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Autore: _Jena_    27/04/2010    2 recensioni
[7° classificata al contest dell'Abbandono indetto da Mokochan] Shiho deve affrontare il senso di vuoto e i rimpianti lasciati dalla partenza di Shino per l'America e dalla loro conseguente rottura.
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shino Aburame
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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regret Autore: namidachan
Titolo: Regret
Coppia: ShinoXShiho
Canzone: Scivoli di nuovo di Tiziano Ferro
Luogo: Lampione
Personaggi: Shino / Shiho
Genere: Sentimentale, Drammatico, Triste
Rating: Verde
Avvertimenti: AU, One-shot
Introduzione: Shiho deve affrontare il senso di vuoto e i rimpianti lasciati dalla partenza di Shino.
Nota dell’autore: premetto che scrivere qualcosa su questi due personaggi è stato devastante e che è la prima fic triste che scrivo.



Sapeva d’amaro. Il tè che per abitudine prendeva con almeno tre cucchiaini di zucchero, adesso era ciò che di più amaro potesse assaggiare. A  dir la verità, tutto aveva quel sapore ultimamente. Dopo quella serata, ogni cellula del suo corpo sembrava essersi mutata, si sentiva come se fosse stata catapultata in un mondo diverso, un mondo in cui non poteva esserci più niente di dolce, un mondo dove lui non poteva starle affianco. Quella serata pareva essersi portata via anche la sua capacità di provare calore. Quel tè bollente poteva sentirlo scorrere giù per la gola irritata dai singhiozzi, ma non riusciva a darle il minimo sollievo.  
il suo corpo non riusciva a smettere di rabbrividire ora che la fonte di luce e calore della quale era divenuta dipendente se ne era andata. Già, luce… Anche quella le era stata portata via, ovunque guardasse non vedeva altro che ombre. Viveva nell’oscurità da una settimana: dal momento in cui si erano detti addio sotto quel lampione.

…Torni a sentire
gli spigoli di quel coraggio mancato
che rendono in un attimo
il tuo sguardo più basso
e i tuoi pensieri invisibili…

-Devo trasferirmi in America. Mi è stato offerto un posto a New York… Verrai con me?
Shiho era rimasta lì, con gli occhi bassi e il cuore che minacciava di scapparle fuori dal petto. Come poteva andare con lui? Lei che era una buona a nulla non sarebbe mai stata alla sua altezza. Sarebbe stata solo un peso…
Alzando lo sguardo, poté osservare come la luce giallastra del lampione non facesse niente per scalfire l’ebano dei suoi capelli. Niente del suo aspetto risentiva degli elementi esterni: la sua solita felpa a collo alto che arrivava a coprirgli mezzo volto era talmente chiara che sembrava essere, essa stessa, una fonte luminosa, così come la pelle diafana del suo viso. Solo i suoi occhiali da sole neri, dal quale non l’aveva mai visto separarsi, riflettevano l’illuminazione artificiale.
Shino aspettava una risposta, lo sapeva e sapeva anche quale sarebbe stata:
-Non posso. Lo sai, tutti qui si aspettano molto da me, il capo ha detto che mi offrirà una promozione molto presto …
Scuse!
-…potrei anche prendere il suo posto tra qualche anno, è quello che ho sempre desiderato in fondo…
Bugie!
-…quindi tu dovresti semplicemente dimenticarti di me e diventare la persona importante che ti meriti di essere.
Stava sorridendo. Anche se pronunciare tutte quelle assurdità le era costato uno sforzo immenso, non poteva far trapelare nulla, soprattutto non poteva lasciar andare le lacrime che le pungevano insistenti gli occhi. Non poteva permettere che per una vigliacca come lei, quella persona stupenda perdesse la sua occasione.
Il ragazzo era muto, non che per lui fosse raro restare a lungo in silenzio, ma quello era sicuramente una pausa più pesante del solito. Sentì il proprio corpo tremare sotto il peso di quelle parole non dette.

…Conti precisi per ricordare quanti sguardi hai evitato
e quante le parole che non hai pronunciato
per non rischiare di deludere…

Desiderava raccogliere nei suoi polmoni tutta l’aria che potevano contenere e poi rilasciarla in un solo grido: “Certo che verrò con te”. Avrebbe anche potuto avanzare di pochi passi e buttargli le braccia al collo per sussurrarglielo all’orecchio, ma non fece nessuna delle due cose, restò dov’era, con i suoi desideri, le sue lacrime non versate, le sue gambe tremanti e il suo sorriso finto.
-Io andrò. Potrei non tornare mai più.
Shiho annuì, se avesse aperto la bocca, quella lingua traditrice avrebbe agito contro la sua volontà, pronunciando quelle parole che non poteva in alcun modo lasciarsi scappare.
-Allora, addio.
Sentì quelle ultime due parole in maniera ovattata, come se fossero pervenute da una distanza irraggiungibile. Sembrò che Shino nel momento in cui le aveva pronunciate, si trovasse già in America.
L’aveva osservato allontanarsi dall’alone di luce proiettato dal lampione, finché era sparito nell’oscurità dalla quale Shiho non riusciva più a liberarsi.

Il tè ora era diventato freddo come il suo corpo, dalle persiane chiuse non trapelava un solo raggio di sole. Era notte, l’ennesima passata sveglia, a pensare, a ricordare.

…torni a contare i giorni
che sapevi non ti sanno aspettare
hai chiuso troppe porte
per poterle riaprire
devi abbracciare
ciò che non hai più…

Una settimana persa a non vivere…
Se lui fosse stato lì in quel momento, non sarebbe stato felice di vederla in quel modo. Lei stessa sapeva che era inutile continuare a comportarsi casiì, piangersi addosso adesso che non poteva più tornare indietro non sarebbe servito proprio a niente. Ma nonostante lo sapesse, si pentiva di quelle bugie, in una settimana non aveva fatto altro che rimpiangere di averle dette: se le fosse stato permesso di tornare indietro, sarebbe stata capace di pronunciare quelle parole che non era riuscita a far uscire quella sera.
-Certo che verrò con te.
Lasciarsele sfuggire ora, era un’altra delle cose inutili fatte quella settimana. Senza Shino lì a sentirle non avevano alcun significato.
Appoggiò la testa al tavolo della cucina al quale era seduta da chissà quanto tempo e mentre le lacrime ricominciavano a scenderle da sotto le palpebre chiuse, il sonno le annebbiò la mente facendole riecheggiare sfocati nella testa, i ricordi dell’uomo che non aveva avuto il coraggio di seguire.
Nel momento in cui si lasciava andare esausta, comprese che al suo risveglio, un nuovo giorno di rimpianti, lacrime e ricordi, sarebbe iniziato, e ciò sarebbe successo finché lei non fosse stata capace di trovare dentro di sé il coraggio e la forza di ricominciare a vivere senza di lui.

c'è un mondo di intenti
dietro gli occhi trasparenti
che chiudi un po'.
Che chiudo un po'.
   
 
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