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Autore: _Breath    12/04/2010    4 recensioni
[...]Quando Margherita scoprì di essere innamorata del suo migliore amico, aveva solo dodici anni. All’epoca pensava che la sua fosse una normale cotta d’adolescente vogliosa di amare e non ci diede molto peso. Si limitava a passare le sue giornate a scrivere il suo nome sui fogli del quaderno di Matematica. Molte volte veniva ripresa dalla madre che la beccava con il compasso scolastico ad intagliare, sulla scrivania di legno, il nome del suo amico e alla quale sempre si giustificava dicendo che la loro era un amicizia talmente solida e compatta e che dividevano di tutto; anche la sua stanza. Quando Matteo le si avvicinava abbracciandola come era giusto che un amico facesse Margherita si scansava, arrossendo furiosamente, e balbettando frasi sconnesse[...]
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When













When She Understood To Ben Fallen In Love



















Quando Margherita scoprì di essere innamorata del suo migliore amico, aveva solo dodici anni.
All’epoca pensava che la sua fosse una normale cotta d’adolescente vogliosa di amare e non ci diede molto peso.
Si limitava a passare le sue giornate a scrivere il suon nome sui fogli del quaderno di Matematica.
Molte volte veniva ripresa dalla madre ce la beccava con il compasso scolastico ad intagliare, sulla scrivania di legno, il nome del suo amico e alla quale sempre si giustificava dicendo che  la loro era un amicizia talmente solida e compatta e che dividevano di tutto; anche la sua stanza.
Quando Matteo le si avvicinava abbracciandola come era giusto che un amico facesse Margherita si scansava, arrossendo furiosamente,  e balbettando frasi sconnesse.
Il suo atteggiamento  verso il suo amico di sempre era molto sospettoso e quasi tutti avevano capito che  nascondesse qualcosa; tutte le sue compagne infatti la schernivano alle spalle per quella sua cotta che  mai sarebbe stata corrisposta e i ragazzi invece si limitavano a guardarla di sbieco.
Matteo era un ragazzino che rientrava, già solo all’età di tredici anni, nello standard dei ragazzi più belli della scuola.
Per essere un ragazzino delle medie era già sommerso da corteggiatrici, alcune anche più grandi di lui.
Era un bambino dai corti capelli castani e dagli occhi grigi ma anche espressivi.
Il sorriso suo era quanto di più caldo ci potesse stare sulla faccia della terra ma solo pochi ebbero il piacere di vederlo.
Margherita era una di queste fortunate persone alle quali Matteo si apriva senza problemi e alla quale sorrideva sempre.
Solo  Margherita Matteo abbracciava con entusiasmo e raccontava i suoi pensieri senza imbarazzo ma cosa più importante solo a lei si era mostrato per quello che era.
A primo impatto Matteo poteva sembrare un ragazzino vivace e anche superficiale senza il minimo senso dell’orientamento e senza la minima voglia di vivere ma solo per chi lo conosceva bene si dimostrava per il giovane ragazzo che era e che si ritrovava a soffrire gradualmente.
Perché Matteo si incolpava di tante cose e, sotto quel sorriso d’angelo nascosto dagli occhi belli, si celava la sua anima.
 
[Quando Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amico aveva  dodici anni.]
Quando finirono le scuole medie ed entrambi presero strade differenti, Margherita perse quasi tutti i contatti con il suo migliore amico.
Erano andati in due licei differenti e rivali: lei il classico lui lo scientifico!
Avevano preso due strade diffidenti e, anche se le loro madri-amiche d’infanzia- continuavano a sentirsi e contattarsi con cene serali, loro due persero ogni  contatto visivo o anche multimediale.
L’unica cose che rimaneva a Margherita del suo amico erano le scritte sulla scrivania d’ebano che portavano il suo nome.
Nella nuova scuola Margherita si era fatta nuovi amici, e una in particolare si chiamava Alba che, con i capelli sempre  lisci e perfetti di un rosso incantatore, veniva considerata la più bella della scuola.
“Marghe,”le diceva sempre la sua amica portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio”lo sai che è tempo che tu ti trovi un ragazzo,vero?Hai sedici anni e sei una bellissima ragazza!Ci sono ragazzi che morirebbero per te …”
Margherita, infatti, con i suoi numerosi e bellissimi boccoli color del cioccolato era considerata una ragazza di bellissimo aspetto e, i suoi occhi color dell’oro, incantavano chiunque con la loro dolcezza.
Ma con tutto ciò, Margherita continuava a schivare i numerosi spasimanti che le facevano la corte e viveva da sola nel ricordo di Matteo.
Ogni tanto, sotto scuola, scorgeva qualche chioma marrone come quella del suo migliore amico e si perdeva a contemplare il ragazzo in questione immaginando che fosse veramente Matteo il proprietario.
Ma poi, quando il ragazzo si voltava, si ritrovava a guardare un ragazzo che con Matteo non aveva nulla a che fare.
“Si, lo so Alba. E’ solo che non me ne piace nessuno. In questo momento non sono pronta per pensare ai ragazzi”
“Così finirai per rimanere zitella e vivrai i tuoi ultimi giorni con tanti gatti isterici. E’ questo che vuoi?”
“No”
“E allora deciditi. Il tempo scorre e tu non sarei sempre la bella e mora ragazza d’oggi …”
Sotto il palpitante consiglio della sua amica,Margherita iniziò a incontrare ragazzi che però, per quanto le stessero simpatici, le ricordavano sempre vagamente Matteo.
Come lei li definiva, erano la sua copia fatta male.
Si stava arrendendo, la giovane e bella ragazza alla possibilità di potersi nuovamente innamorare quando all’età di diciotto anni, tornando dal suo ultimo anno di liceo in un afosa giornata di fine Maggio, incontrò Matteo.
Il ragazzo si era fatto più alto  e si era fatto più muscoloso ma,come riusciva a tredici anni fece ugualmente saltare il cuore in gola a Margherita alla sua visione.
I capelli gli erano cresciuti fino a raggiungergli metà collo e, del suo adorabile castano chiaro ormai vi era anche un ciuffo che tendeva a coprirgli l’occhio destro.
Per quanto fosse cambiato,Margherita lo riconobbe subito.
Rimase a guardarlo camminare composto dal marciapiede opposto, con le mani nelle tasche anteriori e la musica nelle orecchie.
Il leggero venticello caldo, gli alzava appena il ciuffo di capelli permettendole di scorgere i suoi fantastici pozzi grigi.
Quando girando lievemente il capo Matteo incontrò lo sguardo di Margherita, si studiarono per diversi minuti.
Lui non era il solo ad essere cambiato in quanto anche la ragazza, che a dodici anni portava i capelli sempre tagliati a caschetto e severamente legati, era mutata molto nel suo aspetto esteriore:
I capelli ora le sfioravano metà schiena ed erano perennemente boccolosi come le star di Hollywood.
Gli occhi che prima era sotterrato da lenti spesse e dai colori infantili, ora erano privi d’occhiali e risaltavano in tutta la loro brillantezza con il trucco leggero che usava.
Il corpo maturato era snello e aggraziato.
Per un momento non gli parve vero che la ragazza innanzi a lui fosse veramente la bambina che era stata la sua migliore amica ma ogni dubbio cadde quando vide gli occhi di lei sorridere più del suo stesso sorriso e meravigliati studiarlo come sapeva fare solo lei; solo lei che lo aveva conosciuto.
“Marghe …”il soffio di vento che erano state le sue parole si fecero ugualmente udire da lei che, con sempre il volto pronto a essere rigato da copiose lacrime, gli si avvicinò circospetta “sei veramente tu?”
“Ciao Matteo!”in quel momento, senza nemmeno cercare di trattenersi, Margherita lasciò andare la cartella ai suoi piedi e lo abbracciò di slancio circondandogli il collo con le sue esili braccia.
Lo conosceva da quando erano in fasce ed erano passati cinque anni dall’ultima volta che lo aveva visto.
Cinque.
Il mondo, in quel lunghi anni, era parso essersi fermato perché per lei non erano esistiti più i momenti di pura felicità.
Aveva conosciuto alcune persone, era stata bene con la sua nuova amica ma nessuno era risultato come Matteo.
Nessuno.
Quando anche lui,dopo minuti di smarrimento totale, l’abbracciò con frenesia la ragazza si sentì in paradiso perché s’accorse che nulla era cambiato.
Matteo era cambiato, era cresciuto ma era rimasto lo stesso meraviglioso ragazzo di un tempo che, maturando, era sbocciato solamente come una rosa.
[Quando Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amica aveva dodici anni.
Quando Margherita capì che Matteo era quello adatto a lei, aveva diciotto anni.]
 
Da quel giorno Matteo rimase sempre accanto a lei, e anche se spesso gli risultava difficile, andava ogni giorno a prendere Margherita sotto scuola con la sua nuova macchina.
Si presentava nelle ore più strane a casa sua per prelevarla e uscire con lei, a mangiare un gelato nelle giornate più calde.
A guardare un film la portava quando faceva freddo.
Come una coppia, di quelle vere, si mostravano entrambi alla gente.
Matteo conservava sempre i suoi dubbi sul passato essendo stato da piccolo adottato ma a Margherita questo non importava perché per  lei il fatto che non lui non conoscesse i suoi veri genitori era un fatto irrilevante.
Molte volte, quando lo vedeva soffrire ancora dopo tutti quegli anni, lo abbracciava stretto come facevano quando avevano tre anni nella piccola piscina gonfiabile del suo guardino.
Gli baciava il petto e lo tranquillizzava con parole dolci, poi lo cullava con la testa sulle sue gambe fino al sonno.
Passarono solo pochi mesi, ma compensarono quel cinque anni che avevano vissuto lontani perché un amicizia come la loro era indistruttibile a tutti: anche al tempo.
Fu al ventunesimo compleanno di Margherita che le cose iniziarono a complicarsi quando lui, conoscendola alla festa, si mostrò interessato a Alba e alla sua personalità.
Diceva di trovarla simpatica e carina, poi di trovarla bella e infine irresistibile.
Una settimana dopo, diceva di amarla.
Con la morte nel cuore, Margherita si vide a fare da consigliere al suo migliore amico per poi divenire anche il suo cupido personale.
Aveva ventitre anni, quando Alba e Matteo decisero di sposarsi.
Sotto richiesta dei due sposi lei sarebbe stata la testimone della sposa e, in un probabile futuro, la madrina dei loro figli.
“Se ora sono felice con Alba, lo devo a te Marghe”le disse Matteo la sera prima del matrimonio dandole un casto, quanto per lei significativo, bacio sulla guancia.
“Di niente”mormorò lei guardandolo scomparire “ te lo meriti.”
E quando la mattina successiva, tra la gioia della sposa e l’ansia dello sposo vide avanzare entrambi vero l’altare si sentì morire.
Il cuore, come quando aveva quattordici anni, le si spezzò in petto.
[Quando Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amico aveva dodici anni.
Quando Margherita capì che Matteo era quello adatto a lei, aveva diciotto anni
Quando Margherita  capì che Matteo era il suo sogno eternamente proibito,aveva ventitre anni …]
Vedere il volto incorniciato dai boccoli focosi della sua amica camminare verso l’altare le fece immaginare che quei capelli potessero essere i suoi.
Vedere i suoi sorrisi e i suoi passi, il suo busto camminare e giungere sottile vicino a Matteo le fecero desiderare di essere lei.
Sapere che la sua amica si stava dedicando al suo unico, eterno amore senza nemmeno saperlo le fece mancare l’aria.
Quando il prete recitò la formula del matrimonio chiedendo se qualcuno fosse contrario alla loro unione per breve valutò l’ipotesi di dichiararsi a Matteo davanti a tutti quei testimoni.
Immagino di corrergli incontro e di abbracciarlo per la vita, di baciargli il viso e di dirgli quello che mai gli aveva rivelato.
Ma poi … tutto le si rivelò per quello che era veramente:
Un illusione.
E allora vide lo scambio degli anelli, l’amore nei loro occhi e le lacrime dei parenti che si fusero alle sue che, accanto ai due sposi, faceva da testimone per quella esperienza che voleva fosse la sua.
Ma la cosa che più le straziò il cuore fu il bacio finale e vedere le loro mani intrecciate da ormai eterni coniugi.
Pianse per molto Margherita, pianse quando tornò a casa e si lasciò stremata e tremante cadere sul letto.
Le parole di una vita le rimbombavano nel petto.
La visione del suo futuro da zitella, le si prosperò davanti.
E allora, pianse.
Pianse sedendosi alla scrivania e con le gambe al petto, pianse sfogliando vecchi album di foto di lei e Matteo piccoli.
Pianse guardando l’anello che le aveva regalato lui quando aveva compiuto undici anni: un piccolo cuoricino di plastica, probabilmente uscito dalle patatine, sopra il suo comodino.
Pianse quando, qualche giorno dopo, le arrivò la cartolina del loro viaggio di nozze che raffigurava Miami e il suo eterno paradiso tropicale.
-Un Bacio alla nostra cara Margherita. Sei sempre il fiore più bello. Il fiore che ha dato vita al nostro amore .
Sei la migliore.
Grazie dalla piccola Miami.
Il signore e la signora Cinzi. -
Quando ne lesse il contenuto stava seduta alla scrivania della sua stanzetta da bambina e nuovamente non riuscì a frenare la delusione di non poter essere lei  a portare quel cognome come ora faceva Alba, la sua amica.
E allora, posando delicata la cartolina sulla libreria dietro di se, si mise a guardare intorno.
Tutto era in ordine e lei non sapeva che fare.
Tutto era in ordine e perfetto in quella stanza che per anni era stata la sua dimora.
Quando il suo sguardo si posò distratto sulla scrivania e scorse le numerose scritte fatte con il compasso, ci passò un dito sopra pensierosa e sorridendo.
Senza rendersene conto si munì nuovamente di quello strumento che aveva usato tante volte per incidere il nome del suo amato e con tanta pazienza si mie a cancellare tutte quelle scritte inutili.
Passò così tutta la giornata cercando di eliminare ogni traccia di quella cotta iniziata quando aveva dodici anni, ma anche se alla fine il nome “Matteo”era illeggibile sulla scrivania d’ebano  non si sentì mai pienamente soddisfatta perché nella sua mente, quel ragazzo, continuava a vivere.
E allora guardando fuori dalla finestra, Margherita sorrise malinconica arresasi all’idea di non poter cambiare il destino e si perse a guardare il cielo tramontare nel’arancione che era quella giornata.
 
 
Ora Margherita ha settantadue anni, e vive  con tre gatti.
Ma  a differenza di come Alba ha predetto, non è zitella e sola perché al suo fianco lei ha il suo più grande amore.
Sorride guardandosi allo specchio e non riesce a pentirsi di quello che è stato ma anzi, stringendo la mano al suo compagno riesce solo a capire che attendendo tutto è possibile.
 
 
 
[Quando Margherita capì di essere innamorata del suo migliore amico aveva dodici anni.
Quando Margherita capì che Matteo era quello adatto a lei, aveva diciotto anni
Quando Margherita  capì che Matteo era il suo sogno eternamente proibito,aveva ventitre …
Ma quando finalmente  capì di essere  felice, Margherita di anni non ne aveva più  nessuno! ]
Salve a tutti.
Questa storia non ha una vera e propria origine è nata stesso mentre la scrivevo.
Quando mi sono messa al cumputer avevo in testa solo il nome Margherita e poi tutto è nata da se.
La fine è stata scritta stessa sul momento e può essere interpreta in vari modi:
Sia che la protagonista alla fine è riuscita a vivere la sua favola d'amore con Matteo che si è scoperto anche lui ad amarla e per questo non sente più il peso degli anni sulle spalle, oppure che, con la sua morte, è tornata ad essere felice con Matteo al suo fianco in eterno( infatti poi, essendo morta, la protagonista non ha più età).
Questa seconda opzione è come l'avevo pensata io però rileggendo mi sono resa conto che può essere veramente interpretata in due modi.
Spero che la storia sia piaciuta,caso contrario la cancellerò.
I protagonisti sono frutto della mia fantasia;fatti o avvenimenti reali sono da considerare puramente casuali!
  
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