Videogiochi > Disgaea
Ricorda la storia  |      
Autore: Yati    07/05/2010    2 recensioni
[Disgaea] Laharl, Etna e Flonne: uno sguardo veloce ai loro pensieri, mentre lottano per capire se stessi e per capirsi gli uni gli altri. Spoiler per la fine del gioco.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: Disgaea e i suoi personaggi sono proprietà Koei e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

MISSING PIECES TO A DIFFICULT PUZZLE
scritta da Yati, tradotta da Alessia Heartilly

Cosa, chiede Laharl, una traccia di allarme nella voce che lo fa sembrare meno odioso del solito, pensi di fare?

Lei non sta cercando di ignorarlo quando pensa che i fiori sono insolitamente belli in quel momento dell'anno. Non sta cercando di dirgli che è insignificante, anche se rifiuta di guardarlo negli occhi mentre si rivolge al gruppo.

Sta cercando di dirgli che le dispiace, e non conosce altri modi per farlo.

Forse capisce il dolore così tanto perché è un angelo. Lo sente, a volte anche più acutamente di chi sta soffrendo; abbastanza, a volte, da sentire tutto il peso del mondo sulle spalle. I suoi superiori l'hanno guardata dall'alto in basso con un certo grado di denigrazione. Non empatizzare troppo, le hanno detto con i loro toni di voce gelidi e senza emozione. Non sentire troppo profondamente. Non saresti in grado di fare il tuo lavoro.

Non li ha capiti allora; non li capisce nemmeno adesso. Come può curare se non sa come ci si sente a essere feriti?

I suoi superiori, in cambio, non capivano cosa il Seraph vedesse nell'Allieva Angelo troppo dolce, troppo ingenua. Ascoltava quando si lamentavano di lei, eppure non aveva fatto niente a parte prendersi cura di lei con più affetto che mai. Una delle sue piccole eccentricità, riassumevano, come il modo in cui gli piaceva camminare tra i fiori o il modo in cui a volte parlava tra sé e sé, portando avanti conversazioni con l'aria.

Anche se lo sente acutamente, non sa come causare dolore - è troppo gentile per far mai del male a qualcuno che non ha nessuna intenzione di farne a lei. Anche in battaglia, è esitante. Per lei è una sorpresa che stia imparando a farlo ora, alla fine di tutto, mentre si avvicina al trono del Seraph per scusarsi e per ricevere il premio per tutto ciò che ha fatto.

Laharl sembra arrabbiato quando le parla, e c'è una nota curiosa, quasi implorante nella sua voce quando le ordina di rimanere.

*~*~*~*~*

Etna non pretende di capire l'amore, ma capisce cosa sia la lealtà.

La lealtà è quella che le fa seguire Laharl, e inoltre, è quella che fa seguire Flonne a lui. La lealtà è quella che le fa provare a tenere il principe in riga mentre lui capisce che essere un regnante è più che avere solo un titolo e una corona in testa, e far pratica nella cosiddetta perfetta risata malvagia nelle ore notturne.

La lealtà è cercare di far diventare il principe l'uomo che suo padre voleva che fosse.

Cerca di non confondere a chi deve la sua lealtà, ma alcuni giorni, quando Laharl finge di non ascoltare Flonne ma alla fine segue comunque i suoi consigli, pensa che non importi, perché in fin dei conti stanno tutti lavorando per lo stesso obiettivo.

*~*~*~*~*

"Gli parleremo e basta, giusto Flonne?" dice Jennifer con un'allegria finta, e Flonne le sorride e concorda. "E dopo che avremo sistemato le cose, torneremo semplicemente al Netherworld."

"Sulla terra!" protesta Gordon, ma nessuno gli presta attenzione. "La Terra ha bisogno del suo difensore!" Kurtis dà un'occhiata scettica al suo rivale di un tempo, ma si tiene i commenti per sé.

"Non so come faccia la Terra a sopravvivere con te come Difensore," dice Etna, più che altro a se stessa, e Giovedì supporta le sue osservazioni con una serie di statistiche. Questo provoca un altro litigio in sottofondo e Flonne li ascolta a metà, e si spaventa quando Laharl le parla.

"Giusto," dice Laharl, snudando i denti. "Dopo di questo ce ne andiamo dritti a casa."

Flonne non gli dice che si aspetta di non vedere casa mai più.

*~*~*~*~*

Lui è un demone, e i demoni non sentono dolore.

È rimasto insensibile quando si è svegliato dal suo lungo sonno e ha scoperto che suo padre era morto. Una breve sensazione di sorpresa (un tocco di perdita, forse, che si notava a malapena), ma nessun dispiacere reale che se ne fosse andato. La sua espressione non cambia mai quando passa accanto al ritratto di sua madre nel grande corridoio (anche se non l'ha mai davvero guardato nemmeno di sfuggita) e non passa mai tempo a pensare a lei. Non gli interessa quando Flonne gli fa la predica, la voce ancora entusiasta nonostante i suoi tentativi di ignorarla, e finge di non notare (o che non gli interessi) che lei sta lentamente facendo un'impressione migliore sui suoi vassalli di quanto ci riesca lui.

Ma la segue quando lei racconta loro del suo piano di tornare a Celestia, e lotta per la sua causa. Se gli si chiede perché, risponde con un ehm e che Flonne è troppo idiota per fare le cose da sola e probabilmente finirà per farsi ammazzare, e l'angelo sorride radiosa in cambio. Grazie, Laharl, è tutto quello che dice, e lui la segue marciando, gridando che non lo sta facendo per essere ringraziato.

Non la abbandona perché lei crede in lui. Lei crede in loro, e nel gruppo male-assortito come una squadra, e ovviamente crede nell'amore, quella dannata pazza dell'amore. Le interessano cose di cui non interessa nulla a nessuno e si fa del male cercando di sistemare le cose sbagliate, ma sorride comunque, gli occhi luminosi e le guance accaldate, e continua a fare quello che crede sia il suo dovere.

I demoni non sentono dolore perché i demoni non hanno un cuore. Questo è ciò che dice a se stesso, e sta diventando sempre più difficile per lui crederci.

Specialmente quando la voce di Etna è troppo controllata quando pronuncia il nome di Flonne e le chiede se sa cosa sta facendo, e il mondo in cui è troppo agitata mentre si allunga e cerca di afferrare Flonne per la manica. Non capisce del tutto cosa disturba Etna, dato che tutto quello che fanno qui è cercare di avere risposte dal Seraph, e se ne dà una che non è soddisfacente, gli polverizzeranno il culo santo e porteranno a casa Flonne con loro.

Quando Flonne gli dice di non preoccuparsi perché questa è la sua punizione, a lui viene voglia di strangolarla e le dice che deve rimanere.

*~*~*~*~*

I demoni non potrebbero amare, perché i demoni non hanno un cuore.

È quello che dicono tutti, ed è quello che pensa Laharl, ma quando Etna lo guarda sa che si sbaglia.

Laharl sta fissando il ciondolo che gli ha dato Flonne, la sua espressione quasi comica quando si rende conto che non gli brucia la pelle. Flonne parla sopra alle sue proteste, le sue parole troppo gentili e troppo compiacenti per essere ignorate, e gli dice di tenerlo, e di ricordarla attraverso di esso.

I demoni non dovrebbero amare, proprio come gli angeli non dovrebbero affezionarsi troppo alle loro cariche, proprio come i vassalli non dovrebbero metter bocca negli affari personali dei loro signori. Laharl ha fatto molti errori, e lasciare che Flonne rimanesse è forse il peggiore di tutti, eppure quello è l'unico errore che Etna non rimpiange di avergli permesso di fare.

E poi, quando Laharl non dà l'ultimo colpo, Etna guarda il suo principe mentre sta in piedi lì, la testa abbassata mentre stringe il ciondolo con una mano, la sua spada che sbatte con l'altra per terra. Lei sospetta che stia nascondendo le lacrime.

È un peccato che Flonne non sia qui, pensa, perché sicuramente sarebbe stata orgogliosa.

Qualcosa le fa bruciare gli occhi. Quando si strofina il viso, la mano si bagna.

*~*~*~*~*

Quando ne parlano, più tardi, Laharl nega tutto con veemenza. Sono tutte bugie, dichiara, il mantello che si gonfia dietro di lui in uno sbuffo di rabbia. Bugie! Non osare dire cose non vere sul tuo Signore!

Ah, ma stavi per sacrificarti per Flonne, non è vero, principe?

Laharl balbetta e diventa rosso. Flonne ridacchia, e sembra contenta. Etna fa un enorme sorriso e Laharl le guarda di traverso, sembrando allo stesso tempo mortificato e oltraggiato.

Se lasciare che Flonne rimanesse è stato un errore da parte sua, Etna non rimpiange d'averlo fatto. Se essere punita significa essere spedita al Netherworld, nemmeno Flonne rimpiange i suoi peccati.

Entrambe guardano e ridono mentre Laharl si lancia in un'altra tirata esplosiva, e si perdono il sorriso genuino che gli stiracchia le labbra mentre se ne va con i rimasugli del suo orgoglio ferito.

*****
Nota dell'autrice: per un gioco che a volte diventa parecchio irriverente, questa fic è quasi malinconica. Ah, beh. Sono sorpresa di averla persino iniziata, figurarsi d'averla finita.
È più una collezione di drabble legate tra loro che una storia vera e propria. Non sono troppo felice della fine, e ci sono rimasta bloccata per tantissimo. Inoltre, il titolo fa schifo.

-edit- Modificato il titolo, grazie ad alcuni suggerimenti di amici su LJ.
Nota della traduttrice: grazie a Little_Rinoa per il beta reading! Ogni vostra recensione verrà tradotta e spedita all'autrice, e se ci saranno risposte ve le posterò :) Grazie e alla prossima!
Alessia Heartilly

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Disgaea / Vai alla pagina dell'autore: Yati