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Autore: Broderick    22/04/2010    3 recensioni
Un viaggiatore solitario, in viaggio verso altre galassie. Sembrerebbe un viaggio altamente poetico, ma… un brevissimo racconto di fantascienza scritto di getto un paio di anni fa e leggermente rivisto, limato e piallato, da allora. Alcuni di voi noteranno forse una leggera ispirazione a "La Sentinella" di Brown, nel finale.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio…

Onnipresente mancanza di qualsiasi tipo di suono, in ogni angolo dello spazio che lo circondava.

Lo spazio…

Onnipresente mancanza di qualsiasi forma di materia, vivente o non, nel silenzio che lo circondava.

La sua missione, la sua importanza… e la sua solitudine: dopo soli due giorni dalla sua partenza iniziava a patire la mancanza di altri esseri senzienti con cui parlare.

L’Esploratore era stato il primo ad uscire dalla galassia, alla pazzesca velocità di un parsec, ovvero la distanza percorsa dalla luce in sette anni, ogni due ore.

Inutile dire che la sua missione consisteva nell’arrivare su un’altra galassia e tornare per fare rapporto, ma lui, in fondo, desiderava tornare subito, al pensiero che, nonostante l’incommensurabile velocità alla quale si spostava, non aveva percorso che una minuscola frazione della distanza da percorrere.

 

La Via Lattea: era già arrivato a quasi cento e settanta anni luce dal patrio sistema del Sole, eppure la galassia era ancora indistinguibile nella sua colossale mole: se ne vedevano solo alcune nebulose e le stelle più luminose, o, almeno, lui aveva sperato di vederle , ma, dato che la velocità superava di molto quella della luce, non vedeva che macchie indistinte riempire un’immensa sagoma. Povero illuso!

 

La noia e la solitudine, queste le uniche compagne di viaggio dell’Esploratore, viaggio che durava ormai da un mese, viaggio che avrebbe rappresentato l’avanguardia dell’esplorazione di nuovi spazi, finalizzato ad allargare gli orizzonti dell’umanità.

 

-Che grande, immenso, colossale, incommensurabile mucchio di menzogne!

Quali orizzonti? Quali nuovi spazi? Pensate realmente che in altre galassie sia possibile trovare altri ambienti vivibili? E anche se fosse, non sarebbero anch’essi abitati? E poi, sarebbero veramente così “nuovi” come li dipingete? Visto un pianeta vivibile, visti tutti, date retta a me: in questo viaggio non c’è nulla di esotico, solo un’ incredibile quantità di tempo che non passa mai, di noia mortale e di macchie confuse, nulla di pittoresco, credetemi!

Già, un mucchio di tempo… Sapete, il destino sembra difettare di mezze misure: voi non avete mai abbastanza tempo,  io ne ho fin troppo e non c’è possibilità che io ne possa prestare un po’ a voi, così, per compensare.

Ho intrapreso questo viaggio non certo per mia scelta. In effetti, non più scelta di quella che avrebbe un frullatore, a cui è stato premuto il tasto “avvio”, di far ruotare le sue lame per frullare la frutta.

…Ehi, che paragone! Azzeccato, direi.

…Molto, molto azzeccato.

In fondo, entrambi siamo stati progettati, costruiti e programmati dagli umani per i loro inutili ed egoisti comodi…

   
 
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