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Autore: Mimi18    19/04/2010    10 recensioni
«Saresti così gentile da spiegarmi perché mi hai portato qui, Malfoy?»
«Perché, caro il mio sfregiato, qui possiamo pomiciare quanto vogliamo e come ci pare»
«Oddio, ora le camere non vi bastano più?»
Uno sgabuzzino claustrofibco del terzo piano, 1998.
Uno sgabuzzino claustrofobico del terzo piano, ventisei anni dopo.
{Drarry | Scal ~ A te, Darty}
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

Attenzione, presenza di un linguaggio molto, molto colorito. Donna/uomo avvisato/a...

 

Clichè~

 

 

Hogwarts, 1998

Lo sgabuzzino al terzo piano di Hogwarts, in fondo al corridoio sulla destra, era piccolo e claustrofobico, ovviamente non adatto a contenere più di una manciata di manici di scope inutilizzate, un numero spropositato di secchi arrugginiti e qualche straccio bucherellato.

Eppure, per qualche miracoloso motivo, Draco ed Harry dopo una serie di spintoni e morsi, erano riusciti ad entrarci. Non che ci stessero comodi, per baciarlo Draco doveva chinarsi su Harry, andando così a cozzare con la schiena contro un qualcosa di contundente che no, proprio non voleva identificare.

«Per le mutande di Merlino e la sua barba» sibilò Malfoy all’orecchio di Harry, allungando una mano e appoggiandola sul muro proprio accanto all’orecchia destra del moro.

Quest’ultimo, dopo essere riuscito con una serie di manovre a sistemarsi gli occhiali, fissò l’altro con un sopracciglio inarcato, evidenziando la cicatrice a forma di saetta sulla fronte.

«Saresti così gentile da spiegarmi perché mi hai portato qui, Malfoy?» domandò, cercando di incrociare le braccia al petto ma rinunciandovi subito, visti i pochi millimetri che lo separavano dal petto che al ritmo di un respiro ansante – Draco era asmatico? – sfiorava il suo.

«Perché, caro il mio sfregiato, qui possiamo pomiciare quanto vogliamo e come ci pare» esclamò con una nota di ovvietà nella voce il biondo, aprendo il viso affilato in un ghigno di sadica vittoria mentre immaginava la faccia di Lenticchia in preda al panico, nella Sala Comune dei Grifoni, alla ricerca disperata del suo migliore amico scomparso.

Harry sospirò pesantemente, passandosi una mano sul volto per poi appoggiarla sulla spalla di Draco. Il braccio era piegato, ed era sicuro che passato qualche minuto avrebbe anche iniziato a dolergli.

«Quanto ci pare, ossia finché non schiattiamo per mancanza di fiato. Voldemort non mi ha ucciso in diciotto anni, ma ci stai pensando tu in questi cinque minuti. E come ci pare vorrei me lo illustrassi, visto che è già tanto se riesco a non starti appiccicato, Malfoy» spiegò con estrema pazienza Potter, sbattendo le palpebre come se parlasse ad un bambino di quattro anni – a dirla tutta, pensava che un bambino sarebbe giunto da solo a quelle conclusioni.

«Oh, ma tappati quel forno sfregiato. Dillo che muori dalla voglia di farti scopare» e, senza che Harry avesse la possibilità di replicare, Draco l’aveva baciato con irruenza cozzando con forza contro le sue labbra e facendogli sbattere malamente il capo contro il muro.

Mugugnò contrariato quando le dita impazienti dello Slytherin si infilarono negli spazi tra i bottoni della camicia, andandogli a toccare la pelle calda del petto.

Quando Harry stava ormai per cedere, le braccia malamente tese verso l’altro, la porta dello sgabuzzino si aprì di scatto illuminandoli e facendo bestemmiare Draco per l’interruzione.

«Ops» esclamò Hermione Granger, le gote arrossate per l’imbarazzo che gettava un paio d’occhiate ai due di fronte a lei, a partire dai capelli scompigliati fino ad arrivare alla zip dei pantaloni di Draco slacciata. «Non volevo disturbarvi!» squittì chiudendo la porta di scatto, facendo crollare nuovamente nel buio quello sgabuzzino claustrofobico.

Harry sospirò, incerto se ridere oppure sentirsi deluso. Draco non aveva invece dubbi: la delusione si poteva leggere chiaramente sul suo viso pallido.

«La prossima volta» esordì il moro alzando lo sguardo verso l’altro, «andiamo al tuo dormitorio, sì? Concederemo a Zabini e Nott il martedì e il mercoledì»

 

 

Hogwarts, 26 anni dopo

Erano passate tante coppie da quello sgabuzzino. Parecchie, incalcolabili; tutte che finivano per bestemmiare contro le scope ricoperte di ragnatele, dando i calci ai secchi per trovare uno spazio più confortevole e starnutendo a più non posso per via della polvere.

Erano passate tante coppie per quello sgabuzzino, e Albus e Scorpius non avevano fatto eccezione – pur di scappare dalla spasimante del biondo, Rebecca, erano disposti anche a questo.

«Maledetto sia Salazar e con lui Godric, che non gliel’ha dato il giorno in cui hanno deciso di fondare Hogwarts!» esordì volgarmente Scorpius Malfoy, soffiando contro uno straccio che pendeva sopra la sua testa e gli impediva di vedere dritto negli occhi verdi il suo ragazzo.

Fortunatamente, pensò Al, era abbastanza smilzo da poter appiattirsi contro il muro e lasciare più spazio al corpo del biondo, che per via dei secchi che spiovevano dall’alto – sicuramente a causa di quell’essere bicentenario di Argus Gazza, che ancora si intestardiva a rimanere custode – doveva piegarsi per non sbatterci contro con la testa.

«Seriamente Al, perché questo fottuto sgabuzzino e non la biblioteca? Non ti è piaciuto essere scopato contro gli scaffali?!» ringhiò per quella che sembrava la sedicesima volta in tre minuti il biondo, appoggiando le mani contro il muro e imprigionando Al tra le sue braccia – quasi volesse intrappolarlo, nonostante non ce ne fosse alcun bisogno.

«So che sei un lord e bla, bla, bla, la Mappa indicava che questo corridoio era libero, eccetto per Ly e Lily che pomiciano tre porte prima di questa» spiegò pazientemente, sorridendo sbieco quando Scorpius sbuffò e guardò con orrore le macchie di polvere sui jeans nuovi. Se avesse detto a suo padre che se li era sporcati in uno sgabuzzino per pomiciare tranquillamente con Al, lo avrebbe schiantato sul posto.

Sospirò pesantemente, cercando di ricordare il motivo per cui si era rinchiuso in quella scatola per criceti e non aveva legato Al alle sbarre del letto come ogni sera.

Semplice, perché Rebecca rompeva le palle e voleva uscire con lui. Non aveva ancora capito che lui, Scorpius Hyperion Malfoy, era fottutamente, irrimediabilmente gay? Forse la prossima volta le avrebbe detto che preferiva metterlo in culo, piuttosto che d’altre parti; magari sarebbe stata la volta buona che se la levava dalle palle.

«Merda» sibilò contro la bocca di Al, prima di baciarlo con urgenza ed aggrapparsi ai suoi capelli. Sentì subito le mani del moro afferrarlo per le spalle, un singulto di sorpresa soffocato dalla lingua che si era attorcigliata alla sua, lenta e sensuale.

Malfoy lasciò scivolare lente le dita sul viso di Al, tracciando disegni invisibili sulla sua pelle olivastra e facendolo ridere di tanto in tanto, nei punti in cui soffriva il solletico.

Aveva appena appoggiato una mano contro il suo cuore quando la porta dello sgabuzzino si spalancò, rivelando la figura austera di Rose Weasley accompagnata da Louis e Roxanne.

«Oddio, ora le camere non vi bastano più?» esclamò Louis con un sorriso divertito sul viso, pregustando già il momento in cui avrebbe visto James correre a vomitare per il suo racconto ricco di particolari.

Dal canto suo, Scorpius sollevò le sopracciglia scettico e lasciò andare Al con riluttanza.

«Che diavolo ci fate voi qui? Una cosa a tre?»

Rose roteò gli occhi seccata, puntandoli poi proprio contro il biondo.

«Sono venuta per dirti che Rebecca ha scoperto la Mappa sul letto di Al e sta per venire qui»

«Maledetti Salazar e Godric, che scopavano invece che vietare l’ingresso alle ragazzine con ormoni sballati!»

 

 

 

L’angolo di Colei-che-non-deve-essere-nominata (?):

Questa doveva essere una Theo/Tracey – DracoRia. E ora mi chiedo se la via su cui Darth Vader mi ha portato non sia più oscura di quanto non pensi già.

Comunque.

Drarry, Scal e uno sgabuzzino. Vorreste starci voi lì dentro? Bene. Sono assolutamente d’accordo, soprattutto quando si parla di Scorpius.

La fic qui sopra, come ormai credo ogni cosa che le mie mani oseranno scrivere, è dedicata a Darth Vader...cioè, al Marciotto. No, volevo dire al fantasma del natale imperfetto. Oh, insomma! Alla e basta.

Spero vi sia piaciuta e...basta. Ringrazio chi ha recensito la scorsa Scal (*_*) e ringrazio chi leggerà questo scempio.

Edit: corretta la frase segnalata da erhien. Grazie per avermelo detto!*_*

Cà...aka Lord Voldemort senza naso.

 

   
 
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