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Autore: strangeman    14/08/2005    1 recensioni
Un eroe come tanti, un uomo come pochi...
MORTO UN GIORNO D'OTTOBRE SOGNANDO LA LIBERTA'
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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MORTO UN GIORNO D’OTTOBRE SOGNANDO LA LIBERTÀ
Questo è ciò che oggi possiamo leggere oggi sulla lapide posta dove egli versò il suo sangue.

Questa è la storia di Jim Williams, un ragazzo nato nel 1968 a Woodstock durante un concerto.
Con i genitori figli dei fiori Jim fin da piccolo ha respirato aria di libertà, così crebbe con forti ideali d’indipendenza e libertà ben fissati in testa.
Aveva nove anni il piccolo Jim quando perse la sua mamma, abbattuta da una stroncante malattia, così rimase solo col padre, che in poco tempo rimpiazzò la figura della moglie con l’ombra tenebrosa e inquietante dell’alcool. Iniziò a tornare a casa ubriaco, picchiare Jim che, dopo due anni fuggi, iniziando a vagabondare per l’America.
Nel 1985 gli inglesi partirono alla conquista dell’America, ormai povera e distrutta dopo l’ultima guerra contro gli australiani, a causa di sospette armi chimiche possedute dagli australiani di cui nessuno aveva mai avuto le prove effettive.
Gli inglesi fecero loro il Canada. Lì il popolo iniziò ad insorgere, nacquero i revolution boys, l’equivalente dei partigiani per capirci, e Jim si unì a loro, ed iniziò a combattere con tutto l’amore patriottico di cui godeva. La squadra di rivoluzionari era immensa, arrivava gente da tutto il continente ed il numero di arruolati crebbe a dismisura: erano oltre 10.000 squadroni sparsi per tutta l’America per fare da scudo agli invasori.
Jim per il carattere dimostrato a combattere divenne capitano della squadra che copriva la California, la sua squadra, il battaglione 21, era composto da oltre 90 persone, tra le quali spiccavano: Freddy, un ragazzo di soli 13 anni, a cui Jim si affezionò subito, facendogli quasi da padre, Allen, un tipo strano, un po’ sulle sue, ma pronto a dare la vita per la sua bandiera, Bryan, nato a Toronto, e fuggito dopo aver visto morire tutta la sua famiglia sotto le violenze britanniche. Continuando a versare sangue innocente gli inglesi fecero loro parte degli Stati Uniti, riuscendo ad affondare il pugnale nelle squadre di ragazzi, che decisero di unirsi, formando un enorme squadrone, un esercito di civili pronti a tutto pur di bloccare gli invasori.
Il punto d’incontro dei due eserciti fu a Menphis, in Tennesee. Fu una rovinosa battaglia, a terra ribolliva il sangue versato, anime di soldati s’innalzavano verso il cielo. Gli inglesi sembravano ormai avere il sopravvento; ma arrivò un colpo di reni da parte di Jim, che dopo aver visto cadere al suolo Freddy, prese la sua spada, ed iniziò a fargli giustizia. Sembrava che nelle sue braccia ci fosse la forza di 40 uomini, la sua ira era insaziabile come la sua voglia di vendetta. Ne uccise a centinaia, sembrava nato per uccidere tanto che costrinse gli inglesi ad una momentanea ritirata.
Lievi gemiti di dolore si alzavano dal campo di battaglia, tanto cosparso di corpi che pareva una fossa comune. Jim si guardò in torno e disse: ”Era come un figlio per me…”riferendosi al giovane Freddy barbaramente ucciso, “Ora voglio la vendetta e la libertà per questo paese”.
Le battaglie continuarono e gli Inglesi avanzavano, tanto che molti revolution boys si tirarono indietro, vedendo l’impresa della liberazione come un obbiettivo irraggiungibile, l’esercito inglese come un mostro spietato e voglioso di sangue; ma Jim no, lui non mollava mai, dava anima e corpo in ogni battaglia, vedendo cadere al suolo molti suoi compagni, ma questo lo spingeva a dare di più, a lottare con più voglia di libertà.
Era il 15 ottobre del 2001, l’invasione continuava, Jim aveva 33 anni, in quel giorno molti ragazzi disertarono e i revolution boys si trovarono soltanto in 15 contro un esercito intero.
Per un attimo regnò l’idea della ritirata, ma Jim distolse tutti dall’idea.
Iniziò la battaglia.
Come potete intuire gli inglesi presero il sopravvento, uccisero tutti i revolution boys tranne Jim, sembrava invulnerabile, lottava come un leone; fino a che l’intero esercito si scagliò contro di lui, che stremato non ce la fece e cadde al suolo con sangue che gli colava da ogni parte del corpo.
In pochissimo tempo si sparse la voce di ciò che era accaduto.
Il 17ottobre tutta l’America insorse, facendo tornare a casa l’esercito inglese e le sue manie di conquista.

MORTO UN GIORNO D’OTTOBRE SOGNANDO LA LIBERTÀ

Questo è ciò che oggi possiamo leggere sulla lapide posta là dove egli versò il suo sangue.
Questa è la storia di un uomo, un semplice uomo, come tutti noi aveva difficoltà, problemi, ma ci ha insegnato una lezione: BASTA CREDERCI…

  
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