Titolo: Sangue
Autore: Slayer87
Fandom: Torchwood
Rating: pg13
WordCount: 517(fdp)
Spoiler: ambientata dopo la III stagione.
Note: scritta per il WWF fest di Fiumidiparole, prompt: Sangue.

Sangue

Sangue.
Il liquido della vita, il simbolo stesso dell'esistenza.
Troppo sangue era stato versato per colpa sua. Ne aveva fatto scorrere a fiumi per suo ordine. Se chiudeva gli occhi ne sentiva l'odore sulla sua pelle. Ed era certo che, per quanto le sue mani fossero pulite, su di esse ci fossero ancora le cicatrici, ancora aperte, di tutte le vite che lui aveva contribuito a spegnere.
A Jack non importava mai del sangue che perdeva da una ferita. Era cosciente che nulla avrebbe potuto ucciderlo, men che mai solo delle emorragie. Avrebbe potuto tranquillamente dissanguarsi e continuare a camminare. Forse, se la perdita fosse stata veramente ingente, si sarebbe dovuto riposare un po', ma nulla di così grave. Se una bomba che l'aveva fatto a pezzi e una camera di cemento non erano bastate a fermarlo, di certo non sarebbe mai morto solo per dei tagli. Ma quella immortalità aveva un prezzo: non solo vedere morire tutte le persone a cui si era affezionato, una dopo l'altra, inesorabilmente, ma anche provare cosa significasse sentire il proprio cuore indurirsi per non cedere sotto la pressione delle decisioni che si ritrovava a dover prendere nel corso dei secoli.
Le persone e gli alieni da sempre, in ogni pianeta ed epoca in cui era stato, si rivolgevano a lui in cerca di consiglio, chiedendogli di scegliere al posto loro: vedevano in lui un punto di riferimento, qualcuno che avrebbe tolto dalle loro mani la patata bollente e l'avrebbe raffreddata senza far cadere su di loro il peso delle azioni necessarie. Jack poteva fare quello che a nessuno era concesso, perché lui poteva convivere con quel peso. Era questo che pensavano, seppur inconsciamente, quando si affidavano nelle sue mani.
E come poteva Jack deludere tutti quelli che credevano in lui? Come poteva evitare quel che doveva essere fatto solo perché nessuno aveva il coraggio per farlo? Non era così forte come lo dipingevano. Aveva paura come tutti, anzi, era terrorizzato dal pensiero di perdere quello per cui combatteva. Eppure nessuno sembrava capirlo.
Nessuno.
La gente intorno a lui tendeva a colpevolizzarlo per ogni cosa, anche quando lui non c'entrava, o a perdonargli tutto. Era frustrante.
Persino la sua Gwen era disposta a lasciar correre su quello che aveva fatto. Gli aveva chiesto di rimanere per lei, e lui l'avrebbe fatto... se solo non avesse avuto in testa quegli ultimi giorni.
Ianto non era così. Lui era silenzioso, non chiedeva nulla.. dandogli quello di cui aveva sempre avuto bisogno: qualcuno che lo amasse incondizionatamente.
La gola gli si serrò mentre richiamava alla mente i ricordi di colui che avrebbe potuto essere il suo compagno per molti anni a venire: invece, lui era morto, e il suo cuore non aveva retto. Era rimasto integro fino a quando anche il suo adorato nipotino non se n'era andato, e poi aveva radunato le sue cose ed era partito. Solo quando si era trovato fuori dalla Terra era riuscito a crollare.
Da quel momento avrebbe avuto l'eternità per espiare le sue colpe, ma non una, non cento e neanche mille eternità sarebbero bastate a far si che il suo cuore smettesse di sanguinare.

The End