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Autore: Chamomile    21/04/2010    6 recensioni
Gli scacchi erano l'unico gioco in cui a Hermione capitasse mai di perdere, il che, secondo Harry e Ron, ogni tanto le faceva bene..ma Hermione sarà daccordo?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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''Gli scacchi sono una tortura mentale.
                       Garri Kasparov''


''Harry si diresse dritto filato verso la sala di ritrovo di Grifondoro, dove trovò Ron e Hermione che giocavano a scacchi. Gli scacchi erano l'unico gioco in cui a Hermione capitasse mai di perdere, il che, secondo Harry e Ron, ogni tanto le faceva bene.
                                                                         Harry Potter e la Pietra Filosofale, cap.13''

 

 
      
Hermione Granger era una ragazza abituata ad essere da sempre la migliore in tutto.

Alle elementari era stata la prima della sua classe a leggere correttamente una frase per intero, ad Hogwarts si era sempre classificata prima in tutti i corsi fin dal suo arrivo; era sempre stata la più veloce nell'imparare canzoncine e filastrocche perfino all'asilo.

A Natale batteva puntualmente tutti i suoi parenti a scarabeo, con grande sconforto dei suoi genitori che vedevano anche i loro più affezionati congiunti cercare scuse di ogni genere per mancare alla prossima riunione di famiglia.

Sua cugina Diana non era mai riuscita a vincere contro di lei neanche alla morra cinese, nonostante l'avesse sfidata senza sosta per sei anni di fila.

Dopo tutti questi successi era logico che Hermione sentisse la vittoria come una sua legittima proprietà.

E cosi era infatti.

In tutto.

Sempre.

Quasi.



''Scacco matto!''dichiarò Ron soddisfatto con un gran sorriso stampato in faccia.

Adorava batterla a scacchi.

Hermione gemette disperata e lasciò cadere la testa sulle braccia.

Era l'ottava volta che questa scena si ripeteva in un solo pomeriggio e cominciava a perdere le speranze.

''Non è giusto!''si lamentò afflitta agitandosi nella poltrona''Non vale!''

Ron rise''Guarda che se sei cosi scarsa non è mica colpa mia!''

''Io non sono scarsa!''ribattè lei offesa''Il fatto è che non ci metto abbastanza impegno..se lo volessi davvero ti potrei battere!''

''Come no''disse Ron.

''Voglio la rivincita!''esclamò Hermione decisa drizzandosi a sedere e cominciando a disporre i pezzi sulla scacchiera.

''Ti prego Hermione è tardissimo!''la supplicò Ron'' Domani abbiamo Pozioni subito dopo colazione..lo sai che se non dormo almeno dieci ore non riesco ad affrontare Piton..''

''Non mi importa! non ti permetterò di andartene con la convinzione di essere superiore a me!''

''Io non ho la convinzione di essere superiore a te!''esclamò Ron sconvolto''Tu mi batti in tutto e io non posso vincere in niente?''

Hermione lo guardò accigliata e rispose in tono di comando''Gioca''

Non ne voleva proprio sapere di arrendersi.

Ron sbuffò''E va bene! se proprio ci tieni...ma sappi che sei una pazza isterica.''

 

 

 


''Scacco''disse Ron guardandola di sottecchi, un pò timoroso.

Con lei non si poteva mai dire: anche se era quasi mezzanotte non era da escludere la richiesta di un'altra rivincita.

''Santo cielo! Non è possibile!''esclamò invece Hermione alzandosi spazientita e si diresse a grandi passi verso il dormitorio delle ragazze senza nemmeno salutare.

''Buonanotte eh!''fece Ron.

Hermione non rispose e chiuse la porta dietro di sè con fare drammatico.

Ron ridacchiò e si diresse verso il suo dormitorio scuotendo la testa.

Le sarebbe passata.

Magari tra un paio di giorni.

 

 

 


Hermione Granger era una ragazza abituata ad essere da sempre la migliore in tutto.

Ma soprattutto era molto orgogliosa e se c'era qualcosa che non riusciva proprio ad accettare era la sconfitta.

Per carità, era anche una persona che amava la giustizia e la logica, almeno finchè non la intralciavano.

Per intenderci, la logica era qualcosa di meraviglioso ogni qual volta le permetteva di avere ragione: a rigor di logica il gramo non poteva essere pericoloso e sempre a rigor di logica era naturale che Harry avesse risultati eccezionali a Quidditch e si dimostrasse poi un disastro a Pozioni.

Era naturale non essere bravi in tutto.

Finchè non si trattava di lei naturalmente.

In questo caso la logica e la giustizia potevano andare a farsi benedire.

Il giorno dopo la sua ennesima sconfitta  ordinò per corrispondenza una copia della leggendaria e infallibile''Guida Veloce Agli Scacchi Magici''di Running Weasel, uno stregone che era passato alla storia per aver vinto 147 volte di seguito il Torneo Mondiale di Scacchi indetto ogni inverno dalla comunità magica fin dal 1369.

La pubblicità sulla Gazzetta del Profeta assicurava ai lettori che avrebbero conquistato la vittoria in poche mosse, con l'ausilio della Guida.

Nel giro di una settimana le fu recapitato il manuale, e cosi una domenica mattina, dopo essersi impossessata del voluminoso pacco rivestito di carta scura, cercò un posto dove andare a leggere in santa pace.

Si diresse subito in biblioteca: era sicura al cento per cento che nè Harry né Ron vi sarebbero mai entrati di loro spontanea volontà,soprattutto se fuori il sole e il cielo limpido gridavano a gran voce''Quidditch''.

Cosi si trovò un posto sotto una delle finestre della biblioteca, aprì il libro e, con i gomiti puntati sul tavolo e la testa tra le mani, cominciò a leggere.

 

 

 


Quella sera Hermione fece il suo ingresso nella sala comune dei Grifondoro con un'espressione decisa e battagliera.

Sembrava Piton il giorno in cui aveva annunciato ai Grifondoro le verifiche di fine trimestre.

Harry e Ron erano seduti vicino al camino, con l'espressione beata e soddisfatta di chi si è divertito tutto il giorno all'aperto e si sta godendo il meritato riposo.

Hermione apparve silenziosa alle loro spalle.

''Vai a prendere la scacchiera''ordinò bruscamente a Ron.

''Prego?''chiese Ron,che non l'aveva sentita arrivare.

''Mi hai sentito, vai a prendere la scacchiera''ripeté Hermione.

''Hermione, sai che amo gli scacchi, ma dopo le nove partite dell'altro giorno preferirei giocare a Gobbiglie con Harry''rispose Ron.

''Harry deve ripassare Trasfigurazione, altrimenti domani farà una figuraccia con la McGranitt''disse Hermione incrociando le braccia e assumendo un tono severo.

''Io credo che dopo una giornata faticosa Harry voglia solo giocare a Gobbiglie con il suo migliore amico''

''Bell'amico! Non ti sta per niente a cuore la sua carriera scolastica?''chiese Hermione surriscaldandosi.

Con due amici cosi maledettamente incuranti del proprio dovere, si sentiva in obbligo di interessarsi dei loro studi.

''Credo solo che Harry abbia bisogno di rilassarsi!''

''Si è rilassato abbastanza per oggi''disse Hermione con il suo migliore tono da sono-più-saggia-quindi-ubbidisci-e-non-discutere-oltre.

''E' domenica!''esclamò Ron.

''Harry ripasserà Trasfigurazione''disse Hermione con le mani sui fianchi, con un tono che non ammetteva repliche.

''Harry giocherà a Gobbiglie''ringhiò Ron tirandole fuori dalla borsa.

''Harry se ne andrà a letto invece''dichiarò l'interessato, che aveva assistito allo scambio di battute in silenzio.

Quei due riuscivano a litigare anche su come lui dovesse trascorrere la serata.

Roba da matti.

Augurata la buonanotte agli amici sali la scala che conduceva al dormitorio maschile e scomparve.

''La prendi o no questa scacchiera?''chiese Hermione.

Ron, sconfitto, annui debolmente e andò a prenderla.

''Mi spieghi da dove viene tutta questa passione per gli scacchi?''domandò, mentre disponeva i pezzi''di solito dopo ogni sconfitta non vuoi vederli per settimane''

Hermione arrossi. A volte era davvero infantile.

''Non ho motivo di avercela con gli scacchi''dichiarò in tono maturo''in fondo sono solo un gioco''

''Bene! sono contento che tu abbia superato il tuo complesso''disse Ron sorridendo.

Se sapesse, pensò Hermione arrossendo di nuovo suo malgrado.

Si sedette di fronte a Ron e assunse l'aria seria e concentrata che aveva durante le lezioni.

Regola numero uno, ripeté mentalmente, le mosse vanno effettuate con una sola mano.

L'arrocco, continuò, consiste nel mettere al sicuro il re in un angolo.

Si dice interposto un pezzo mosso a difesa del re o di un altro pezzo maggiore.

Il giocatore può muovere..

''Hermione''Ron la chiamò sventolandole una mano davanti agli occhi''ci sei?''

Hermione avvampò. Che idiota. Non doveva destare sospetti o avrebbe rovinato tutto.

''Certo''rispose cercando di apparire naturale.

''Tocca a te cominciare''

''Pedone in b6''ordinò a caso ad uno dei suoi pedoni.

Ron rifletté un momento e ordinò''Pedone in d3''.

''Pedone in e6''uno dei pezzi di Hermione avanzò.

Ron socchiuse gli occhi e aggrottò le sopracciglia pensando alla strategia da adottare.

Per qualche minuto si senti solo il fuoco scoppiettare e un gruppo di studenti del primo anno che studiavano Incantesimi ad alta voce.

Hermione lanciò un'occhiata in tralice all'amico. Quel silenzio la innervosiva.

Finalmente Ron alzò gli occhi dalla scacchiera e abbozzò un sorriso.

Hermione lo ricambiò con uno sguardo truce:gliel'avrebbe fatta vedere, questa volta.

Non avava passato la giornata su quel dannato libro per niente.

Volere è potere dopotutto.

Forza Hermione, si disse, ce la puoi fare.

 

 

 


''Buongiorno''salutò Harry sedendosi accanto a Ron e Hermione, la mattina dopo.

''Giorno''rispose Ron allegramente, con la bocca piena di uova e bacon.

''Ciao''fece Hermione senza sollevare gli occhi dal suo piatto.

Sembrava piuttosto contrariata.

''Che c'è?''le chiese Harry.

''Fatti gli affari tuoi''rispose Hermione cupa, sempre senza alzare lo sguardo.

Harry guardò interrogativo Ron.

''L'hai battuta di nuovo?''bisbigliò cercando di non farsi sentire.

Ron annui cercando di trattenersi dal ridere. Sembrava che la cosa lo divertisse molto.

Harry cominciò a stendere la marmellata sul suo toast, e nel frattempo sbirciò in direzione di Hermione.

Le sarebbe passata.

Magari tra un paio di giorni.

 

 

 

 Angolo Autrice

Questa è la  prima storia che ho scritto in assoluto: le sono particolarmente affezionata *-*
Ci ho messo un secolo a decidermi a pubblicarla, ma eccola quì.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va ^ ^



  
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