Al funerale sono venuti quasi tutta la
scuola, compresi i professori. I vicini di casa. Gente che conosco, non
conosco. Tutti.
C’è silenzio
intorno a me. L’unica cosa che sento sono i singhiozzi di zia
MaryKate.
Io non piango. Le urla, le lacrime e i
singhiozzi mi sono rimasti in gola. Non riescono ad uscire.
Neanche quando li ho visti. Sembrava una
giornata qualunque, e invece.. mamma, papà.
Mi avete lasciata
sola.
- Debby - MaryKate cerca di parlarmi tra
un singhiozzo e l’altro. Le esce solo un rantolio dalla gola.
Vorrei farla smettere. Vorrei essere
consolata. Cerco di abbracciarla, ma lei mi respinge. E’ una
donna troppo orgogliosa. Mi porge invece una rosa bianca. La rigiro tra
le dita. Non ha spine.
Mi giro a guardare le bare laccate in
oro dei miei genitori. –Possiamo permettercelo. Se vuoi-
aveva detto MaryKate. Non me ne frega niente delle bare, per cui
lasciai che le scegliesse lei.
Sentivo gli occhi di tutti puntati su di
me. Si aspettavano un discorso d’addio. Una frase. Una parola
per commemorare i miei genitori.
La buttai in silenzio.
“Mamma,
papà” pensai “vi voglio bene”.
Tra i vari ed enormi mazzi di fiori, vi
erano delle loro foto. Sorridenti. Felici.
Vivi.
L’auto
di zia Mary
è molto semplice. Un po’ sporca a dire la
verità. Da poveri.
Non voglio crearle imbarazzo,
così entro senza commentare, ma a quanto pare il mio sguardo
parla da solo.
-Non è un granché,
vero?- mi dice lei sorridendo debolmente. Ha gli occhi arrossati, che
fanno contrasto con le iridi azzurre –mi dispiace ma ti ci
dovrai abituare.. di certo non è come l’Audi di
tua madre, ma funziona ed è questo che conta, no?-
Se per funziona
intende che dopo tre volte che cerca di accenderla si spegne con uno
sbuffo peggio di un trattore, allora sì, funziona proprio
bene.
Alla quarta volta sembra stia per
scoppiare a piangere, sbattendo i pugni sul volante.
-Zia- dissi piano. La voce mi
uscì rauca. E’ la prima parola dopo.. Mi schiarii
la gola. –posso provare?-
Lei mi guardò un attimo
spaesata e si spostò, lasciandomi fare. Giro la chiave,
tenendo pigiata la frizione per poi lasciarla piano piano. Il motore
parte , facendo sobbalzare MaryKate.
Nono sarà un Audi, questo
è sicuro, ma ringhia come una Ferrari!
Sia io che zia Mary ridiamo. Non faceva
molto ridere a dire la verità, ma siamo entrambe nervose e
abbiamo solo bisogno di riposarci un attimo. Di staccare la spina e non
pensare a niente.
-Grazie- MaryKate esce dal parcheggio e
con qualche manovra azzardata entra in strada –avrei una
proposta da farti-
-…- guardo la strada che
scorre veloce.
-sei stata affidata a me.
Sarò la tua tutor- sospirai sollevata. Finalmente una buona
notizia –abiteremo sotto lo stesso tetto. Hai due
possibilità. Continuare ad abitare qui, a Delice Town
–fece una pausa mentre girava l’angolo –
o venire da me-
Non ci avevo pensato.
-Naturalmente da me, a Devil city, sono
sicura che ti troveresti benissimo. Dyana non vede l’ora di
rivederti e..-
Dyana. La mia cuginetta preferita. Anche
perché è l’unica. E’ sempre
stata molto più bassa di me, le sue gambe erano meno
affusolate delle mie, i suoi capelli castani e mossi al contrario dei
miei, biondo cenere. Non ho mai capito come facesse a piacere tanto ai
ragazzi.
-Per me va bene- dissi piano
–andare a vivere a casa tua, intendo-
MaryKate annuì e non
parlò per tutto il resto del viaggio.
Voglio andarmene da qui. Non tornare mai
più.
Questa fic non è stata ideata da me, ma da Mitika81. Grazie mille per l'idea, e spero che ti piaccia!
Francy.