Lui l’aveva amato, più di qualsiasi altra cosa, più della sua vita stessa. Gli aveva donato tutto. Il suo cuore, il suo corpo. La sua anima. E lui aveva preso tutto, senza dare niente, giocando con lui, facendogli tante promesse. Si era sentito amato con tenerezza, passione e violenza. La stessa violenza che poi lui aveva usato per estirpare tutto da lui. Improvviso, rapido, veloce. Indolore, sembrerebbe. No, non era stato indolore. Ci aveva messo del tempo. Molto tempo per dimenticare. Per rimarginare le ferite. Che puntualmente avevano ripreso a sanguinare. Copiosamente. A niente erano valsi i suoi sforzi. Gli era stato portato via tutto. E lui non si era più ripreso.