Ciao a tutti! Rieccomi con una nuova fan fiction! Questa
volta mi sono fatta furba e l’ ho scritta tutta prima di iniziare a
pubblicarla, così non dovrete aspettare mesi prima di poter leggere il finale!
(Sì, lo so, non ve ne frega niente di questo!)
Beh, allora vi lascio leggere tranquilli! I capitoli, a
meno che non decida di cambiare qualcosa prima di inserirli, sono in tutto 5.
Ho cercato di renderla un po’ comica, spero solo di esserci riuscita dato che
non ho un gran senso dell’umorismo!
Ora
vado, perché se non mi decido a inserire questa storia sono sicura che
ricomincerò a leggerla e continuerò a sistemare e non sistemare, cambiare e non
cambiare, essere e non essere… eh, sono fatta così, che ci volete fare?
A presto allora! Spero solo che la storia vi piaccia e non vi annoi!
Ok, ora vado davvero… mi avrete già mandata a quel paese almeno una decina di volte nel giro di… poche righe… a presto!
C.C.C. Come Cavolo
torneranno a Casa?
Capitolo 1 ~ Incontri del… terzo tipo
Erano anni che la ragazza
non festeggiava più il carnevale. Non le era mai piaciuto il caos che dilagava
per il paese in quei giorni di puro divertimento, lei la pensava così.
Stava camminando per le
vie del piccolo paese di mare, mentre un gruppetto di bambini si rincorreva
lanciandosi coriandoli e stelle filanti.
« Ti ho preso! »
« Non è valido! »
« Sì invece! »
« No, mi hai tirato per la
maglietta! »
« Ma a carnevale ogni
scherzo vale! »
Nell’impeto della corsa i
bambini, passandole di fianco, lanciarono una manciata di coriandoli che la
colpì in pieno viso, e le si infilarono tra i capelli.
« Stupida maledettissima
festa! » imprecò lei mentre i bambini se la svignavano « Che cosa ci trova la
gente di tanto divertente nel riempirsi la testa di coriandoli! »
Stava ancora cercando di
liberarsi i capelli dai coriandoli, quando arrivò nella piazza principale del
paese e qui, una vocina lontana, le suggerì di darsela a gambe il prima
possibile: era il caos più totale!
Bambini, ragazzi e persino
adulti, indossavano costumi di ogni foggia e stile, si rincorrevano, urlavano,
ridevano sguaiatamente, si tiravano coriandoli, stelle filanti e schiuma, e
tutto questo li faceva ridere ancora di più, mentre qualcuno si avvicinava di
soppiatto alla prima persona che gli capitava a tiro per uno scherzo a
tradimento.
Al centro della piazza,
invece, torreggiavano vari carri uno più colorato dell’altro. Ce n’erano tre,
in particolare, che attirarono l’attenzione della ragazza: uno rappresentava un
enorme veliero fantasma, il secondo una gigantesca torta al cioccolato e
l’ultimo un giardino fantastico pieno di strani animali.
Quale funzionalità
avessero dei carri del genere se l’era sempre chiesto, ma una risposta non
l’aveva mai trovata.
Girò su sé stessa e fece per
andarsene, quando la sua attenzione fu attirata da un uomo che le dava la
schiena: indossava un costume da pirata, si dondolava sulle gambe e si guardava
attorno con aria sorpresa. Era un po’ distante dalla folla e sembrava davvero
confuso.
Stette ferma a guardarlo
ancora per alcuni istanti, ma nel momento in cui un gruppetto di ragazzini,
impegnati a tirarsi coriandoli, le arrivò troppo vicino per i suoi gusti, Lucia
si voltò e fece per andarsene, quando sentì qualcuno dietro di lei che la
chiamava:
« Signorina! » non ci fece
caso. Impossibile che ce l’avessero con lei e, se anche fosse stato così, di
sicuro si trattava di qualcuno che voleva farle qualche stupidissimo scherzo.
« Signorina… » ancora. Non
si voltò, ma si sentì afferrare per un braccio.
« Se avete intenzione di
farmi qualche stupido scherzo vi avverto che… » girandosi verso la persona che
l’aveva fermata, rimase allibita nel ritrovarsi di fronte una perfetta
imitazione di uno dei suoi più grandi miti: Jack Sparrow!
« Signorina mi scusi… Volevo
solo sapere in che paese mi trovo! »
« Co-come? » fece lei
sorpresa.
« Sa, stavo girando per
Tortuga fino a un attimo fa e poi, non so come, mi sono ritrovato in questo
posto… »
Lucia rimase di sasso di
fronte a quella affermazione.
« Va bene, bello scherzo e
soprattutto bel costume, non c’è che dire! Siete davvero molto simile a Capitan
Sparrow, ma ora se non vi spiace dovrei andare… »
« Molto simile a Capitan
Sparrow? Ma io sono Capitan Jack Sparrow! » fece lui di rimando « Ma tu puoi
chiamarmi semplicemente Jack… » aggiunse ammiccando come solo lui sa fare.
Lucia rimase un po’
perplessa, poi si riscosse.
« Ma tornate a passeggiare
per Tortuga che è meglio per tutti! » gli rispose ridendo.
« Lo farei volentieri… se
sapessi dove sono finito e come tornare indietro… E comunque il vostro modo di
fare mi offende! Nessuna ha mai osato trattare in questo modo Capitan Jack
Sparrow! »
Lei rise nuovamente:
« Avanti, non ditemi che
vi credete veramente Jack… Già siamo a carnevale… ci mancava solo il matto… »
« Chi mi ha chiamato? »
urlò una voce poco lontana da lì.
Lucia, e quello che
affermava di essere Jack Sparrow in persona, si voltarono e, da dietro un
angolo, ecco comparire un tipo strambo che indossava calzoni alla caviglia, una
giacca blu e un enorme cappello sulla testa da cui spuntavano dei capelli
arancioni.
« Ma che bello! Il
Cappellaio Matto! Chi siete, un gruppo di cosplayers che si traveste come i
personaggi interpretati da Johnny Depp? »
Il Capitano e il
Cappellaio si squadrarono a vicenda, poi guardarono Lucia come se fosse una
pazza.
« Scusate se interrompo il
vostro discorso, volevo solo sapere se potete indicarmi la strada per il
Vecchio Mulino… temo di essermi perso eheheh! » rise come solo il Cappellaio
sapeva fare.
« Eccone un altro! »
commentò Lucia ridendo « Ho capito, vi siete calati perfettamente nei vostri
ruoli, ora se non vi spiace io andrei… »
« Calati perfettamente nei
ruoli? » fece il Cappellaio.
« È da quando mi sono
ritrovato qui e le ho chiesto informazioni che dice cose strane… Dice che mi
credo Capitan Sparrow, ma io sono Capitan Sparrow! » bisbigliò Jack all’altro.
« Siamo incappati in una
matta? » esclamò il Cappellaio ridendo.
« Ma senti da che pulpito
arriva la predica! » sbottò Lucia visibilmente offesa.
« Oh, non era mia intenzione
offenderti! Anzi, dovresti prenderlo come un complimento! »
Lucia squadrò il
Cappellaio e Jack, mentre loro la guardavano a metà tra il divertito e il
preoccupato.
« Avanti! » esordì quindi
lei « Provatemi che siete il vero Jack Sparrow e il vero Cappellaio Matto! »
« Non vedo perché dovremmo
provartelo… Non so chi sia lui » disse Jack indicando il Cappellaio « Ma sono
certo di sapere chi sono io, e ti posso assicurare di essere il grande Capitan Jack
Sparrow! E ho urgente bisogno di tornare alla mia nave! »
« Certo, mio grande
Capitano… » fece lei ridendo « Ma di fronte a un’affermazione del genere non
posso fidarmi sulla parola… »
Lui la guardò male e non
rispose, mettendo il broncio.
« Avanti, se quello che
vuole è una prova diamogliela, non ti pare? » disse il più accomodante
Cappellaio.
“ Caspita! ” pensava
intanto Lucia “ Certo che ci assomigliano proprio però… ”
« AAAAAAAAAH!!! » il suo
pensiero fu interrotto da un urlo che sembrava arrivare dal cielo.
I tre alzarono la testa
spaventati e qualche secondo dopo Jack si ritrovò a terra, schiacciato dal
dolce peso di quella persona che gli era letteralmente piovuta addosso.
Il Cappellaio scoppiò a
ridere come un… matto! E Lucia non fu da meno.
« Per tutti i tesori in
fondo al mare! Che cosa è successo? » sbraitò arrabbiato Jack.
« NO! Non ci posso
credere! Tu sei… Willy Wonka! » urlò agitata Lucia che, nonostante la
situazione strana, ci stava prendendo gusto. In fondo, le tre persone
mascherate che aveva di fronte, assomigliavano paurosamente ai personaggi che
lei adorava…
« Esatto! » le rispose un
perplesso Willy Wonka mentre si alzava da terra e si spolverava l’abito.
« Willy che? » farfugliò
Jack ancora arrabbiato mente il Cappellaio lo aiutava a rialzarsi.
Quest’ultimo, raccolse il
tricorno che il pirata aveva perso nella caduta e prese ad esaminarlo:
« Che cappello strano…
Eheheh! »
« Pensa un po’ al tuo
cappello! » sbottò un sempre più arrabbiato Jack strappando di mano il tricorno
al Cappellaio e rimettendoselo in testa.
« Lui ha di sicuro un
cappello più conforme alla mia idea di cappello! » commentò nuovamente l’altro
indicando il cappello di Willy Wonka.
« Già, effettivamente
avete tutti dei travestimenti spettacolari! Dire quasi che sono veri, se non
fosse una cosa impossibile! » commentò Lucia divertita.
« Cosa vuoi dire, che io
non sono vero? » fece Willy Wonka mentre scrutava il paese e la gente che
festeggiava il carnevale con aria perplessa « Potreste spiegarmi dove sono e
cos’è successo? E… chi siete voi? »
« Finalmente un altro che
la pensa come noi! » esclamò Jack « Non ti conosco e non so chi tu sia, ma ti
prego, cerca di convincerla che siamo veri! »
« Ma io credo che voi
siete veri! Quello che non credo è che voi siate realmente Jack Sparrow, il
Cappellaio Matto e Willy Wonka! »
Willy guardò la ragazza
sorpreso:
« E chi dovrei essere
scusa? »
« Qualcuno che indossa il
travestimento di Willy Wonka? » fece lei come se fosse la cosa più scontata di
questo mondo e, in effetti, lo era…
« E come ti spieghi il
fatto che io sia piovuto giù dal cielo per finire in questo strano posto? »
« Ti sarà bastato buttarti
giù dal balcone del primo piano… » ipotizzò lei indicando il balcone che si
trovava sopra le loro teste.
« Ma io dico… come si fa a
essere così diffidenti! » esclamò esasperato Jack.
« Aspetta! » se ne uscì
quindi il Cappellaio « Voleva una prova no? Allora, cosa possiamo fare per
convincerti che siamo proprio noi? »
Jack incrociò le braccia,
serio, e si mise a fissare la ragazza, il Cappellaio la squadrò con quel suo
sorriso sghembo disegnato sul volto e Willy Wonka, che era l’ultimo arrivato e
ci stava capendo meno di tutti, guardò Lucia come a pregarla di spiegargli in
che situazione del cavolo si fosse appena cacciato.
« Bene! Vediamo un po’… »
Lucia iniziò a pensare con aria divertita, era certa che qualunque cosa gli
avesse domandato, beh, avrebbe comunque avuto ragione lei.
« Allora, iniziamo con te
Jack! Mostrami la tua bussola che non punta al nord! »
« Come… come fai a sapere
della mia bussola? » esclamò lui spalancando gli occhi.
Strano, se non fosse stata
una cosa assurda Lucia avrebbe detto che quell’uomo vestito da Jack Sparrow non
stesse recitando.
« Ma come, tutti qui sanno
della tua bussola! »
« Tutti chi? » chiese ancora
lui.
« Tutti quelli che hanno
visto la saga dei “Pirati dei Caraibi”! »
« Visto che cosa? »
« Il tuo film Jack! »
« Film? Che cos’è? »
Lucia lo guardò
infastidita, iniziava ad averne basta di sentirsi presa in giro e non sapeva
cosa la trattenesse lì, in fondo avrebbe potuto andarsene, ma quei tre
assomigliavano troppo ai personaggi dei film…
« Senti… o mi fai vedere
quella bussola o me ne vado e poi voglio vedere chi vi darà retta! »
Sospettoso e diffidente
nel mostrare la sua preziosa bussola, Jack squadrò prima tutti i presenti poi,
resosi conto che non aveva alternativa se voleva che la ragazza gli credesse e
lo aiutasse a tornare alla sua Perla Nera, sganciò la bussola dalla cintura, la
aprì e la mostrò a Lucia e agli altri due.
« In effetti, non punta al
nord! Che cosa buffa e senza senso! Eheheh! » commentò il Cappellaio.
« Ci vuole poco a
manomettere una bussola per non farla funzionare! Primo punto per me! » disse
la ragazza con un sorriso a trentadue denti dipinto sul volto.
« Vi prego, pensateci voi
perché io questa non la reggo più! » sbuffò Jack visibilmente offeso dando le
spalle a tutti.
Il Cappellaio e Willy
Wonka la guardarono in attesa.
« Ok, allora tu Willy…
Posso chiamarti solo Willy vero? » lui annuì sempre più perplesso « Bene, avrai
di sicuro con te qualcuno dei tuoi dolci strani! Dimostrami cosa può fare! »
Willy si frugò nelle
tasche e ne estrasse un cioccolatino:
« Cioccolatino
Caramellino! » spiegò « Chiunque lo assaggi acquista la consistenza di una
caramella! » lo porse a Lucia.
« Mi spiace, non accetto
caramelle dagli sconosciuti, ma puoi sempre farla assaggiare a lui! » esclamò
indicando Jack che stava ancora dando le spalle a tutti e osservava i bambini
che si rincorrevano lanciandosi coriandoli.
Willy gli si avvicinò e
porgendogli il cioccolatino domandò:
« Vuoi? »
« Oh, grazie! Iniziavo
proprio ad avere una certa fame! » fece il pirata che, a quanto pareva, non
aveva ascoltato nulla di ciò che aveva detto Willy Wonka un attimo prima.
Jack si mise a masticare
il cioccolatino e piano, piano il suo corpo divenne lucido e gommoso come una
caramella.
« Ma cosa cavolo… » fece
solo in tempo a commentare Jack, prima di afflosciarsi a terra, incapace di
stare in piedi.
Lucia e il Cappellaio
scoppiarono a ridere e per poco non si rotolarono a terra.
« Traditori! Mi state
prendendo in giro tutti quanti! Ma io ho fretta di tornare alla Perla Nera! Ho
una nave da mandare avanti, io! Cosa credete? Ora me ne vado e cerco qualcun
altro che mi possa aiutare! » fece per alzarsi ma non ci riuscì.
« Certo… e chi credi sia
disposto a darti retta come sto facendo io? » disse Lucia tra le risate.
Poi lo aiutò a rialzarsi e
lo fece appoggiare al muro della casa lì vicino.
« Tranquillo, tra poco l’effetto
passerà! » lo rassicurò Willy, poi domandò a Lucia « Allora, cosa pensi della
mia dimostrazione? »
« Beh, devo dire che mi
hai lasciata sbalordita… » fu costretta ad ammettere lei « Potrebbe sempre
trattarsi di un trucco da prestigiatore però… »
« Trucco da prestigiatore?
Sarò anche il mago del cioccolato, ma le conseguenze che danno i miei dolci non
sono frutto di giochi di prestigio! » Willy era a dir poco indignato.
« Ora tocca a me! » fece
il Cappellaio Matto.
« Bene, a te so già cosa
chiedere! Mi piacerebbe tanto vederti esibire nella tua famosa deliranza! »
« Solitamente la riservo
per i momenti più importanti. Ma in fondo, se non è importante questo! »
Il Cappellaio si scostò di
qualche passo dagli altri tre e iniziò a ballare.
Inizialmente tutto andò
liscio e Lucia credeva già di aver guadagnato l’ennesimo punto a suo favore, ma
improvvisamente il Cappellaio iniziò a roteare il corpo, la testa, le braccia e
le gambe di
360°, scatenandosi nella
sua deliranza e lasciando Jack e Willy a bocca aperta, per non parlare della
ragazza, che si vedeva in questo modo sconfitta.
« Allora? Cosa ne pensi?
Ti è piaciuta? » domandò il Cappellaio quando si fermò.
« Sìììì! E questo punto a
quanto pare va a nostro favore! » esultò Jack, notando la faccia della ragazza.
Il pirata, per la felicità, iniziò ad agitarsi, dimenticandosi della sua
attuale situazione come dire… alquanto caramellosa, e cadde nuovamente a terra
maledicendo tutti i velieri fantasma che si aggiravano per i vari mari del
mondo.
Il Cappellaio corse ad
aiutarlo e lo riappoggiò al muro.
« Quando cavolo finisce
l’effetto di quella cosa che mi hai fatto trangugiare?! »
« Quella cosa ha un nome
ed è una delle mie ultime invenzioni! » spiegò Willy Wonka sempre più irritato,
dando le spalle a Jack.
« Non ti ho chiesto
questo, volevo sapere quando finisce l’effetto! »
« Tra poco! Ti ho detto
tra poco! »
« Voi… voi… loro… »
farfugliava intanto la ragazza con gli occhi fuori dalle orbite.
« La volete smettere voi
due? » urlò il Cappellaio a Jack e Willy mentre pensava a un modo per rianimare
la ragazza. Fortunatamente il caos provocato dai bambini che giocavano in
piazza copriva le voci dei quattro « Venite ad aiutarmi! Ho paura che non si
senta molto bene! »
« No che non la smetto! Ti
assicuro che non è una bella sensazione essere gommoso e senza spina dorsale! »
reclamò ancora Jack.
« Ti ho detto che tra poco
l’effetto scomparirà! » Willy non sapeva più cosa fare, era disperato, in pochi
erano riusciti ad irritarlo così tanto.
« Sentito Jack? Tra poco l’effetto
finirà! Ora aiutatemi… credo che sia svenuta! »
A quel punto gli altri due
si voltarono verso il Cappellaio che, col suo cappello, cercava di fare aria
alla ragazza che stava con gli occhi spalancati e balbettava:
« Pirati… Cioccolatai…
Cappellai… N-non è possibile! »
« Mannaggia! » esclamò
Jack « E ora cosa si fa? »
« Potrei darle una delle
mie Caramelle Energizzanti… peccato che non le abbia portate dietro! »
« E meno male! »
« Cosa c’è pirata,
qualcosa contro le mie creazioni? »
« Vedi un po’ tu… Guarda
come sono conciato! »
« Cappellaio… Jack… Willy… Johnny!
»
« Ci mancava solo che le
venissero le allucinazioni! Qui non c’è nessun Johnny! » esclamò Willy.
« Lascia fare a me! »
disse Jack avvicinandosi alla ragazza.
Il Cappellaio e Willy si guardarono
scettici.
« Ragazza! Ehi? » la
chiamò agitandole la mano davanti al viso, niente, non rispondeva, lo fissava
con gli occhi spalancati e lo sguardo assente.
« Hai bisogno di aiuto? »
si azzardò a chiedere il Cappellaio.
« Assolutamente no, Jack Sparrow
sa esattamente cosa fare in questo genere di… »
« AAAAAAAAAAAAH! NON è
POSSIBILE! SIETE PROPRIO VOI! » la ragazza tornò presente, e iniziò ad urlare.
« Benissimo, genio! E ora
cosa proponi di fare? » domandò Willy a Jack mentre si tappava le orecchie.
« Tappatele la bocca! »
urlò il pirata.
« Tagliatele la testa! »
intervenne il Cappellaio.
Gli altri due lo
guardarono malissimo.
« Scherzavo, eheheh! »
Intanto, la ragazza aveva
smesso di urlare e li fissava come se si trovasse di fronte tre alieni.
« Oh, bene! Ti sei
calmata! »
« No Jack! Non sono calma,
non lo sono per niente! » urlò ancora lei « Come puoi pretendere che io sia
calma dopo aver scoperto che voi siete… siete… »
« Beh, ma cosa c’è di
strano nel fatto che noi siamo quelli che siamo? » domandò Willy.
« Non mi pare che noi
abbiamo chiesto a te di essere ciò che non sei! » si intromise il Cappellaio
ridendo, guadagnandosi un’ulteriore occhiataccia da parte degli altri due.
« Sentite, magari per voi
che siete abituati a combattere contro velieri fantasma, teletrasportare
cioccolata via TV e parlare con un coniglio bianco che porta con sé un orologio
da taschino, è anche normale, come dire… passare in altri mondi attraverso
varchi o cose così… Ma per me non è normale! NO! È una cosa impensabile,
impossibile! Nemmeno ho mai pensato che voi potevate esistere veramente! Non è
possibile! »
Il Cappellaio fece per
aprire la bocca, ma Lucia lo bloccò:
« E non dirmi che una cosa
è impossibile solo se pensi che lo sia, perché questa volta non funziona! Non
nel mio mondo almeno. »
Rimasero in silenzio per
alcuni secondi, poi Lucia esclamò, esasperata e sconvolta da ciò che stava
accadendo:
« Ora spiegatemi cos’è
successo, prima che cambi idea e decida che la vostra storia sia solo una
cavolata! »
« Te l’ ho detto, stavo
passeggiando per Tortuga e improvvisamente mi sono trovato qui! Ma la bottiglia
di rum che stavo bevendo è rimasta là! È questo che mi fa più rabbia! » fece
Jack offeso.
« Io stavo per assaggiare
una mia nuova creazione al cioccolato, un Umpa Lumpa… »
« Umpa Lumpa? Cos’è, un
nuovo tipo di animale? Eheheh! Mi piacerebbe proprio vederlo questo Umpa Lumpa.
»
« Non sono animali,
Cappellaio! Sono i suoi dipendenti… » spiegò Lucia, poi fece cenno a Willy di
continuare.
« Un Umpa Lumpa l’aveva
già testato e non aveva dato effetti collaterali, ma quando stavo per iniziare
a mangiarlo… sono comparso lassù e… caduto. »
« Me ne sono accorto… »
commentò Jack guardandolo male.
« E tu? » domandò poi la
ragazza al Cappellaio.
« Io avevo appena trovato una
tana di coniglio, probabilmente era la tana del Bianconiglio in persona.
Eheheh! Stavo cercando di arrampicarmi su per la tana… »
« Vorrai dire che stavi
cercando di SCENDERE giù per la tana. » lo interruppe Willy.
« Oh no, da dove vengo io
si sale nella tana di un coniglio, perché è scavata verso l’alto! Eheheh! Verso
il Mondo di Sopra! » spiegò il Cappellaio.
Jack e Willy lo
squadrarono con sospetto.
« Non preoccupatevi, è
normale dato che si parla del Paese delle Meraviglie. » spiegò la ragazza « Quindi,
cos’è successo mentre salivi nella tana del coniglio? »
Gli altri due continuavano
a non capire, ma decisero che in questo caso fosse meglio rimanere
nell’ignoranza e non domandarono più nulla.
« Ad un tratto ho smesso
di arrampicarmi e sono stato come risucchiato verso l’alto. Poi mi sono
ritrovato qui. »
« Credo che diventerò
matta. » fece Lucia massaggiandosi le tempie, poi alzò gli occhi verso quei tre
che la guardavano in silenzio, in attesa che gli desse una soluzione e li
aiutasse a tornare indietro.
« Sempre se non lo sono
già… » mormorò.
« Nel caso non ci sarebbe
nulla di male! Eheheh! » la rassicurò ridacchiando il Cappellaio Matto.
« Grazie per
l’incoraggiamento… ma faccio ancora fatica a credere a ciò che mi dite. »
« Muoviti! Dammi un altro
dolce pazzo così magari questa volta mi trasformo in qualcosa di strano e ci
crede! » sbottò Jack agitandosi. Per l’ennesima volta si dimenticò che era
ancora in formato caramella e si ritrovò con la faccia a terra.
« I miei non sono dolci
pazzi! Un po’ di rispetto per favore! » reclamò Willy.
Jack riuscì a rialzarsi da
solo, finalmente l’effetto del Cioccolatino Caramellino era finito. Scrollò la
testa e si massaggiò il naso, che aveva sbattuto in pieno sulla strada.
« Che bello rivederti in
versione pirata! » lo prese in giro lei. Lui la guardò male e non rispose.
« Dunque cosa proponi? Ho
fretta di tornare nella mia fabbrica a testare il cioccolato! »
« E io ho fretta di
tornare dalla mia bottiglia di rum! »
« Ma non avevi una barca
cui badare tu? » gli chiese Lucia guardandolo male.
« Anche! Ma per badare
meglio alla Perla Nera ho bisogno del sostegno del rum! »
La ragazza rispose con una
smorfia.
« Io proporrei di
appenderci a testa in giù ad un albero! » disse il Cappellaio.
« E con quale scopo scusa?
» si informò Willy Wonka.
« Beh, se le idee non ti
vengono osservando la realtà a testa in su, può darsi che ti vengano se la
osservi a testa in giù! Ti dà una prospettiva del mondo completamente diversa!
Eheheh! »
« Carina come idea! La
terrò in considerazione! » commentò Lucia.
« Non dirai sul serio? Ti
fidi di un Cappellaio… Matto, appunto? » protestò Willy.
« Dato che non ci vengono
altre idee… non vedo perché non possiamo provare anche questa! »
Detto fatto. Qualche
minuto dopo, dato che convincere Jack e Willy si era rivelato alquanto duro, i
quattro erano appoggiati con la schiena al muro di una casa, la testa per terra
e i piedi in aria.
« Ti assicuro che se
questo non ci aiuta, appena sarò di nuovo coi piedi per terra li userò per
tirarti tanti di quei calci! » fece Jack.
« Zitto e pensa! » lo
riprese il Cappellaio.
« A me non viene in mente
niente. » protestò Willy.
« E io inizio ad avere mal
di testa. » rincarò Jack.
« Perché sei con la testa sull’asfalto
o perché stai spremendo le meningi come non hai mai fatto in tutta la tua vita?
» lo prese in giro Lucia.
« Se non sbaglio non ci
hai ancora detto come ti chiami… »
« Lucia. »
« Benissimo, Lucia… di
donne impertinenti come te, in tutta la mia carriera di pirata, ne ho
conosciute davvero poche… forse solo una, una certa Elisabeth, e non mi ha
portato altro che guai! Spero che tu come minimo riesca a trovare il modo per…
»
« CI SONO! » urlò lei
facendoli sobbalzare.
STONK!!!
« La prossima volta potresti
urlare un po’ più sottovoce? » protestò Willy, che si era ritrovato lungo e
tirato a terra per lo spavento che gli aveva fatto prendere la ragazza.
« Abbiamo avuto la
soluzione sotto il naso fin da subito! Jack, la tua bussola! »
Lui girò a fatica la testa
verso di lei:
« La mia bussola cosa? »
« La tua bussola punta
verso ciò che desidera la persona che la usa! Basterà che ognuno di voi la
tenga in mano e desideri di trovare il modo per tornare a casa, così può darsi
che ci indicherà un luogo o un oggetto che vi permetterà di tornare nei vostri
mondi! »
« L’avevo detto io che a
volte guardare il mondo da sotto in su aiuta! Eheheh! »
« Perfetto, ma ora… Non
pensate che sia meglio se torniamo a guardare il mondo nel verso giusto? »
propose il pirata.
Così, tutti tornarono coi
piedi per terra.
« Mi auguro che la tua
idea funzioni! »
« Ne hai di migliori
Willy? »
L’uomo non rispose.
« Bene, diamo inizio alla
missione “C.C.C. Come Cavolo torneranno a Casa?” » esclamò Lucia entusiasta.
Jack la guardò spalancando
gli occhi:
« C. C. che? »
« “C.C.C.”, che sta per: Come
Cavolo (torneranno a) Casa? » spiegò
Willy con aria saccente.
« Ti sbagli! » lo riprese
Lucia « C.C.C. sta per: Cappellaio, Capitano e Cioccolataio! »
« Cappellaio, Capitano e
Cioccolataio? » Jack e Willy erano perplessi.
« O Capitano, Cioccolataio
e Cappellaio se preferite! » fece lei.
« O Cioccolataio,
Cappellaio e Capitano! » aggiunse il Cappellaio.
« O Capitano, Cappellaio e
C… »
« Sì, sì, abbiamo capito… » anche se la faccia
di Willy diceva il contrario.
« Eheheh! È matta al punto
giusto! »
« Va beh, facciamo che
adesso iniziamo la nostra ricerca, ok? » fece Willy per tagliare corto.
« Andata! Jack, la
bussola! Jack? JACK! » Lucia urlò, rendendosi conto che il pirata stava correndo
verso i carri di carnevale che si trovavano in piazza. Si mise a corrergli
dietro e Willy e il Cappellaio furono subito al suo seguito.
Jack era però troppo
veloce e, prima che riuscissero a raggiungerlo, saltò sul carro che
rappresentava il veliero fantasma. Si avvicinò al timone, sotto lo sguardo
stupito dei presenti che osservavano la scena, e lo afferrò, cercando di farlo
ruotare.
Gli altri tre lo
raggiunsero e salirono a loro volta sul carro.
« Si può sapere cosa stai
combinando? » bisbigliò acida Lucia.
« Sento il mare! Qui
vicino c’è il mare, prenderò questa barca e cercherò di tornare a Tortuga per
recuperare la Perla Nera! »
Afferrò ancora più
saldamente il timone e cercò di girarlo, ma non aveva fatto i conti con la
cartapesta con cui era costruita la nave, e per poco non gli rimase tra le
mani.
« Questa barca non va da
nessuna parte! In mare resisterebbe meno di cinque minuti e non la puoi
governare: è di cartapesta. Scendi e mettiamo in atto il piano che ho pensato,
sbrigati! »
Tra i presenti intanto
c’era chi aveva iniziato a bisbigliare, non capendo cosa ci facessero quei
quattro sul carro.
« Ma quello è vestito come
Jack Sparrow! » esclamò eccitato un bambino.
« Sì, è vestito come Jack
e ci assomiglia tantissimo! » fece un altro.
« E quelli sono Willy
Wonka e il Cappellaio Matto! »
I bambini urlavano
contenti nel vedere gli eroi delle loro storie preferite su quel carro (anche
se, Jack a parte, gli altri tre sul veliero fantasma centravano come i cavoli a
merenda!)
« Ehi Willy, là c’è un
carro fatto a torta, il tuo posto è quello! » gli urlò un bambino agitato.
Willy guardò Lucia.
« Non possiamo perdere
tempo! » le bisbigliò.
« Ma non possiamo nemmeno
deludere tutti questi bambini! » gli rispose lei « Facciamo così, fate un giro
sui carri e io vi aiuto a tornare a casa vostra, altrimenti me ne vado e
dovrete trovare qualcun altro che creda alla vostra strana storia e vi aiuti! »
« Strana? La nostra storia
non è strana! » reclamò Willy.
« No, ha solo
dell’impossibile! »
« Solo se pensi che lo
sia! » la rimbeccò il Cappellaio col suo sorriso sghembo.
« Ok, va bene… allora lo
fate questo giro? »
I tre la guardarono
scettici.
« Tanto la soluzione al
nostro problema ce l’ hai già data, no? Basterà usare la mia… BUSSOLA?! DOV’É
LA MIA BUSSOLA?? » urlò Jack toccando la cintura a cui era assicurata.
Lucia alzò la mano con cui
stringeva la bussola.
« Come vedi non sono così
sprovveduta! »
Il pirata la osservò con
la bocca aperta e gli occhi spalancati, incapace di parlare.
« Ok, e sia… facciamo
questo giro. » si arrese Willy Wonka mentre il Cappellaio Matto rideva a
crepapelle.
« Grazie! Siete
fantastici! Ma mi raccomando, non fate nulla che possa far capire che siete i
veri personaggi! Quindi niente pazzie! »
« Cosa intendi quando dici
niente pazzie? » le domandò il Cappellaio.
« Niente deliranza,
caramelle strane e cose del genere! » puntualizzò lei.
« Ma così non c’è gusto! »
fece Willy con un sorriso furbo mentre scendeva dal carro di Jack.
Quindi, ognuno prese posto
sul carro che i bambini gli indicavano: Jack rimase su quello a forma di
veliero fantasma, Willy salì su quello con la torta al cioccolato gigante e il
Cappellaio su quello che rappresentava il giardino fantastico popolato da
strani animali di cartapesta.
Quando i carri iniziarono
a muoversi per il tradizionale giro per le vie del paese, i tre sembrarono
molto colpiti, soprattutto Jack, che rimase
sconvolto dal fatto che quella barca non si potesse governare col timone
e che si muovesse con le ruote.
« Te l’avevo detto che
questa barca non è come tutte le altre… »
gli disse Lucia.
« E tu cosa ci fai ancora
qui? » domandò lui.
« Se ti do così tanto
fastidio vado sul carro di Willy o del Cappellaio. »
« No, direi che puoi anche
restare. »
« Grazie per la gentile
concessione! » rispose ironica lei.
« Ma… »
« Ma? »
Jack la squadrò:
« Credo che ti manchi
qualcosa… » il pirata prese il suo cappello e lo calcò sulla testa di Lucia «
Ora sei perfetta per questo carro! »
« Grazie! » fece lei
contenta.
« E adesso… mozzo a lavare
il ponte! »
« Ehi! Non esageriamo ora
però! »
« Dopo che mi hai rubato
la bussola quello sarebbe il meno! »
Ok, fine del primo capitolo!! J