~ All You Need Is Love
Hugo Reyes era l'uomo più fortunato del mondo.
Aveva fortuna in affari, nel gioco, nelle amicizie.
Tuttavia non aveva mai amato una donna. Non che non avesse mai avuto una
fidanzata: per quanto le ragazze non fossero attratte dal suo aspetto fisico,
Hugo era pur sempre il proprietario delle più famose aziende di Los Angeles; e,
si sa, l'amore per i soldi è spesso anteposto a tutto. Hugo Reyes le ragazze le
aveva avute - beh, forse più perchè imposto dalla madre che per altro, ma ormai
era fatta. Tuttavia nessuna di loro era veramente innamorata di lui, nè lui di
loro: era uno scambio equivalente.
Quel giorno Hugo correva in mezzo a uno dei pochi spazi verdi della città,
senza badare a cosa lo circondasse: era in un ritardo mostruoso e tutto per
colpa di quella dannata macchinetta che non tostava il pane come lui avrebbe
voluto. Così la sua merenda aveva preso un po' - giusto un po' - più tempo del dovuto. Ma dopotutto, Hugo aveva
sempre preferito il cibo al lavoro.
Mormorando un "oh, no!" alla vista dei suoi importanti documenti di lavoro che venivano sparsi ovunque dal
vento, lanciò un'occhiata all'orologio.
Era sempre più tardi.
"La aiuto io a raccoglierli, non si preoccupi".
Hugo si girò: a parlare era stata una ragazza bionda, all'incirca della sua
età, sorridente; e quel sorriso, così dolce e... gentile gli sembrava di averlo
già visto.
In un'altra vita, forse.
"Oh, grazie!" Abbassò gli occhi su un hamburger mangiato a metà e una
tovaglia da picnic.
"Ma
non hai neanche preso le tovaglie! Come fai a fare un picnic senza le
tovaglie?" Una risata, e lo stesso sorriso, dolce e divertito.
"Ops. Okay, io vado a prendere le tovaglie, allora, tu... beh, occupati
delle altre cose che ho dimenticato"
Un'altra risata, e una scintilla di gioia nello sguardo.
"D'accordo. Andrò nel bunker. Al momento c'è Michael lì, vero?"
"Si sente bene? Ha una faccia strana! Le gira la
testa?"
La ragazza lo fissò con aria preoccupata.
"Le tovaglie. Chi è Michael?" Mormorò Hugo.
La sensazione di deja-vu che aveva percepito per un istante lo aveva lasciato
confuso. Quasi come se ci fosse qualcos'altro, un sentimento nascosto, che non
ricordava. O forse era solo un'altra pazzia. Dopotutto, lui era uno che parlava
con i morti.
"Scusi?"
Hugo scosse la testa.
"Niente. Ma mangia da sola?"
La donna abbassò gli occhi.
"Dovevamo essere in due, ma il mio amico non é venuto". Lui le sorrise.
"Allora, se a lei non dispiace, le faccio compagnia. Sa, mi ha aiutato,
prima. Sono pochi quelli che lo fanno. Intendo, senza volere in cambio quelle
cose noiose come i soldi e i favori negli affari…".
Lei lo guardò confusa per un attimo, poi annuì.
"Va bene. Ma io ti conosco! Ci siamo già visti! Non è così?" Hugo si
sedette e addentò un hamburger.
"Non lo so. Credo che mi ricorderei almeno il suo nome, se ci fossimo già
conosciuti".
Lei scoppiò a ridere.
"Mi chiamo Libby. E lei è...?"
"Hugo. Hurley per gli amici"
E a sentire quel nome capì che forse non era una pazzia.
L'aveva già amata.
Dove e quando, cosa importavano?
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E dire che questa in origine doveva essere una Des/Penny. XD
Bon; detto questo, un grazie speciale a Happily Ever After, perchè questa nasce
chiaramente da quell'episodio.
Domani ci sarà la puntata su Hurley: chissà, magari andrà davvero così <3
See ya in anotha life, brothers 'n' sisters,
Fede