1.
~Déjà-Vu
La
cannuccia di Gwen, precisa come un dardo, lo centrò proprio
in mezzo
alle sopracciglia.
-
Ti farà male bere tutti quei frullati.
Con
una smorfia, Ben rispedì il molesto oggetto volante al
mittente ed
enumerò sulle dita a quanto era arrivato quel giorno.
-
E' solo il quinto - Annunciò, senza trattenersi
dall'emettere subito
dopo un poderoso rutto liberatorio - Non sono neanche all'inizio.
Diede
un'altra sorsata e, mentre le sue papille gustative intonavano
l'Alleluja, Kevin, mezzo stravaccato sulla panca e
meno
interattivo che mai, commentò con un grugnito.
Metallo
sì, metallo no. Si erano ritrovati da Mr. Smoothies da circa
una
ventina di minuti ed era da almeno dieci che si metallizzava e
smetallizzava una mano, gingillandosi con degli spiccioli ripescati
nelle tasche, al che Ben, ormai stufo di vedere quel siparietto,
prese la mira e imitò il gesto di poco fa della cugina,
scoccando la
propria cannuccia. Dopo essersi premurato di sputarvi dentro,
naturalmente.
-
Ma sei deficiente?! - Con un gesto stizzito – e schifato
– la
vittima si ripulì la guancia e lo afferrò per il
bavero della
giacca, fissandolo come se volesse polverizzarlo.
-
Oh, wow! Una reazione, finalmente – Ribatté
sardonico l'altro,
scrollandosi dalla sua presa con fare seccato.
-
Fammi incazzare e vedrai che reazione – Gli mostrò
il pugno
ringhiandogli contro qualche altro amabile appellativo,
finché non
venne freddato da uno dei pluricollaudati sguardi ammonitori di Gwen.
Probabilmente
sarebbe finita lì se non fosse stato per il beffardo
“A
cuccia”
sibilato da Ben, a cui immancabilmente seguirono minacce di morte
assortite e svariati scrocchi di nocche. Ancora una volta fu la
ragazza a suonare il gong di fine secondo round, intimando a tutti e due
di calmare i bollenti spiriti.
-
Kevin, va tutto bene? Oggi sei strano.
Tralasciando
che un affare a cui lavorava da settimane gli era andato a puttane,
che aveva preso l'ennesima multa per eccesso di velocità e
che aveva
perso tutta la mattina cercando di raccattare un pezzo di ricambio
per l'auto - che puntualmente non aveva trovato - sì, andava
tutto a
meraviglia.
-
Figurati, quello è sempre strano - Rincarò Ben,
guadagnandosi uno
scappellotto da parte della cugina. Quella frazione di secondo in cui
abbassò la guardia fu provvidenziale per Kevin, che con
mossa
fulminea gli svuotò il contenuto del proprio bicchiere sulla
testa.
Ebbasta,
non ne poteva più. Già normalmente sopportava
poco il suo sarcasmo,
ci mancava solo che lo cogliesse quando gli giravano.
-
Non guardarmi così. Questa roba è imbevibile,
solo a te può
piacere, e visto che l'apprezzi tanto finisci pure anche il mio!
Scommetto che i tuoi capelli al retrogusto di cane bagnato lo
renderanno ancora più buono.
Ben,
lo scazzo che si allargava a vista d'occhio sul viso,
digrignò i
denti e lasciò che una Gwen altrettanto scazzata e armata di
tovagliolo lo ripulisse alla meno peggio dalla colata di frullato al
discutibile gusto cioccolato-carota. - Io e te facciamo i conti dopo,
qui c'è troppa gente – Sillabò lui
occhieggiandolo minaccioso da
sotto il ciuffo appicicaticcio incollatoglisi alla fronte, mimando
in contemporanea il taglio della gola con la mano distesa davanti al
collo. Figurarsi, pensò l'artefice del misfatto guardandolo
annoiato
puntellandosi su un gomito, se credeva di fargli paura si sbagliava
di grosso. Non aveva ancora girato i tacchi soltanto perché
si
sentiva inchiodato alla panca dallo sguardo di rimprovero della
testarossa che gli sedeva di fronte, la quale, per sdrammatizzare un
po', si era offerta di prestare al cugino il suo nuovo “miracoloso
shampoo lucidante al Tè bianco e miele”.
- Passa da me dopo,
vedrai che risultato! Non tutto il male vien per nuocere, questo
è
il pretesto giusto per dire addio alla tua capigliatura stopposa! -
Ben le diede dell'imbonitrice di piazza e obiettò che non
erano
affatto stopposi.
A
proposito di shampoo, a Kevin l'occhio cadde involontariamente su
quell'impeccabile chioma ramata dagli incantevoli riflessi dorati.
Era da tempo immemore che moriva dalla voglia di spettinarla - o
meglio - moriva dalla voglia di affondare le dita fra quei capelli
lisci e lucenti sempre così dannatamente in ordine.
Accarezzarli,
scompigliarli, arruffarli. Poi magari sbatterla spalle al muro,
oppure sul sedile reclinabile della Challenger, andava bene anche il
cofano purchè non ci fossero rompiballe nei dintorni,
e...snap.
Snap
snap.
L'oggetto
delle sue fantasie alla “cosa-non-ti-farei”
gli stava schioccando due dita davanti al naso.
-
Sei ancora con noi? Mi sembravi caduto un attimo in catalessi, dai
fiato ai tuoi pensieri!
Più
che darvi fiato avrebbe voluto darvi atto, considerò lui con
l'espressione di chi è stato beccato con le mani nella
marmellata.
Suo malgrado, si ritrovò a boccheggiare per quel secondo in
più che
diede a Ben la succosa opportunità di sfotterlo.
-
Lascialo perdere, Gwen. E' la sua solita faccia stordita, io non vedo
niente di nuovo.
Inizialmente
l'altro gliela passò senza replicare, ma poi optò
per la coerenza e
lo mandò gioiosamente affanculo, ottenendo di rimando un
dito medio
alzato.
-
Qualcuno mi ricordi perché mi trovo qui con voi, oggi. Avrei
di
meglio da fare che passare il mio tempo con degli imbecilli -
Declamò
passandosi una mano fra i capelli, specificando subito dopo che
l'insulto era chiaramente riferito solo a uno dei due cugini
Tennyson.
-
Ti ho chiamato io, avrei qualcosa da chiederti - Rispose Gwen neutra
e Kevin indicò Ben con il pollice, replicando caustico - E
perché
c'è anche il coso?
-
Perché il coso
ha
un appuntamento qui con la
sua ragazza – puntualizzò
l'interpellato, ponendo particolare enfasi sulle ultime parole
– un
concetto del tutto estraneo ad alcuni soggetti.
-
Significa che fra poco te ne vai? Grazie a Dio... - Fece una piccola
pausa ad effetto per creare più phatos
– ...Ma poi, lei lo sa di essere la tua ragazza? Non avrai
neanche
ancora avuto il fegato di baciarla.
Mentre
la pace fra i due si rivelava essere sempre più un'astrazione
utopica, Gwen
trasecolò e si chiese se Kevin non fosse davvero un idiota
totale
come sosteneva il cugino. Si stava addentrando in un terreno
pericoloso, dato che fare certe insinuazioni equivaleva né
più né
meno che a servirgli la propria testa su un piatto d'argento, esponendosi
a facili repliche. Lui, dal canto suo, sì, ne era
consapevole,
esattamente come lo era di non riuscire a frenare la lingua quando
aveva i nervi solleticati: perciò, onde evitare potesse
arrivargli
in risposta un prevedibile “Senti
da che pulpito”,
si affrettò a tentare di aggiustare il tiro.
- Devo dire che quella
poverina ha proprio il gusto dell'orrido, un po' mi dispiace per lei.
- Sì, bé... - Ben, il
volto livido e una mano già sull'Omnitrix,
assottigliò gli occhi e
lo incenerì con lo sguardo – Anche a me dispiace
parecchio per mia
cugina, potrebbe avere molto di meglio.
Sentendosi
chiamata in causa inutilmente, Gwen
si passò una mano sul viso, valutando quale fosse
più opportuno
trucidare per primo e invocando la Divina Provvidenza
affinché Julie
si palesasse al più presto per portarsi via almeno uno di
quei due
grulli. Certo che anche Ben, ci fosse una volta in cui non
raccogliesse le sue frecciate! Lo
guardò perentoria allargando le braccia, con un'espressione
alla
“non
ci posso credere, dacci un taglio”,
ma ovviamente
lui non la considerò affatto, troppo preso dall'alterco con
la sua
ex-nemesi. Che, a dirla tutta, in certi momenti appariva assai poco
ex.
- Prego, Tennyson? Non
credo di aver capito bene.
- Hai capito benissimo
– Incrociò le braccia al petto e lo
fissò tracotante, prima di
affondare il coltello fino al manico - A parte il fatto che sei
talmente un fallimento che non si sa se e quando arriverai mai a
concludere qualcosa con lei, tu non la meriti.
Era la goccia che
faceva traboccare il vaso.
Gwen sapeva
perfettamente quanto Ben riuscisse a essere velenoso se
eccessivamente stuzzicato, ma quello era proprio un colpo basso. Per
un istante le parve perfino di percepire il rumore che la delicata
pazienza di Kevin, sottile come un filo di seta, aveva prodotto
rompendosi.
Trattenne il fiato,
indecisa se intromettersi e prendere in mano la situazione oppure
restare a guardare passivamente l'evolversi degli eventi. Non poteva
negare che quello scambio di battute taglienti avviato da Ben la
incuriosisse non poco. Mentre una parte di lei le stava urlando a
gran voce di starsene buona a osservare quale sarebbe stata la
reazione di Kevin, l'altra parte, quella razionale, le urlava ancor
più forte che l'unico contrattacco a cui avrebbe assistito
sarebbe
stato puramente di tipo fisico, e non di certo verbale. In altre
parole, se non voleva che arrivassero alle mani, sarebbe dovuta
intervenire.
Tuttavia, nonostante le
divergenze di opinioni, sembrava esistere fra di loro una sorta di
tacito accordo: in un attimo schizzarono in piedi e, senza dire una
parola, si diressero entrambi al parcheggio di Mr. Smoothies per dare
a quel confronto serrato, al riparo da occhi indiscreti, il
più
scontato degli epiloghi. Gwen li seguì a ruota, alzando gli
occhi al
cielo e interrogandosi sull'inutilità del genere maschile.
A grandi falcate
raggiunsero l'auto di Kevin e per un nanosecondo lei credette che
avesse intenzione di andarsene, nel qual caso avrebbe volentieri
levato le tende con lui. Vana, ingenua speranza.
- Ripeti un po' quello
che hai detto. - Il suo tono di voce era insolitamente calmo, di
quella stessa calma che precede la tempesta.
- Cosa, che sei un
fallito o che non meriti una come Gwen?
-
Ok ragazzi, basta così. Ne ho abbastanza delle vostre
diatribe da
maschi oltraggiati, vedete di farla finita, e subito. Oggi proprio
non è giornata.
E
non lo era davvero. La notte prima aveva dormito poco e male al
pensiero di ciò che l'aspettava a breve, ossia l'esame
pratico per
la patente. Non ne era sicura, ma le era parso di aver avuto perfino
un incubo in cui ad ogni incrocio, invece che dello stop canonico,
incoccava inesorabilmente in un segnale di "attenzione alle
antilopi": le mancava solo di assistere a quei due che, in un
crescendo rossiniano, litigavano come due figuranti in tribunale.
Non
si aspettava di certo che diventassero intimi amici, o che
cavalcassero insieme un unicorno sulla spiaggia al tramonto.
Però,
che diamine! I tempi della scuola materna erano passati da un pezzo,
era troppo chiedere che facessero almeno lo sforzo di fingere di
sopportarsi civilmente?
Ad
ogni modo sapeva che sarebbe stato fiato sprecato, perché
quella
volta ci stavano andando giù piuttosto pesanti con le
diffamazioni
reciproche, specie Ben. Difatti, neanche il tempo di finire l'ultima
frase che Kevin, con una mano sulla carrozzeria, aveva già
provveduto a metallizzarsi completamente nella tonalità di
verde
tamarro della sua Challenger. Ecco la ragione per cui aveva voluto
avvicinarsi alla macchina, altro che levare le tende! Gli mancavano
solo le strisce nere per un perfetto pendant
mimetico,
arguì
lei sospirando
rassegnata: benché non avesse alcuna voglia di intervenire,
decise
comunque di fare un ultimo tentativo per stroncare sul nascere la
carneficina. Raccogliendo tutta la propria pazienza si intromise fra
i due contendenti che, già contrapposti in pose plastiche,
la
squadrarono infastiditi come fosse un chewing-gum incollato alla
suola mentre, in tono da esecuzione sommaria, scandiva:
-
Ben, leva quella mano dall'Omnitrix. Kevin, sotterra l'ascia. Adesso
io e te ce ne andiamo a fare qualche guida, ok? Ho bisogno di
esercitarmi in vista dell'esame.
Quello
alzò un sopracciglio e protestò indignato che se
lo poteva pure
scordare, perchè mai e poi mai avrebbe messo a repentaglio
la salute
della propria preziosissima auto.
- Abbaia finché vuoi,
tanto finirai con lo scodinzolare come al solito - Gongolò
Ben, e si
congedò facendogli le condoglianze.
✪✪✪✪
Ebbene
sì, avete scoperto il mio vergognoso segreto,
occasionalmente seguo
Ben 10 =__=;
E'
che 'sti due sono troppo *fluffy*
insieme. C'è una UST così forte tra loro che non
potevo evitare di
scriverci su qualche scemocacchiata
just for fun.
Finora
ho visionato solo metà della seconda stagione di AF, pertanto non ho
idea se ciò che ho scritto sia più o meno in
linea con quello che
succederà effettivamente. Date a questa fanfic il tempo che
merita e
gioite, sarà composta da soli tre capitoli, quindi se non
altro almeno sarà
abbastanza breve xD