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Autore: kitsune999    02/05/2010    2 recensioni
Prezzi da pagare, onirici segnali di “attenzione alle antilopi”, atti vandalici ai danni di inermi capigliature, occasionale fluffy a carattere sparso e fiammanti ma tamarre auto sportive. Toni leggeri e ambientazione ipotetica fra la seconda e la terza stagione di Alien Force, in una collocazione temporale non ben definita e senza nessuna pretesa di coerenza con la serie originale.
Lettori avvisati, mezzi salvati.
_______________________________
[Kevin ✘ Gwen]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwendolyn Tennyson, Kevin Ethan Levin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.
~Déjà-Vu


La cannuccia di Gwen, precisa come un dardo, lo centrò proprio in mezzo alle sopracciglia.
- Ti farà male bere tutti quei frullati.
Con una smorfia, Ben rispedì il molesto oggetto volante al mittente ed enumerò sulle dita a quanto era arrivato quel giorno.
- E' solo il quinto - Annunciò, senza trattenersi dall'emettere subito dopo un poderoso rutto liberatorio - Non sono neanche all'inizio.
Diede un'altra sorsata e, mentre le sue papille gustative intonavano l'Alleluja, Kevin, mezzo stravaccato sulla panca e meno interattivo che mai, commentò con un grugnito.
Metallo sì, metallo no. Si erano ritrovati da Mr. Smoothies da circa una ventina di minuti ed era da almeno dieci che si metallizzava e smetallizzava una mano, gingillandosi con degli spiccioli ripescati nelle tasche, al che Ben, ormai stufo di vedere quel siparietto, prese la mira e imitò il gesto di poco fa della cugina, scoccando la propria cannuccia. Dopo essersi premurato di sputarvi dentro, naturalmente.
- Ma sei deficiente?! - Con un gesto stizzito – e schifato – la vittima si ripulì la guancia e lo afferrò per il bavero della giacca, fissandolo come se volesse polverizzarlo.
- Oh, wow! Una reazione, finalmente – Ribatté sardonico l'altro, scrollandosi dalla sua presa con fare seccato.
- Fammi incazzare e vedrai che reazione – Gli mostrò il pugno ringhiandogli contro qualche altro amabile appellativo, finché non venne freddato da uno dei pluricollaudati sguardi ammonitori di Gwen.
Probabilmente sarebbe finita lì se non fosse stato per il beffardo “
A cuccia” sibilato da Ben, a cui immancabilmente seguirono minacce di morte assortite e svariati scrocchi di nocche. Ancora una volta fu la ragazza a suonare il gong di fine secondo round, intimando a tutti e due di calmare i bollenti spiriti.
- Kevin, va tutto bene? Oggi sei strano.
Tralasciando che un affare a cui lavorava da settimane gli era andato a puttane, che aveva preso l'ennesima multa per eccesso di velocità e che aveva perso tutta la mattina cercando di raccattare un pezzo di ricambio per l'auto - che puntualmente non aveva trovato - sì, andava tutto a meraviglia.
- Figurati, quello è sempre strano - Rincarò Ben, guadagnandosi uno scappellotto da parte della cugina. Quella frazione di secondo in cui abbassò la guardia fu provvidenziale per Kevin, che con mossa fulminea gli svuotò il contenuto del proprio bicchiere sulla testa.
Ebbasta, non ne poteva più. Già normalmente sopportava poco il suo sarcasmo, ci mancava solo che lo cogliesse quando gli giravano.
- Non guardarmi così. Questa roba è imbevibile, solo a te può piacere, e visto che l'apprezzi tanto finisci pure anche il mio! Scommetto che i tuoi capelli al retrogusto di cane bagnato lo renderanno ancora più buono.
Ben, lo scazzo che si allargava a vista d'occhio sul viso, digrignò i denti e lasciò che una Gwen altrettanto scazzata e armata di tovagliolo lo ripulisse alla meno peggio dalla colata di frullato al discutibile gusto cioccolato-carota. - Io e te facciamo i conti dopo, qui c'è troppa gente – Sillabò lui occhieggiandolo minaccioso da sotto il ciuffo appicicaticcio incollatoglisi alla fronte, mimando in contemporanea il taglio della gola con la mano distesa davanti al collo. Figurarsi, pensò l'artefice del misfatto guardandolo annoiato puntellandosi su un gomito, se credeva di fargli paura si sbagliava di grosso. Non aveva ancora girato i tacchi soltanto perché si sentiva inchiodato alla panca dallo sguardo di rimprovero della testarossa che gli sedeva di fronte, la quale, per sdrammatizzare un po', si era offerta di prestare al cugino il suo nuovo “miracoloso shampoo lucidante al Tè bianco e miele”. - Passa da me dopo, vedrai che risultato! Non tutto il male vien per nuocere, questo è il pretesto giusto per dire addio alla tua capigliatura stopposa! - Ben le diede dell'imbonitrice di piazza e obiettò che non erano affatto stopposi.
A proposito di shampoo, a Kevin l'occhio cadde involontariamente su quell'impeccabile chioma ramata dagli incantevoli riflessi dorati. Era da tempo immemore che moriva dalla voglia di spettinarla - o meglio - moriva dalla voglia di affondare le dita fra quei capelli lisci e lucenti sempre così dannatamente in ordine. Accarezzarli, scompigliarli, arruffarli. Poi magari sbatterla spalle al muro, oppure sul sedile reclinabile della Challenger, andava bene anche il cofano purchè non ci fossero rompiballe nei dintorni, e...snap.
Snap snap.
L'oggetto delle sue fantasie alla “
cosa-non-ti-farei” gli stava schioccando due dita davanti al naso.
- Sei ancora con noi? Mi sembravi caduto un attimo in catalessi, dai fiato ai tuoi pensieri!
Più che darvi fiato avrebbe voluto darvi atto, considerò lui con l'espressione di chi è stato beccato con le mani nella marmellata. Suo malgrado, si ritrovò a boccheggiare per quel secondo in più che diede a Ben la succosa opportunità di sfotterlo.
- Lascialo perdere, Gwen. E' la sua solita faccia stordita, io non vedo niente di nuovo.
Inizialmente l'altro gliela passò senza replicare, ma poi optò per la coerenza e lo mandò gioiosamente affanculo, ottenendo di rimando un dito medio alzato.
- Qualcuno mi ricordi perché mi trovo qui con voi, oggi. Avrei di meglio da fare che passare il mio tempo con degli imbecilli - Declamò passandosi una mano fra i capelli, specificando subito dopo che l'insulto era chiaramente riferito solo a uno dei due cugini Tennyson.
- Ti ho chiamato io, avrei qualcosa da chiederti - Rispose Gwen neutra e Kevin indicò Ben con il pollice, replicando caustico - E perché c'è anche il coso?
- Perché il
coso ha un appuntamento qui con la sua ragazza – puntualizzò l'interpellato, ponendo particolare enfasi sulle ultime parole – un concetto del tutto estraneo ad alcuni soggetti.
- Significa che fra poco te ne vai? Grazie a Dio... - Fece una piccola pausa ad effetto per creare più
phatos – ...Ma poi, lei lo sa di essere la tua ragazza? Non avrai neanche ancora avuto il fegato di baciarla.
Mentre la pace fra i due si rivelava essere sempre più un'astrazione utopica, Gwen trasecolò e si chiese se Kevin non fosse davvero un idiota totale come sosteneva il cugino. Si stava addentrando in un terreno pericoloso, dato che fare certe insinuazioni equivaleva né più né meno che a servirgli la propria testa su un piatto d'argento, esponendosi a facili repliche. Lui, dal canto suo, sì, ne era consapevole, esattamente come lo era di non riuscire a frenare la lingua quando aveva i nervi solleticati: perciò, onde evitare potesse arrivargli in risposta un prevedibile “
Senti da che pulpito”, si affrettò a tentare di aggiustare il tiro.
- Devo dire che quella poverina ha proprio il gusto dell'orrido, un po' mi dispiace per lei.
- Sì, bé... - Ben, il volto livido e una mano già sull'Omnitrix, assottigliò gli occhi e lo incenerì con lo sguardo – Anche a me dispiace parecchio per mia cugina, potrebbe avere molto di meglio.
Sentendosi chiamata in causa inutilmente,
Gwen si passò una mano sul viso, valutando quale fosse più opportuno trucidare per primo e invocando la Divina Provvidenza affinché Julie si palesasse al più presto per portarsi via almeno uno di quei due grulli. Certo che anche Ben, ci fosse una volta in cui non raccogliesse le sue frecciate! Lo guardò perentoria allargando le braccia, con un'espressione alla “non ci posso credere, dacci un taglio”, ma ovviamente lui non la considerò affatto, troppo preso dall'alterco con la sua ex-nemesi. Che, a dirla tutta, in certi momenti appariva assai poco ex.
- Prego, Tennyson? Non credo di aver capito bene.
- Hai capito benissimo – Incrociò le braccia al petto e lo fissò tracotante, prima di affondare il coltello fino al manico - A parte il fatto che sei talmente un fallimento che non si sa se e quando arriverai mai a concludere qualcosa con lei, tu non la meriti.
Era la goccia che faceva traboccare il vaso.
Gwen sapeva perfettamente quanto Ben riuscisse a essere velenoso se eccessivamente stuzzicato, ma quello era proprio un colpo basso. Per un istante le parve perfino di percepire il rumore che la delicata pazienza di Kevin, sottile come un filo di seta, aveva prodotto rompendosi.
Trattenne il fiato, indecisa se intromettersi e prendere in mano la situazione oppure restare a guardare passivamente l'evolversi degli eventi. Non poteva negare che quello scambio di battute taglienti avviato da Ben la incuriosisse non poco. Mentre una parte di lei le stava urlando a gran voce di starsene buona a osservare quale sarebbe stata la reazione di Kevin, l'altra parte, quella razionale, le urlava ancor più forte che l'unico contrattacco a cui avrebbe assistito sarebbe stato puramente di tipo fisico, e non di certo verbale. In altre parole, se non voleva che arrivassero alle mani, sarebbe dovuta intervenire.
Tuttavia, nonostante le divergenze di opinioni, sembrava esistere fra di loro una sorta di tacito accordo: in un attimo schizzarono in piedi e, senza dire una parola, si diressero entrambi al parcheggio di Mr. Smoothies per dare a quel confronto serrato, al riparo da occhi indiscreti, il più scontato degli epiloghi. Gwen li seguì a ruota, alzando gli occhi al cielo e interrogandosi sull'inutilità del genere maschile.
A grandi falcate raggiunsero l'auto di Kevin e per un nanosecondo lei credette che avesse intenzione di andarsene, nel qual caso avrebbe volentieri levato le tende con lui. Vana, ingenua speranza.
- Ripeti un po' quello che hai detto. - Il suo tono di voce era insolitamente calmo, di quella stessa calma che precede la tempesta.
- Cosa, che sei un fallito o che non meriti una come Gwen?
- Ok ragazzi, basta così. Ne ho abbastanza delle vostre diatribe da maschi oltraggiati, vedete di farla finita, e subito. Oggi proprio non è giornata.
E non lo era davvero. La notte prima aveva dormito poco e male al pensiero di ciò che l'aspettava a breve, ossia l'esame pratico per la patente. Non ne era sicura, ma le era parso di aver avuto perfino un incubo in cui ad ogni incrocio, invece che dello stop canonico, incoccava inesorabilmente in un segnale di "attenzione alle antilopi": le mancava solo di assistere a quei due che, in un crescendo rossiniano, litigavano come due figuranti in tribunale.
Non si aspettava di certo che diventassero intimi amici, o che cavalcassero insieme un unicorno sulla spiaggia al tramonto. Però, che diamine! I tempi della scuola materna erano passati da un pezzo, era troppo chiedere che facessero almeno lo sforzo di fingere di sopportarsi civilmente?
Ad ogni modo sapeva che sarebbe stato fiato sprecato, perché quella volta ci stavano andando giù piuttosto pesanti con le diffamazioni reciproche, specie Ben. Difatti, neanche il tempo di finire l'ultima frase che Kevin, con una mano sulla carrozzeria, aveva già provveduto a metallizzarsi completamente nella tonalità di verde tamarro della sua Challenger. Ecco la ragione per cui aveva voluto avvicinarsi alla macchina, altro che levare le tende! Gli mancavano solo le strisce nere per un perfetto
pendant mimetico, arguì lei sospirando rassegnata: benché non avesse alcuna voglia di intervenire, decise comunque di fare un ultimo tentativo per stroncare sul nascere la carneficina. Raccogliendo tutta la propria pazienza si intromise fra i due contendenti che, già contrapposti in pose plastiche, la squadrarono infastiditi come fosse un chewing-gum incollato alla suola mentre, in tono da esecuzione sommaria, scandiva:
- Ben, leva quella mano dall'Omnitrix. Kevin, sotterra l'ascia. Adesso io e te ce ne andiamo a fare qualche guida, ok? Ho bisogno di esercitarmi in vista dell'esame.
Quello alzò un sopracciglio e protestò indignato che se lo poteva pure scordare, perchè mai e poi mai avrebbe messo a repentaglio la salute della propria preziosissima auto.
- Abbaia finché vuoi, tanto finirai con lo scodinzolare come al solito - Gongolò Ben, e si congedò facendogli le condoglianze.




✪✪✪✪



Ebbene sì, avete scoperto il mio vergognoso segreto, occasionalmente seguo Ben 10 =__=;
E' che 'sti due sono troppo *fluffy* insieme. C'è una UST così forte tra loro che non potevo evitare di scriverci su qualche scemocacchiata just for fun.
Finora ho visionato solo metà della seconda stagione di AF, pertanto non ho idea se ciò che ho scritto sia più o meno in linea con quello che succederà effettivamente. Date a questa fanfic il tempo che merita e gioite, sarà composta da soli tre capitoli, quindi se non altro almeno sarà abbastanza breve xD



  
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