Friedrich
Schiller, Don Carlos.
Amore
disperato
Se le avessero chiesto una definizione per Sasuke Uchiha, Sakura non avrebbe
avuto alcun dubbio: nukenin. Sasuke era un traditore in piena regola, un ninja
che da tempo ormai aveva rinnegato gli ideali del Villaggio della Foglia in
nome di una spietata vendetta. In passato Sasuke aveva la piena fiducia dei
suoi compagni di squadra, malriposta ovviamente, perché per il superstite del
clan Uchiha non aveva alcun valore. Era un intralcio ai suoi scopi.
-Sei sicura di ciò che stai facendo Sakura?- domandò Kiba, dopo essersi
avvicinato a lei.
-Si, non ho scelta.- sussurrò reclinando il volto.
Era finito il tempo del "Torna a casa Sasuke!", il tempo delle
buone maniere e dei modi dolci e gentili.
Sakura si era rassegnata e aveva compreso alla fine che non c'era più
possibilità di redenzione per il vecchio compagno di squadra, perché per certi
peccati l'unica espiazione fattibile è la punizione. Aveva deciso ormai: si
sarebbe accollata tale peso sulle proprie spalle, poiché era suo dovere salvare
Sasuke. Assorta in tali pensieri saltava di ramo in ramo tra gli alberi
dell'intricata foresta attorno al villaggio. A seguirla Sai, Kiba e Rock Lee
balzavo in tutta velocità ignari delle reali intenzioni del nija-medico.
Attorno ai loro muscoli tesi l'aria scivolava via come il corso di un fiume in
piena, sia attorno agli arti superiori che a quelli inferiori. La foresta era
fitta, solo a tratti si potevano intravvedere raggi di sole, e i rami più
sottili si spezzavano al passaggio del gruppo di ninja. Si fermarono poi in una
radura nel mezzo della foresta.
-Riposiamoci qui. Kiba cerca intanto di trovare una traccia! Voglio riuscire a
trovare Sasuke al più presto.- ordinò la ragazza, con un tono autoritario che non
aveva mai utilizzato fin'ora.
Proferiti tali ordini Sakura si appoggiò al tronco di un albero, lì nella
radura. Strinse le braccia attorno alle ginocchia e appoggiò leggermente la sua
fronte sulle dita incrociate. Una posa meditativa, che tradiva i suoi dubbi e
le sue incertezze. Tale atteggiamento non passò infatti inosservato.
-Dimmi la verità, tu in realtà sei innamorata di Sasuke. La tua è stata una
dichiarazione falsa, ammettilo!- iniziò Sai ad inveire contro Sakura, svelando
così i piani della kunoichi. A tali affermazioni la ragazza sussultò, sollevò
il viso e fissò le iridi verdi sugli occhi scuri di Sai. Non rispose, non aveva
nulla da obiettare e Sai continuò ad infierire.
-Hai mentito a Naruto. Non hai avuto il coraggio di affrontarlo e dirgli la verità,
ma c'è una cosa che non riesco a capire...- attenuò il tono destando la
curiosità della giovane.
-Perché dopo tre anni continui ad amare Sasuke? Ammetto di avere ancora molto
da imparare sui rapporti umani, ma da quel che ho visto Sasuke non merita tutte
queste attenzioni.- affermò terminando il suo ragionamento.
Doveva ammettere che il discorso filava. Dopo il tradimento da parte
dell'Uchiha e ben tre anni di assenza ogni ragazza sana di mente se ne
sarebbe fatta una ragione, avrebbe pensato ad andare avanti. Lei invece dopo
quella notte si era data da fare, aveva chiesto a Tsunade di allenarla, dimostrando così
la natura volenterosa del suo carattere e diventando un abile ninja-medico. Che
ironia della sorte! Adesso sarebbe stata lei a dover ringraziare Sasuke, perché
solo dopo il tentativo di fermarlo era riuscita a comprendere che grazie
al duro lavoro avrebbe potuto raggiungere i suoi scopi, migliorando così
anche sé stessa.
-In pratica mi stai chiedendo perché sono ancora innamorata di Sasuke. A dirti
la verità non saprei risponderti.- disse allora Sakura.
Da anni era consapevole dell'incapacità del ragazzo di provare sentimenti, eppure
aveva sempre mantenuto acceso un barlume di speranza, una fiducia anche minima
sulla possibilità di salvare Sasuke. Illusione, pura e semplice illusione.
- All'inizio pensavo che fosse una semplice infatuazione, una cotta infantile.
Non credevo che mi sarei innamorata così di lui.- continuò in seguito.
Era una bambina, una delle bambine più insicure sulla faccia della terra e intimorita
dalle prese in giro dovute all'ampiezza della sua fronte. Poi un giorno, grazie
all'aiuto della sua amica Ino, aveva acquisito più di fiducia in sé stessa, e
poco dopo lo aveva visto. Un bambino della sua età, con gli occhi scuri, di un
nero profondo e con l'espressione del volto sempre seria. Non aveva negli occhi
la spensieratezza e l'allegria dell'infanzia, e a volte aveva notato che si
sedeva sul pontile del lago del villaggio, osservando silenzioso la superficie
dell'acqua con il mento poggiato sulle dita delle mani incrociate. Questo suo
atteggiamento meditativo la affascinava. Desiderava sempre più profondamente scrutare
i pensieri di quel bambino dall'aria imbronciata. Anche in un mondo duro e
spietato come quello dei ninja un bambino aveva diritto a vivere un'infanzia
felice, per questo Sakura desiderava ardentemente comprendere le
ragioni di questa chiusura verso gli altri da parte di Sasuke.
-Io non conosco bene Sasuke, ma non capisco proprio perché tu ne sia
così innamorata!- esclamò Sai.
-Credo che c'entri poco il fatto di conoscersi bene o meno!- replicò la
ragazza.
Passata l'infanzia, all'età di dodici anni i suoi interessi verso Sasuke
non erano cambiati. Per sua fortuna era capitata in squadra proprio con il moro
in questione, e per lei questo fu motivo
di grande gioia. La considerava un'opportunità per conoscerlo meglio, per poter
far breccia nel suo cuore. Avrebbe tuttavia dovuto fronteggiare le miriadi di
ragazze che come lei erano attratte da Sasuke. Non c'era infatti nel villaggio
una sola ragazza che non fosse stata ammaliata dal fascino dello scorbutico
Uchiha, e durante l'esame di selezione per diventare Chunin aveva constatato
che anche le kunoichi di altri villaggio erano tutt'altro che
disinteressate verso di lui.
-Purtroppo tutte noi ragazze siamo attratte dai tipi come lui...- rispose
voltando indietro lo sguardo.
Da quel giorno avevano passato molto tempo insieme, lei Sasuke e Naruto.
Avevano affrontato varie missioni insieme, passando così dei momenti
indimenticabili che avevano consolidato la loro amicizia. Erano cresciuti, instaurando
col tempo un legame profondo. Sakura ricopriva di attenzioni Sasuke, tuttavia
nemmeno la sua abilità nello sciogliere i genjutsu era servita a penetrare i
suoi pensieri. L'aura di mistero che lo avvolgeva lo aveva reso ancora più
attraente agli occhi della ragazza, facendo così piano piano trasformare una
semplice infatuazione in amore.
-Da ora in avanti le nostre
strade si separeranno.-
-Sasuke io ti amo più di ogni
altra cosa!-
-Avevo ragione quella volta:tu
sei noiosa.-
-No,aspetta!Se te ne vai mi metto
ad urlare!-
-Sakura....Grazie!-
Gli attimi in cui gli aveva confessato il suo amore riaffioravano nella sua
mente, ravvivando purtroppo anche il suo dolore. Si era ritrovata sdraiata su
una panchina, per poi supplicare Naruto in lacrime di riportarlo indietro. Per
quel ragazzo aveva versato un'infinità di lacrime, ma questo non era bastato a
toglierselo dalla testa.
-Sakura, ho trovato una traccia. Sono riuscito ad individuare la direzione in
cui si trova Sasuke!- annunciò Kiba dopo essere balzato giù dal ramo di un
albero lì attorno, interrompendo l'affluire dei ricordi di Sakura. La kunoichi
all'annuncio della notizia scattò in piedi, mantenendo un braccio nascosto
dietro la schiena.
-Bene! Indicami il percorso da seguire!- lo incitò mantenendo un tono deciso.
-Nord, ore due.- rispose prontamente.
Non appena Kiba proferì le sue indicazioni una nuvola di fumo avvolse la radura
in cui i ninja si trovavano. Kiba, insieme al suo fedele Akamaru, Sai e Rok Lee
caddero a terra dopo aver perso i sensi.
"Perdonatemi ragazzi!"
La ragazza proseguì da sola il viaggio. Era ben decisa ad uccidere il ragazzo
che amava. Dopo una serie di salti fra fronde verdi e fitte era giunta ad una
radura vicino ad un ponte, e lì lo vide. Era a terra, stremato. Evidentemente
aveva combattuto fino a quel momento. Le palpebre chiudevano i suoi occhi scuri
e profondi, mentre il petto si solleva ritmicamente seguendo il suo
respiro.
A prima vista sembrava svenuto. Per accettarsene Sakura decise di avvicinarsi, a
passi lenti per evitare che il ragazzo si accorgesse della sua presenza.
Avanzava senza fretta, nascondendo dentro il mantello un kunai avvelenato. La
sua maestra Tsunade l'aveva istruita a dovere, infatti non solo era stata in
grado di preparare un infuso soporifero potentissimo, ma anche un veleno
micidiale con cui aveva impregnato il kunai che stringeva tra le mani. D'altro
canto aveva sempre dato prova della sua intelligenza.
Era giunta infine di fianco al ragazzo, notando con sua sorpresa che era
effettivamente svenuto. Non riuscì a non rimanere abbagliata dalla sua bellezza
eterea, rimanendo a fissare i suoi lineamenti, sottili, mai messi in evidenza
in modo eccessivo, anche quando i muscoli erano contratti. Un braccio era
disteso lungo il ponte, proprio di fianco il volto, con le falangi delle dita
richiuse. Nemmeno in quello stato il nervosismo lo abbandonava.
Era così vicina da poter sentire i battiti del cuore, quel cuore che pulsava
non di vita, ma di odio e vendetta. Aveva provato in ogni modo a fargli capire
che il cuore non era fatto per l'odio, che il cuore è fatto per amare, ma lui
aveva scelto la via delle tenebre. In fin dei conti procedere con l'omicidio
conveniva anche a sé stessa: salvare Sasuke, liberarlo dalle catene d'odio che
lo imprigionavano, equivaleva ad una catarsi per lei oltre che all'espiazione
delle colpe del ragazzo. Sarebbe stata finalmente libera da questo suo
amore disperato. Tirò fuori il kunai e puntò proprio verso il cuore. Alzò il
braccio per poi lasciarlo cadere. Si fermò di colpo.
"Non ce la faccio!"
Aveva fallito per l'ennesima volta: non era riuscita ad ucciderlo. D'improvviso
percepì due mani stringerle il collo e si sentì soffocare. Provò a volgere lo
sguardo attorno e vide che Sasuke si era svegliato e stava tentando di
ucciderla.
-Cosa ci fai tu qui?- domandò lui senza mollare la presa.
-Lasciami..anf..non re..spi..ro..!!!!- mormorò lei.
Inaspettatamente Sasuke la lasciò andare. Sakura portò la mani al collo e
iniziò a tossire riprendendo fiato.
Sasuke non era cambiato!
-Cosa sei venuta a fare qui? Odio ripetermi.- riprese lui.
Sakura non rispose e continuò a prendere fiato. Quello non era più il Sasuke
che aveva conosciuto e di cui si era innamorata. Sasuke subito notò il kunai
ancora racchiuso tra le mani di Sakura, e senza bisogno di ulteriori
spiegazioni comprese che la ragazza lo aveva raggiunto per ucciderlo. Come
volevasi dimostrare la fama di genialità della famiglia Uchiha non
veniva smentita. Il ragazzo non palesò subito di aver intuito le sue
mosse, ma decise di divertirsi alle spalle della sua vecchia compagna di
squadra. Senza la minima delicatezza la sollevò da terra mentre ancora
riprendeva aria.
Sakura si liberò dalla presa, lo osservò senza mostrare segni di debolezza, mentre
nella sua mente cercava disperatamente una scusa da inventarsi, perché non avrebbe
mai osato dirgli la verità.
-Sono venuta per seguirti, ho deciso di abbandonare il villaggio!- fu la prima
cosa che le venne in mente.
L'Uchiha, consapevole del fatto che la ragazza stava mentendo, stette al gioco.
-Bene, dovrai dimostrarmi che non stai fingendo.- le rispose guardandola in
modo distaccato.
-Guarda dietro di me.- ordinò infine.
La kunoichi volse lo sguardo dietro il ragazzo, e notò il corpo di
una ragazza con i capelli rossi, cosa a cui prima non aveva fatto caso.
-Chi è lei?- si informò.
-Un membro della mia organizzazione:Taka. Lei si occupava di curare le ferite
durante le battaglie, mentre ora non mi è più di alcuna utilità. So che tu sei
un abile ninja-medico, per cui potresti sostituirla.- spiegò Sasuke.
"Ecco un'altra vittima di
Sasuke!"
Questo pensò non appena vide la ragazza, che come tante altre era caduta nel
tranello del fascino di Sasuke. Era palese che anche questa strana giovane
fosse attratta dal bel moro, tuttavia non provò pietà per lei, in primo luogo
perché era un nemico, in secondo luogo perchè nel suo inconscio la considerava
una rivale.
Sakura si avvicinò lentamente, con il kunai ben nascosto dietro il
mantello. Era convinta di avere ancora una possibilità, di poter adempiere al
suo dovere e uccidere il ragazzo da lei amato, ignara del fatto che
Sasuke fosse a conoscenza dei suoi piani. Avanzava, senza fretta, ma dopo
averla superata con uno scatto veloce il ragazzo le afferrò il polso, mettendo
bene in evidenza il kunai e svelando così il sotterfugio da lei messo in atto.
-Pensavi davvero che non me ne sarei accorto?- iniziò lui a domandare, facendo
forza sul polso di Sakura.
-Mi hai deluso sai. Un semplice kunai! Devo quindi dedurre che in questi anni
non sei migliorata affatto.- continuò, deridendola e schernendola.
-Perché mi hai chiesto di uccidere questa ragazza allora?- chiese cercando
di sopportare il dolore.
-Per divertirmi.- disse lui con un sorriso sornione, mentre si passava la lama
della punta del kunai su una guancia.
Si ferì volontariamente, e il sangue fluiva dal taglio per poi arrestare il suo
decorso. Con sorpresa della nija-medico la ferita si era rimarginata da sola.
-Orochimaru mi ha immunizzato contro ogni tipo di veleno.- affermò quasi
ridendo.
Sakura era nel panico più totale. Ormai era chiaro persino a lei che quello che
aveva davanti non era il Sasuke con cui era cresciuta, ma un ragazzo divorato
dall'odio e privo di pietà. Si domandava dunque quale sarebbe stata la sua
sorte.
-Povera noiosa Sakura. Credo però che ci sia ancora qualcosa che tu puoi fare
per me.- disse Sasuke con il suo proverbiale tono freddo. Lasciò il polso della
kunoichi e la afferrò per la vita, quasi stritolandola. Stava sempre di più
assomigliando ad un serpente.
-Dammi un figlio.- bisbigliò dopo aver avvicinato le labbra all'orecchio della
ragazza.
Sakura pietrificò. Con quale arroganza si permetteva una simile richiesta!
Mettere al mondo una creatura innocente, senza amore, solo per soddisfare il
suo ego sconfinato. Questo non gliel'avrebbe mai permesso.
-Tu sei pazzo!- esclamò allontanandolo da sé .
- Sai perfettamente che il mio secondo obiettivo è ricreare il mio clan, per
cui ho bisogno di un erede.- asserì riprendendola fra le sue braccia.
-Non metterei mai al mondo un figlio senza amore. Tu non ragioni più!- gli
rispose trattenendo le lacrime.
-Ma a me non serve il tuo consenso.- pronunciò queste ultime parole accentuando
la presa su di lei.
Iniziò a premere le labbra sulle sue, ma la ragazza non acconsentì al bacio.
Sarebbe davvero arrivato a tanto? L'avrebbe davvero violentata? Era il suo
sogno di bambina, il suo desiderio più nascosto di adolescente, e mai avrebbe
immaginato di dover subire tali condizioni. Ora lui lo aveva reso il peggiore
degli incubi. Riuscì a resistere fino a quando Sasuke non lasciò cadere
una mano sulle sue cosce, risalendo sul suo corpo. In quel preciso instante
Sakura riacquisì forza e raziocinio
-Mai! Non te lo permetterò mai!- urlò disperatamente, spingendo via Sasuke.
-Bene non mi lasci altra scelta.- replicò il moro affatto intimorito dal
rifiuto della ragazza.
Le parole che seguirono rimasero indelebili nella mente di Sakura.
-Mangekyou Sharingan!- attivò la sua tecnica oculare e lei perse i sensi
cadendo a terra.
Essere innamorata di un ragazzo come Sasuke era come vivere in un eterno giorno
di pioggia, in cui contemporaneamente risplende il sole: potrebbe sembrare un
paradosso, ma può accadere.
Anche se la pioggia cade incessante ci meravigliamo nel vedere il sole che
illumina la giornata, e percepiamo una sensazione particolare e piacevole allo
stesso tempo.
Era come ascoltare un sincope musicale, in cui note acute sono racchiuse tra
due note più gravi: nel risultato finale la differenza è impercettibile. I
momenti in cui l'aveva maltrattata svanivano al ricordo delle sue minime
attenzioni e delle sue rare gentilezze, inebriandola del piacere più puro e
innocente che possa esistere.
Puro e innocente, proprio perché non dettato dal desiderio, infatti Sasuke non
aveva fatto altro che respingerla.
C'erano stati momenti in cui la disperazione aveva preso il sopravvento. Altre
volte invece la rabbia le aveva fatto desiderare che i ruoli si invertissero, che per una volta lui diventasse la preda, la vittima e lei il
carnefice. Ogni proposito veniva meno grazie alle rare attenzioni del moro.
-Sakura sveglia!- qualcuno cercava di attirare la sua attenzione, ma lei non
riuscì a ricollegare la voce ad un volto. Si sentiva ancora stordita, mentre
apriva i suoi occhi verdi.
-Dove mi trovo?- a stento i suoi sensi iniziavano a funzionare. Si guardò
attorno ritrovandosi nella radura dove aveva lasciato i suoi compagni.
-Sakura è tutto apposto! Sei stordita, ma stai bene.- riconobbe la voce di
prima, e anche il proprietario. Rock Lee la stava confortando.
Non le ci volle molto per capire come fosse ritornata in quella radura e facilmente
aveva compreso che Sasuke l'aveva riportata indietro. In poche parole aveva finto per salvarla. Con
lui era sempre stato così:il suo dire-non dire, il suo agire nell'ombra senza
mai palesare i motivi delle sue azioni, la attraevano e l'avevano fatta
innamorare di lui. In conclusione Sasuke non le aveva mai dato certezze, ma non
le aveva mia tolto nemmeno la possibilità di sperare.
-Ragazzi vi chiedo scusa, non avrei mai dovuto agire così d'impulso.- per prima
cosa si sentì in dovere di chiedere perdono.
-Tranquilla! Però mi dispiace di non aver avuto la possibilità di riempire di
botte Sasuke.- aggiunse Kiba in risposta.
Sakura sorrise, guardando teneramente i ragazzi. Poi si rivolse a Sai.
-Sai credo di sapere ora perché amo Sasuke!-.
Eccomi! Dunque, per prima cosa ricordo a chi seguisse la mia storia da titolo "History: la storia" che ho cancellato la suddetta storia. Due persone l'hanno elimintata dai preferiti, inoltre sono sparite le recensitrici. Prometto comunque che scriverò tre shot, rispettivamente naru-hina, shika-tema e neji-ten sulle idee che avevo in mente per quella storia.
Ringrazio inoltre:
kri333
Amily Ross
Globulo Rosso
itachi_love
Domi_chan
per le recensioni sulla mia shot precedente. Ancora:
coccolina
dubhe93
SaphiraLearqueen
sasukina90
tzurigo
Amily Ross
kry33
MuffinkaSakura
Rukia_chan
per aver inserito le mie due shot precedenti tra le storie preferite.
Spero che questa mia storia vi piaccia!Mi farebbe davvero piacere ricevere le vostre opinioni.
Bacioni!Marti....