Il
canto onirico del Menestrello di Dio
Un canto simile non lo
avevi mai sentito.
E' diverso da quello di Athena-sempai, diverso dal tuo.
La sua voce modula piano
la disillusione; la chitarra, accarezzate appena le corde dai polpastrelli in
un leggerissimo arpeggio, piange la purezza perduta per uno sbaglio e sembra
leggerti dentro.
Mai hai udito la sua
voce, mai hai veduto il suo volto, ma istintivamente sai.
Conosci la luce tremula
delle sue iridi nere, il melodico dischiudersi delle labbra morbide che non hai
mai assaggiato, ma che d'un tratto vorresti tra i denti.
Come uno spirito della
memoria -uno che abbia ricordo di coloro che ancor prima degli antichi
calpestarono la terra nera- più forte del tempo, corruttore di tutte le
cose fuorché di se stesso, egli ti parla di donne che comprano scale
per il Paradiso*, di uomini che sanno che non siamo nient'altro che polvere nel vento**, dispersa,
finita negli occhi di qualcun'altro.
Il vento, di colpo,
spazza via il canale dalle mura claustrofobiche, in un soffio si disfà la pietra, la terra e l'edera fitta; il glicine
pendulo, senza più appoggi, scioglie le opulente corolle in una pioggia
profumata, mentre attorno a te si apre immenso l'oceano e la piccola gondola
oscilla piano.
Sussulti spaventata:
sotto il tuo fragile legno le creature sconosciute del
liquido amniotico del mondo danzano gloriose, ma il Menestrello di Dio ti fa
segno di non temere, ti allunga una mano bianca alla quale si stringe forte la
tua e d'un tratto sei scalza, in piedi sull'acqua che attorno a te disegna perpetua cerchi
sempre più lontani e sfocati.
Si spegne alla fine il
vibrare delle corde nel silenzio; si smorza il suo canto nella sacralità
del primo bacio e si tinge di rosso il primo petalo della rosa di Alice.
Il mondo fuori non sa e
forse, forse è meglio così.
Note dell'autrice: Eh sì, Alice è per me il personaggio
più affascinante di tutta Aria e dato che quando ascolto, andando in
estasi, canzoni come Stairway to
heaven* dei Led Zeppelin o Dust
in the wind** dei Kansas non
posso che associarle a lei ecco che ho voluto provare a scrivere qualcosa sotto
effetto di queste due canzoni meravigliose.
Il tema del primo bacio
potrà sembrarvi banale, abusato e scontato, ma per quanto lo si neghi
è secondo me qualcosa che segna e che volente o nolente ti rimane
dentro: sono dell'idea che si stia perdendo il valore di carte azioni, dicerti gesti i quali, ormai svuotati del loro
importantissimo significato originario, vengono considerati alla stregua di motli altri più banali e consueti. Si sta perdendo
la giusta dimensione e per illudermi un po' non posso far altro che gongolarmi
nell'immaginifico mondo di Aqua, una terra incorrotta e candida fatta,
purtroppo o per fortuna, di sola carta e di solo
inchiostro, un luogo dove tutto ha ancora il suo valore originario, una terra
che forse è la più ipocrita di tutte...
Ma in fondo chi sono io
per far la morale a chiccesia?
Ok, considerazioni
filosofiche irrisorie a parte non giudicatemi troppo male per ciò che ho
scritto e non chiedetemi cosa sia, potrei essere tanto sfaciata
da dirvi che io stessa non ne ho la più pallida idea.
Grazie mille infine a suinogiallo per aver giudicato "Il sole splendeva -
L'altro volto di Aqua" degna di essere inserita nell'elenco delle storie
scelte e grazie anche
a Jenna, Chiku, naco chan e Gufo Tave per i loro
commenti.
Grazie davvero e alla
prossima.
ISI.