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Autore: _EndlessLove    30/04/2010    1 recensioni
Parla di una storia vera in parte . .
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad un soffio dall’amore

Comincio a camminare a raffica,avanti e indietro,per tutta la casa di Francesca,una delle mie amiche piu’ speciali.

I miei tacchi posati ancora nello scatolo,i miei piedi nudi battevano ripetutamente sul parquet di casa di Francesca.

La vedo attraverso il riflesso dello specchio truccarsi i magnifici occhi blu,non quel blu semplice,quel blu di quel cielo che man mano si oscura con la luce del tramonto.

Sono di un blu speciale,proprio come lei.

Inarca un sopracciglio,osservandomi ancora in slip e reggiseno.

-Sabri,vorresti vestirti che dici?- Conclude il tutto con una risata,continuando ad osservarsi allo specchio,adornando le sue ciglia con un elegante Rimmel.

-Sono troppo in ansia Checca,e se non vado bene?!- Dico allarmata,buttandomi di peso sul suo divano.

Avrei voluto urlare,scombinarmi i capelli che quella sera sembravano fin troppo perfetti,strofinarmi gli occhi facendo scomparire un trucco meraviglioso.

Sono troppo per questa serata,e non e’ da me.

Sto facendo tutto questo per cosa? Per te.

Per te che non so neanche se ci sarai.

Per te che so che,anche se verrai,guarderai lei.

Per te che mi guarderai a stento,salutandomi gentilmente.

Per te che arriverai in modo sciatto e scocciato.

Per te che non ricorderai neanche della mia esistenza.

Mi alzo piano dal divano,giungendo poi in camera di Francesca.

Vedo quel vestito,protetto ancora da una plastica. Sembra dormire beato.

Mi avvicino lentamente e con grazia lo sfilo,mostrandolo ai miei occhi grandi e lucenti.

E’ un vestito corto azzurro che arriva un bel po’ sopra le ginocchia,retto in petto da un cinturone nero.

Lo accarezzo con mano ferma,sentendo quel tessuto vellutato che al tatto mi procura brividi immensi.

Come se potessi immaginare cosa potrebbe succedere da lì a qualche ora.

Come se potessi immaginare già quel futuro imminente,quel futuro che volevo.

Lo prendo,sentendomi fremere dentro dall’euforia,e con delicatezza lo indosso,facendo attenzione ad ogni minimo particolare.

Indosso anche la cinta,sentendomi un po’ piu’ rigida,sentendo la schiena prendere la posizione adeguata.

Mi guardo ancora allo specchio,voltandomi di tanto in tanto,osservando quell’azzurro prendere vita sul mio corpo,quei capelli morbidi e ondulati,quel viso quasi da bambina eppure così vicino ad una donna,quelle gambe,quella pelle leggermente abbronzata da quei piccoli giorni di mare concessi dal tempo. Vedo un sorriso nuovo,un sorriso diverso,un sorriso sgargiante,che sa nascondere.

Un sorriso diverso,un sorriso vero,un sorriso e basta.

Il mio sorriso,quello che finalmente mi piace.

 

-Amore sei bellissima,tranquilla.- Le mani rassicuranti di Francesca si posano sui miei fianchi,stringendomi forte in un abbraccio,che non posso non ricambiare.

Al tatto sento la pelle calda e morbida della sua schiena,scoperta dallo scollo di quel vestito fucsia che con ansia desiderava indossare.

I suoi tacchi neri la facevano sembrare stranamente alta quanto me,che ancora non indossavo i miei di tacchi,altrettanto neri.

Questo abbraccio sembra durare un’eternità,ma una di quell’eternità che vorresti non finisse mai.

 

Velocemente scendo dalla macchina di Debora,la madre di Francesca,che allegramente ci augura una bella serata,ricordandoci di stare attente e di ritrovarci fuori l’edificio all’ora stabilita,per poi andarsene sorridente.

Restiamo ancora un po’ lì fuori,ad osservare quell’ormai definito manicomio da noi,che questa sera prende tutt’altra forma.

Sembra esattamente il luogo dei nostri sogni,anzi..lo e’,ma non lo sappiamo ancora.

La piccola mano di Francesca stringe la mia,guardandomi rassicurante.

-Sono gia’ tutte dentro,entriamo..- Fa con voce un po’ tremante,cominciando a fare piccoli passi verso l’entrata.

Veniamo colte da mille addobbi e decorazioni:coriandoli,striscioni,luci variopinte,tappeti rossi sulle scale e tanto altro.

Sorridiamo divertite,anche se un po’ ingenuamente,allo splendore che la nostra scuola ha preso nel giro di qualche giorno.

-Non ci credo..- Rido leggermente.-Questa scuola non mi e’ mai sembrata così bella!- Francesca mi guarda cosciente.-Infatti.- Si limita solo a dire,sorridente.

Ci giriamo lentamente al suono di risate diverse e mescolate,ma risate pur sempre allegre.

Vedo lei,la luce dei miei occhi,la mia migliore amica indossare un vestito nero esageratamente corto forse,stringere la mano del suo fidanzato,Roberto,vestito in modo poco elegante,ma pur sempre un ragazzo che si nota.

Mi sorridono entrambi estasiati,salutandomi calorosamente. Con loro c’e’ anche l’altra coppia.

La bionda mi saluta carinamente,abbracciandomi leggermente,partendo con complimenti forse gia’ sentiti.

-Grazie.- Ripeto a tutti,sentendo le mie guancie colorarsi ancor di piu’ del dovuto.

Vedo anche il loro amico,il single disperato della situazione,vestito in modo eccentrico,con una di quelle camicie che forse non dimenticherai facilmente,una di quelle camicie che saranno soggette di grandi risate e sfottò per i tuoi amici.

Vedo tutti.

Vedo lei,la mia piccola nanerottola,avvicinarsi a passo cauto,da danzatrice,con il suo compagno,Antonio,che con occhi sorridenti mi scrutava attraverso i suoi occhiali da vista.

Vedo tutti,arrivano tutti,ci sono tutti.

Eppure manca qualcosa,manca qualcuno.

Manca per me l’essenziale.

La festa e’ cominciata,eppure perché sono ancora tutti qui?

Perché sono ancora tutti attorno a me,nell’atrio,a guardarmi curiosi eppure divertiti?

In quel momento decido di farmi avanti,di parlare,di chiedere.

Mi avvicino a lei,Ilaria,la mia piccola,accarezzandole leggermente i capelli appena fatti.

-Per caso hai visto..lui?- Cerco di dire,camuffando il mio interesse,in modo fin troppo stupido.

-No,non l’ho visto. Scema,tranquilla che arriva..- Dice prima di mostrarmi la sua meravigliosa dentatura.

L’accarezzo dolcemente di nuovo,prima di avvicinarmi a lei,il mio vero amore bellissimo:Valeria,l’amica del cuore.

-Ehi,ma Samuel non viene?-

Ed è proprio in questo momento che il telefono prende a squillarmi,in modo anche insistente.

O forse è la mia immaginazione che me lo fa sembrare così.

Mi allontano leggermente,con in viso un’espressione incuriosita.

Ritorno al posto di partenza,di fianco a Francesca che mi sorride contenta.

Guardo il display e quella scritta Numero Privato illuminarsi spazientita.

-Che palle questo numero privato..- Faccio quasi per posare il cellulare,ma Francesca è piu’ rapida di me,premendo verde e passandomi il cellulare.

-Pronto?- Dico con voce allibita,un po’ curiosa.

-Oh..- E per un attimo tutto sembra cambiare,tutto sembra cedere,oltre le mie gambe,tutto sembra diverso.

Lo riconosco,riconosco tutto,riconosco ogni singola sillaba.

Riconosco lui.

-Ehi.- Faccio un attimo di esitazione,sentendo però la sua voce riprendere a parlare.

-Sei davvero bella con quel vestito corto,i capelli sciolti e mossi e quell’aria un po’ da bambina..- Mi guardo attorno interrogativa,incontrando solo le facce dei miei amici,sghignazzare divertiti,come se già sapessero tutto.

Mi volto di nuovo,cercando di riflettere.

-Ma..che ne sai?-

-Girati.- Ricevo immediatamente come risposta,finche la linea non cade.

Poso il telefono velocemente,voltandomi di botto,non aspettandomi forse..quello.

Non aspettandomi forse lui,di fronte a me,in quella sua bellezza..infinita per me.

Non mi aspetto lui,con quella camicia candida leggermente sbottonata sul petto ancora un po’ “infantile”.

Non mi aspetto lui,con quel completo nero,quello che gli fa tanto da sposino.

Non mi aspetto lui con quei capelli soliti,eppure così sorprendenti sempre.

Non mi aspetto lui e quel sorriso ammagliante..troppo perfetto per me.

Non mi aspetto lui,stringere tra le mani un piccolo mazzo di rose rosse,con al centro una blu e un biglietto all’interno.

Leggermente mi avvicino,guardandolo con occhi fragili ed emozionati.

-Oddio,non ci credo..- Sussurro sotto voce,mentre mi porge i fiori tra le mani,quel profumo intenso.

Le sue guance prendono delicatamente colore quando si rende conto di essere sotto gli occhi dei suoi amici,che l’avevano visto sempre così forte.

-Credici.- Prende dalle mie mani i fiori,poggiandoli sulla panchina,prendendo il mio corpo tra le sue braccia,sul suo petto caldo.

Sento le sue mani,quasi da uomo,infilarsi tra i miei capelli,gli occhi socchiudersi pian piano,quelle nostre labbra quasi perfette,ad un soffio di distanza.

Ad un soffio dall’amore.

Per poi combaciare perfettamente,amandosi senza sosta,amandosi senza un limite.

Amandosi finalmente,unendosi in un noi.

 

  
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