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Autore: after all    30/04/2010    13 recensioni
Ventuno lettere nell'alfabeto italiano, ventuno spaccati di vita di Sana e Akito. Da quando li conosciamo noi al futuro, più o meno immediato. Alcuni familiari ed altri immaginati da me medesima. Qualcuna vagamente drammatica, per lo più simpatiche e leggere. Hope you enjoy :D
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A come.. Armadio


A
come.. Armadio
«Akito, non possiamo farlo nell’armadio.»
«Mmm.. Dovremmo sgomberare il letto dagli scatoloni, potremmo metterci diversi minuti.. »
Sana gli chiude la bocca con un bacio, e spera che le camicette che ha sistemato appena trasferiti nel loro appartamento non si stropiccino troppo.

B come.. Battibecco
Aya e Tsuyoshi restano sempre confusi dai ridicoli battibecchi in cui Sana e Akito rimangono inevitabilmente impegolati, perché appare chiaro a tutti che sono fatti l’uno per l’altra, tranne che a loro due.

C come.. Cercapersone
Ci sono delle volte in cui Akito vorrebbe che Sana non gliel’avesse mai dato, quel dannato cercapersone. Così non si sarebbe trovato lì, sdraiato sul letto a imparare a memoria il soffitto e a stringere quell’aggeggio con tutte le sue forze, nella speranza di sentirlo vibrare.

D come.. Dispiacere
L’intervallo è, da sempre, momento di confessioni solenni.
«Mi sono innamorato.»
Sopracciglio alzato, sguardo interrogativo.
«Sana Kurata. Cosa ne pensi?»
Akito si toglie gli auricolari e si gira a guardare la buffa ragazzina dai capelli rossi.
«Non mi dispiace.»
Se solo fosse stato più attento, Tsuyoshi avrebbe potuto accorgersi dei sentimenti dell’amico molto prima di quel giorno sulla strada di casa.

E come.. Età
«Mamma, ma quanto devo essere grande per fare.. quello che fanno nei film?» domanda innocentemente una bambina di sette anni.
«Beh, tesoro, dipende da cosa.»
«Quella cosa che fanno dopo essersi baciati.. quello»
«Oh. Allora devi essere molto, molto grande.»

F come.. Felicità
Sana non è sicura di sapere cosa sia, di preciso, questa felicità. In ogni caso, le riesce difficile pensare che sia meglio del sorriso incerto di Hayama quando, per la prima volta, si sveglia con la leggera pressione della sua testa sul petto.

G come.. Guardare
«Sana, ma.. lui ti guarda sempre in quel modo?»
«Quale modo?»
«Non lo so, ti fissa, sembra quasi che ti voglia trapassare.. »
Sana riflette sulle parole della sua nuova amica Fuka, e si chiede per la prima volta se è normale. Se anche con le altre persone il suo sguardo è così insistente, se anche quando si rivolge a loro gli sussurra nell’orecchio o gli parla a un centimetro dalla bocca. E se, anche alle altre persone le gambe sembrano non essere più in grado di tenerle in piedi.

H come.. Hoshi
«Hoshi!»
Una Sana decisamente assonnata si gira nel letto per incontrare gli occhi di suo marito.
«Akito, sono le tre di notte, che accidenti stai dicendo? Hoshi?»
«Sì, Hoshi. Se è una bambina, voglio che si chiami Hoshi.»

I come.. Irritante
Se qualcuno dovesse chiedere ad Akito chi è la persona più irritante che conosce, non avrebbe alcun dubbio nella risposta: Sana. E’ cocciuta, ingenua, immatura, e soprattutto ha la fastidiosa tendenza a convincerlo a fare qualunque cosa desideri.

L come.. Limone
Akito detesta il limone. Così, quando la vede così vicina non può che assaggiarla, nella speranza di togliersi quell’orrendo sapore dalle labbra.

M come.. Marca
Akito, per la maggior parte del tempo a scuola, pensa a come liberarsi di quella scocciatrice rossiccia. C’è, però, una cosa che gli impedisce di mettere in atto i progetti: i suoi capelli. Nei suoi undici anni di vita, giura che non ha mai sentito un profumo così buono e intossicante. E’ vaniglia, no, lavanda, no cioccolato.. in ogni caso, roba da tenerci infilato dentro il naso per ore. Decide in quell’istante, che il suo nuovo scopo nella vita è scoprire la marca del suo shampoo.

N come.. New York
«E’ New York, Sana! Vedrai che ci divertiremo.»
La grande mela. Chi è tornato da là aveva le luci negli occhi, grattacieli lungo la schiena e feste tra i capelli. New York è la svolta, dicono, non c’è nulla che tu non possa fare. Anche guarire i cuori spezzati? Beh, mettere un oceano di distanza tra il proprio organo e l’oggetto contundente è sempre buona norma, in questi casi. Ma in fondo, sa che tornerà. Perché ha troppi sogni suoi da inseguire, e davvero non ha tempo anche per quello americano.

O come.. Ordine
«Dove sei stata?»
«Non sono affari tuoi.»
«Sei mia moglie, ho il diritto di sapere dove passi le tue serate!»
«Non quando ti comporti da coglione!»
Akito stringe i pugni. Ha voglia di strangolarla, no, ha voglia di baciarla, no, ha voglia di scoparla, e non è sicuro in quale ordine.

P come.. Pubblicità
Il professore di storia dell’arte sostiene che i cartelloni pubblicitari siano stati una delle più grandi innovazioni della belle époque. Ebbene, secondo Akito la maggior parte di questi manifesti andrebbe dichiarata illegale.  Perché non si accontentano di mostrarti un prodotto che puoi avere. Per vendertelo meglio, usano le persone. E sorridono, imponenti nella loro disarmante bellezza, sbattendoti in faccia che, quello, non lo puoi comprare.

Q come.. Quantità
Akito si stupisce di come, con tutta la quantità di ideogrammi che compongono la lingua giapponese, ancora non riesce a trovare quelli giusti per descrivere Sana. Ci sono così tante cosa da dire di lei, così tante parole che potrebbero descriverla.. No, non è vero, non ce n’è nemmeno una.  Sono tutte così stupide e piccole, mentre lei.. onestamente, dubita che inventeranno mai una parola in grado di contenerla tutta.

R come.. Rabbia
La rabbia è uno strumento molto potente, e un’arma a doppio taglio. Ti tiene in vita e ti uccide allo stesso tempo. Akito lo sa, è stato arrabbiato per tutta la vita. Il vero problema, è che preferisce essere arrabbiato con Sana che felice per qualunque altro motivo.

S come.. Sorriso
Non lo ammetterebbe mai ad alta voce, ma, ogni tanto, quando si sveglia prima del solito e la vede rigirarsi nel sonno, anche il grande Akito Hayama non riesce a trattenere un sorriso.

T come.. Tagliatelle
«Eppure non capisco cosa sia andato storto.»
«Sana, è partito l’allarme antincendio, l’aria è irrespirabile e sul fornello c’è un gomitolo duro come il cemento di cui non conosco il nome, ma so per certo non essere commestibile. La domanda che mi farei, più che altro, è, cosa non è andato storto?»
«Per tua informazione, si chiamano tagliatelle, e in Italia sono una vera specialità!»
«Sarà anche come dici tu, ma non credo che il nome indichi che serve un taglialegna per staccarle dalla pentola.»

U come.. Urgenza
Quando Sana pensa ad Akito, la prima parola che le viene in mente è urgenza. Urgenza di vedersi, urgenza di baciarsi, urgenza di litigare ed urgenza di fare pace. In ultimo, ma non per importanza, urgenza di rimepirsi a vicenda senza lasciare spazio nemmeno per l'aria.

V come.. Vertigini
Prima di incontrare Akito Hayama, Sana si era sempre vantata di non soffrire affatto di vertigini. Da quella volta nella palestra della scuola elementare, invece, ha scoperto che anche lei non è immune a quell’attraente e terrorizzante sensazione di cadere nel vuoto. Il fatto che ogni volta che la sperimenta ci sia lui nei paraggi, è ovviamente solo un dettaglio.

Z come.. Zitta
Le persone, spesso, si chiedono come un tipo silenzioso possa trovarsi bene con Sana. Lei parla con gli sconosciuti, parla con gli animali, parla con gli oggetti inanimati, parla persino nel sonno. E, quando non ha niente da dire, parla lo stesso. La verità è che uno dei passatempi preferiti di Akito, è trovare gli infiniti e sempre piacevoli modi per farla stare finalmente zitta.





Ehilà! Fuori da ogni programma, sono tornata a scrivere. Va bene, una drabble (va beh, non si tratta di vere e proprie drabble, a volte sono semplicemente frasi XD) per ogni lettera dell'alfabeto, niente di particolarmente originale. Solo non mi pare ci fosse già per Akito e Sana, e mi ha offerto l'occasione di raccogliere i lampi d'ispirazione che hanno caratterizzato questi mesi. La prima è stata scritta a Londra, era luglio. L'ultima, l'ho completata cinque minuti fa nel buio della mia stanza. Qualcuna ha fatto un po' di fatica ad uscire e l'ho riscritta trecento volte senza mai essere soddisfatta, ma la maggior parte mi sono balenate nella testa nei momenti più improbabili e ho dovuto scriverle di getto dovunque mi capitasse, sui tovaglioli, sul cellulare, sulle mani. Stando ben attenta a non farmi scoprire, perchè come sapete (o forse no) non faccio leggere a nessuno quello che scrivo. Beh, nessuna persona della mia vita reale per lo meno XD In ogni caso, come al solito qualcuna mi piace e qualcuna no, nessuna pretesa, è solo un banalissimo esercizio di scrittura.. quindi, a voi l'ardua sentenza!
a chissà quando,
chia
   
 
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