conversazioni del gruppo della Inverse e sapeva che il suo obiettivo aveva ordinato il vino alle ciliegie. Sogghignò nel momento in cui estrasse dalla tasca la minuscola bottiglia, la aprì e versò la pozione nel bicchiere. Per un breve momento il succo di frutta divenne blu poi tornò al suo originario colore rosso. La donna mascherata ridacchiò. Tutto stava andando secondo i piani.


Nella sala da pranzo, Lina deglutì un enorme boccone di spaghetti. "Buono! Non c’è niente di meglio che del buon cibo per fare di una giornata, una giornata perfetta."

"Lina-san, potresti per favore non masticare a bocca aperta?" chiese Amelia attraverso la tavolata.

"Perchè? Ho sempre mangiato così e non ho intenzione di smettere adesso."

"Questo non significa dimenticare le buone maniere a tavola," borbottò Zelgadiss

"Dai, rilassatevi ragazzi," replicò Gourry mentre tagliava la sua bistecca. "D’altra parte ci sono un sacco di cose peggiori di questa che Lina potrebbe fare."

"Scusa?" chiese Lina mentre il suo occhio aveva uno spasmo. Fortunatamente Gourry venne salvato dal cameriere che si avvicinava. "Ho le vostre bevande. Chi ha ordinato il vino alle ciliegie?"

"Io!" Lina alzò la mano.

Zelgadiss strizzò gli occhi, sorpreso. "Hai ordinato tu il vino alle ciliegie?"

"Certo. Questa città è famosa per il suo vino. Sarebbe stato da idioti non provarlo."

"Certo..." mormorò Zel.

Lina afferrò il bicchiere e bevve il vino alla goccia. "E’ roba buona anche se ha un retrogusto strano."

La principessa sospirò. "Sai, Lina-san, penso che  Zelgadiss-san abbia ragione. Non farebbe male una volta ogni tanto comportarsi in maniera un po’ più…"

Lina appoggiò la testa sulla mano. "Un popiù cosa?"

"..." Amelia non sapeva come dirlo senza  far arrabbiare Lina, alla fine. "Appropriato, adatto ad una signora?"

"Hei! Io mi comporto in modo molto appropriato!"

"Intendo comportarsi in maniera… più educata."

Lina alzò gli occhi al cielo. "Oh mamma, adesso sembri Luna. , a me vado bene così come sono." Sbadigliò. Improvvisamente Lina iniziò a sentirsi davvero stanca. "E se continui a farmi la predica su “comportarsi come una signora” mi farai addormentare."

L’occhio di Amelia si contrasse un pochino. "Lina-san, sto solo suggerendo che non ti ucciderebbe essere un po’ più rispettosa nei confronti della gente che ti sta intorno. Comportarsi in modo più femminile non significa solo essere educata, si tratta di…"

TUMP

Improvvisamente Lina cadde a faccia in giù nel suo piatto di patate schiacciate. Il gruppo la fissò smarrito mentre lei iniziava a russare. Gourry sollevò la testa di Lina. La maga rimase addormentata mentre un po’ di bava le sgocciolava lungo la guancia.  

Gourry era sbalordito. "Wow, Amelia, puoi veramente far addormentare le persone."

"Ma...Io..." Amelia sentì sopraggiungere un attacco di panico. I suoi discorsi sulla giustizia stavano forse diventando noiosi?! Non avrebbero più catturato l’attenzione dei cuori della gente?! Stava perdendo il suo tocco?!

Intuendo il suo orrore, Zelgadiss le fece un buffetto sulla spalla. "Non mi preoccuperei di questa cosa, se fossi in te…Dubito sia dipeso da te. In effetti è strano per Lina cadere addormentata in questa maniera."

"Dovremmo metterla a letto." Gourry si mise Lina sulle spalle. "Sono sicuro che domani mattina starà bene."

Amelia annuì, sentendosi leggermente più sollevata.

Zelgadiss non rispose perchè era occupato a guardarsi alle spalle. Per un breve istante avrebbe potuto giurare che qualcuno li stava guardando. 


"Buongiorno, Gourry-san" Amelia salutò mentre lei e Zelgadiss entravano nella sala da pranzo.

Gourry sventolò la mano mentre masticava i suoi pancake. "Lina sta arrivando?"

"Perchè lo chiedi a noi? Non sta già mangiando?" domandò Zelgadiss.

Gourry si accigliò. "No. Normalmente io la sveglio e andiamo a far colazione insieme. Ma questa mattina ho bussato alla sua porta e mi ha detto che di andare a mangiare senza di lei. Ha detto che si stava preparando."

"Per cosa?" chiese Amelia mentre si sedeva.

"Non lo so ma è strano per Lina metterci così tanto."

"Specialmente se è prima di colazione."

All’improvviso udirono dei passi.  "Buongiorno a tutti. Scusate se ci ho messo tanto."

Il gruppo si girò. In mezzo secondo Gourry fece cadere la sua forchetta, la mascella di Zelgadiss si schiantò al suolo e Amelia iniziò a pizzicarsi per essere sicura di non stare ancora sognando.

Lina entrò nella stanza. Vestiva un lungo abito rosa ornato di pizzo. I suoi capelli erano legati sulla nuca con una treccia e aveva anche delle margherite nell’acconciatura. Non sarebbe sembrato così strano se Lina avesse dato idea di volersi nascondere da qualche parte. Ma non era così.

Una domanda corse nelle menti di tutti. Chi era quella ragazza e cosa aveva fatto alla vera Lina?

"Cosa c’è che non va?" chiese Lina con voce molto preoccupata.

Gourry si alzò lentamente, aspettandosi che Lina improvvisamente gridasse "Ve l’ho fatta!" oppure che gli lanciasse una torta. "Lina, perchè sei vestita così?"

"Perchè? E’ appropriato per una signorina indossare un abito carino, no?"

Adesso Gourry si sentiva ancora più turbato. "Lina stai bene?"

Lina sorrise. "Oh, mi sento bene Gourry-san."

"Bene... aspetta, mi ha appena chiamato Gourry-SAN?!"

"Sì." Lina si accigliò. "Preferisci che ti chiami Gourry-SAMA?"

Lo spadaccino si sentì come se il mondo avesse iniziato a girare al rovescio. "Gourry-sama?!...da quando.."

Zelgadiss lo fermò prima che potesse dire altro. "Lina, ci puoi scusare un minuto?"

Senza aspettare la risposta di Lina, Zelgadiss e Amelia tirarono Gourry verso l’angolo più lontano della stanza.

"Cosa sta succedendo?!" chiese Amelia, sconcertata. "So di aver detto a Lina-san di essere più educata ma non pensavo mi avrebbe presa tanto sul serio!"

"E’ possibile che stia scherzando," replicò Zelgadiss.

Gourry scosse la testa. "Lina non sta scherzando. Se fosse stato così avrebbe avuto almeno uno spasmo quando mi ha chiamato "Gourry-sama".

"E allora cosa sta succedendo?" domandò Amelia.

"Forse sta male."

"No..." mormorò Zelgadiss "penso sia stato qualcosa che ha mangiato. Ricordatevi di come è svenuta ieri sera."

Amelia si mise una mano sul mento. "Adesso che ci penso, Lina-san è svenuta subito dopo aver bevuto quel vino."

"Allora è stata drogata." ringhiò Gourry mentre si faceva un appunto mentale di interrogare il cuoco.

"Direi che è più come se qualcuno avesse messo una pozione nella sua bevanda," rispose Zelgadiss. "Ricordo di aver sentito una volta di pozioni che alteravano “lo stato d’animo”."

Amelia schioccò le dita. "Ne ho sentito parlare anche io! Dovrebbero cambiare l’umore di una persona, per esempio se uno è depresso la pozione può farlo diventare felice."

"Esattamente. Qualcuno deve aver alterato questa versione per fare che Lina diventasse..."

"Più femminile?" concluse Gourry. "Bene, come sistemiamo la situazione?"

Zelgadiss ponderò. "Non sono sicuro. Da quello che ho sentito le pozioni dell’umore dovrebbero esaurirsi da sole, siccome però questa è stata alterata con non si sa bene cosa, non sono certo che sparisca per conto suo."

"Dobbiamo fare qualcosa."

"...non dobbiamo farlo subito." ammiccò Zelgadiss. "Dovete ammetterlo, è piuttosto divertente vedere Lina comportarsi in modo tanto educato."

"E’ ingiusto ridere quando qualcuno si trova in difficoltà!" replicò istantaneamente Amelia. "Però...è divertente...e potrebbe essere carino che lei fosse cortese per una volta."

Gourry strizzò gli occhi. "Ragazzi..."

Zelgadiss gli battè la spalla. "Rilassati Gourry. Sono sicuro che troveremo un modo per risolvere la situazione," lo sciamano ammiccò ancora. "Ma non c’è ragione per non divertirsi fino a che dura."

"Sì, immagino di si..." Gourry guardò in direzione di Lina che era tutta indaffarata a pulire il tavolo. "Però sono più preoccupato al pensiero della ragione che ha spinto qualcuno a fare tutto questo."


Il cammino verso la città successiva fu sorprendentemente tranquillo. Amelia trovò il silenzio un po’ snervante. Normalmente, quando viaggiavano, Lina era presa a fare conversazione o se non altro parlava di quanto non vedesse l’ora di raggiungere la città successiva. Questa volta era stranamente quieta. Amelia avvertì che anche Zelgadiss e Gourry si erano accorti dell’inquietante silenzio, così diede un colpetto a Lina, che era impegnata a camminare dritto e a non sporcarsi le scarpe nuove.

"Lina-san, c’è qualcosa che non va?"

Lina si girò. "Oh no, Amelia-san, non c’è nulla che non vada."

"Allora perchè non stai dicendo niente?"

"Oh, , sarebbe molto poco appropriato seccare tutti con le mie chiacchiere. Le donne dovrebbero essere viste ma non sentite."

Il senso della giustizia di Amelia iniziò a fremere. Pur essendo d’accordo che le buone maniere fossero importanti, quell’idea era completamente sbagliata. Il pensiero di Lina che affermava una cosa del genere le faceva venire il mal di pancia.

Amelia era pronta a partire con un lungo discorso sulla giustizia in merito ai diritti delle donne quando improvvisamente udì un grido di battaglia. Un grosso gruppo di banditi balzò fuori dai cespugli. I ragazzi estrassero le loro spade. Amelia era pronta a difendersi. Tuttavia, Lina...urlò come se qualcuno l’avesse accoltellata.

"Hiiiiiiiiii!! Banditi! Qualcuno mi aiuti!" I tre compagni la fissarono, interdetti, mentre l’intrepida Lina Inverse andava a nascondersi dietro ad un albero.

"Questo...non me lo aspettavo," mormorò Zelgadiss.

"Lina, cosa stai facendo?" chiese Gourry, confuso.

"Mi sto nascondendo da quei terrificanti banditi!"

"Terrificanti? Ma se tu puoi senza difficoltà arrostirne uno con una Palla di Fuoco."

"Non posso farlo! Non è femminile!"

Gli occhi di Amelia ebbero un altro spasmo quando sentì quell’affermazione. Stava iniziando ad avere una brutta sensazione ma ritornò con l’attenzione sui banditi quando uno di questi fece un passo avanti.

"Bene! Consegnate la ragazza dai capelli rossi e nessuno si farà male."

Gli occhi di Gourry si strinsero. "Cosa volete da Lina?"

"Nulla. Siamo stati pagati un sacco di soldi per prenderla e consegnarla."

"E chi vi ha pagato?" domandò Zelgadiss.

"Non sono affari tuoi!" scattò il bandito. "Adesso consegnatecela."

Amelia sogghignò mentre avanzava. Questa sarebbe stata facile. "Nel nome della giustizia vi sconfiggerò!" La principessa iniziò a invocare un incantesimo. "Fiamma scintillante, lucentezza bruciante..."

All’improvviso qualcuno le afferrò il braccio. "Amelia-san, cosa stai facendo?!"

Amelia sbattè gli occhi, sorpresa, e si girò per scoprire che Lina l’aveva fermata. Non si era accorta che era uscita dal suo nascondiglio.

"Cosa sto facendo? Sto combattendo contro questi banditi!"

"No, non lo farai!" Lina scosse il dito nello stesso modo in cui una madre avrebbe redarguito il proprio figlio. "Le signore non combattono contro i banditi, questo è compito degli uomini."

Amelia rimase a bocca aperta. Non lo aveva sentito per davvero. "Cosa?! Ma io sono perfettamente capace di occuparmi di una situazione come questa!"

"Questo non significa che dovresti farlo!"

"Sei pazza?!"

Nel frattempo Zelgadiss imprecò. I banditi si approntavano ad attaccare e Lina era giusto in mezzo tra i due gruppi.

"Zel, cosa facciamo?" chiese Gourry. "Non possiamo combattere in questo modo, con Lina che si comporta così."

"Lo so," grugnì lo sciamano. Normalmente i banditi non sarebbero stati un problema. Poteva facilmente neutralizzarli con pochi incantesimi ma con Lina in quella maniera non sarebbe stato in grado. Essendo in molti e con Lina che non si difendeva, sarebbe stato facile per i banditi afferrarla quando loro altri si fossero distratti.

C’era un’unica soluzione. "Gourry, prendi Lina! Dovremo scappare!"

Gourry annuì e scattò in avanti. Lina strillò quando fu gettata sulla spalla di Gourry. "Corri!" gridò lo spadaccino ad Amelia. Zelgadiss castò velocemente un Dug Hault. Il suolo rumoreggiò, trattenendo i banditi un tempo sufficiente da permettere al gruppo di fuggire. Mentre filavano nei boschi, Lina urlava "Mettimi giù! Questo non è affatto appropriato!"


Dopo che il gruppo ebbe seminato i banditi, si fermò vicino ad un piccolo corso d’acqua. Lina era arrossita da capo a piedi. Sembrava molto imbarazzata di essere stata trasportata da Gourry come un sacco di patate. Disse velocemente che sarebbe andata al ruscello per rinfrescarsi e sistemarsi i capelli. Apparentemente la corsa aveva rovinato la sua acconciatura ed era veramente poco “femminile” avere i capelli in disordine. Gli altri attesero che fosse fuori dalla portata dell’udito, poi immediatamente iniziarono a consultarsi con fare cospiratorio.

"Dobbiamo far tornare Lina normale!" disse Gourry.

Amelia annuì. "Non avrei mai pensato che sarei arrivata a dire una cosa simile ma preferisco una Lina che mi blocca con una presa alla testa piuttosto una che mi faccia la lezione sull’appropriata etichetta per essere una signora." Le orecchie della principessa stavano ancora risuonando per il discorso farneticante di Lina quanto fosse poco femminile parlare ad alta voce della giustizia.

"Sono d’accordo," replicò Zelgadiss. "Non è più divertente. Non pensavo che la pozione avrebbe fatto in modo che Lina non volesse usare la magia. Dobbiamo farla tornare come prima velocemente prima che chiunque sia sulle tracce di Lina si palesi."

"Sì, ma come la facciamo tornare normale?" domandò Gourry. Diede una veloce occhiata in tralice in direzione di Lina. La maga era impegnata a farsi una collana di margherite.

"..." iniziò Zelgadiss. "Le pozioni dell’umore possono alterare la personalità ma non annullarla completamente."

"Cosa intendi?" chiese Gourry.

La chimera pensò a come spiegare il concetto in termini semplici. "Pensa a Lina come ad una coppa di gelato. Adesso immagina la pozione dell’umore come se fosse del topping. Puoi aggiungere il topping alle ciliegie e avvolgere la crema fino ad alterare completamente il suo aspetto. In ogni modo il gelato si trova ancora sotto lì. Non puoi cambiare questo fatto."

Lo spadaccino battè le palpebre. "Allora dobbiamo dare del gelato a Lina?"

"Gourry-san..." mugugnò Amelia. Non era dell’umore per questo.

"Ho capito, ho capito." Gourry sventolò le mani in segno di difesa. "Stavo solo scherzando. Dunque stai dicendo che la vera Lina è ancora là da qualche parte."

"Esattamente." replicò Zelgadiss. "Dobbiamo solo trovare un modo per tirar fuori la vera Lina. In teoria, una volta fatto questo, lei dovrebbe riuscire a vincere da sola il potere della pozione."

"Va bene ma come tiriamo fuori la 'vera' Lina?"

", qual è il sentimento più forte che prova  Lina-san?" domandò Amelia.

I tre si guardarono gli uni con gli altri e risposero alla domanda all’unisono. "La collera."

"Quindi dobbiamo far arrabbiare Lina" asserì Gourry e sospirò. "Sarà pericoloso."


Il gruppo viaggiò a piedi per qualche ora ancora poi decisero che era tempo di fare un campo. Quando si fermarono per la notte  Amelia, Zelgadiss e Gourry si scambiarono cenni seri con la testa. Era giunto il momento di far partire il pazzo piano “far arrabbiare Lina”.

Amelia fu la prima a provare. Prese il sacco a pelo di Lina e lo rovesciò nel fango. "Guarda, Lina-san, ho sporcato tutto il tuo sacco a pelo e scommetto che rimarrà macchiato. Non ti fa arrabbiare, questa cosa?"

Lina strizzò gli occhi. ", mi secca ma posso facilmente lavarlo nel ruscello. Una perfetta signora dovrebbe sempre sapere come liberarsi dalle macchie. Lavare i panni è una cosa molto seria..." Amelia non potè far altro che grugnire quando Lina iniziò a farle la lezione su come pulire i panni.

Durante la cena fu il turno di Zelgadiss. Dopo che Lina ebbe dato a tutti la loro parte di spezzatino, lo sciamano attese la sua occasione per agire. Come Lina alzò il cucchiaio verso la bocca, Zelgadiss colpì il piatto che la maga teneva in grembo, gettando tutto il suo cibo a terra.

"Mi dispiace, Lina," disse lo sciamano. "Sembra che abbia rovinato la tua cena e non è rimasto altro cibo." Le si avvicinò. "Vorresti colpirmi?"

Lina alzò il sopracciglio e sospirò, anche se fu un sospiro piuttosto teso. "E’ tutto a posto Zelgadiss-san. Dopotutto avevo bisogno di fare un po’ di dieta."

Dopo quella sconfitta venne il turno di Gourry. Era certo che il suo piano avrebbe funzionato. Estrasse la sua spada e il borsellino. "Hei Lina, vuoi vedere un trucchetto?"

"Mi piacerebbe proprio vederlo, Gourry-san."

Lo spadaccino ghignò. Avrebbe funzionato! Era sicuro. Gourry sfoderò la spada e prese una moneta d’oro. "Osserva attentamente."

Lanciò la moneta d’oro in aria. Repentinamente sollevò la spada e tagliò il soldo in due. Mise via la spada quando i pezzi caddero a terra. Gourry raccolse le due parti della moneta e le mise nella mano di Lina. "Hai visto, Lina? Ho appena rovinato del denaro. Cosa te ne sembra?"

Le sopracciglia di Lina si contrassero e Gourry era certo di aver visto una vena pulsarle sulla fronte. In ogni modo, con suo grande scorno, Lina prese semplicemente un profondo sospiro e disse, "E’ stato molto divertente, Gourry-san."

"Come puoi dire una cosa del genere?!" gridò lo spadaccino. "L’ultima volta che ho tagliato in due una moneta mi hai quasi ucciso e mi hai detto che ero un idiota per aver rovinato del denaro!"

Lina piegò ordinatamente le mani in grembo. "Questo era in passato, una signora non può arrabbiarsi."

A Gourry venne voglia di picchiare la testa contro un albero. Afferrò Lina per le spalle. "Avanti Lina, so che la vera te è lì da qualche parte! Devi tornare indietro!"

"Gourry-san!" Lina si alzò e si liberò dalle mani dello spadaccino. "Apprezzerei se non facessi così! Cosa c’è che non va? Stai iniziando a farmi paura."

Gourry si accigliò e fece un passo indietro, le mani alzate. "Mi dispiace, l’ultima cosa che volevo era spaventarti. Io volevo solo… volevo solo che tu tornassi indietro."

Lina lo fissò di rimando, confusa. "Di che cosa stai parlando? Sono proprio qui. Non sono andata da nessuna parte."

Gourry scosse la testa. "Tu sei qui." sospirò. "Ma non sei la Lina che io conosco."

"Gourry-san."

"Vado a dormire."

Lina rimase senza parole mentre osservava lo spadaccino girarle la schiena e andare via. "Cosa dovrebbe significare tutto ciò?"


"Iniziano a mancarmi le idee." Mormorò Amelia mentre trascinava i piedi sulla strada polverosa. "Abbiamo passato metà della notte a cercare di pensare a dei modi per far arrabbiare Lina-san ma nessuno di questi ha funzionato."

"Lo so," rispose Zelgadis con tono stanco. "Fino ad adesso le abbiamo bruciato il cibo, due volte, gettato addosso un secchio di vermi, preso i suoi soldi senza dirglielo e rotto il suo unico pettine."

Amelia sentì l’impulso di strapparsi i capelli.  Mai durante tutta la sua intera vita si era sentita tanto frustrata. "Non avrei mai pensato che sarebbe stato così difficile far arrabbiare."

"La persona che ha creato questa pozione deve averla fatta super potente. Sto iniziando a preoccuparmi, mi chiedo se riusciremo mai ad avere la ‘vera’ Lina indietro."

"Zelgadiss-san, non dire così! Non possiamo arrenderci. Giusto, Gourry-san?"

"Eh?" Lo spadaccino riemerse dai suoi profondi pensieri. "Già, dobbiamo continuare a provare."

Amelia aggrottò le sopracciglia. "Gourry-san, stai bene? Sei rimasto terribilmente tranquillo questa mattina."

"E hai a malapena parlato con Lina," aggiunse Zelgadiss.

Gourry lanciò uno sguardo alla maga. Era andata avanti per vedere se ci fosse un buon posto per fermarsi per il pranzo. "Sto bene," mormorò. Ma non era vero. Si era sentito un bruto per aver spaventato Lina la notte precedente. Sono la sua guardia del corpo. Non dovrei spaventarla. Però non sono abituato ad una Lina che si spaventa tanto facilmente. Mi chiedo se Lina tornerà mai alla normalità.

Amelia si accigliò. Povero Gourry-san, deve essere così in pena per Lina-san. Anche Zelgadiss se ne era accorto e gli diede una pacca sulla spalla. "Non preoccuparti, Gourry. Riusciremo a capire come fare."

Prima che Gourry potesse rispondere, uno strillo spacca timpani corse nell’aria. "Aiuto! C’è un orribile mostro!"

Immediatamente il trio scattò in avanti. Trovarono Lina accartocciata sulle ginocchia che gridava. "Aiuto! Aiuto! Sono così spaventata!"

"Lina! cosa c’è che non va?" chiese Gourry scrutando l’area in cerca di nemici. "Non vedo alcun bandito."

"Non si tratta di banditi! E’ peggio!"

"? Dov’è?" chiese Zelgadiss. L’unica cosa minacciosa che riusciva a vedere era uno scoiattolo che mangiava nocciole su di un albero.

"Laggiù!" indicò Lina con mano tremante. "Ci sono un mucchio di lumache!"

I tre compagni caddero a terra contemporaneamente. "Immagino che questa parte di Lina non sia cambiata," grugnì Zelgadiss.

"Ci penso io." Gourry camminò verso il posto delle lumache. Improvvisamente sentì un forte formicolio farsi strada nel suo corpo, i piedi ancorati allo sporco sotto di essi. Sentiva il suo corpo intorpidito e gli era impossibile muovere le membra.

"Gourry?"lo chiamò Zelgadiss.

"Ragazzi! Non posso muovermi! Qualcosa mi ha catturato!"

Amelia balzò in piedi. "Tieni duro, Gourry-san!"

"Amelia, aspetta!"

Zelgadiss allungò la mano e la afferrò per il mantello. Purtroppo questo accadde quando lei aveva già raggiunto Gourry e lo sciamano si sentì tirato dentro. La sensazione di acuto formicolio li colpì e nessuno di loro riuscì più a muoversi.

"Cosa sta succedendo?!" gridò Lina.

"E’ una qualche sorta di meccanismo di difesa." Rispose Zelgadiss. "In qualche modo ci sta impedendo I movimenti."

"Ma chi può fare una cosa simile?" chiese Amelia.

"La risposta a questa domanda sono io, mia cara."

Una figura uscì dall’ombra. Giudicando dal suo lungo abito rosa, il trio potè dedurne che si trattasse di una donna. Era una persona decisamente robusta, che portava un martello gigante. Però, a causa della maschera che indossava, non furono in grado di vedere il suo viso.

Amelia si accigliò.  Chi cavolo era quella donna? "Nel nome della Giustizia ti chiedo che..."

"Signora Josephine!!" urlò Lina.

Gli altri tre fissarono Lina con sguardo confuso. "Lina, conosci questa strana donna?"

BONK! La testa di Gourry fu immediatamente vittima di un pugno di Josephine.

"Chi hai chiamato strana, ragazzino?!"

Lina tossì. "Ho incontrato la signora Josephine qualche anno fai, quando viaggiavo con la mia vecchia compagna. Abbiamo aiutato suo figlio Jeffery che era… … come posso dire senza essere sgarbata… non il più atletico dei cavalieri ."

Josephine mise giù il martello. "Bene, sono lieta di vedere che la mia pozione ti ha fatto diventare più educata."

"Sei stata tu a farle questo?!" gridò Gourry mentre cercava disperatamente di muovere le gambe.

"Oh sì. Ho anche assunto dei banditi per farmela portare ma non avevo realizzato che stesse viaggiando con degli altri maghi."

"Ma per quale ragione hai fatto una cosa simile?" chiese Zelgadiss.

La donna rise. "Oh ma è semplice. Voglio che lei sposi mio figlio Jeffery."

Ci fu un lungo silenzio prima che tutti, inclusa Lina, si mettessero a gridare all’unisono.

"MA SEI MATTA?!!"

Josephine battè il piede. "Certo che no! Solo che è ormai tempo che il mio amabile Jeffery prenda moglie. E sicuramente non poteva essere una qualunque, in più sembra che Jeffery avesse preso una vera cotta per te Lina-san."

"Oh...ehm...meraviglioso." replicò Lina, suonando però molto impaurita.

"Già. In ogni modo era per me impossibile permettere al mio dolce Jeffrey di sposare una ragazza con una personalità tanto violenta. Lui merita il meglio, così ti ho dato quella pozione per trasformarti nella perfetta nuora."

"Che cosa orribile!" strillò Amelia. "Nel nome della giustizia ti sconfiggerò!"

Josephine piegò la testa e rise. "Questo sarà impossibile nel tuo stato, mia cara. L’incantesimo non si dissiperà fino a che io lo rilascerò, quindi..."

"Oppure fino a che non sarai svenuta..." mormorò Zelgadiss.

"Certo, comunque non c’è nulla che voi possiate fare al momento. E adesso, Lina-san" la donna mosse un passo verso Lina "E’ tempo per noi di andare e pianificare il tuo matrimonio con il mio caro Jeffery."

Gourry assunse un espressione minacciosa. Maledizione! Doveva fare qualcosa! Lina sembrava così spaventata, stava tremando.

Lina deglutì rumorosamente e fece un passo indietro quando Josephine le prese la mano. " Josephine-san, non vorrei essere scortese ma..."

"Insomma, non c’è bisogno che mi ringrazi. Farò di te una sposa deliziosa. D’altra parte però è un peccato." sospirò. "Non sono riuscita a trovare una pozione che mettesse a posto il tuo aspetto."

Lina immediatamente dimenticò che dovesse tremare. "Scusa?"

", sei piuttosto bassa, mia cara e il mio caro Jeffrey merita una moglie ben più alta."

Gli occhi di Lina ebbero uno spasmo ma la maga non disse niente. Dall’altro canto gli occhi di Gourry si spalancarono. Ma sicuro! Perchè non ci aveva pensato prima?

"Hai ragione, è bassa!"

La testa di Lina si alzò di scatto. "Cosa?"

"Infatti lei è la persona più bassa del mondo."

"Ehi, aspetta un minuto..."

"Ha gli occhi troppo grossi e russa!"

Lina poteva avvertire qualcosa ribollirle dentro ma lo represse. No. Una signora non si arrabbia.

Amelia e Zelgadiss compresero velocemente il piano dello spadaccino e gli ressero il gioco.  

"Si agita e rigira quando dorme!" gridò Amelia.

"Mangia come tre maiali!" aggiunse Zelgadiss.

Le labbra di Lina tremarono. Non vedevano l’ora di lasciar uscire delle brutte parole. La rabbia continuava a punzecchiarla. Voleva essere liberata.

No! Stai calma! Una signora non si arrabbia! Una signora non si arrabbia!

Gourry ghignò. Era il momento del colpo di grazia. "E il seno di Lina è più piatto di una tavola!"

Quelle parole echeggiarono nella testa di Lina. La diga mentale che si era costruita crollò. Poteva avvertire la vecchia stessa riversarsi su di lei, lavando via la pozione dell’umore dalla sua mente.

Josephine scosse la testa. "Non so cosa stiate cercando di fare ma non funzionerà. Adesso, Lina-san andiamo a…"

Lina tirò indietro la mano. "Non penso proprio," disse con voce cupa.

"Ma cosa..."

"Nessuno dice a Lina Inverse quello che deve fare! EXPLOSION ARRAY!"

Il terreno esplose sotto a Josephine. Lei lanciò un grido e venne lanciata in aria.

Meno di un secondo più tardi gli altri sentirono l’incantesimo rilasciarli dalla sua presa.

Gourry corse da Lina e la abbracciò. "Lina! Sei tornata normale!"

Lei non rispose.

"Lina?"

"La persona più bassa del mondo. I miei occhi sono troppo grossi. IL MIO SENO E’ PIATTO COME UNA TAVOLA!" Lina alzò lo sguardo. Un fuoco che sarebbe stato in grado di bruciare un’intera foresta stava ora scintillando nei suoi occhi. "Ti suona per caso familiare?!!"

Le braccia di Gourry caddero. Deglutì. Oh giusto, Lina è tornata alla normalità!

"Vieni qui!" ringhiò lei, rimboccandosi le maniche.

"Aspetta Lina! L’ho fatto per salvar..."

"Inverse punch!!"


"Ahiahiahi..." frignava Gourry. "Non c’era bisogno di picchiarmi così forte!"

Lina si girò. "Questo è per avermi insultata!"

"Lina-san, Gourry-san l’ha fatto solo per salvarti!" protestò.

"E’ così." continuò Zelgadiss. "O forse avresti preferito sposare il figlio di quella donna."

Lina rabbrividì. Maledizione, odiava ammettere che aveva ragione. "Va bene allora, lascerò correre."

"E..." aggiunse Amelia.

Lina sospirò. Si massaggiò il collo e arrossì. "E grazie per avermi salvata."

Gourry sorrise. "Non c’è di che, sono felice che tu sia tornata normale."

"Anche io." Replicò Zelgadiss. "La tua versione “perfetta signora” era davvero seccante."

"Ehi, adesso..."

"E anche un po’ arrogante." Aggiunse Amelia.

"Aspettate..."

"E veramente inutile..." continuò Gourry.

Lina grugnì. "Hei! Non ero poi così male!"

"Sì che lo eri!" la prese in giro Gourry mentre iniziavano a correre. "E avevi cattivo gusto nel vestirti!"

Lina picchiò il piede. "Maledizione! Tornate qui, voi!"

Gli altri risero mentre Lina li inseguiva, pronta a picchiarli. Non l’avrebbero comunque voluta diversa da com’era..

 

  
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