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Autore: kitsune999    07/05/2010    4 recensioni
Prezzi da pagare, onirici segnali di “attenzione alle antilopi”, atti vandalici ai danni di inermi capigliature, occasionale fluffy a carattere sparso e fiammanti ma tamarre auto sportive. Toni leggeri e ambientazione ipotetica fra la seconda e la terza stagione di Alien Force, in una collocazione temporale non ben definita e senza nessuna pretesa di coerenza con la serie originale.
Lettori avvisati, mezzi salvati.
_______________________________
[Kevin ✘ Gwen]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwendolyn Tennyson, Kevin Ethan Levin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. ~Hot Sludge.



- Sono sicura che non ci sia nessuna relazione fra ciò che è successo al motore e la mia insignificante svista al parcheggio. Ne sono certa, mi hai sentito? E' una cosa che doveva già succedere.
Gwen stava proclamando per l'ennesima volta la propria estraneità ai fatti, mentre Kevin era scomparso già da tempo sotto la Challenger e le rispondeva solo a sporadici mugugni, troppo occupato con le riparazioni.
Il rumoraccio misto tra un orribile cigolare di lamiere e uno stridio che si era udito forte e chiaro all'accensione era imputabile principalmente alla pompa dell'olio, che aveva deciso di tirare le cuoia proprio quel giorno. Gwen, oltre alle leggere bestemmie in sottofondo, lo aveva sentito biascicare anche a proposito di un paio di altri problemi, ma non ricordava che termini tecnici avesse usato.
- Avevi già tutti i pezzi di ricambio che ti servono?
Kevin riemerse con la faccia impiastricciata di fuliggine e olio da motori e si raddrizzò, stiracchiandosi.
- Ah-ha. Sono un tipo previdente, io - Rispose pragmatico, mettendosi ad armeggiare con qualcosa dentro il cofano. - E' che ho sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato, solo che non avevo idea di quando.
- Vedi che io non c'entro? Ne ero certa – Esclamò Gwen, sorridendo compiaciuta.
- Non ti ho mai accusato di niente. Eri tu che ti sentivi in colpa.
- Sì, ma so bene quanto sia spropositato il tuo auto-centrismo. Non credere che sia stata poi così contenta di esercitarmi con quella carretta, era come stare seduti su una poltrona di spine. Sentivo la tua aura minacciosa e il tuo fiato sul collo, rischiavo la vita al minimo errore – Lo punzecchiò, buttando distrattamente un occhio a quello che stava facendo.
- Carretta? Cosa mi tocca sentire. Me l'hai chiesto tu di guidarla, non ti lamentare...E ringrazia che io te l'abbia concesso – Replicò lui, riponendo l'ultimo attrezzo che aveva usato e pulendosi il viso con uno straccio. - Renditi utile, metti in moto. Credo di aver quasi finito.
In realtà, ci volle un altro po' prima che si udissero nuovamente i 380 cavalli con il loro caratteristico rombo corposo: le riparazioni si rivelarono più rognose del previsto, complice anche il fatto che la Challenger aveva appena compiuto un terzo di secolo.
Dopo svariati - Ok, accendi, dovremmo esserci – finalmente arrivò quello giusto, e il solito fragore tuonante da buttar giù i muri e devitalizzare i denti riempì il garage. Kevin richiuse il cofano soddisfatto del proprio operato, poi si tolse la maglietta lercia usandola per asciugarsi il sudore e le si avvicinò, dopo che lei gli aveva lanciato un'occhiata tossicchiando per richiamare la sua attenzione. - Che c'è, ti attizzo, non è vero? - Le sussurrò a un dito dalla faccia, ammiccando malizioso al proprio fisico. Finché si trattava di fare il buffone non aveva nessuna remora, ma affrontare il discorso con un approccio più serio, come avrebbe voluto Gwen, lo metteva pesantemente in difficoltà. - Apprezzeresti di più se mi cospargessi di olio anche i bicipiti? In effetti metterebbe in risalto i miei muscoli scolpiti, che ne pensi? - Ottenne come replica un'alzata di occhi al soffitto. - Penso sia meglio che tu ti vada a fare una doccia, e poi ne riparleremo. Comunque, c'è una cosa che vorrei domandarti.
- Dimmi.
Si scrutarono per qualche istante, in silenzio. L'unico rumore che si sentiva era lo scoppiettio cadenzato del motore della Dodge.
- Innanzitutto ti chiedo scusa per Ben. Lo sai com'è fatto, non è cattivo. Sono convinta che non pensasse veramente ciò che ha detto.
Kevin la guardò scettico e alzò lievemente le spalle, bofonchiando un “
anche se fosse, cazzi suoi.” Avrebbe voluto aggiungere inoltre che invece con tutta probabilità lo pensava davvero, eccome. Del resto, lui stesso in primis credeva di non essere la persona più adatta a lei, ma non c'era verso che accettasse di farselo dire proprio da quello, per quanto evidentemente e diametralmente opposta gli fosse Gwen. La tipica ragazza bene, assennata, intelligente e compassata e il tipico ragazzaccio irruento, rozzo e pure ex-sociopatico. Che c'azzeccavano insieme due come loro? Per Kevin questo rappresentava il principale deterrente, eppure lei sembrava non essersene mai fatta chissà quale problema, così come aveva sempre sorvolato con nonchalance sul fatto che fosse dotato della stessa sensibilità poetica di uno scarabeo stercorario.
- Dunque...è sorto un
piccolo imprevisto. Ma piccolo piccolo, eh.
D'un tratto, un brivido gli serpeggiò lungo la schiena. Si ricordò che anche da Mr. Smoothies era sul punto di chiedergli qualcosa, ma alla luce di ciò che era successo dopo aveva concluso che si trattasse della prova di guida; invece, a quanto pareva, c'era dell'altro. Cos'era quella strana sensazione? Il suo sopracciglio alzato, che per l'occasione stava salendo rapidamente a raggiungere l'attaccatura dei capelli, denotava tutta la sua perplessità. Quel brutto presentimento venne confermato anche dal suo eccessivo tentennare, caratteristica che decisamente non le apparteneva.
- E' scomodo parlare in piedi, sediamoci in macchina, ok? - Temporeggiò lei, prendendo posto all'interno ed esortandolo a fare lo stesso con un cenno della mano.
Kevin, per decenza - e per evitare di diffondere ulteriormente i propri olezzi tutt'altro che al
gelsomino - si infilò di nuovo la maglietta, sempre più perplesso, poi si sedette, spense il motore e restò in attesa che si spiegasse. Rimasero avvolti da un silenzio greve, e Gwen si accoccolò sul sedile appoggiandogli la testa sulle ginocchia, lasciandolo deliziosamente spiazzato.
- Ecco...mio padre da oggi è fuori città con mia madre.
Hm, cosa udivano le sue orecchie? Sulla sua faccia preoccupata si dipinse un sordido ghigno che riuscì a celare a malapena. Non c'erano dubbi, quello ero un chiaro invito! Che in queste cose lei fosse più disinvolta di lui l'aveva sempre saputo, ma che fosse così intraprendente...Leggendo la sua espressione, Gwen gli scoccò un'occhiataccia e continuò il discorso, prendendo a giocherellare con una ciocca di lunghi capelli ramati e dimostrando un improvviso ed inusitato interesse per le proprie doppie punte.
- E la macchina di mia madre è dal carrozziere. Sai, l'incidente della settimana scorsa...
Kevin annuì lentamente, non capendo più dove volesse andare a parare. E adesso che c'entrava l'auto di sua madre?
- E io domani ho il test di guida.
Ok, era ufficialmente confuso.
- So che per te sarà dura da accettare, ma è per una giusta causa – Continuò lei vaga, gettandolo sempre di più nel panico. La sensazione sgradevole che aveva avuto all'inizio stava riaffiorando prepotentemente, anche se venne temporaneamente mitigata da un suo abbraccio. Col volto sprofondato nella sua spalla, la sentì biascicare qualcosa di cui udì distintamente soltanto le ultime parole.
- ...La tua macchina.
La replica di Kevin si espresse mediante un urlo strozzato. C'era già arrivato, ma la recondita speranza che potesse sussistere un margine di errore nella sua deduzione era dura a morire.
- La mia macchina cosa?!
- Dovresti prestarmela per l'esame...
Lui trasalì e si portò una mano alla tempia, mentre sentiva che il mal di testa gli stava scoppiando di nuovo. Gwen lo stava ancora guardando con occhi luccicanti traboccanti di aspettative quando lui commentò, sarcastico:
- Se accetto, almeno dovresti darmi qualcosa in cambio.
Inizialmente lei rimase un po' interdetta, poi fece spallucce e bisbigliò, a un tiro di bacio dalle sue labbra:
- Oh, va bene, se è il prezzo da pagare...
Il cuore gli mancò un battito e si congratulò con se stesso per l'ardire che aveva avuto nel fare quell'allusione, perché una reazione così diretta era un filino più di quanto si aspettasse: immaginava che al massimo gli sarebbe potuta valere uno sguardo in tralice e un abbraccio – o in alternativa una scoppola - , con il consueto ghigno alla “
ti conosco, mascherina!
Stavolta però col cavolo che avrebbe esitato, si disse risoluto prendendole il volto fra le mani, ebbro di quel contatto così piacevole e inaspettato.
- ...Se non ti dà noia che in questo momento ti stia sporcando di morchia, direi che sì, è il prezzo da pagare.
Gwen si sistemò a cavalcioni su di lui e gli sfiorò la mascella squadrata depositandogli un bacio sullo zigomo, mormorandogli suadente che allora poteva anche stare fermo e non toccarla per niente, se temeva che la morchia la potesse infastidire. Per tutta risposta lui la cinse più stretta e le soffiò sulle labbra, un attimo prima di annullare le distanze:
- Neanche per idea. Non concedo sconti, il prezzo è questo.

- ...Mi sa che dovevo chiedertela in prestito prima, l'auto.


✪✪✪✪



*Intona cori angelici* Alleluja, è finita! *O*
Come promesso, veloce e indolore xD
Mah. Ho l'impressione che qui in realtà la vera protagonista
sia la cattivissima Dodge Challenger di Kevin xD
Ad ogni modo, in AF mi ha sempre lasciato un po' perplessa il comportamento di Ben riguardo alla questione Gwevin. Possibile che non abbia niente da dire in merito? I casi sono due: o a Ben non interessa una cippa della cugina e se ne sbatte altamente se esce con tipi tutto sommato poco raccomandabili, o ha un interesse nei confronti di Kevin e spera che lui alla lunga si stufi di lei e la faccia fuori, in modo da poter coronare il loro sogno d'amore senza più avere terzi incomodi fra i piedi *
vagheggiamenti yaoi mode OFF*
In entrambi i casi, si evince che di Gwen non gliene possa fregare di meno xD
Penso che gli autori avrebbero potuto sviluppare meglio questa parte, ai fini di renderla un minimo più credibile. Mi spiego, e correggetemi se sbaglio, fino alla fine della prima serie lei e Kevin non si sono quasi filati di striscio, e poi
puff, a inizio della seconda si incontrano di nuovo dopo cinque anni senza essersi visti e, dal nulla, nasce un feeling (e il canon, finalmente). Fin qui potrebbe anche essere, non voglio sindacare sull'eventuale colpo di fulmine, ma mi sembra assai improbabile che Ben, considerato il suo caratterino e visti i precedenti di Kevin, dia candidamente il proprio benestare lasciando che la cugina esca con un trafficante di armi dalle evidenti turbe comportamentali, perennemente invischiato in attività poco chiare e che, piccolo dettaglio, ha tentato di ucciderlo svariate volte. Che Gwen si fidi e lo ritenga cambiato mi può star bene, ma che lo faccia anche Ben così su due piedi mi sembra difficile da credere. Se avesse mantenuto una certa diffidenza di fondo (insieme all'esclusione drastica dalla cerchia delle amicizie, ma vabbè, non stiamo a porci troppe domande xDD), sarebbe stato un comportamento molto più normale.
D'altra parte, cosa è
normale in questo cartone? XD
Terminati gli sproloqui, lasciatemi precisare una cosa, ovvero: ho passato dieci minuti a gongolare
in maniera assai poco dignitosa sulle recensioni.
Blackhorse96
, altro che tedio. Forse volevi dire insano squeeamento, perché questo mi ha suscitato la lettura dei tuoi commenti.
LaProZ
, grazie mille anche a te, e non preoccuparti di sembrare una fangirl invasata. Ti capisco molto bene, è l'effetto collaterale che causano questi due.
Ragazze, voi mi ripagate del sudore versato per scrivere questa fanfic. Grazie di cuore per avermi seguito pazientemente sin qui *
abbracciostritolante*
Detto questo, passiamo a fare una piccola puntualizzazione per rendere chiare alcune parti.
In America, oltre al fatto di poter prendere la patente a 16 anni, non si fa la prova pratica utilizzando la macchina della Scuola Guida: è l'esaminando che deve preoccuparsi di recuperarne una, e normalmente si usa quella dei propri genitori. Inoltre, il conseguimento della patente non richiede la trafila burocratica a cui siamo abituati in Italia, perché di solito nel giro di una settimana si ottiene tutto, e spendendo una somma ridicola se paragonata alle migliaia di euro a cui si può arrivare qui.
Dio benedica l'America.
E l'olio da motori. Perché si sa che non esiste niente di più arrapante di un nerboruto meccanico che fa capolino slittando da sotto una macchina, tutto impiastricciato di lubrificante che ne esalta “casualmente” i muscoli ben torniti e gli addominali cesellati. Ok, la pianto di divagare sputtanando al mondo le mie kink.

P.S. Purtroppo, non mi limito allo scrivere: sono solita disegnare anche fanartine scrause, e QUI potete trovare la mia galleria su DeviantART dedicata a Ben 10.

  
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