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Autore: Evilcassy    19/04/2010    5 recensioni
Lei era il desiderio. Forza gravitazionale che lo attraeva inesorabilmente, invincibile magnete dalla chioma d’oro.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nina Williams, Sergei Dragunov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DESIRE

Lei era il desiderio.

Forza gravitazionale che lo attraeva inesorabilmente, invincibile magnete dalla chioma d’oro.

Aveva pensato di ucciderla, una notte. Di stringerle le mani attorno a quel collo di cigno sino a spezzare l’osso, vedere

i suoi occhi di cristallo aprirsi nel terrore più grande e poi svuotarsi e restare vitrei ed immobili. Gli era sembrato l’unico modo per liberarsi da quell’ossessione.

Ma lei non si sarebbe mai lasciata sorprendere. Era sempre all’erta, anche quando pareva dormire al suo fianco. Non c’era da fidarsi della sua figura aggraziata che pareva scivolata in un sonno incantato: In un attimo poteva tramutarsi in una furia, un’erinni bionda assetata di sangue. Una lince dagli artigli affilati e letali.

E questo a lui piaceva immensamente.

Adorava quei loro giochi pericolosi, quel loro scrutarsi come due felini che si contendevano il territorio e la preda.

Ecco perché tra di loro funzionava qualcosa:

Nessuno dei due era la preda, nessuno dei due abbassava lo sguardo davanti all’altro, neppure per un istante.

Nessuna accondiscendenza. Nessuna pietà.

Era sempre stato sicuro di essere unico al mondo. Trovarsi davanti una predatrice della sua stessa foggia l’aveva quasi spiazzato; ma poi era stato piacevolmente sorpreso.

 

Prima vi era stata la guerra.

Lei era il braccio destro del nemico.

Poi vi era stata la sfida.

Lei non aveva dimostrato nessun timore davanti a lui. Ma anzi, le sue labbra si erano curvate deliziosamente sadiche verso l’insù, quando aveva capito di aver trovato pane per i suoi denti aguzzi.

Poi la sfida era diventata un duello.

Un combattimento corpo a corpo, all’ultimo sangue. La sua lingua sul taglio dopo aver inferto quel colpo di coltello, sul suo petto.

E poi, infine, aveva prevalso il desiderio.

Quel corpo maledettamente perfetto che aderiva al suo.

 

E così continuava.

Nessuna parola inutile.

Nessuna promessa, nessuna richiesta, nient’altro.

C’era il desiderio, nei suoi occhi di ghiaccio. Ce n’era così tanto che gli troncava il respiro.

E in lui c’era l’ossessione del possesso di quel corpo sublime. Assaporava ogni centimetro della sua pelle di latte, gioendo in sé nel non trovare il sapore di nessun altro uomo.

Lei era sua. E sua doveva restare. Perché mai avrebbe dovuto cercare un altro uomo, quando aveva un suo pari tra le gambe?

La sua voce affannata e roca. Il suo nome aveva un suono così esaltante quando lo pronunciava lei. Lo eccitava come l’odore della battaglia, come lo scoppio di una guerra, come il ricevere il comando di lanciare un attacco

La sua lingua sulle cicatrici, la sua bocca sui suoi seni. I suoi baci voraci, quasi feroci, come se volesse risucchiargli via ogni alito di vita.

L’apice del piacere accolto con un gemito soffocato sulla sua pelle, le unghie che aprivano nuovi solchi sulla schiena lo guidavano a raggiungerla.

Nina era splendida nel suo languore e nel suo affanno.

Si alzava dal letto, scivolava felina tra le sue braccia, scostandosi le ciocche ribelle color dell’oro dalla sua fronte madida.

“Mi serve una doccia” annunciava, la voce ancora arrochita. Suonava come un invito, come un ‘se mi cerchi, sai dove trovarmi’.

Non la raggiungeva mai sotto l’acqua. Così, per sfregio. Come paga per averlo lasciato tra le lenzuola senza il suo corpo bollente tra le dita, a recuperare fiato lontano dal suo seno.

Poi tornava a letto, fresca come una rosa, si avvolgeva tra le lenzuola di seta, avendo cura di assumere una posizione invitante – con il collo scoperto così a portata delle sue mani feroci – le forme morbide che si intravedevano tra le coperte.

Si rilassava, abbandonandosi – o fingendo di farlo – tra le braccia di Morfeo.

Restava a fissarla – lei lo sapeva, ma non riusciva a fare altrimenti: era troppo invitante – finché non decideva che anche per quella volta non avrebbe tentato di ucciderla e si addormentava – con sonno leggero, era meglio non fidarsi di Nina Williams.

 

Era diventato persino più feroce del solito.

Più spietato.

Più preciso nel compiere le missioni.

Già era un portento, il miglior soldato che si vedeva sul campo da anni.

Era stato promosso in breve tempo e aveva festeggiato quella promozione facendola sua sul pavimento della camera, tanta era stata la foga.

Lui era il carburante, la guerra la candela e lei la scintilla che faceva funzionare quel motore che era la sua vita.

Un triangolo perfetto.

Che strano era, riuscire a concepire quella sua relazione con quella donna solo sullo sfondo di una guerra così devastante.

Come se fossero complementari e inscindibili: senza l’una non poteva esistere l’altra.

Senza la guerra lui non poteva esistere.

Senza la guerra Nina non poteva vivere.

Ed entrambe formavano il desiderio.

Era un filo di sangue quello che li legava.

 

 

 

Buonasera, Soppravvissute e Soppravvivendi!!! (ammesso e non concesso che esistiate.)

Questa flashfic mi è partita di getto, non appena ho visto questa SPETTACOLARE Fanart:

http://kota-stoker.deviantart.com/art/Desire-160830871

Ringrazio Nefari, Miss Trent e Angel per le recensioni finali di Certe Notti!

Spero di riuscire a finire qualche mio progetto in corso e rientrare presto nei ranghi…

….ma soprattutto spero di non vedere questa sezione morire!!!!

Rivitalizzatevi, amiche mie!!!

EC

 

   
 
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