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Autore: Anicemirto    27/04/2010    3 recensioni
E poi c’è quel qualcosa che ti emoziona così tanto da farti venire voglia di dibatterti per terra dalla gioia.
Quella sensazione di abbandono più totale, come se il corpo non ti appartenesse più, persino i muscoli dell’ano si rilassano del tutto.
Senti le farfalle nello stomaco e ti viene da scuotere la testa per ogni pensiero felice.
E’ quell’emozione fortissima scaturita da un qualche avvenimento particolare…una dichiarazione, un incontro speciale, uno sguardo intrigante…Oppure un omicidio.
(Implicita Jasdebicest) Non ho tenuto conto degli ultimi spoiler.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Debitto, Jasdero
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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E poi c’è quel qualcosa che ti emoziona così tanto da farti venire voglia di dibatterti per terra dalla gioia.

Quella sensazione di abbandono più totale, come se il corpo non ti appartenesse più, persino i muscoli dell’ano si rilassano del tutto. Senti le farfalle nello stomaco e ti viene da scuotere la testa per ogni pensiero felice.

E’ quell’emozione fortissima scaturita da un qualche avvenimento particolare…una dichiarazione, un incontro speciale, uno sguardo intrigante…Oppure un omicidio.

 

Devit sorrise, le vittime giacevano ai suoi piedi, ancora imbavagliate con il cranio sfondato. Il fratello lo guardò sognante, seduto sul pavimento con le gambe sporche di sangue e dei resti del cervello del capofamiglia.

-Dici che ci siamo fatti notare abbastanza?- chiese Jasdero infilando la canna della pistola nella bocca del cane riverso sul pavimento. L’animale ansimava rumorosamente, negli occhi gli si poteva leggere una disperazione e un dolore così intenso da diventare palpabile.

-Mi auguro di sì…togli la pistola, ci penso io!- con un sospiro il moro si diresse verso una cassetta degli attrezzi, appoggiata accanto alla porta, ne trasse un martello.

Dopo qualche passo fu vicino al cane, si abbassò all’altezza del fratello e colpì l’animale alla testa. Uno schizzo di sangue gli finì direttamente nell’occhio.

 

[…]

 

Indossava solo gli stivali. Entrò nella vasca da bagno, Jasdero vi entrò a sua volta.

-Pensi che il vampiro sarà davvero interessato a quello che abbiamo fatto oggi? Insomma…potrebbero anche mandarci un altro esorcista, e allora ci saremmo sforzati inutilmente!- Sussurrò il biondo, con una spugna iniziò a tamponare la vistosa cicatrice che devastava il volto del fratello.

Debitto fece lo stesso con lo sfregio sul volto di Jasdero. Era come se la parte destra delle loro facce fosse stata corrosa dall’acido, difatti la pelle era grinzosa e gli occhi erano completamente invasi dal sangue dei capillari esplosi.

Il fratello minore teneva coperto lo sfregio grazie ai lunghi capelli biondi, mentre il maggiore sfoggiava la cicatrice con orgoglio, ignorando gli sguardi disgustati delle persone al loro passaggio.

Debitto schioccò la lingua –anche se venisse un altro esorcista non sarebbe comunque uno spreco di tempo…la nostra vendetta non è riservata solo allo schifoso vampiro, ma anche ai suoi compagni e alle loro armi nauseabonde…- Detto questo si grattò velocemente il braccio destro su cui un intreccio di vene varicose e tagli andava a disegnare la parola “innocence” come un marchio indelebile.

-Sì, ma io voglio uccidere il vampiro! Lo voglio fare a pezzi, squartare, spellare, gli voglio strappare gli occhi e i capelli…dopodichè con i brandelli del suo corpo ci farò una deliziosa bambola!- Jasdero sogghignò scuotendosi tutto. Il fratello scostò lo sguardo cercando di riflettere.

 

Erano più o meno tre mesi che vagavano per la Florida, per l’esattezza da quando si erano risvegliati in un campo, sfregiati, feriti e stanchi. Come se l’Arca li avesse sputati fuori dopo averli tenuti in incubazione in un bug di sistema.

Il conte riuscì a ritrovarli solo dopo qualche tempo, probabilmente grazie ai numerosi omicidi perpetrati da Debitto a scapito di tutte le donne bionde della zona. Grazie alla frenetica ricerca dei capelli per Jasdero il conte riuscì a creare più di un centinaio di Akuma nell’arco di un solo mese.

Cerco di far ritornare i gemelli con gli altri Noah, ma non ci fu verso. Non appena furono tornati alla villa i due Noah assunsero un atteggiamento così insofferente da far decidere al conte di lasciarli in pace con i loro pensieri.

Erano folli anche prima, ma l’Innocence aveva irrimediabilmente danneggiato quelle menti già disturbate. L’unica che avesse ancora la voglia di avvicinarsi a loro era Road, la quale traeva un gusto malsano nel trovarsi in contatto con quei due pazzi furiosi, nel leggere i loro pensieri contorti e carichi di odio.

Ovunque andassero erano circondati da un’aura di risentimento così forte da risultare velenosa, nel loro cervello si era incrostata l’idea di uccidere il vampiro che li aveva infettati con la sua lurida innocence.

Dovevano eliminare il bastardo miscredente che li aveva resi impuri. Le ferite sul loro corpo non potevano essere cancellate, neanche il ricordo del loro copro perfetto riuscì a sovrastare l’infezione provocata da quell’arma maledetta da dio.

 

Jasdebi era stato contaminato.

E quella non era una bella cosa.

Il vampiro Arystar Krory doveva essere eliminato.

Ecco, quella sarebbe stata una vendetta adeguata.

Solo allora il rancore si sarebbe dissolto e la loro meravigliosa essenza sarebbe stata libera di riprendere la forma originaria, in tutta la sua perfezione e potenza.

 

Dunque, per far sì che l’esorcista si facesse vivo…c’era bisogno di compiere gesti eclatanti. Dovevano richiamare l’attenzione, e non c’erano dubbi sul fatto che i gemelli fossero i migliori su quel versante.

Anche solo nel ricercare i capelli per Jasdero sterminarono intere famiglie, e prima ancora, nel recuperare un paio di pistole simili a quelle possedute precedentemente distrussero un’armeria utilizzando solo i loro pensieri materializzati nel mondo reale.

Non si erano ancora resi conto del fatto che la loro più grande debolezza era l’eccessiva sicurezza in loro stessi. Ma erano diventati così perseveranti da rasentare l’autolesionismo.

In quell’ultimo periodo avevano iniziato ad attaccare diverse case isolate, intrappolavano gli inquilini nelle loro stesse abitazioni e nell’arco di molte ore li torturavano e uccidevano nelle maniere più disparate.

Dopo aver completato il lavoro si concedevano qualche giorno di relax nella casa delle vittime, attendendo con ansia l’arrivo degli esorcisti, quando si rendevano conto di non aver attirato l’attenzione si dileguavano lasciando numerosi messaggi nella zona dove avevano colpito.

 

La famiglia sterminata quel giorno gli aveva portato via dieci ore.

Quel giorno Jasdero decise di aggiungere un dettaglio in più all’eccidio.

Cucì gli arti del cane al corpo di uno dei bambini. Il cadavere del figlio minore adesso poteva vantare zampe canine al posto delle mani e diversi lembi di pelle in comune con l’animale.

Aveva cucito la bocca a tutti i membri della famiglia e aveva disseminato le mura di “cinque” scritti con il sangue.

Debitto assistette a tutta la scena, tutt’altro che turbato, piuttosto in preda ad una fortissima emozione.

 

Una volta terminato il lavoro decisero di andare a lavarsi, non per ripulirsi dai resti umani disseminati sui vestiti e sul corpo, piuttosto per far scivolare via lo stress. Per sgomberare la mente e passare del tempo in armonia con loro stessi.

Perché nonostante l’infezione dell’innocence e gli sfregi sul corpo, loro si trovavano ancora bellissimi. Non solo per la narcisistica sensualità che sentivano emanare dai loro corpi, ma specialmente per il senso di soddisfazione e orgoglio che gli dava il provare un sentimento così assurdo come l’attrazione per il proprio fratello.

In quel momento più che mai erano diventati incapaci di vedersi come una persona sola. Erano in due, sadici e desiderosi di vendetta allo stesso modo, uguali e complementari.

Amanti e fratelli meravigliosi. Trasgressivi in qualunque aspetto della loro persona e del loro comportamento.

E con la loro trasgressione avrebbero eclissato l’esorcista che aveva tentato di distruggerli.

 

Il giorno dopo, e quello dopo ancora, fino a che non sarebbe passata una settimana, poi un mese e infine un anno, fin quando il vampiro non si sarebbe fatto vivo avrebbero continuato ad uccidere.

Ignari di essere rimasti soli, abbandonati persino da quella che una volta era la loro famiglia.

 

Il legame avrebbe finito per distruggere qualunque altra forma di relazione a causa del suo bruciante rancore.

Jasdebi non sarebbe mai rinato.

 

Perché quell’insieme di avvenimenti sarebbe rimasto solo una visione prima della loro morte, un desiderio espresso durante la loro caduta nell’arca. Una fantasia covata nell’anima del Noah.

 

Almeno…fino alla reincarnazione successiva…

 

…perché il legame non può morire…

                                                          …può solo migliorare…

                                                                                                 …e diventare la creatura più perfetta in 

                                                                                                                                               assoluto…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Perché noi siamo i Noah, i seguaci del vero dio…e io so che nella nostra nascita non c’è niente di male, ed è per questo che Jasdebi sarà la creatura più bella e più forte al mondo! Perché noi siamo orgogliosi di quello che siamo, siamo uno e siamo due.

Jasdero e Debitto. Siamo stati contaminati da un veleno consacrato, il nostro corpo marcirà, ma non il nostro pensiero.”

 

“E continueremo ad urlare questa nostra convinzione al mondo, e ci dovranno ascoltare! Perché il legame continuerà a crearsi e a ricrearsi e nulla potrà impedirlo…”

 

“Io mi amo allo stesso modo in cui disprezzo voi…esorcisti!”

 

 

 

 

Owari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ho ricevuto diverse email da parte di fan di Jasdero e Debitto.

Grazie ragazze (ragazzi?) per il vostro sostegno, siete molto gentili…questa shot è per tutti voi che amate questi splendidi personaggi e che, penso proprio, desideriate come me vederli ritornare in scena.

La shot è per certi versi collegata ad “Equilibrio” in cui però gli avvenimenti narrati avvengono “realmente” e non sono solo una simulazione! ^^’

 

Comunque, la shot è piuttosto visionaria lo so, ma se si analizza il modo in cui sono scomparsi non è del tutto impossibile che si trovino ancora nell’Arca a morire lentamente, sognando la vendetta, consapevoli della loro reincarnazione (per chi non se lo ricorda i Noah si reincarnano dopo un tot di anni, probabilmente in seguito alla loro “morte”, Road è l’unico Noah a non essersi mai reincarnato, difatti è la più vecchia a discapito del suo aspetto.

Penso che Katsura Hoshino abbia lasciato un po’ troppe cose in sospeso…mi auguro che queste lacune vengano presto colmate…e che continui questo splendido manga seguendo la stessa piega che ha preso negli ultimi capitoli…sta diventando più truce, con elementi maggiormente gotici e alquanto grotteschi, per certi versi mi ricorda Chevalier D’Eon…

Ma adesso basta con le mie congetture. Spero che abbiate gradito questa cretinata immonda.

Un saluto da

Tobichan!
P.S La cosa è comica...Ho postato questa fanfic ieri e solo oggi mi sono rimessa a scaricare le scan (in quanto, essendo rimasta senza internet, non ho potuto scaricare roba per molto tempo rimanendo quindi costretta a leggere solo i tankobon) comunque...Bene, Jasdero e Debitto sono vivi! La cosa strana è che sembrano molto più maturi, ma penso sia dovuto al cambiamento stilistico nel disegno di Katsura Hoshino...comunque...beh, la fanfic rimane una What If, quindi direi che se viene letta in chiave di semplice supposizione potrebbe andare anche bene! ^^
Adesso non mi resta che riprendere a scaricare i capitoli e anche le puntate dell'anime, sono rimasta fin troppo indietro! *tobichan osserva risoluta lo schermo* Con questo Ho concluso sul serio! Alla prossima!
*tobichan torna a guardare Hetalia*

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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