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Autore: Meli_mao    12/05/2010    5 recensioni
Questa breve raccolta (4 capitoli) è il mio omaggio personale e "non canon" in onore a Portuguese D. Ace!
Ed è con grande Felicità che annuncio la sua seconda posizione al contest indetto da Himechan84: "Multifandom : Birthday's Contest!"
Tutte i capitoli hanno qualcosa a che fare con Ace, in modo diverso a seconda dei personaggi, e soprattutto il tema del contest (I Compleanni ovviamente) è alla base dei momenti narrati.
Spero possa piacere anche a voi come è piaciuta alla giudicessa. Un grazie enorme e un Buona Lettura a tutti.
1)Nami/Monkey D.Rufy
2)Makino/Shank il Rosso
3)Nico Robin/Franky
4)Gol D. Roger/Potuguese D. Rouge
"“L’unico compleanno che sia valsa la pena di vivere è questo… accanto a voi!”"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo quarto

…Stupid…

 

“Sai, Rey, credo che sia arrabbiata con me!”
“E da cosa lo avresti capito, capitano?”
Roger fissò in silenzio la figura sottile di una ragazza dai lunghi capelli rossi che gli rivolgeva uno sguardo raggelante.
Il compagno che era con lui si limitò a tossire nervosamente e a trattenere una risata.
“Si, forse hai ragione tu!” disse infine, osservando a distanza la scenetta e ritirandosi il più possibile lontano.

 

“Sei arrabbiata!” constatò accostando la giovane con tranquillità, imboscando le mani nelle tasche e rimanendo in attesa di una qualche affermazione in risposta.
“Da cosa l’avresti dedotto?” chiese ironica, continuando poi imperterrita ad analizzare un tessuto rossiccio da un banchetto del mercato.
“Intuito da pirata…” scherzò lui con un mezzo sorriso che poi morì lentamente, intuendo che non aveva fatto ridere proprio nessuno.
“Andiamo Rouge, vuoi rovinare così i momenti che abbiamo a disposizione? Dimmi cosa c’è che non va…” le sfiorò la spalla mezza nuda con i baffi, facendola rabbrividire.
Lei rimase immobile, chiudendo per qualche secondo gli occhi e deglutendo per lo sforzo di restare concentrata.
“Sono proprio una stupida…” borbottò ad un tratto, lasciando ricadere la stoffa e voltandosi per fissarlo negli occhi.
“Io credo che invece tu sia molto intelligente...” lo disse sicuro, senza nemmeno l’ombra del dubbio.
“Non mi riferivo a quello! Sono una stupida perché mi fido ancora delle tue parole!” esclamò, enfatizzando la cosa con un gesto della mano.
“Quali miei parole?”
“Non ha più importanza… non ne ha proprio più nessuna!” abbozzò un sorriso striminzito e poi, alzandosi appena sulle punte lo baciò delicatamente, chiudendo gli occhi verdi e sfiorando con le dita la sua guancia. Lui, per la sorpresa, nemmeno ebbe il tempo di rendersene conto.
“Fai buon viaggio, Roger!” gli disse debolmente ancora con le labbra troppo vicine alle sue. E, approfittando dell’indecisione dell’uomo, si affrettò veloce verso la stradina di ciottoli che l’avrebbe condotta a casa.

 

“How stupid could I be
a simpleton could see
that you're no good for me
but you're the only one I see”

(Quanto stupida posso essere,
Lo potrebbe vedere anche un ingenuo
Che non sei giusto per me
Ma sei l’unico che io veda)

 

Scivolò sui gradini davanti alla sua porta d’ingresso, accostandosi con le schiena al muro e farfugliando qualcosa di incomprensibile mentre si passava le labbra con un dito e sbuffava.
Ebbe un brivido, probabilmente dovuto all’avviso di taglia che troneggiava sulla parete della casa di fronte alla sua.

“Gold D. Roger, Wanted..”
e le solite cose.
“Il Re dei pirati..” sospirò, non riuscendo a trattenere un sorriso nel riconoscere che quell’uomo era in qualche modo suo.
“Forse non sta bene che io pensi a certe cose!” si ammonì moralmente, seguendo all’affermazione un’alzata di spalle. Si ritirò in piedi, inserendo la chiave nel chiavistello.
“Non ho intenzione di partire senza averti prima detto due cose!” la voce roca che la fece quasi spaventare scemò debolmente, diventando improvvisamente così familiare da far male.
“Sentiamo!” pigolò con finta indifferenza, fronteggiandolo dall’alto della sua postazione, riuscendo solo vagamente a sembrare credibile. Infatti anche con quei venti centimetri in più era semplicemente alla sua altezza.
“Questo non credo ti piacerà molto…” iniziò lui, con uno sguardo profondo e intimidatorio.
“Ho deciso di consegnarmi alla marina!” proruppe infine, senza paura.
Marina? Sei impazzito?” se non fosse stata sotto shock avrebbe urlato e poi pianto, ne era sicura.
“Rouge… non mi resta poi molto da vivere, perché dovrei...”
“Perché dovresti? Ma ti sembrano così da dire o anche solo da pensare?!Tu sei pazzo!” lo fermò duramente, portandosi le mani sul ventre. “Sai perché dovresti?...Per noi!” buttò li più soffusamente.
“Per noi?” Roger spostò lo sguardo sul tessuto dell’abito azzurrino che lei indossava, indugiando sul basso ventre.
“Per noi!” ripeté sicura Rouge, stringendo le dita nella stoffa.
“Sarebbe stato il tuo regalo di compleanno! Del resto non avrei mai potuto farti grandi tesori e pietre preziose che tu già non abbia!”
“Un figlio…” si avvicinò a lei, tornando ad essere il più alto dopo aver superato il primo gradino. Allungò il braccio e la mano callosa fino a sfiorare quelle di lei. Con un movimento fluido lei gliela prese, facendola aderire al suo corpo e realizzando che le lacrime erano già troppo numerose sul suo viso per passare inosservate.
“Un figlio…” ripeté di nuovo l’uomo, con uno strano sorriso stupido.
“Buon compleanno, papà!”
“Il mio compleanno è domani…”
“Hai detto che partivi in serata, non potremo festeggiarlo insieme, quindi...”
“Ho detto che sarei partito in serata, ma non ho specificato di quale giorno! Eri arrabbiata per quello?” con la mano libera salì ad asciugarle le scie bagnate sulle sue guance.
“Quanto sono stupida!” ammise di nuovo con una mezza risata.
“Molto...” scherzò lui senza però smettere di mantenere un’espressione tra lo sconvolto e il felice.
“La seconda cosa?” chiese lei, temendo che fosse ancora più terribile della prima.
“Non te la dirò finchè non avrai accettato la prima!” disse sicuro, fissandola con tenerezza.
“Allora credo la porterai con te nella tomba! Come puoi chiedermi di accettarlo?
Pochi mesi… so esattamente quanto ti resta… pochi mesi. Passali con me, Roger! Restami accanto quando mi verranno quelle strane voglie! Permettimi di vivere con te quanto basta per poterti dimostrare che sono innamorata e che non esiste nessun altro! Non l’hai mai fatto…” la gola secca e le labbra screpolate. Mai come in quel momento l’aveva vista tanto distrutta e supplichevole.

Come poteva?

Lo pensò innumerevoli volte, nella sua mente tanto contorta.

Solo uno stupido lascerebbe una donna come lei per un sogno già realizzato.

Se lo ripeté anche il giorno in cui si fece arrestare.

“Se ora io restassi qui non potrei far continuare tutto questo!” disse infine, con una sicurezza disarmante.
“Io non voglio tutto questo, Roger! Non ho bisogno di altri pirati pazzi per il mare… voglio solo avere una vita che credo di meritarmi! Dannazione...” farla arrabbiare non era proprio la cosa migliore, ma del resto non c’era altro modo per affrontare l’argomento.
“Non ho mai apprezzato questo tuo lato egoistico..” disse all’improvviso, in modo così serio da equivalere a uno schiaffo in pieno viso.
“Egoistico?
Tu sei fuori di testa… sarei io l’egoista?! Chi di noi due vive su una nave per tutto l’anno e poi torna legandomi a sé con stupide frasi come: “Io ti amo, Rouge!”! Se mai sono una sciocca ragazzina per averci creduto!” urlò istericamente, spingendolo con tutta lo forza che aveva e allontanandolo solo di pochi centimetri.
“Non lo faccio perchè sono viziato, se alla fine torno qui c’è un motivo!” La sua voce profonda la fece tremare, tanto da farle perdere la solita combattività.
“Un motivo che a quanto pare non è sufficiente!”
“Se vuoi che quel bambino abbia un futuro migliore del nostro…”
“Non ti azzardare!
Piuttosto che vederlo prendere il mare per essere un pirata non gli dirò mai chi è il suo vero padre! Tanto non sarai qui per impedirmelo!”
“Questo sarebbe il tuo secondo regalo di compleanno?” disse infine, dopo aver preso un profondo respiro.
“Roger… io ti amo, ma non chiedermi di restare ferma e impassibile quando ti consegnerai a loro!”
“Non te lo chiedo! Sinceramente se lo avessi fatto credo che ti avrei lasciata senza pensarci due volte!”
“Io vorrei...” iniziò incerta.
“Lo so, anche io in fondo lo vorrei!
Ma ora, lasciami fare il mio dovere, e lasciami dare inizio ad una nuova era!”
“Avrei preferito che in quell’era ci fossi anche tu!” si appoggiò a lui, sfinita, annullando definitivamente ogni distanza, desiderosa solo di sentire il suo profumo sulla pelle.
“Passiamo la mezzanotte insieme, Rouge! Festeggia con me…un’ultima volta”

 

“But you come around in your time
speaking of fabulous places
create an oasis
dries u
p as soon as you're gone
you leave
me here burning
in this desert without you”

(Ma tu mi sei venuto incontro a tua volta
Parlando di posti favolosi
Hai dato vita ad un’ oasi
Che si è prosciugata non appena te ne sei andato
Mi hai lasciato qui a bruciare
In questo deserto senza di te).*

 

“La seconda cosa era… Non ha più importanza… solo, scusami Rouge! Scusami…!” ma lo disse a vuoto, sfiorando con lo sguardo il profilo di lei,  totalmente addormentata fra le lenzuola, nel preciso istante in cui il vecchio orologio a muro suonava la mezzanotte.
Sorrise e allungò la mano verso il comodino. Infilò un dito in mezzo alla panna montata di una piccola torta e se lo portò alle labbra, sereno.
“L’unico compleanno che sia valsa la pena di vivere è questo… accanto a voi!” e si sistemò di nuovo accanto a lei, stringendola teneramente da dietro e sfiorandole il ventre con delicatezza.

 

“Ace… questo è il nome che ha scelto, per questo bambino… Gold D. Ace, il nome di nostro figlio…”

 

“Anche se sono stato un buono a nulla per tutta la mia vita...anche se ho portato nelle mie vene il sangue di un demone...mi avete voluto bene lo stesso! Grazie!”.

 

 

*Stupid, Sarah Mclachlan.

 

 

 

 

Note:

Dunque, eccomi qui con l’ultimo capitolo di questa mini raccolta!
Sarò ripetitiva, ma non posso non rinnovare i miei ringraziamenti sentiti per la giudice, e anche per chi ha seguito (solo leggendo, commentando o inserendola tra i preferiti e seguite) la storia!
Un saluto speciale a maya_90 e angela90, che hanno lasciato un commento sempre e mi han fatto sorridere ogni volta!
Davvero… spero di non avervi deluso nel finale!
Ed ora, in onore al bellissimo giudizio di Himechan, lo posto qui, così che possiate leggerlo anche voi!
Un bacio e spero che l’ispirazione mi porti altre fanfic!

 

Grammatica e sintassi: 9,5/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Stile: 10 punti
Gradimento personale: 5/5

TOTALE: 44,5

Posso dire che questa raccolta è stata davvero una sorpresa? Il fatto di non conoscere benissimo il fandom di One Piece probabilmente implica di non avere una percezione a trecentosessanta gradi dei personaggi, ma nonostante questo, io sono della teoria che quando una fic è scritta bene e lascia un’emozione, questa lo fa a prescindere se si conosca o meno il fandom di appartenenza. Hai uno stile davvero bello, scorrevole, che cattura, e a parte qualche errore di battitura non ho riscontrato imprecisioni di rilievo. Sintassi impeccabile e grammaticalmente scritta in maniera veramente ottima. L’idea della raccolta di shot mi è piaciuta particolarmente, e anche se in tutti e quattro i casi i compleanni sono stati trattati in maniera triste hai saputo cogliere l’essenza di ognuno dei personaggi. Il primo capitolo è stato molto toccante, in particolare mi è piaciuto moltissimo come hai impostato il tipo di narrazione in prima persona, con una Nami a parlare del suo rapporto personale con Rufy. Un sentimento forte, incredibilmente passionale e allo stesso tempo distruttivo e intenso: mi è piaciuta moltissimo la metafora della torta divisa proprio come il cuore infranto della piratessa e probabilmente l’eccessiva idealizzazione dell’uomo che ama e del suo sentimento. Anche la seconda shot, narrata sempre in prima persona, mi è piaciuta molto. Si sente, dalle parole di Makino un affetto profondo per i suoi pirati, e in particolari per Shank, di cui però, almeno a quanto ho capito, e forse è proprio questo il fascino, non si capisce perfettamente qual è il vero rapporto che li lega. Difatti le parole molto belle che hai scritto “Attende, come farebbe un buon amante innamorato, come farebbe un padre con la figlia, come farebbe il capitano che conobbi tempo prima e a cui mi affezionai in modo innaturale” fanno pensare a qualcosa che và oltre il semplice affetto, ma allo stesso tempo contrastano con il dolore di entrambi per la perdita di Ace. Sentimenti opposti, dunque, che hai saputo descrivere in maniera davvero elegante ed emozionante. Anche la terza shot, pur nella sua brevità, mi è piaciuta molto: descrivi il rapporto che lega la “bambina demoniaca” e il cyborg come qualcosa che li accomuna a qualsiasi essere umano, soprattutto nelle loro parole e nel gesto finale, così semplice eppure così eloquente, del bacio. Lei si sfiora le labbra, e lui si tocca la guancia, felice: gesti apparentemente semplici, ma che hanno un significato importante. La shot più struggente, però, e quella che probabilmente mi è rimasta davvero nel cuore è stata l’ultima. Nel dialogo serrato tra Rouge e Roger si capisce tutto il dolore che la donna prova nel separarsi dall’uomo che ama, e la tenerezza nel desiderare di passare un giorno importante come quello del compleanno con lui e il bambino che aspetta: difatti è proprio quello il suo regalo per Roger, qualcosa che li lega indissolubilmente ma che non impedisce all’uomo di portare avanti la propria missione. In entrambi i personaggi ho trovato un lato egoistico che esce fuori, e che viene sottolineato anche nel loro dialogo: da una parte Rouge che reclama il suo diritto, ad ogni costo, di essere madre con un uomo accanto, e dall’altro Roger e il suo sogno che, nonostante l’amore che provi per la donna, non gli impedisce di consegnarsi alla marina. Ecco, secondo me questo episodio è pieno di dolore, e dallo spoiler che mi hai fatto, il trascorrere il compleanno di Roger insieme assume un significato ancora più nostalgico e commovente. Che dire, una raccolta veramente bella, (accompagnata da citazioni musicali veramente azzeccate), profondamente introspettiva e toccante che mi ha colpito, ripeto, nonostante non conoscessi molto il fandom, veramente tanto.
Bravissima!

   
 
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