Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Ransie88219    24/04/2010    1 recensioni
Un incotro casuale dettato dal destino che da vita ad un amore vero e reale, ma bello come quello di una favola. Dal testo: "Sai, sei in debito con me…" parla fissandomi le labbra. "Già. Mi hai salvato. Grazie…" non mi fa finire che mi porta un dito alle labbra e mi zittisce. "Non dicevo di quello, ma di un'altra cosa…" prova a continuare, ma lo interrompo. "Cosa?" gli chiedo mettendomi una mano in tasca, stringendo la punta della sua cravatta tagliata la settimana prima. "Mi hai tagliato la punta della cravatta, ma non mi hai chiesto il bacio" e mi fissa seducentemente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come in una favola…

Come in una favola…

 

 

# 1. Cravatta

 

 

 

 

No, fa che quello che abbia visto non sia vero.

Accidenti, non può essere!

Lui non…

Me lo aveva promesso!

Bastardo!

Come ha potuto farmi questo?

Come?!

Per il nostro anniversario addirittura?

Infame traditore…

Corro disperata, piangendo lacrime amare trai festeggianti al carnevale di Colonia, la mia città natale.

Come ha osato?

E meno male che mi amava!

Neanche cinque minuti fa ho trovato quel farabutto del mio fidanzato avvinghiato ad una rossa vestita appunto da diavolessa!

Se solo lo prendo…

Cerco di cozzare meno persone possibile  nella mia corsa disperata, correndo finchè ho fiato.

Mi fermo solo quando non ho più nessuno vicino.

Mi ritrovo da sola.

Faccio un lungo e lento respiro per calmarmi e  cercare di respirare regolarmente.

Cerco di non piangere, ma è così difficile.

Ha tradito la mia fiducia, lui che mi proclamava amore incondizionato…

Bugiardo…

In un moto di rabbia mi levo con stizza le ultime lacrime che mi sono fuoriuscite.

Tiro su con il naso arrendevole ormai.

Se solo prova a riavvicinarsi domani…

Tiro rabbiosa un calcio al muro del vicolo cieco in cui mi ritrovo.

Uhu che male!

Saltello sul posto reggendomi il piede infortunato racchiuso nella piccola scarpetta a ballerina, saltellando con l’altro sul posto per non perdere l’equilibrio.

Appena passa il dolore, mi accorgo che ho appena finito le lacrime e che si sta facendo freddo.

Mi guardo attorno

O cavolo…

Un vicolo cieco.

Credo di essermi pure persa.

Complimenti Karina, più stupida di così si muore!

Mi do una manata in fronte e dando le spalle al vicolo cieco inizio ad avviarmi dalla parte opposta, in pratica da dove sono venuta, peccato che proprio dietro il primo e unico svincolo ci sia un omaccione grasso e alto a bloccarmi la strada.

Lo vedo fissarmi con una bottiglia di birra quasi vuota.

Mi fermo di botto.

Ok, calma.

Ricorda, questo non è un romanzetto da quattro soldi, la realtà è la realtà, cioè la vita reale non è affatto piena di delinquenti.

Calma…

Ingoio a vuoto con la gola improvvisamente secca.

Mi giro un attimo indietro e poi guardo se lateralmente sul vicolo ci siano delle finestre o porte.

Neanche una, stessa cosa vale per le persone.

Sono tutti al carnevale.

Che sfiga!

E tutta colpa del mio fidanzato, anzi ex- fidanzato!

Quando lo prendo gli torcio il collo neanche ad una gallina!

Beh…sempre che ne esca tutta intera da questa storia.

<< Ciaooo…tuuuutta solaaaa? >> mi chiede lo sconosciuto, strascicando le parole.

Uhu…

Lo sapevo!

I romanzetti da quattro soldi riportano la realtà!

Pure ubriaco alle sei del pomeriggio?

Fantastico!

<< No, sto aspettando il mio fidanzato >> cerco di rispondergli con tutta la sicurezza possibile, per rendergli le mie parole vere.

Lo vedo sorridermi sarcasticamente e fare qualche passo in avanti.

Io in risposta ne faccio un paio indietro.

<< Farà veloce, ormai dovrebbe essere qui…>> cerco di convincere l’ubriaco di turno che saltuariamente avrà cattive intenzioni.

Ecco…ci mancava solo il mio sarcasmo pesante…

Cavolo, e adesso come faccio?

<< Se vuoiiii facciamo qualcooooosa mentre lo aspeeeeeeeettiamo insieme noo? >> parla fissando il mio costume.

Ok, prossimo anno, guai a me se mi rivesto da danzatrice del ventre!

Anzi, facciamo prima: me ne sto chiusa in casa per tre settimane!

Continuo a retrocedere e lui ad avanzare, finchè finisco con le spalle al muro.

Ok…calma…gli do un calcio ai gioielli di famiglia e me la filo…

<< Lasciami! >> gli urlo contro.

Non mi ero accorta che mentre lo guardavo in faccia per progettare un piano di fuga, mi aveva preso già per un braccio.

Sento anche l’altra sua mano addosso.

Chiudo gli occhi spaventata.

Ma dove è tutto il mio coraggio?

La mia forza d’animo?

Perché non ho anche io un principe azzurro pronto a salvarmi, come nelle favole?

Urlo nuovamente quando sento il suo fiato sul mio collo.

Poi all’improvviso scompare, così la stretta sulla spalla e sul fianco.

Apro gli occhi e osservo la scena sconvolta.

Il tizio che mi voleva fare chissà cosa è steso a terra con la sua bottiglia rotta accanto alla testa, privo di sensi, ( purtroppo svenuto ), mentre un ragazzo alto e biondo gli è di fianco e mi guarda tranquillissimo, facendo cadere a terra i resti della bottiglia che impugnava.

<< Tutto bene? >> lo vedo sorridermi e porgermi una mano.

Lo fisso sconcertata.

E io che volevo un principe…

<<  E che principe…>> mormoro incantata.

<< Come? >> mi chiede confuso forse non avendo sentito il mio mormorio.

Meglio così, sennò sai che figura…

<< Nulla…cioè grazie…>> e afferro la sua mano e mi aiuta a scavalcare il mio aggressore.

<< Dovere…>> e mi sorride, porgendomi la sua giacca e aiutandomi ad indossarla, per poi prendermi a braccetto.

Camminiamo assieme a passo lento e in silenzio.

Mi sento tranquilla adesso, e  facendomi guidare da lui mi riporta alla festa di carnevale, in mezzo alla gente.

<< Conosci questa zona? >> interrompe il mutismo avvicinandosi al mio orecchio.

Assentisco, ma quando sto per immettermi nella confusione per tornare a casa, con l’intenzione farmi una lunga dormita per riprendermi dallo spavento, sento trattenermi il braccio da lui.

<< Ecco scusa…potrei chiederti un favore? >> lo vedo chinato sul mio volto e toccarsi quasi a disagio il pizzetto.

Oh…che sciocca, ha ragione.

Faccio per togliermi la sua giacca di dosso, ma diniega rimettendomela.

<< Non intendevo quella, la puoi tenere >> e mi fa un buffetto sulla guancia.

Assentisco preoccupata.

<< Ho fatto una scommessa con degli amici e mi chiedevo se…si insomma…>> e si rialza, prende la cravatta che indossa e mi porge la punta, mimando  delle forbici.

Quando capisco cosa intende, gli sorrido timida e assentisco.

Mi giro un po’ attorno e  cerco ciò che mi serve.

Prendo in prestito ad una ragazza le sue forbici e gli taglio la punta della cravatta.

Restituisco le forbici e lo saluto, tenendo ancora in mano la punta della sua cravatta bordeaux, mentre lo guardo sparire nella folla.

 

 

 

Angolino autrice

Spero che vi sia piaciuto il primo chappy!

Fatemi sapere cosa ne pensate!

^_^ alla prossima!!!

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ransie88219