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Autore: arylupin    16/05/2010    4 recensioni
Essere una metamorfomaga ha i suoi inconvenienti, ma niente che non si possa risolvere. Anche Remus ha dato il suo contributo per risolvere un piccolo incidente... Leggete e commentate, se vi va.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a  tutti. E' da un po' che non  scrivo, e ora mi è venuta in mente questa piccola storiellina.
Spero che abbiate la pazienza di leggerla senza cruciarmi poi alla fine.
Giuro che ci provo a scrivere cose serie, ma poi la mia indole prende il sopravvento ed escono questi racconti.

Bando alle ciance, vi lascio al racconto.
:-)


LAMPI AZZURRI

"E questi sono i turni per la prossima settimana, non ci sono variazioni rispetto a quello che avevamo deciso la scorsa volta, tranne un cambio tra me e Artur" disse Alastor mettendo un plico di fogli bianchi sul tavolo della cucina del quartier generale.
"Normali incantesimi di protezione sul foglio: può renderlo visibile solo colui a cui è destinato. Inoltre Remus ha saggiamente suggerito un'ulteriore magia difensiva che in pratica è un timer che fa ritornare bianca la pagina dopo 2 minuti", disse l'ex Auror.
"Un minuto Alastor", specificò Remus.
"Giusto, un solo minuto" precisò il primo.
Per fortuna nessuno si era accorto che la ciocca dei lunghi capelli lisci e rosa che Tonks si rigirava tra le mani aveva momentaneamente cambiato colore, diventando di un azzurro chiaro, per poi tornare in fretta del suo colore 'naturale', tranne la ragazza che se la stava attorcigliando tra le dita.
Ognuno dei partecipanti alla riunione dell'Ordine prese un foglio. Sul tavolo rimase però una pergamena abbandonata.
"Tonks, tu non prendi il tuo foglio?" tuonò Moody.
...
"Tonks!"
"Si?" chiese candida la strega.
"Prendi il tuo foglio, distratta ragazza. Non credevo possibile che si potesse avere la testa fra le nuvole più del tuo solito, ma a quanto pare mi sbagliavo!"
"Malocchio non ti permetto di trattarmi così!" rispose piccata la giovane.
"Io ti tratto come meriti, anche se non credo di riuscire ad insegnarti la capacità di concentrazione, che a quanto pare ti manca totalmente!"
"Io ero concentratissima, stavamo parlando dei turni!"
Tutti si voltarono a guardare il burbero Moody. Consapevoli del fatto che non pochi, anche tra gli stessi membri dell'Ordine, provavano una certa soggezione davanti a lui, volevano vedere come avrebbe reagito alle sfacciate risposte della metamorfomaga, anche se ormai non si stupivano più del rapporto particolare di stima reciproca che c'era tra loro. Le labbra dell'uomo si piegarono impercettibilmente agli angoli della bocca, l'occhio normale fisso su Tonks, l'occhio magico libero di muoversi nella sua orbita per osservare tutto e tutti. "Allora ti ricorderai che il tuo prossimo turno è con Remus! Martedì!"
"Ti sbagli vecchio strambo, il mio prossimo turno è mercoledì, non martedì, e puoi controllare sui tuoi fogli se non ci credi, sempre che tu riesca a decifrare la tua stessa scrittura in meno di un minuto!" precisò la ragazza.
La capacità di Tonks di apparire distratta anche quando era molto concentrata era una dote che metteva sempre sconcerto in Moody, fin dal tempo del corso di addestramento per giovani auror, tant'è che spesso provava inutilmente di coglierla in fallo. Ma questo non era sufficiente a spiegare perchè anche l'occhio magico si fosse fissato sulla ragazza o perchè Malocchio si fosse lasciato andare in una sonora risata.

Ormai la riunione era finita, e Molly si offrì di preparare un tè per tutti. Voleva parlare un po' con Tonks, avendola vista agitata negli ultimi giorni, allora le chiese di seguirla in cucina col pretesto di farsi aiutare. Mentre le due donne si allontanavano, Malocchio si avvicinò alla sua protetta e le sussurrò con fare cospiratorio: "Ti tengo d'occhio, sappilo! E credo di capire chi è la causa di quel che ti sta succedento. Bel tono di azzurro, comunque!".

Arrivate in cucina, Molly iniziò a rovistare nella credenza e a volteggiare tra i fornelli, non si può prendere un tè senza biscotti, mentre Tonks si mise a sedere, con un atteggiamento un po' preoccupato, sempre rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita.
"Che c'è cara, hai qualcosa che non va?" le chiese la signora Weasley.
"No, niente Molly, niente di preoccupante"
"Non me la dai a bere tesoro, si vede lontano un miglio che qualcosa di preoccupa"
"Davvero, sto bene"
"Mia cara", continuò Molly "hai forse problemi sul lavoro? Oppure è stato il commento di Alastor a turbarti?"
Tonks decise di non rispondere, ma Molly pensava di capire cosa passasse per la testa della giovane, e passò astutamente al contrattacco.
"Tonks, sei forse preoccupata per i turni? Hai bisogno di un cambio, vuoi evitare il turno col professor Lupin?"
La ragazza si guardò stupita la ciocca di capelli, quindi alzò gli occhi verso Molly con un'espresssione indecifrabile sul volto. "Ripeti quel che hai detto!" le intimò.
"Ho chiesto se hai problemi per via del turno con Lupin. E' successo qualcosa tra di voi? Non ti tratta bene?"
Tonks osservò la ciocca di capelli perfettamente rosa, quindi si riprese come se si fosse improvvisamente svegliata, e rispose all'amca: "In che senso è successo qualcosa tra di noi... cosa vuoi dire?"
"E' un po' che vi osservo, e non provare a negare che tra te e Remus ci sia... Tonks, sei... i tuoi... hai lampeggiato, i tuoi capelli hanno lampeggiato in azzurro e poi sono tornati subito rosa..."
Tonks nascose il viso tra le mani. "Ma come l'hai capito? E' così evidente?"
"So benissimo distinguere il rosa dall'azzurro! No cara, ancora non è così evidente, ma sono madre da tanto tempo e ho imparato ad osservare le reazioni degli altri per cercare di aiutarli!" rispose orgogliosa Molly.
"Si, hai ragione, cioè no, volevo dire, insomma... si, tra noi qualcosa c'è, e non mi tratta male, anzi, ma è da qualche giorno che ogni volta che sento il suo nome lampeggio, e non so perchè! E a quanto pare funziona solo con il nome, non con il cognome o altro."
"Il colore dei tuoi capelli diventa sempre lo stesso in questi flash?"
"Siiiiii, sempre lo stesso azzurrino... e non è neanche un gran che come colore per capelli..."
"Forse ti è successo qualcosa di particolarmente emozionante legato a quel colore. Prova a pensarci cara, cosa hai fatto che ti possa far venire in mente quel colore? Dove lo hai già visto?"
"Non saprei, qualcosa di emozionante, dici... vediamo, qualcosa successo qualche giorno fa... sembra il colore... Per le mutande di Merlino! Non ci posso credere! Grazie Molly, sei un genio!!!" Così dicendo Tonks balzò in piedi, baciò affettuosamente Molly su una guancia, e prima di poter dire Quidditch era già fuori casa.

Quando rincasò era ormai sera tardi, nessun membro dell'ordine era ancora al quartier generale, tranne i suoi ormai abituali inquilini.
Si diresse sicura in biblioteca, dove trovò solo il cugino, e da lui seppe che Lupin era nella sua camera.
Allora salì in fretta le scale, bussò alla porta dell'uomo e senza neanche attendere una risposta entrò e chiuse la porta alle sue spalle.
"Guardami!"
"Difficile non notarti dopo un ingresso ad effetto come questo."
"Non sto scherzando. Mi stai guardando attentamente?"
"In ogni particolare" rispose malandrino passando in rassegna ogni centimetro della ragazza.
"In faccia, devi guardarmi in faccia!"
"Ok. Che c'è?"
"Remus, abbiamo un problema..."
"Vedo." rispose sorpreso l'uomo, nel notare i capelli di Tonks lampeggiare in azzurro e poi tornare rosa. "Ma che ti succede?"
"Molly crede che sia colpa di una forte emozione" rispose la strega arrossendo visibilmente, poi continuò: "e credo di aver capito l'origine di questo azzurrino, che senza offesa non è un gran che, ma ho qui il rimedio!" Così dicendo porse a Remus una graziosa borsina di carta, color nero lucido, decorata con un disegno di pizzo giallo fluorescente, con i manici di morbido peluche e la scritta del negozio in bella vista.
"Ma che stai blaterando..." rispose Remus, sempre più confuso, nel prendere la sportina.
"Aprila e capirai" disse serafica Tonks.
Il mago obbedì, ed estrasse dalla borsina uno 'splendido' paio di slip da uomo color rosa cicca. Sempre più confuso guardò la ragazza in attesa di una spiegazione.
"Hai capito ora?" chiese impaziente la stega.
"No, e devo confessarti che sono un tantino preoccupato. Cosa dovrei farci con questo coso?" disse sventolando lontano da se gli slip fuxia.
"Metterli, così poi te li tolgo..." rispose Tonks. Ora non solo il viso, ma anche i capelli avevano un che di rosso.
"Non ti facevo così pervertita!"
"Ma no, cosa hai capito! O meglio, si, cioè... intendevo quello, ma" disse balbettando, "è solo per evitare questi flash!"
"Ancora non capisco..."
"Ma sei tonto! Non vorrai mica che ogni volta che pronunciano il tuo nome i miei capelli lampeggino! Sarebbe facile intuire che ce la intendiamo, e non posso neanche proibire di chiamarti per nome, sarebbe comunque sospetto."
"Beh, i tuoi repentini cambi di capelli devono finire, non c'è dubbio, ma queste mutande come possono aiutarti?"
"Proprio non ricordi allora cosa abbiamo fatto l'altro giorno... non credevo che fosse stato così deludente per te... anche se era la prima volta che noi... insomma, hai capito..."
"Ma cos... vuoi dire quando lo abbiamo fatto? Non è stato affatto deludente, sei stupenda, e sono sincero, e sono contento di quello che abbiamo fatto, ma non capisco cosa c'entra con l'azzurro."
"Quel particolare azzurro è il colore degli slip che indossavi, ne sono più che certa! Allora ho pensato che ripetendo l'esperienza con slip del colore dei miei capelli, anche se poi lampeggio nessuno lo noterà, sapessi che fatica trovarle di quel colore!!!"
L'uomo abbracciò forte la sua donna e rise di gusto contro il suo collo. "Se serve a guarirti dai lampeggiamenti, sono pronto a immolarmi per la causa" le disse, sottolineando la serietà delle sue intenzioni con un bacio. "Tu aspettami qui, vado e torno" disse prendendo gli slip rosa cicca e dirigendosi in bagno.
Ora non ci è dato di sapere esattamente cosa successe quando ritornò in camera e vi si chiuse dentro con la ragazza, ma sappiamo che qualsiasi cosa abbiano fatto deve aver funzionato, perchè nessuno notò più quei fastidiosi lampi di colori tra i capelli di Tonks.



Ce l'avete fatta, bravi! Siete arrivati in fondo!
Spero di non avervi annoiato troppo.
Aprofitto di questo spazio per ringraziare tutti coloro che hanno recensito le mie altre storie, ma anche chi le ha messe tra le preferite o le seguite, insomma che ha dimostrato apprezzamento per il mio lavoro, grazie a tutti, siete fantastici.
  
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