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Autore: CharlieBb    12/04/2010    1 recensioni
Matt inizia a canticchiare sottovoce, una melodia dolce e lenta, come una ninnananna, e Tomo sente gli occhi farsi sempre più pesanti. Li chiude e sorride, girandosi giusto quel po' che basta per poter cingere la vita di Matt con un braccio, giusto quel poco che basta per avvicinare i loro nasi e le loro labbra che adesso si sfiorano.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Matt Wachter, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: A song to say goodbye.
Fandom: Real People/ 30 Seconds to Mars
Autrice: blaise_sl_tr07
Beta Reader: Will91
Raiting: PG
Avvertimenti: slash, niente di troppo esplicito.
Pairing(s)/Personaggi: Tomo Milicevic/ Matt Wachter.
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono; ciò che scrivo non è a scopo di lucro e nessuno dei fatti che intendo proporre è vero.
Sommario: Matt inizia a canticchiare sottovoce, una melodia dolce e lenta, come una ninnananna, e Tomo sente gli occhi farsi sempre più pesanti. Li chiude e sorride, girandosi giusto quel po' che basta per poter cingere la vita di Matt con un braccio, giusto quel poco che basta per avvicinare i loro nasi e le loro labbra che adesso si sfiorano.
Note: Scritta per il fu Crack Pairing Fest al Bandomville. La trovate QUI. Ogni genere di commento o critica (purchè costruttiva) è sempre gradito.
Prompt: Could I lie next to you?[MCR, The Jetset Life Is Gonna Kill You] & Ninnananna.
Enjoy!



A song to say goodbye


Sono stanchi.
Sono sudati. Hanno bisogno di una doccia, ma sono troppo stanchi persino per quella.
Tomo si dirige nel tour bus e poi dritto nella sua cuccetta. Il concerto è stato grande, fenomenale, si sono divertiti tantissimo, il pubblico era scatenato. Urlavano, saltavano, cantavano, si divertivano.
Poi il meet&greet, le foto, gli autografi. E finalmente il tanto agognato riposo.
Tomo raggiunge il suo letto e vi si lascia cadere, ancora vestito di tutto punto e molto appiccicaticcio. Sente Jared nell'altra stanza lamentarsi con Shannon, probabilmente di quanto il sound-check abbia fatto schifo, o di quanto fossero antipatici i tecnici, o di qualsiasi altra cosa. Dopotutto, è Jared. Se non si lamenta non è felice, e se non è felice non scrive, e se non scrive sono fritti. Quindi va anche bene così.
Ha gli occhi chiusi, Tomo, ma lo sente perfettamente.
Il passo lento, quasi misurato; il respiro pesante per la stanchezza, le scarpe che vengono tolte, gli occhi che vagano per la stanza.
Il letto occupato da... cose di Jared.
-Un giorno di questi lo uccido, parola mia- sbotta, e Tomo ride piano. Apre pigramente un occhio, lo guarda.
-E'... Jared. E' fatto così, lo sai-
-Sì, ma lo uccido lo stesso-. Mette il broncio, Tomo non può più trattenersi. Ride, è impossibile non ridere quando Matt si comporta come un bambino arrabbiato a cui hanno tolto le caramelle.
-Cavolo- sbotta ancora il bassista, sbuffando. -Tomo, non è che potrei...?-
Tomo sorride e si sposta un po' più in là mentre Matt lo raggiunge e gli si sdraia accanto. Le loro teste si sfiorano, come le loro braccia, e sono così stanchi...!
Matt inizia a canticchiare sottovoce, una melodia dolce e lenta, come una ninnananna, e Tomo sente gli occhi farsi sempre più pesanti. Li chiude e sorride, girandosi giusto quel po' che basta per poter cingere la vita di Matt con un braccio, giusto quel poco che basta per avvicinare i loro nasi e le loro labbra che adesso si sfiorano.
-Buona notte, Matt-

Tomo si avvicina al letto.
Hanno fatto le ore piccole, e solo per colpa di Jared. Perchè Jared voleva abbozzare delle canzoni, perchè voleva che provassero ("fino a farvi sanguinare le dita!"), perchè è fondamentalmente una primadonna dittatrice, e tanto basta.
Certo, ognuno di loro avrebbe volentieri voluto spaccargli un vaso in testa, ma le conseguenze sarebbero state anche peggiori -dopo che il cantante si fosse svegliato.
Il letto è così comodo! E così soffice! Tomo sprofonda la testa nel cuscino, beandosi dell'odore di pulito e probabilmente ammorbidente, mentre la porta si apre e si richiude lentamente.
-Posso...?-
Tomo sorride e si sposta mentre Matt si stende al suo fianco e lo abbraccia, cominciando ad accarezzargli i capelli e canticchiando sottovoce sempre la solita ninnananna.

Tomo pensa che Jared dovrebbe svagarsi, ogni tanto.
Sono più di quattro ore che è chiuso in quella stanza, da solo con i suoi pensieri e le sue canzoni. Shannon ha provato a bussare, un paio di ore prima, ma Jared ha urlato attraverso la porta di lasciarlo solo. Si è chiuso a chiave e sembra che non abbia intenzione di uscire.
Per carità, Tomo lo capisce anche. Proprio per questo pensa che dovrebbe svagarsi. Distogliere la mente da quel pensiero fisso, fare qualcos'altro, qualsiasi altra cosa possa aiutarlo.
Perchè Jared sta male. Tutto per colpa di Matt che li ha lasciati.
Tomo sa benissimo che Jared teneva a Matt in modo particolare. Sa benissimo dove andava Matt la notte, ogni notte. Sa benissimo che Jared amava Matt, e che lo ama ancora. Non può biasimarlo se soffre così tanto.
Sa che Matt è l'unica persona che Jared abbia mai veramente amato, lo ha sempre saputo e non ha voluto interferire. Non ha voluto mettersi in mezzo, ecco.
Però c'è una cosa che Jared non sa e non saprà mai. Jared non sa che ogni volta che usciva dalla sua stanza, Matt si rifugiava in quella di Tomo. Che si stendeva nel letto accanto a lui e lo abbracciava, che gli accarezzava i capelli, che gli cantava la ninnananna. Che gli chiedeva sempre il permesso prima di sdraiarsi con lui, che lo baciava dolcemente sulle labbra, che tutto quello gli bastava. Non chiedeva altro, Matt, e Tomo non avrebbe potuto chiedere di meglio.
Jared ama Matt, Matt ama Jared, Matt ha un posto speciale nel suo cuore per Tomo.
La loro non è -non era- una relazione. Si limitavano a dormire insieme, abbracciati come due ragazzini. L'unico modo in cui avevano una vera e propria relazione era a livello 'mentale'. La pensavano uguale, si capivano profondamente, si spalleggiavano, ecco tutto.
Tomo sorride stancamente quando Shannon lo guarda e gli rivolge un cenno del capo. Scuote la testa. E' troppo stanco questa notte, è meglio rimandare.
Shannon sembra dispiaciuto, di certo non immaginava di dover passare la serata in compagnia della sua mano, ma a Tomo non importa, non più di tanto e non adesso.
Sorride ancora quando gli volta le spalle e torna in albergo, ma il sorriso scompare dalle sue labbra non appena si lascia cadere sul letto.
Il cuscino odora di pulito come le lenzuola. E' quasi asettico, pensa Tomo, e la notte improvvisamente gli sembra troppo lunga da affrontare.
Guarda il cellulare che tiene in mano, guarda il display. Compone un numero, lo cancella, riguarda il cellulare. Compone ancora il numero, di nuovo lo cancella e resta a fissare lo schermo. Non ce la fa.
Poi lo schermo si illumina, la suoneria si sparge per la stanza e gli entra quasi nel cervello. Guarda il piccolo tasto verde, Tomo, e non sa cosa fare. Non lo sente da... tantissimo. Gli manca. Gli manca tutto quanto, ma non sa se è davvero pronto.
Il suo dito sembra dotato di volontà propria, e Tomo si ritrova a spingere quel piccolo bottoncino. Avvicina il cellulare all'orecchio, sospira. Non sa cosa dire e resta in silenzio, sta aspettando. Aspetta che Matt gli dica qualcosa, spera che abbia qualcosa da dire.
-Ciao Tomo-. Semplice, diretto. Oh, ma Tomo lo sente, lo sente benissimo. La voce di Matt ha una sfumatura strana, sembra che stia per spezzarsi da un momento all'altro. Proprio come la sua.
-Ciao Matt-
Rimangono in silenzio, ascoltano solo il suono dei loro respiri che si infrangono contro gli apparecchi tecnologici.
Tomo vorrebbe dirgli tante cose. Vorrebbe dirgli che gli manca, tanto per cominciare.
Vorrebbe dirgli che il letto è troppo freddo, e insulso, e vuoto senza di lui. Vorrebbe dirgli che ha freddo senza le sue braccia che gli cingono la vita, che le sue labbra adesso si sentono sole e abbandonate.
-Non riesco a dormire- dice invece con un sospiro triste.
Gli sembra quasi di sentire un singhiozzo all'altro capo del telefono, ma probabilmente se lo è immaginato. Matt non piange, Matt è forte -proprio come lui.
-Allora ascolta me- sussurra Matt, e adesso Tomo è quasi praticamente sicuro di averlo sentito singhiozzare. Ha sentito la sua voce spezzarsi, un sussulto. Forse, forse anche Matt piange, ogni tanto.
E Matt inizia a cantare quella solita, vecchia ninnananna.
Tomo si gira su un fianco, il telefono sempre premuto contro l'orecchio. Gli occhi gli bruciano e sono pesanti, sente le palpebre fare di testa loro e cominciare ad abbassarsi. Prova a contrastarle, non vuole dormire adesso. Vuole solo sentire la voce di Matt, solo questo.
Matt non riesce a trattenere un paio di singhiozzi che gli spezzano il cuore, ma continua a cantare.
Una ninnananna, la solita vecchia ninnananna.
Non è vicino a lui, non può abbracciarlo, non può baciargli le labbra. Eppure può ancora fare qualcosa per lui. Rimane ancora qualcosa, nonostante tutto. Anche se è solo una vecchia ninnananna sussurrata di notte al telefono, anche se ormai il loro mondo è irrimediabilmente andato a farsi benedire. Rimane ancora qualcosa.
Una semplice ninnananna, pensa Tomo mentre i suoi occhi si chiudono.
La voce di Matt, il suo respiro.
Matt sta ancora cantando, la voce bassa e roca, e Tomo riesce quasi a sentirlo. Sdraiato vicino a lui, gli accarezza i capelli, lo abbraccia, gli sfiora delicatamente le labbra.
-And I will dream of you, and you will dream of me, and I will be there for you if you will just need me-
Le parole muoiono sulle labbra di Matt, parole tutte nuove plasmate su quella melodia così antica.
Tomo si lascia sfuggire un sorriso e una lacrima, stringe più forte il cellulare, chiude gli occhi definitivamente e si abbandona tra le braccia di Morfeo.
Matt rimane in silenzio ad ascoltare il suo respiro adesso regolare e calmo, ed è come se lo vedesse, in quel letto, addormentato come un bambino.
Lo chiamerà di nuovo, domani sera. Lo chiamerà e canterà di nuovo per lui, la loro ninnananna.

*The End*

[Le parole che dice Matt, della ninnananna... me le sono totalmente inventate. Chiedo perdono in ginocchio se fanno così schifo].
A lasciare un commentino non vi cadono le mani; con uno sforzo piccolo piccolo fate felice un'autrice :)
Xo, B.
   
 
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