Note dell’autore: Questo è
il primo capitolo dell’episodio 3X01 “Alieni sulla Luna” con Rose. Naturalmente
segue il filone di 3X00 “La sposa perfetta”. Mi dispiace se vi sembra un po’
ripetitivo con l’episodio originale, ho cercato di aggiungere qualcosa di mio,
inoltre ho messo anche delle scene extra. Spero sia di vostro gradimento,
ricordatevi di recensire.
Alieni sulla luna
Capitolo 1
Indagini sottocopertura
Rose e il Dottore stavano seduti sulla grata del Tardis a
giocare a carte, con un sorriso trionfante la ragazza scoprì le sue carte.
“E con questo ti ho battuto per la terza volta di seguito.”
Disse la ragazza sorridendo ampiamente, il Dottore la guardò sorpreso.
“Cosa?” chiese spalancando gli occhi.
“Io, Rose Tyler, comune umana ti ha battuto, mio caro
Signore del Tempo.” Gli rinfacciò prendendolo in giro.
“Non è possibile, non puoi aver vinto!” disse il Dottore
riguardando le carte di entrambi, la ragazza sorrise.
“Questo significa che sarò io a scegliere la prossima
destinazione.” Disse la ragazza alzandosi e avvicinandosi al monitor della
console.
“Voglio la rivincita.” Si lamentò il Dottore.
“Scordatelo, ti ho dato almeno due rivincite. Rassegnati
Dottore, ti ho battuto.” Gli rispose incrociando le braccia, l’uomo sbuffò e si
alzò.
“Quando fai così sembri tua madre.” Gli disse
avvicinandosi al monitor.
“Farò finta di non aver sentito.” Disse lei fingendosi
offesa.
“Allora dove vuoi andare?” chiese il Dottore, tornando a
sorriderle. Rose sembrò pensarci un attimo.
“Uhm… non so… io direi un posto
esotico, magari con una bella spiaggia… e un bel mare
dall’acqua cristallina.” Disse sognando ad occhi aperti, il Dottore la
osservava quasi rapito dal suo sorriso. Quando tornò a guardare il monitor notò
qualcosa di strano.
“Uhm… interessante.” Disse inforcando i suoi occhiali.
“Che succede?” chiese la ragazza tornando alla realtà.
“Non lo so! C’è una strana attività aliena sulla Terra.”
Rispose il Dottore controllando meglio.
“Indaghiamo?” chiese lei sorridendo conoscendo fin troppo
bene la risposta.
“Potrebbe essere pericoloso!” disse il Dottore
avvicinandosi a lei, quasi sussurrandolo tra ironia e seduzioni.
“Potrebbe anche essere un falso allarme.” Rispose lei con
lo stesso atteggiamento scherzoso.
“Tieniti forte.” Disse il Dottore allontanandosi e tirando
la leva. Il Tardis partì e i due si aggrapparono alla console.
Quando tutto si ristabilì, entrambi uscirono dal Tardis
trovandosi di fronte un’imponente struttura.
“Argh…è un ospedale, io odio
gli ospedali.” Si lamentò il Dottore.
“Siamo a Londra.” Disse invece lei guardansi attorno.
“Perché gli alieni scelgono sempre Londra.” Continuò
Rose. Il Dottore si incamminò verso l’entrata, Rose lo raggiunse prendendolo
sotto braccio.
“Hai un piano?” chiese con tranquillità.
“Si, entro, mi faccio ricoverare, così faccio un bel giro di ricognizione.” Disse
tranquillamente, Rose si fermò di colpo.
“Ma non puoi farlo.” Gli disse preoccupata.
“Perché no?” chiese lui non capendo.
“Sei alieno, hai due cuori. Vuoi che continui?” chiese
retoricamente. Il Dottore sbuffò.
“Avanti, è un ospedale universitario, farò impazzire
qualche tirocinante.” Le rispose in tono supplichevole.
“Non se ne parla, io sarò il paziente. Per una volta faremo
come dico io. Non ammetto discussioni.” Disse Rose seriamente. Il Dottore la
guardò sorpreso, doveva ammettere che era cambiata parecchio in quei due anni
di viaggio con lui, era più sicura di se, ma soprattutto era diventata più
testarda. Le sorrise compiaciuto.
“Hai passato troppo tempo con tua madre.” Disse
allontanandosi.
Rose era nel lettino che le avevano assegnato, si guardava attorno, alla fine era riuscita a
spuntarla sul Dottore, e si era fatta ricoverare, peccato però che in quel momento
si stava davvero annoiando. Era passato un giorno intero e non era successo
nulla, tutto era nella norma, aveva fatto conoscenza con un paio di infermiere
e di pazienti che erano accanto a lei. Il Dottore era andato a dare un occhiata in giro, anche
se lei sapeva bene che stava cercando un negozietto, e soprattutto l’aveva
pregato di portarle qualcosa da mangiare.
A lei si avvicinarono una gruppo di giovani dottori e il
loro mentore, responsabile dell’ospedale, che aveva conosciuto il giorno prima,
durante il suo ricovero.
“Ben trovata signorina Tyler. Buona giornata.” Disse
spostando la tenda divisoria.
“Come si sente oggi?” chiese con gentilezza, non era
propriamente simpatico, anzi tutt’altro.
“Un po’ così!” gli rispose sorridendogli gentilmente, lo
vide guardarsi attorno.
“Vedo che è sola. Il suo fidanzato ha deciso di lasciarla
alle nostre cure.” Disse facendo arrossire Rose. Per sua fortuna il Dottore non
era ancora tornato, così non poteva notare il suo forte imbarazzo.
“Deve essere in giro. E’ andato alla ricerca di qualche
negozietto. Lui adora i negozietti.” Rispose scherzando. L’uomo non sembro
capire e si voltò verso gli altri.
“La signoria Rose Tyler, è stata ricoverata ieri con
forti dolori addominali.” Spiegò ai dottori accanto a lui, che osservavano con
attenzione.
“Ho trovato un negozietto niente male di sotto.” Disse il
Dottore entrando, interrompendo il primario.
“Signor Smith, dicevo poco fa alla sua amica, che mi
sembrava alquanto strano non vederla qui intorno.” Disse l’uomo un po’
infastidito.
“Oh, non potrei mai lasciare la cara Rose da sola, sua
madre non me lo perdonerebbe.” Rispose sedendosi accanto a lei sul letto.
“Torniamo a noi. Signorina Jones vede cosa riesce a
trovare, mi stupisca” Disse l’uomo guardando la ragazza di colore accanto a
lui. La tirocinante si avvicinò a Rose guardando il Dottore con curiosità, una
cosa che Rose notò e di cui non era molto felice.
“Ha fatto un giro un bel po’ lungo per cercare un
negozietto.” Disse la ragazza guardando il Dottore.
“Come scusi?” chiese lui, non capendo a cosa si riferiva.
“A Chancery Street, stamattina.
Davanti a me si è tolto la cravatta.” Disse iniziando a usare lo stetoscopio,
Rose e il Dottore si guardarono.
“Davvero? E perché l’ho fatto?” chiese lui confuso.
“Non lo so, ma lo
ha fatto.” Continuò la ragazza.
“E’ impossibile. Eri qui stamattina.” Aggiunse Rose
guardando il Dottore.
“Si, infatti.” Rispose lui, guardando la ragazza cercando
di capire, se magari non l’aveva conosciuta in qualche altro momento.
“Beh, è strano, assomigliava a lei.” Disse la ragazza
incerta.
“Ha un fratello?” chiese la ragazza.
“No, non più, sono solo.” Rispose il Dottore.
“Il tempo passa, e io sono sempre più infermo e spossato
signorina Jones.” Intervenne il primario infastidito dalla loro discussione.
Dopo che la ragazza controllò Rose, sbagliando di netto
la diagnosi, evidentemente il Dottore l’aveva confusa. Il primario si avvicinò
alla cartella medica di Rose e la prese in mano, per poi buttarla di colpo sul
letto, dopo aver ricevuto una scarica elettrica.
“Stamattina è successo anche a me.” Aggiunse la ragazza
di prima.
“A me con la maniglia della porta.”
“E a me in ascensore.” Dissero altri due specializzandi.
Rose e il Dottore si guardarono, la prova che qualcosa di strano stava
succedendo in quel posto.
“Beh c’è da aspettarselo. C’è un temporale in arrivo, e i
fulmini sono una forma di elettricità statica.” Spiegò il primario con un tono
da sapientone, mentre leggeva la cartella di Rose.
“Come ci dimostrò per primo…
qualcuno lo sa?” chiese ancora il primario.
“Benjamin Franklin.” Rispose il Dottore senza alcun
sforzo, Rose lo guardò sorridendo.
“Esatto!” disse sorpreso il primario.
“Il mio amico Ben.” Disse ricordando, Rose vide che tutti
lo guardarono in modo strano, mentre il Dottore non se ne preoccupò, anzi si
voltò sorridendo verso lei.
“Sai è rimasto un giorno in mezzo sotto l’acquazzone e io
mi sono inzuppato tutto.”
“Davvero?” chiese il primario scettico.
“E poi sono anche stato folgorato. Era davvero un tipo
divertente, ti sarebbe piaciuto.” Disse sorridendo, Rose non resistette e
ricambiò il sorriso, divertita dal racconto. Il gruppetto si allontanò dai due.
“Sei tremendo Dottore. Ti avranno preso per un pazzo.”
sussurrò la ragazza divertita, ma notò che l’uomo stava sorridendo alla dottoressa
Jones.
“Allora Dottore, cosa hai scoperto?” Chiese distraendolo.
“Niente di particolare, sembra tutto in regola.” Rispose
distratto, evidentemente stava ancora pensando a quello che la ragazza gli
aveva detto.
“Dimmi almeno che
mi hai portato qualcosa d commestibile.” Piagnucolò Rose. Il dottore le sorrise
e prese un sacchetto che aveva appoggiato sul comodino.
“Tieni, ma io no i ho portato niente.” Disse
consegnandole il sacchetto con un croissant alla frutta.
“Vado a dare un'altra occhiata in giro.” Disse guardandosi
attorno, si allontanò, ma poi ritornò su
suoi passi.
“Rose, non cacciarti nei guai.” Si raccomandò, le diede
un bacio sulla fronte e si allontanò. La ragazza aspettò che il Dottore fu
lontano per scendere dal letto e cambiarsi,non aveva alcuna intenzione di
starsene senza far niente.
Fine
Capitolo I
Correzione: Eccomi ad
sistemare anche questa storia, spero cmq di poter pubblicare presto qualche
altra nuova storia, intanto vi ricordo la mia pagina di Facebook:
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