E basta con
le storie, basta con le invenzioni e
gli accorgimenti per renderle credibili. Basta con il surrealismo e i temi
ricorrenti, basta con il doppio, il sensismo, le recensioni troppo lunghe per
avere un senso.
La smetto
con la mediocrità e le note stonate del pianoforte – ma io non ne ho uno, è
semplice fantasia, ricostruzione che demolisce ogni piano appena ne getta le
fondamenta. La smetto con i caratteri accattivanti e l’HTML che rende la
scrittura così speciale, fra parentesi uncinate così eleganti e tremendamente
nocive.
Diventerò
una celeberrima scrittrice mediocre e tutti si chiederanno: “Ma come ha
iniziato?”. C’è chi scrive poesie annegando nella birra, chi conta le proprie
lacrime stigmatizzandole con una frase ad effetto sul diario e se ne compiace e
gode quando sono lì, in fila, a seccare su un pezzo di carta. Io ho scritto una
breve dichiarazione di poetica sterile, senza storia. Questa è la mia prima.
E, d’ora in
poi, basta con le storie.