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Autore: adry91    25/04/2010    40 recensioni
Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

Eccomi con un nuovo capitolo. So consapevole di essere in un ritardo assurdo, ma gli impegni sono tanti e il tempo è sempre troppo poco. Avrei dovuto postare a inizio settimana, ma domani parto e tornò lunedì prossimo, quindi se non avrei postato oggi l’avrei dovuto fare fra una settimana e non volevo farvi aspettare più del dovuto considerato che il capitolo era già finito. Eccovi un capitolo a Pov Bella. Un bacio e buona lettura.

 

 

Capitolo 26

I Cullen

 

POV BELLA

Finalmente Renesmee aveva deciso di farmi conoscere i suoi nuovi amici, quegli amici con i quali da quando eravamo arrivati a Volterra aveva passato tutte le sue giornate. Non riuscivo a spiegarmi il motivo per cui ci avesse messo così tanto, ma lei si era giustificata dicendo che prima di farmeli conoscere voleva essere sicura che fossero davvero dei veri amici. Sentirla parlare di loro mi riempiva il cuore perché ne parlava come di divinità scese in terra. Si vedeva da chilometri di distanza che gli voleva un gran bene e io non potevo che esserne contenta perché la felicità di mia figlia equivaleva alla mia felicità. Andai a farmi una doccia veloce e quando uscì mi asciugai i capelli lasciandoli mossi, dopodichè andai nella mia stanza per vestirmi. Sul letto trovai una maglietta blu con un bigliettino sopra. Lo aprì e lo lessi.

Mettiti questa. Il blu ti sta d’incanto e risalta la tua bellezza.

Non c’era scritto il nome, ma immaginai fosse stata Nessie. Anch’io credevo che il blu mi donasse parecchio e la cosa strana era che mi ricordavo che anche qualcun altro me lo aveva fatto notare. Ovviamente, però, non ricordavo chi. Cercai di non pensarci e mi vestì. Indossai la maglietta che aveva trovato sul letto. Era blu con una manica normale e una a pipistrello. Vi misi una cintura bianca sopra e poi indossai un paio di jeans bianchi leggiarmente strappati e le mie adorate converse dello stesso colore dei pantaloni. Mi misi una collana tanto per non far lamentare mia figlia che mi accusava di essere completamente fuori dal mondo visto che non curavo mai il mio aspetto e poi sistemai nel mio braccio sinistro il mio adorato braccialetto con il ciondolo a forma di cuore. Non me ne separavo mai, lo tenevo anche per andare a caccia. L’unico momento in cui lo toglievo era quando facevo la doccia, solo per paura che l’acqua e il sapone avrebbero potuto rovinarlo (à il link dei vestiti di Bella: http://yfrog.com/0mvestitiescarpebellap ).

Quando fui pronta andai nel salotto a vedere cosa faceva Renesmee.

- Tesoro io sono pronta – gli dissi mentre la vidi intenta a guardare la televisione.

Da quando ieri era tornata dai Cullen mi era sembrata decisamente più contenta. Rideva sola e non faceva che saltellare per casa. La compagnia con quelle persone gli faceva davvero bene. Non l’avevo mai vista così euforica e ne ero felice perché sapevo che un po’ di tranquillità e di felicità se la meritava, considerato che anche se non lo dava a vedere anche lei soffriva per quella situazione.

- Allora cosa aspettiamo? Andiamo – mi disse spegnendo la televisione e dirigendosi verso l’uscita della casa.

Io presi la borsa bianca, gli occhiali da sole e le chiavi della macchina e uscì anche io di casa. Salimmo in macchina e Renesmee dopo avermi indicato la strada accese la radio.

- Questa maglietta ti sta una favola – mi disse lei sorridendomi.

- Merito tuo – gli risposi.

- Merito mio? – mi chiese stupita.

- Certo. Non fare la finta tonta, lo so che sei stata tu a farmela trovare sopra il letto, anche se non capisco perché mi hai lasciato un bigliettino senza firma – gli dissi sorridendogli.

La osservai attentamente e vidi che fece un’espressione strana come se avessi detto chissà quale blasfemia, ma fu solo un attimo, perché poi mi regalò uno dei suoi sorrisi sghembi.

- Si hai ragione. La maglietta, il biglietto. Sono stata io, giusto – mi disse poi senza però collegare le frasi appena pronunciate.

- Tesoro ti senti bene? – gli chiesi leggiarmente preoccupata di quello strano comportamento.

- Si benissimo. E’ solo che sono così sbadata che non mi sono ricordata di firmare il biglietto – mi disse mentre sottovoce disse qualcosa che mi sembrò essere “dannata Alice, nemmeno mi ha avvisata”.

Feci finta di niente, magari era stata solo una mia impressione anche se con il mio udito era difficile che mi sbagliassi.

- Mamma mi hai tolto lo scudo? – mi domandò per informarsi se la stavo proteggendo o meno con il mio potere.

- Si certo. Mi hai detto di farlo e l’ho fatto – gli dissi.

- Benissimo. Tanto non c’è più nulla di cui preoccuparsi. I Cullen mi hanno raccontato di cosa sono e anch’io gliel’ho detto, quindi non serve più a nulla tutto questo mistero – mi rispose lei.

- Ieri sera eri così euforica che non mi hai ancora spiegato come hai giustificato la tua natura – gli dissi.

- Gli ho detto la verità, che sono nata dall’unione di un vampiro e di un’umana, che quell’umana eri tu e che, però, dopo la mia nascita ti hanno dovuta trasformare perché rischiavi di morire – mi spiegò.

- E loro c’hanno creduto? – gli domandai sapendo che la storia della nascita di Renesmee era difficile da credere.

- Si, certo. Grazie al mio potere gli ho fatto vedere anche dei momenti della mia crescita, così si sono resi conto che gli ho detto la verità. Comunque sono delle persone fantastiche, sono sicuro che li adorerai – mi disse lei tutta contenta.

- Se ti hanno fatto innamorare così tanto di loro lo credo anch’io – gli dissi sinceramente convinta che anche a me quelle persone mi sarebbero piaciute.

- Hai intenzione di mantenere alto il tuo scudo? – mi domandò lei.

- Tu che dici? Mi hai detto che tra loro c’è una che prevede il futuro, uno che controlla le emozioni e addirittura un altro che legge nel pensiero. Non avrei nessun tipo di privacy con loro – mi giustificai io.

- Mamma mia quanto la fai lunga con questa privacy – mi disse lei.

- Lo sai che ci tengo. Tu mi hai chiesto di toglierlo da te e l’ho fatto. Sei libera di farti leggere nel pensiero o di essere controllata da qualcuno riguardo le tue emozioni, ma a me non mi va e poi nemmeno li conosco. Tu già sei loro amica e fai anche bene a farlo, ma io prima di fidarmi e lasciargli il libero accesso alla mia mente voglio prima capire che persone sono – gli dissi.

- Quindi significa che non terrai quello scudo alto per sempre, giusto? – mi chiese.

- Mi spieghi perché vuoi sapere queste cose? Sei stata tu la prima ad appoggiarmi su questa cosa, dicendomi che facevo bene e che dovevo farlo anche con te e ora mi dici che di punto in bianco devo far sparire il mio potere. Tu sei tutta matta – gli dissi scuotendo la testa e sorridendo.

- Finalmente l’hai capito – mi disse lei scherzando.

- Veramente l’ho sempre saputo – gli dissi io mentre Renesmee inseriva un cd nello stereo.

Restammo in silenzio per un po’, dolcemente cullati solo dal suono della musica che riempiva l’abitacolo.

- Rallenta, siamo quasi arrivati – mi disse mia figlia visto che io avevo già messo il piede un po’ troppo forte sull’acceleratore.

Doveva essere una caratteristica acquistata una volta diventata vampira perché non credevo che da umana l’avessi potuta possedere. Nonostante questo controllai la velocità e rallentai la corsa iniziando ad intravedere una villa dalla bellezza stupefacente, una di quelle ville che si guardano alla tv con la speranza di poterci abitare un giorno, ovviamente speranze vane visto che a viverci sono sempre solo pochi eletti.

- Che meraviglia – dissi quasi fermandomi. Volevo guardarla meglio, era un vero splendore.

- E’ bellissima – mi rispose mia figlia.

- Sarebbe un sogno vivere in una villa come quella. Beato chi ci abita – dissi io mentre Renesmee aveva iniziato a ridere.

- Conviene che non la guardi più, rischi di lasciarci gli occhi – mi disse lei sarcastica mentre ancora se la rideva.

- Poi mi spieghi perché ridi, comunque sempre dritto o svolto a destra? – gli chiesi vedendo che dopo la villa si iniziava ad intravedere una strada verso la destra.

- Entra qui, siamo già arrivati – mi disse sorridendomi.

- Siamo arrivati? Non mi dirai che questo splendore è la casa dei tuoi amici? – gli dissi stupita.

- Se vuoi non te lo dico – mi rispose lei continuando a ridere.

- Non ci posso credere – dissi stupita.

Entrai nel vialetto. Vialetto? Cioè volevo dire nell’enorme viale che conduceva alla villa e quando arrivammo il mio stupore crebbe ancora di più. Non avevo mai visto niente di così bello. La villa era circondata da un immenso prato verde stile inglese, al centro del quale c’era un grande aiuola recintata con delle pietre, con rose rosse e rosa che formavano un disegno. Sempre nel prato c’erano degli alberelli e dei cespugli e, intorno a tutta la villa dei maestosi alberi. Dal prato si potevano scorgere delle piccole scale in pietra che conducevano ad un ampio spiazzo, al cui centro c’era una fontana. Dietro di essa c’erano delle scalinate che conducevano al portone d’ingresso della villa. Essa era in stile coloniale e bastava guardare le sue architetture per rendersi conto delle meraviglie che, di sicuro, nascondeva all’interno. Dire che fosse meravigliosa era dire poco, non riuscivo a trovare un aggettivo che potesse descriverla, e ciò che era peggio e che stavo solo guardando il davanti, non riuscivo nemmeno ad immaginare le bellezze del dietro e di quelle poste all’interno. Una cosa era certa, non avevano badato a spese pur di concedersi uno sfizio senza lacune come quello (à il link di Villa Cullen: http://yfrog.com/20villacullendavantij   http://yfrog.com/5bvillacullendietroj ).

Non appena giunsi alla fine del viale spensi la macchina voltandomi verso Renesmee che mi guardava e si stava sbellicando dalle risate. Dovevo avere una faccia scioccata per farla ridere in quel modo.

- Mamma un po’ di contegno, non ti si può guardare. Hai una faccia da ebete in questo momento – mi disse continuando a ridere.

- E allora non guardarmi – gli dissi io fintamente offesa.

- Non ci riesco, è più forte di me – continuò lei.

- Se tu mi avessi avvisata di quello che avrei trovato, di sicuro la mia faccia sarebbe stata diversa – gli dissi.

- Ne sei sicura? – mi domandò lei.

- No, penso non sarebbe cambiato nulla – gli dissi io, del resto non era possibile mentirgli.

Renesmee non mi aveva detto che i Cullen avessero una villa di quella portata, mi aveva solo detto che la loro casa era meravigliosa, ma dal dire questo all’immaginarmi tanto sfarzo ci passava un oceano. Cercai di ricompormi e dopo aver spento lo stereo spensi pure la macchina e scesi seguita a ruota da Renesmee. Ci incamminammo verso l’ingresso e nemmeno il tempo di suonare alla porta che un vero e proprio folletto si era scaraventato addosso a Renesmee. La salutò calorosamente e subito dopo si gettò nelle mie braccia stringendomi con vigore. Non potei fare a meno di ricambiare l’abbraccio, in fondo, quella ragazza mi stava già simpatica. Quando si staccò mi fece un sorriso a trentadue denti.

- Ciao Bella, io sono Alice. So già che diventeremo grandi amiche – mi disse prima ancora di farmi entrare dentro.

Non sapevo neppure cosa rispondere, del resto la conoscevo da appena un minuto.

- Non potrei esserne più contenta – gli risposi cercando di essere il più naturale possibile.

Ci fece accomodare dentro e finalmente la osservai per bene. Era davvero bellissima, di una bellezza tipica dei vampira. Aveva dei capelli neri corvini, corti e scompigliati, dei grandi occhi dorati e una pelle diafana dai tratti molti delicati. Nemmeno il tempo di guardarmi intorno che un orso comparve davanti a me presentandosi.

- Ciao Bella, io sono Emmett – mi disse sorridendomi e porgendomi la mano.

- E’ un piacere conoscerti – gli dissi ricambiando la stretta.

- Posso? – mi chiese allargando le mani per farmi capire che voleva abbracciarmi.

- Certo, fai pure – gli dissi mentre lui non se lo lasciò dire e si buttò addosso a me abbracciandomi.

Certo che in quella famiglia erano tutti molto affettuosi. Di solito non mi piacevano tutte quelle smancerie, ma stranamente stavolta mi facevano piacere. In fondo Renesmee aveva ragione, erano delle persone a cui era facile affezionarsi.

Quando si staccò lo osservai. La sua stazza lo faceva sembrare un orso. Era molto alto, muscoloso e nerboruto come un sollevatore di pesi professionisti. I suoi capelli erano corti e neri, gli occhi erano dorati ed era molto bello. Mi guardai attorno e vidi che nella stanza era comparsi altre quattro persone, tutte e quattro dagli occhi dorati come i miei. Uno era un bellissimo ragazzo alto e magro, ma comunque muscoloso con i capelli biondo miele. L’altro uomo, sicuramente il capo famiglia, era alto, aveva i capelli biondi, la pelle diafana e una bellezza celestiale. Mi ricordava l’uomo che avevo visto all’ospedale, quello che mi aveva colpito perché mi sembrava di averlo già visto, eppure anche se pure adesso mi dava questa sensazione non riuscivo a spiegarmi chi potesse essere. Le due donne, invece, a parte per il colore degli occhi e della pelle, erano diverse tra di loro. Quella che era vicina all’uomo era una donna dai tratti molto delicati. Aveva un viso a cuore e dei capelli soffici color caramello. Era minuta, esile e bellissima. Poco più distante c’era l’altra ragazza statuaria, il genere di bellezza che infligge duri colpi all’autostima delle altre donne. Aveva i capelli dorati lunghi fino alla schiena. A uno ad uno si presentarono tutti.

- Ciao Bella, io sono Esme – mi disse lei con fare materno.

- La mamma immagino – provai ad indovinare.

- Esattamente – mi rispose sorridendomi.

- Renesmee mi ha parlato benissimo di te. E’ un vero piacere conoscerti – gli dissi mentre lei non curante delle mie parole mi strinse in un abbraccio.

- Io, invece, sono Carlisle, il capo famiglia – mi disse uno dei due uomini.

- Ci conosciamo già noi due, credo. O meglio io conosco te – gli dissi mentre tutti restarono stupiti dalle mie parole.

- Cioè? – chiese Renesmee vedendo che era calato un silenzio tombale.

- Circa un mese fa ho portato un ragazzo all’ospedale che aveva avuto un incidente. Mi hanno detto che sei stato tu a curarlo e prima di uscire ti ho visto di sfuggita in corridoio – gli spiegai.

- Quindi sei tu la persona a cui quel ragazzo deve la vita – mi disse lui sorridendomi.

- Non esageriamo, l’ho solo accompagnato – gli dissi.

- Nessuna esagerazione. Qualche minuto più tardi e quel ragazzo sarebbe morto – mi disse.

- Contenta di essere stata d’aiuto allora – gli dissi.

Anche lui come tutti, ormai, mi strinse in un abbraccio, dopodichè l’altro ragazzo mi si avvicinò.

- Io sono Jasper – mi disse porgendomi la mano.

- L’empatico – gli dissi sorridendogli.

- Esattamente, ma con te sono un empatico fallito – mi disse sorridendo anche lui consapevole del mio potere.

Non so per quale motivo, ma quel ragazzo con quella semplice frase per mettermi a mio agio, mi stavo già simpatico. Decisi così di fare qualcosa che non mi sarei aspettata di fare, non adesso almeno. Abbassai il mio scudo permettendogli di leggere le mie emozioni.

- Adesso non ti puoi più lamentare – gli dissi sorridendogli.

- Direi di no – mi disse mentre mi sentì colpita da una nuvola di pace e mi sentì stranamente benissimo.

- E questo cos’era? – gli domandai.

- Consideralo un regalo – mi disse lui.

- Mi ci potrei abituare – gli dissi ridendo.

- Sono sempre qui a disposizione – mi rispose.

- Ti prendo in parola – gli dissi dopo avergli dato un pacca sulla spalla.

- Possiamo capire che succede? – mi chiese Renesmee.

- Succede che il potere di Jasper è uno spasso – gli dissi io ridendo realmente convinta di quello che dicevo.

- Mi vorresti dire che hai abbassato lo scudo? – mi chiese mia figlia totalmente stupita.

- Se vuoi non te lo dico – gli dissi mentre lei in risposta mi fece una linguaccia.

Nel frattempo io alzai di nuovo lo scudo.

- Beh Bella, manco solo io. Piacere, io sono Rosalie – mi disse l’unica ragazza nella stanza che non si era ancora presentata.

- Il piacere è mio. Renesmee ti ammira un sacco, sono proprio felice di fare la tua conoscenza – gli dissi sorridendogli, mentre lei, invece, sembrava come colpita dai sensi di colpa.

Di sicuro era la mia impressione anche perché noi due non ci conoscevamo quindi non poteva essere vero.

- Sbaglio o manca qualcuno all’appello? – chiesi.

- Si certo. Manca Edward che è sotto la doccia. Pensavamo sareste venute un po’ più tardi e Renesmee non ha avvisato, quindi lui se l’è presa comoda. Adesso arriva, comunque. Nel frattempo andiamo a metterci in salotto – mi rispose Alice.

Seguì gli altri per giungere nel salotto e nel frattempo non potei fare a meno di notare le bellezze di quella casa. Era meravigliosa. Varcando l’uscio si poteva scoprire un universo di lusso che lasciava il segno. C’erano distese infinite di marmo e lampadari di Swarovski. Sembrava come se stessi guardando le immagini di un’opera d’arte degna di figurare nelle copertine delle migliori riviste d’arredamento. Era tutto stupendo. Non appena si entrava si potevano vedere un ampio ingresso al cui centro c’era un bellissimo pianoforte, ai lati c’erano le scale in marmo, con le ringhiere in ferro battuto di colore nero con richiami dorati, che si congiungevano al piano superiore. Oltrepassato il pianoforte, percorremmo un corridoio con degli archi ai lati, che conducevano alle varie stanze, fino a che non giungemmo nel salone. Era enorme. C’era un bellissimo caminetto in marmo. Al centro della stanza vi era un grande tappeto, dove erano posti due divani color oro uno di fronte all’altro, separati da un piccolo tavolino al centro. In un angolo della stanza c’era un altro pianoforte, ancora più bello di quello precedente e accanto ad esso una vetrina in legno scuro bellissima. Di fronte alla porta dove si entrava c’erano delle grandi vetrate che mostravano il paesaggio dietro la villa. Si poteva scorgere una grande piscina prima della quale c’era uno spiazzo, in marmo bianco, con un piccolo tavolino, delle sedie ed un divano. Sembrava una sorta di salottino ricreativo all’aperto. Ero sbalordita da tanta bellezza (à il link del salotto dei Cullen: http://yfrog.com/3msalottoj ).

Dopo aver ammirato le bellezze del salone mi sedetti sul divano. Stranamente mi sentivo a mio agio nonostante quelle fossero delle persone che non conoscevo e adesso ero convinta che Renesmee avesse ragione. Avrei fatto in fretta a fare amicizia con loro e ad affezionarmi. Ci mettemmo a parlare del più e del meno, iniziando a conoscerci un po’ e tutti mi sembravamo molto simpatici, perfino Rosalie che all’apparenza mi era sembrata un po’ più scostante. La rivalutai e vidi in lei la bella persona di cui Renesmee mi aveva parlato. Mentre chiacchieravamo, tra una risata e l'altra sentì una strana sensazione percorrermi tutto il corpo, mi voltai e vidi quello che doveva essere Edward. Un ragazzo magro, ma non per questo meno muscoloso, con i capelli bronzei e scompigliati e due grandi occhi color ocra con riflessi dorati. Era bellissimo, sembrava un dio greco, una scultura scolpita da uno dei migliori scultori del mondo. C’erano pochi aggettivi per definire tanta bellezza. I suoi lineamenti mi ricordavano Renesmee, ma in fondo, eravamo tutti dei vampiri, quindi bene o male la nostra bellezza era simile. La cosa che, però, mi lasciò basita era che quel ragazzo mi guardava in modo strano, mi fissava come se avesse visto chissà quale meraviglia. Mi accorsi che la sensazione strana che avevo provato poco prima, quella sorta di scarica elettrica che mi aveva attraversato tutto il corpo era stata dovuta alla presenza di quel ragazzo, considerato anche il fatto che questa strana sensazione sembrava non volersene andare. Restammo a fissarci per non so quanto tempo e nessuno osò dire nulla, fino a quando mi resi conto che non potevo continuare a fissarlo in quel modo, anche se lui, comunque, non ne faceva a meno.

- Ciao, tu devi essere Edward. Io sono Bella – dissi alzandomi dal divano e allungandogli la mano per presentarmi.

A quel punto lui sembrò riprendersi.

- E’ un  piacere conoscerti – si limitò a dire mentre mi stringeva la mano.

Ed ecco che quella scarica elettrica si faceva sentire più forte. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo, ma forse era solo la bellezza devastante di quel ragazzo a farmi questo strano effetto.

- Mamma adesso conosci tutta la famiglia al completo. Non sono fantastici? – mi chiese Renesmee cercando di stemperare quello che era il mio imbarazzo considerato che mia figlia mi conosceva meglio di chiunque altro.

- Si tesoro, lo sono. Sono davvero felice di avervi conosciuto, anche se, a dire il vero, fosse stato per me l’avrei fatto prima – gli dissi.

- Anche noi, ti assicuro, ma Renesmee ha la testa più dura di un mulo – mi disse Alice sorridendomi.

- Senti da quale pulpito viene la predica – disse Edward alla sorella.

- Tu sta zitto. Che adesso capisco da chi ne ha preso Renesmee – continuò Emmett prima di ricevere una gomitata da parte di Rosalie.

- Che vuoi dire con questo? – gli domandai.

- Che anche tu sembri molto testarda. Tale madre tale figlia – si giustificò Emmett.

- E cosa c’entra Edward? – gli chiesi visto che tutto era partito dalla battuta di suo fratello.

- Che anche lui è testardo, ma non c’entrava nulla. Era solo un modo per farlo arrabbiare – mi rispose lui per cercare di riprendersi dalla gaffe appena fatta.

- Lascialo stare Bella. Emmett è uno zuccone. Non dice mai nulla seriamente, ma soprattutto non pensa mai prima di aprire quella boccaccia – mi spiegò Rosalie guardandolo storto mentre Edward sembrava lanciare sguardi di fuoco al fratello.

- Mi dai proprio l’aria di un buffone, in senso buono ovviamente – gli dissi sorridendogli.

- Io invece intendo in senso negativo – continuò Edward.

- E dai Edward lascia perdere, non te la prendere, stava solo scherzando – gli dissi io sorridendo anche a lui.

Notai che lui mi guardò e ricambiò il sorriso rilassandosi. Io e Renesmee passammo il resto della giornata in casa Cullen e ci divertimmo un sacco. Mi sembrava di essere a casa e per la prima volta dopo 25 anni non avevo pensato al mio passato, ma soprattutto non avevo pensato a ciò che mi mancava. Il dolore lo sentivo lo stesso, ma in quella casa sembrava meno forte e forse il motivo era che mi trovavo in una famiglia talmente unita e che si voleva talmente bene che non ti dava la possibilità di pensare ad altro. Fu una giornata meravigliosa e sapere che c’è ne sarebbero state altre come questa mi rendeva davvero felice. Avevamo fatto di tutto, innanzitutto ci eravamo conosciuti un po’, poi Esme mi aveva insegnato a fare i dolci al cioccolato che piacevano tanto a Renesmee, anche se a me non erano venuti buoni come a lei, poi ero andata con Alice, Rosalie e Renesmee a provare i vestiti di Alice e diciamo che ero stata costretta a fare da cavia da laboratorio a quelle tre e stranamente la cosa non mi era dispiaciuta. Avevo parlato un po’ con Carlisle di medicina visto che a Volterra avevo letto un sacco di libri, avevo giocato alla play station con Emmett e Jasper e per finire in bellezza avevo giocato a dama con Edward. Durante quel gioco sono partite diverse scommesse cu chi avrebbe vinto, visto che per la prima volta Edward si trovava di fronte qualcuno a cui non poteva leggere nel pensiero e quindi non poteva conoscere le prossime mosse dell’avversario. Puntarono tutti su di me, tranne Renesmee che si schierò dalla parte di Edward e fece bene, perché a vincere alla fine fu proprio lui. Che ridere quando la partita terminò e Edward iniziò a prendere in giro tutti perché non si erano fidati delle sue buone capacità credendo che lui fosse bravo in quel gioco solo perché era un leggi pensiero. Mi trovavo molto bene con loro, soprattutto con Edward e Alice con i quali c’era una forte alchimia. A fine serata io e Renesmee tornammo a casa, ma quella pestifera di Alice mi fece promettere che il giorno seguente, dopo la scuola a cui loro e Renesmee dovevano andare, saremmo andati tutti a fare shopping. Non so come riuscì a convincermi, sarà che aveva un qualche potere su di me, ma sta di fatto che gliel’avevo promesso e una promessa era pur sempre una promessa e poi a dire il vero non mi dispiaceva per nulla passare un’altra giornata in loro compagnia, anche se questo doveva dire negozi e shopping. Poi pensai a ciò che mi aveva detto Renesmee una volta: “Alice è peggio di me quando si tratta di shopping e neppure Rosalie non ne fa a meno”. Questo significava che se davvero quelle due erano peggio di Renesmee io avrei passato un giornata d’inferno, anche se comunque sapevo che, in fondo, mi sarei divertita. A questo punto, una cosa era certa e cioè che il giorno mi sarei dovuta trovare un angelo che mi aiutasse.

 

 

…Adry91…

 

 

 

Risposte alle vostre recensioni:

 

- alicemalfoy: Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto. Spero che anche questo sia stato di tuo gradimento.

 

- bella cullen89: Beh vedrai che tutto piano piano si scoprirà, intanto abbiamo avuto l’incontro tra Bella e Edward e avrai notato come Bella non si sia ricordata di nessuno di loro. Vediamo adesso che succede.

 

- Ed4e: Beh diciamo che la verità adesso è uscita fuori, ma ricordiamoci che Bella è ancora all’oscuro di tutto. Che succederà? Come vedi ti ho accontentata con un bel pov di Bella.

 

- liana: Mi fa piacere che la storia ti piace.

 

- costi84: Sono contenta che ti piace il modo con il quale sto continuando la storia. Per me è importante saperlo, mi spinge a fare sempre meglio.

 

- ClaudiaSv16: Ho deciso di fare così proprio per questo, non sarebbe giusto da parte di Edward rivelare subito chi è e “costringerla” a tornare insieme. Lei deve capire che lo ama davvero e non continuare a credere che lo ama perché sente che qualcosa dentro di lei non va. Non posso dirti se sarà facile o meno conquistarla, ma diciamo che da questo capitolo, qualcosa si potrebbe capire.

 

- bellina97: Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuta. Spero anche questo.

 

- loulou72: Felice che ti sia piaciuto. Mi auguro che lo stesso valga anche per questo.

 

- vanderbit: Non posso dirti come la prenderà Bella una volta scoperta la verità altrimenti ti rivelerei tutto, vedremo passo passo cosa succederà.

 

- Crazyangel84: Beh come vedi l’incontro è avvenuto, adesso vediamo come si comporterà Edward.

 

- kand_angel: Se davvero avevi le lacrime agli occhi significa che sono riuscita nel mio intento, cioè quello di emozionare e sono proprio contenta.

 

- baby2080: Mi fa piacere sapere che le mie storie ti piacciono. Spero di non deluderti con i prossimi capitoli.

 

- marco: Diciamo che l’idea di un uomo non mi è venuta in mente, forse, perché sono troppo legata all’idea Edward-Bella, però non era male come idea. Chissà, magari qualche situazione che possa scatenare non poco la gelosia di Edward lo inserirò. Alle tue risposte non posso rispondere, ma ti assicuro che si capiranno presto un bel po’ di cose. In fondo Bella ha perso la memoria, ma non è mica diventata stupida. Riesce a capire certi comportamenti.

 

- dany_96: Sono felice di sapere che il capitolo ti è piaciuto. Un monito per scrivere sempre meglio, spero di riuscirci.

 

- amanecer: Beh diciamo che la complicità di Bella e Renesmee è parecchio forte e Edward se ne accorgerà presto, ma diciamo che anche la complicità che nascerà tra Edward e Renesmee sarà molto forte e farà sorgere più di un dubbio alla nostra Bella

 

- eliza1755: Il fatto che Edward non voglia rivelare subito la verità a Bella non è stata una decisione facile da prendere. Non sarà facile per lui vederla e non saltargli addosso e sa che è sbagliato mentirle, ma non vuole che lei si senta obbligata ad amarlo solo perché è legata a questo ricordo del passato. Lui vuole che lei lo ami per quello che è, lo ami davvero e non solo per il passato che lei ha irrimediabilmente dimenticato.

 

- Austen95: Beh non posso dirti se la scintilla riscoccherà subito, ma ti invito ad essere paziente e a leggere. Fra non molto tutto sarà chiarito.

 

- Rebusiii: In effetti è troppo sicuro di sé, ma a volte la sicurezza in se stessi è l’unica arma a proprio favore.

 

- artline: Sono contenta che la storia ti piace. Spero di non deluderti con i prossimi capitoli.

 

- Uchina_chan: Si, forse, c’era poco mistero nello scorso capitolo, ma diciamo che la cosa essenziale per i Cullen era sapere che Bella fosse viva, il resto è passato in secondo piano, non è detto che, però, non si tornerà a parlare di quanto è successo a Bella e Renesmee in tutti gli anni che Bella è stata lontana dai Cullen.

 

 

Un grazie di tutto cuore a tutti voi che avete recensito, a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti e nelle seguite. Un altro grazie di cuore anche a coloro che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e recensite. Un bacio.

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Ancora in  corso:

 

·        UNITI DAL DESTINO (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=465990&i=1 ).

INTRODUZIONE:  Edward ha lasciato Bella in New Moon e non è non e mai più tornato. Gli anni passano e anche i decenni, ma due anime sono ancora tremendamente legate tra di loro perché il tempo possa cancellare ciò che l’amore ha creato. Cosa succederà se un giorno Bella dovesse rincontrare quella che aveva considerato fin dall’inizio al sua famiglia? E i Cullen e soprattutto Edward come reagiranno quando scopriranno che Bella è ancora la diciottenne che avevano lasciato? P.S. Bella non è un vampiro, ma non è comunque umana. Oltre i vecchi, ci saranno anche nuovi personaggi.

 

·        BISOGNA SBAGLIARE PER CONOSCERE LA VERITà  (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=453783&i=1 ).

INTRODUZIONE: Bella vive a Phoenix da quando è nata e la sua vita ruota intorno ai suoi sei migliori amici: Alice, Rosalie, Emmett, Jasper, Jacob e Edward. Si conoscono fin da quando erano dei bambini, ma crescendo le cose cambiano e lei si ritrova solo con Jacob e Edward che sono iperprotettivi nei suoi confronti. Un giorno accade che Jacob si dichiara e in seguito le chiede di sposarlo. Lei accetta, ma lo ama davvero? Si certo, ma il suo non è amore, non quello vero almeno. Ed Edward? Cosa farà a questo punto? E se si accorgesse proprio ora che sta per perdere la persona più importante della sua vita? E se lei lo considerasse solo il suo migliore amico? E se invece non fosse così? La loro è solo amicizia? Si certo, ma non del tutto. Cosa succederà, allora? Bella sposerà Jacob? Forse solo da uno sbaglio si può scoprire la verità. Ma qual è questa verità?

 

·        RICORDARE IL PASSATO (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=392921&i=1 ).

INTRODUZIONE: Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?

 

·        !?...“Quando l’amore ti cambia la vita”…!? (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=394174&i=1 ).

INTRODUZIONE: Rosalie, Bella e Alice sono tre sorelle newyorchesi che si trasferiscono a Phoenix. Sono le classiche ragazze popolari che tutti invidiano, dal carattere forte e deciso e che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno. A Phoenix le loro vite si incroceranno con quelle di tre fratelli Emmett, Edward e Jasper, anche loro dal carattere forte. Nessuno di loro crede nell’amore, ma presto si renderanno conto di sbagliare, presto l’amore entrerà nelle loro vite e da lì tutto cambierà.

 

·        L’AMORE è MAGIA (à il link della storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=393144&i=1 ).

INTRODUZIONE: Bella è una semplice ragazza che vive a Phoenix. Ha un fratello e due sorelle gemelle. La sua vita ruota intorno ai Cullen, i suoi migliori amici, la sua seconda famiglia. E poi c’è Tay, il suo fidanzato, ma lei ne è davvero innamorata? La sua vita è perfetta come crede? Il ritorno in città di Edward, il suo amico di sempre, gli incasinerà la vita e presto si renderà conto che quell’amico con il quale non fa altro che litigare non è poi solo un amico. Le cose non saranno semplici e in una notte tutto si complicherà.

 

 

 

 

  
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