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Autore: DalamarF16    05/05/2010    4 recensioni
Spoiler 5x16 Cosa si prova quando la colonna portante di tutta una vita viene, all'improvviso a mancare? quando tutto ciò in cui credevi all'improvviso si rivela vano? Castiel lo sta scoprendo...a proprie spese e nel modo più duro
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ti ritrovi solo, seduto sula cima di una montagna poco distante da un paesino sperduto che a stento raggiunge il migliaio di abitanti.
Solo.
Lontano da tutto e tutti.
Per la prima volta nella tua lunghissima vita hai la consapevolezza di essere abbandonato al tuo destino.
Istintivamente, come hai sempre fatto, alzi il volto al cielo.
Stupido che non sei altro.
Inutile guardare il cielo; inutile pregare.
Il cielo e'vuoto.
L'hai cercato per molto tempo, in lungo e in largo, correndo svariate volte il rischio di venire scoperto e ucciso dai tuoi stessi fratelli. E tutto per niente.
Tuo padre.
Colui che ti ha creato, donato la vita, per ben due volte. Colui che ha fatto di te cio' che sei adesso, nel bene e nel male. Colui in cui hai sempre creduto ciecamente, anche quando il mondo stesso sembrava caderti addosso; colui a cui ti sei appoggiato, rivolgendogli le tue preghiere quando, confuso e spaventato, non sapevi piu' nemmeno cosa fosse giusto e cosa sbagliato.
Tuo padre se ne e' andato pare non voler sapere piu' nulla delle sue creature. Ha salvato te e i tuoi amici, e ora e' tutto sulle vostre spalle, che lo vogliate o meno.
Abbassi lo sguardo sulle tue mani, strette a pugno. Il vento ti scompiglia i capelli, la cravatta che svolazza di qua e di la', ancorata a te da quel semplice nodo.
Pensi al tuo tramite, Jimmy, a tutto quello che gli hai fatto passare, costringendolo a sofferenze e rinunce che tu stesso forse non avresti mai accettato.
E non e' servito a niente.
Stringi piu' forte il pugno per la rabbia e la delusione; le senti montarti dentro al petto con la forza di un uragano, cosi' potenti da farti star male, il cuore che sembra non riuscire a contenerle e volerti scoppiare nel petto.
L'aria gelida della notte ti colpisce il viso, facendoti lacrimare gli occhi, e, mentre le unghie ti penetrano nelle carni, un rivolo di sangue comincia a scendere dalla mano ferita, scopri che piangere ti aiuta.
E allora ti lasci andare. Riversi rabbia e dolore in un fiume di lacrime; la morsa che ti attanaglia il petto si allenta, almeno un po'.
Una folata piu' forte delle altre ti fa riprendere il controllo, ma sei ancora solo.
Il cellulare che hai comprato pochi mesi fa suona nella tasca del tuo impermeabile chiaro. Sai chi e' anche senza controllare il nome sul display, ma comunque non rispondi.

Controlli la segreteria. Un messaggio.
Premi il pulsante di ascolto, la voce familiare di Dean Winchester ti risuona nell'orecchio.
-Castiel- e' incerto, quasi tremante -So che non sono esattamente la persona adatta ma...so come ti senti. Credimi. Ci sono passato anch'io- pausa, un sospiro, poi riprende -Ad ogni modo. Abbiamo passato tutti una bellissima giornata di merda, lo so, ma vorrei vederti di persona. Ti mando un sms. Vieni quando vuoi. Ti aspettero'-
Fine messaggio.
La voce impersonale del gestore telefonico ti informa di non avere altri messaggi vocali.

Resti li', con il telefono in mano, una busta lampeggiante sullo schermo.
Alla fine leggi l'sms.
Un'ultima esitazione, poi pensi che Dean potrebbe aver bisogno di te, dopo i ricordi di Sam visti in paradiso.
Spieghi le ali e sei li'.

Sei in un parco pubblico, uno dei piu' grandi dello stato.
Vedi il tuo amico steso su una panchina. Ti avvicini fino a essergli a mezzo metro di distanza. Resti immobile e aspetti, come sempre, che lui si accorga di te.
Alla fine apre gli occhi. Ti guarda. Si mette seduto, lasciandoti spazio. Tu resti comunque in piedi.
-Stai bene?- ti chiede; non hai voglia di rispondere.
-Che c'e'?- dici -Hai detto di volermi vedere-
-Eri sconvolto. Non volevo lasciarti solo-
-Che altro mi resta, Dean?- quasi gridi, finalmente, il tuo sfogo -Io ho sempre creduto in Lui. Ogni volta che non sapevo cosa fare, chiedevo la sua guida, e lui non me l'ha mai negata. E ora? Cosa faro'? Potevo sopportare di non avere piu' dei fratelli, ma non posso vivere con la consapevolezza che anche nostro padre mi ha rinnegato-
Il pugno di Dean ti colpisce cosi' in fretta e cosi'; inaspettato che questa volta le tue difese angeliche non ti proteggono.
Cadi a terra, una mano al volto dove sei stato colpito. Dean ti afferra per il bavero, spingendoti contro il muro. Lo guardi, smarrito e confuso.
-Cass- ti dice allentando appena la presa su di te -ora basta- la sua voce è sommessa, quasi dolce, e capisci che i suoi gesti servivano solo a scuoterti. -Sei in gamba, hai avuto una brutta botta oggi, lo so, credimi. Lo so. Non sei stato l'unico. Forse per me e' piu' facile, non ho la tua fede. Ma credimi. Ogni volta che hai preso una decisione, non e' stato Lui. Sei stato tu e soltanto tu. Lui non c'entra-
Sospiri. Comunque Dean sembra non afferrare il punto.
-Sono solo, Dean. Se non posso piu' credere in lui, sperare in lui, che altro mi resta?-
Ti lascia andare. Resti appoggiato a quel muro, l'unica cosa che ti sembra straordinariamente solida e reale. Lui e' di fronte a te. Alza le spalle
-Non saro' un angelo. Sono un cazzone e non saro' mai alla Sua altezza, lo so. Non sono quello che vorresti e sicuramente sono una ben magra consolazione- risponde -ma sei mio amico e su di me potrai sempre contare. Voglio solo che tu lo sappia-
Senti la stretta al cuore sciogliersi, questa volta definitivamente, come d'incanto. Riprendi a respirare. Perfino quella notte uggiosa e fredda ti sembra migliore di quando sei comparso in quel parco.
Restituisci il pugno. Ora e' Dean a trovarsi con il culo a terra. Ti guarda. L'ombra di un sorriso ti compare sul volto.
Gli porgi la mano e lo aiuti a rialzarsi.
-Ora siamo pari- dici.

   
 
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