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Autore: Rinalamisteriosa    28/04/2010    7 recensioni
Se fosse stato un sentimentale, a quel punto avrebbe anche potuto commuoversi, soprattutto indugiando sulle foto scattate il giorno della nascita del piccolo Fred: era stato come scrutare un cielo improvvisamente oscurato da tutte le stelle e doversi preoccupare di colmare quel senso triste e opprimente di vuoto con lieti ricordi, che poi si trasformano in puntini luminosi e pian piano evolvono, s'ingrandiscono, assumono la stessa consistenza delle stelle che prima non riusciva più a focalizzare.
Era una bella sensazione, intrisa di una dolce malinconia ma appagante.
Appagante da riempirlo a sufficienza.

- Seconda classificata al Contest "Songs&One Shot" indetto da vogue91. Premio "Alla Canzone" -
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nick: Rinalamisteriosa

Titolo: Album di ricordi

Citazione Scelta: Citazione numero 5

Personaggio principale: George Weasley

Pairing: accenno George/Angelina

Genere: introspettivo, malinconico

Rating: verde

Avvertimenti: One-shot; Spoiler (Questo per chi segue l'uscita dei film, perché la fic è ambientata nel futuro, quindi alla fine del settimo libro!)

 

 

 

***

 

 

 

Perché i ricordi cambiano come cambia la pelle. E tu ne avrai di nuovi e luminosi, come le stelle (R.Vecchioni, Dentro gli Occhi)

 

 

 

Un altro giorno lavorativo era passato.

Salutò con un gioviale sorriso e un cenno della mano l'ultimo cliente affezionato del negozio di scherzi "Tiri Vispi Weasley" e girò il cartello per indicare la chiusura.

Prima di andarsene, però, George Weasley doveva tornare alla cassa e controllare il registro delle vendite, contando il guadagno giornaliero e sommandolo con gli altri accumulati nel corso della settimana.

I migliori acquirenti, lo sapeva, erano soprattutto bambini e ragazzi alla ricerca di svago.

Richiamò a sé un vecchio sgabello e vi si sedette sopra, accingendosi a quell'operazione che normalmente sarebbe necessaria, ripetitiva e noiosa, ma se sei un mago affarista è più veloce e precisa.

Infatti con un tocco di bacchetta riusciva a dividere zellini, falci e galeoni e a raggrupparli a gruppi di cento, o se andava di fretta anche cinquecento alla volta; poi con una piuma speciale appuntava i rispettivi numeri sul registro, e questi si sommavano, sottraevano, moltiplicavano e dividevano automaticamente.

In dieci minuti aveva già una stima complessiva del guadagno totale.

« Per la barba lunga di Merlino! Abbiamo superato la soglia dei quindicimila galeoni, diecimila zellini e settecentocinquanta falci... è passato tanto tempo da quando l'abbiamo aperto, ma ci porta sempre bene, vero Fred? » mormorò, piano ma con enfasi.

No, non era uscito di senno, e sì, sapeva benissimo di essere da solo, ma non poteva farci niente.

Anche a distanza di molti anni il suo gemello era sempre presente, accanto a lui, come una parte incancellabile di sé.

Parlarci ogni tanto era come un mantra benefico e confortante, un po' nostalgico ma bello.

Ne doveva fare a meno solo in presenza di chi lo circondava quotidianamente - estranei, conoscenti, amici e parenti - perché quando si isolava da tutti capiva che quella presenza non sarebbe mai scomparsa del tutto.

Non lo addolorava più il fatto di non vederlo accanto a sé, tanto ormai era entrato da qualche anno nella fase dell'accettazione, continuando a vivere la propria vita senza più rimpianti, ritornando a sorridere e a scherzare e a fare battute per la gioia della sua famiglia.

Certo, a quei bei tempi andati era tutto più facile: c'era questa voce identica alla sua che lo accompagnava costantemente, che condivideva i suoi stessi pensieri e lasciava che trasparissero chiari in una frase o in un discorso da spartire con spontanea ilarità.

Erano sempre insieme, indivisibili e pieni di vita.

Coraggiosi e testoni.

E chissà se George sarebbe mai riuscito a superare gradualmente quell'immenso e profondo dolore senza l'immancabile sostegno della sua numerosa famiglia, senza l'amicizia speciale di colei che poi era diventata sua moglie e aveva dato presto alla luce due sani, simpaticissimi e splendidi bambini dalla pelle mulatta, un maschio e una femmina - Fred Jr e Roxanne Weasley.

Probabilmente tale sconvolgente perdita era necessaria perché si temprasse, perché maturasse nell'adulto che adesso si apprestava a riporre apaticamente il registro contabile in un vecchio cassetto, sigillava con un efficace incantesimo di chiusura tutte le monete nella cassaforte e poi se ne usciva fuori sbadigliando, stringendosi nel cappotto grigio e ficcando le mani nelle tasche mentre una gelida e pungente aria invernale lo investiva in pieno.

E mosso qualche passo nella solitaria viuzza ricoperta di neve di Diagon Alley si smaterializzò, diretto a casa propria.

 

 

 

*

 

 

 

Una volta giunto nella sua confortevole dimora, George non trovò Angelina e i bambini ad accoglierlo rumorosamente, bensì un pezzo di pergamena posto sopra il tavolino del salotto, accanto ad un vaso di fiori color arancio e a un libricino anonimo.

Grattandosi perplesso la testa dai capelli rossi, lo afferrò con la mano destra e scoprì che erano andati tutti e tre a trovare i nonni materni e a fermarsi lì per cena.

Ma non era tutto, infatti sotto quest'avviso, con la solita calligrafia sbrigativa della moglie, c'era il seguente post scriptum:

 

PS: L'album di cui ti parlavo un mese fa è pronto. Se sei troppo stanco per raggiungerci, George, siediti sul divano e sfoglialo con calma.

Non è molto, vi ho riunito solo i ricordi più belli e luminosi che ti riguardano...

 

Senza togliergli gli occhi di dosso, si liberò dell'ingombrante cappotto facendolo levitare fino all'appendiabiti; intuì che doveva essere quel libricino, lo prese e con un sospiro sommesso si sedette sul divano e lo aprì incuriosito.

La prima foto che trovò attaccata riguardava il loro primo appuntamento, quando per sbaglio - anche se lei ne dubitava - le aveva versato un po' di cioccolata calda sulla camicetta nuova.

In compenso lui sghignazzava di cuore, mentre la giovane si guardava sconcertata la macchia e poi lo fissava truce.

Voltò pagina e scoprì che vi aveva messo subito due foto del loro matrimonio: nella prima sorridevano entrambi, radiosi, mentre lei teneva tra le mani guantate di bianco il bouquet; nella seconda erano assieme ai loro testimoni di nozze.

Katie Bell e Alicia Spinnet per lei, mentre per lui si erano offerti Bill e Fleur.

Se fosse stato un sentimentale, a quel punto avrebbe anche potuto commuoversi, soprattutto indugiando sulle foto scattate il giorno della nascita del piccolo Fred: era stato come scrutare un cielo improvvisamente oscurato da tutte le stelle e doversi preoccupare di colmare quel senso triste e opprimente di vuoto con lieti ricordi, che poi si trasformano in puntini luminosi e pian piano evolvono, s'ingrandiscono, assumono la stessa consistenza delle stelle che prima non riusciva più a focalizzare.

Era una bella sensazione, intrisa di una dolce malinconia ma appagante.

Appagante da riempirlo a sufficienza.

Fred lo diceva sempre: la gente aveva bisogno di ridere, le risate avrebbero salvato il mondo!

E Angelina si era proprio preoccupata di raccogliere solo le foto con il suo sorriso, perché lui non era capace di manifestare i sentimenti in altro modo.

Accennato, canzonatorio, spontaneo, raggiante.

George era stato un bambino pestifero e vivace, si era sempre divertito a organizzare ingegnosi scherzi con il suo geniale gemello, poi quando studiavano a Hogwarts non potevano fare a meno di irritare Gazza e di finire in punizione.

Avevano una battuta per ogni occasione.

E una volta fuori dalla scuola di magia e stregoneria, abbandonata all'ultimo anno e in grande stile, avevano realizzato il loro sogno in comune aprendo un negozio di scherzi che superasse quello di Zonko a Hogsmeade.

Anche se non c’era più, Fred viveva ancora in lui.

Fiero, orgoglioso e testardo.

Continuava a vivere per lui, per la forza che il solo ricordo gli trasmetteva.

Allora notò la presenza di una foto del matrimonio di Ron e Hermione, in cui stava tra loro due, le sue braccia a cingere le loro spalle.

Il fratello minore era stato quello che l'aveva sostenuto di più, in effetti.

Non solo si era offerto di aiutarlo a gestire il negozio di scherzi per qualche tempo, ma nei momenti più difficili lo spronava a non abbattersi, gli ricordava che se Fred avesse visto come si era ridotto non gli avrebbe più rivolto la parola.

Già... Fred...

« Bene o male c'entri sempre tu, vero? »

Chiuse con un colpo secco l'album dopo aver visto l'ultima foto felice, che ritraeva i suoi figli bambini, rispettivamente di sei e quattro anni, che gli giravano intorno prima che lui prendesse la piccola Roxanne, i capelli neri come la madre, in braccio e spettinasse quelli del figlio giocherellone.

Buttò la testa all'indietro e si ritrovò a fissare serio il soffitto, come se potesse rispondere alla precedente domanda, anche se più che altro era retorica.

« Spero che ovunque tu sia non ti stia scompisciando dalle risa, fratello! Vivo anche per te, non dimenticarlo... »

Nella sua rassicurante pazzia accennò un sorriso sincero, schermandosi gli occhi con il braccio finché non lo vinse la stanchezza che si sentiva addosso.

La sua famigliola l'avrebbe trovato addormentato sul divano, ovviamente.

George Weasley non era un pazzo sofferente, ma solo un mago nostalgicamente normale.

 

 

 

FINE

 

 

 

 

 

Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Note: Questa shot senza troppe pretese (essendo la prima su Harry Potter non me la sento di definirla completa, però mi piace!) è divisa in due parti.

Nella prima vediamo George nel negozio di scherzi, nella seconda rincasa e trova un album di fotografie magiche ad attenderlo.

Ambientata nel futuro, mi sono ispirata alle vaghe notizie sul suo conto da parte della Rowling.

La citazione parla di ricordi, e il ricordo più frequente è quello del gemello, che nonostante sia morto lo sente parte di lui.

Certo, ormai George ha accettato la sua scomparsa, è maturato, però sinceramente non riesco a vederlo senza quest’alone nostalgico che lo circonda e che lui cerca comunque di attenuare con il sorriso.

 

 

 

Giudizio:

2°Classificata: Rinalamisteriosa

“Album di Ricordi”

 

Grammatica e Sintassi: Grammatica (4.5); Sintassi (5)

La grammatica è complessivamente buona. Ho trovato soltanto una virgola dove non ci dovrebbe stare e un condizionale quando invece sarebbe stato esatto un congiuntivo. Il lessico da te usato mi è piaciuto particolarmente, è curatissimo, e la metafora centrale è quasi paradisiaca. Complimenti.

 

Stile: 9/10

Lo stile è buono, qualche virgola messa male, come ho scritto sopra, appesantisce un po’ il discorso, ma non c’è niente che non vada a parte questo. Si legge con molta facilità, e crea uno stato di dolcezza e di malinconia superlativo.

 

Originalità: 9/10

Le reazioni di George alla morte di Fred si sono lette ovunque (per altro, continuo a ripetere che siamo a quattro solo in questo contest). Tuttavia, la tua fic è l’unica che tratti dell’argomento a distanza di tempo, che tratti di un George adulto, sposato, padre. E seppur io non l’abbia trovata “spettacolare”, ossia senza nessun colpo di scena, questo non le toglie l’originalità che le spetta di diritto.

 

IC: 10/10

L’hai scritto tu stessa nelle note. È pressoché impossibile che George non si porti dietro la morte del gemello per tutta la vita, che non ci pensi continuamente. È sicuramente plausibile anche che ci parli ogni tanto, quando nessuno può sentirlo. E quello che hai scritto, è esattamente come immagino George diventato uomo, con un velo di tristezza, ma senza perdere la sua eterna voglia di sorridere.

 

Attinenza alla citazione: 15/15

Sono convinta che ci voglia davvero molta bravura nel seguire una citazione senza riportarla nel testo. Ragion per cui m’inchino. Si vede benissimo come l’intera fic rimandi ad essa, come l’argomento sia quello dei ricordi che cambiano. La spiegazione tramite quella sorta di metafora, come ho detto sopra, è del resto una trovata geniale, oltre che ben riuscita.

 

Giudizio personale: 5/5

È una storia davvero splendida. È semplice, certamente, ma del resto questo non le toglie nessun valore. Ho apprezzato come tu sia stata in grado di mostrare l’indissolubilità del loro legame, che perdura anche dopo la morte. Questo, aggiunto al fatto che è stata scritta davvero molto bene, la rende sicuramente una storia degna di nota.

Totale: 57.5/60

 

 

 

Ulteriore nota: Onestamente non me l’aspettavo XD non avevo mai scritto nulla su Harry Potter sebbene conosca la sua saga da anni, ormai.

Mi terrorizza l’idea di rovinare i personaggi di una tra le mie scrittrici preferite, sapete?

Poi ho visto questo contest dal bando interessante e mi son detta: “Perché non provare?” *__*

Mi sono tenuta George Weasley, uno dei simpaticissimi e incredibili gemelli, per rendergli un omaggio sì nostalgico ma anche sereno e gradevole.

E nel farlo ho semplicemente guardato al futuro ^^ spero vi piaccia almeno un pochino!

 

Ringraziamenti:

A vogue91, perché non smetterò mai di ringraziarla per questa possibilità *__*

A Shatzy, perché l’ha gentilmente visionata prima della pubblicazione ^^

 

E per finire rinnovo i miei complimenti a tutte le altre partecipanti ^O^ bravissime!

 

Un bacione!

Rinalamisteriosa

  
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