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Autore: JinShi    18/05/2010    0 recensioni
Le vicende di questo breve racconto si svolgono in un universo alternativo di uno dei fenomeni più diffusi in rete degli ultimi anni: il gioco di ruolo online, in un modo diverso e più evoluto di giocarlo ed immergervisi completamente. L'evoluzione dei giochi di ruolo di oggi, in un futuro vicino nel quale non si vivranno più le avventure del nostro alter-ego da dietro uno schermo, ma all'interno del gioco stesso, come film e racconti di fantascienza ci mostrano da decenni..
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alienazione
Le vicende di questo breve racconto si svolgono in un universo alternativo di uno dei fenomeni più diffusi in rete degli ultimi anni: il gioco di ruolo online, in un modo diverso e più evoluto di giocarlo ed immergervisi completamente. L'evoluzione dei giochi di ruolo di oggi, in un futuro vicino nel quale non si vivranno più le avventure del nostro alter-ego da dietro uno schermo, ma all'interno del gioco stesso, come film e racconti di fantascienza ci mostrano da decenni...
"Già a casa Alex? Hai finito prima la scuola oggi?"
"Sì mamma, le ultime due ore non ci sono state, mancava il professore..."
"Ok... Io devo andare al lavoro ora, il pranzo è pronto nel forno, mi raccomando studia, che almeno quest'anno devi finire gli studi."
"Sì sì, certo..."
Badando ben poco alle parole di mia madre, mi chiudo nella mia stanza, e getto lo zaino sul letto senza nemmeno badare a svuotarlo e controllare il diario, tanto non ci segno mai niente di ciò che ci assegnano a scuola...
Mi cambio velocemente liberandomi della fastidiosa divisa da studente, per mettermi dei panni molto più comodi, per poi attivare meccanicamente, come ogni giorno, la mia connessione alla rete globale. Ormai è un'abitudine ben consolidata, appena entro nella mia stanza, la prima cosa che faccio è connettere il mio id alla rete, come se sapessi di già che mi sarei lanciato subito online. Cosa più che vera tra l'altro, erano mesi ormai che non facevo altro.
Non sono mai stato un tipo molto socievole, ed uscire di casa per frequentare chicchessia non mi è mai andato molto a genio, tutto quello che la vita reale ha da offrire ad un giovane studente non mi ha mai intrigato molto...
La mia monotona vita aveva preso una piega diversa da quando avevo scoperto il mondo dei giochi di ruolo online.
Era successo per caso, mentre cercavo nella rete qualche compito già pronto per non dover perdere tempo nello scrivere, e per curiosità avevo eseguito l'accesso al portale così tanto pubblicizzato in qualsiasi zona della rete.
"The game"...
Non mi ci era voluto molto per capire la meccanica del gioco, mi meravigliava molto di come un "gioco" così coinvolgente potesse essere gratuito (ma come ovvio c'era la fregatura, per accedere a tutte le funzioni del gioco ed essere competitivo si dovevano acquistare degli oggetti particolari con soldi veri, cosa che comunque non costituiva un problema, i soldi non mancavano mai nella mia credit-card da studente, mio padre per come non lo vedessi mai, almeno non mi faceva mancare niente), e in breve tempo ero riuscito a diventare uno dei player più forti, anche perchè passavo dentro la rete ed il gioco la maggior parte del mio tempo...
Giocavo ormai da 4 mesi, e in questo periodo di tempo ero diventato uno dei 100 "player" più forti. Il gioco dava la possibilità di scegliere tra 4 diverse classi di personaggi, e 8 diverse specializzazioni, due per ogni classe.
All'inizio ero stato attratto dalla presentazione del guerriero (come un po' tutti i nuovi giocatori, lo si poteva intuire dalla molto più diffusa presenza di questa classe rispetto alle altre), ma poi la mia innata tendenza a non scegliere mai la via più facile, mi aveva fatto optare per un altro: l'asura, una specie di mago guerriero, e la sua dottrina più difficile da sviluppare, quella delle armi maledette.
La difficoltà di questo particolare personaggio di gioco stava nella quasi impossibilità di orientarlo verso entrambe le cose che il gioco permetteva di fare: sviluppare il personaggio e farlo crescere combattendo con le creature generata dal sistema, o essere imbattibile negli scontri con gli altri giocatori reali.
La mia scelta ricadde nella prima opzione, preferivo combattere contro mostri mitologici e creature straordinarie, piuttosto che con altre persone, in fondo la mia scarsa socievolezza non era cambiata rispetto alla realtà.
La cosa che più mi colpiva di questo mio nuovo passatempo era il quanto fosse facile perdersi in questo universo alternativo. La moderna tecnologia di connessione neuronale permetteva agli utenti della "rete", di vivere all'interno di essa come in un mondo a parte, dove era possibile muoversi con la sola forza del pensiero. Le normali azioni che il cervello imprime al corpo, semplicemente venivano deviate verso un "avatar", creato nella rete, che agiva e provava sensazioni come fosse il vero corpo dell'utente.
Tale strabiliante tecnologia era stata attaccatta dai più tradizionalisti, che ritenevano questa esperienza, specie nelle mente più giovani, causa di alienazione negli utenti che vi passavano troppo tempo. Erano stati segnalati in tutto il mondo vari casi di persone che non riuscivano più a distinguere la "rete" dalla realtà, e la maggior parte di questi casi erano persone che giocavano troppo a giochi online, proprio come quello in cui io passavo la maggior parte della mia giornata...
Per quanto mi riguarda, la cosa non mi interessava minimamente. Non mi era mai importato molto della vita reale, e in questo mondo alternativo vedevo il mio corpo in maniera diversa, e la cosa mi piaceva. Il mio corpo reale era quello di un ragazzo come tanti altri, non troppo alto, non troppo bello nè troppo brutto, solo un ragazzo come gli altri.
In questo mondo invece ero un fiero combattente dall'anima dannata, dal fisico scolpito e allenato da anni di fatica e combattimenti, e dal chiaro segno della mia dannazione eterna impresso nel braccio sinistro...
Solo pensando di farle, facevo cose che nella vita reale non potevo neanche sognare. Correre per ore senza stancarmi, cavalcare possenti destrieri, lanciare potenti magie distruttive, combattere con la spada... Erano cose che mi avevano sempre affascinato, e qui potevo farle quanto volevo.
Non mi ci vole molto tempo prima di iniziare a preferire di gran lunga immergermi in quel mondo, dimenticandomi della vita reale...
Dopo alcuni mesi che passavo a potenziarmi combattendo contro le creature del gioco, conobbi i membri di quella che sarebbe diventata la mia gilda.
Nel sistema di gioco, i "player" potevano unirsi in gruppi distinti, chiamati appunto gilde. I membri di una gilda potevano sempre comunicare tra loro e raggiungersi in ogni luogo di quel mondo, e la cosa più divertente, almeno per chi a differenza di me amava scontrarsi con gli altri "player", scendere in campo contro le altre gilde.
Fu proprio questa la causa di quello che i telegiornali avrebbero chiamato più avanti, con fredda indifferenza, l'ennesimo caso di alienazione...
Ero ormai a tutti gli effetti un membro di una delle gilde più forti, che mi avevano voluto con loro nonostante la mia scarsa utilità in guerra. A loro non importava di essere forti, bastava giocare insieme e divertirsi. Fu proprio quello a incuriosirmi di più e a convincermi ad entrare, di solito i player che incontravo erano dediti solo a pensare a sè stessi e a potenziare il proprio personaggio e la propria gilda, fregandosene se una persona fosse simpatica o meno, quello che contava era la potenza del suo personaggio...
Cominciai a provare per i membri della gilda un sentimento che nella vita reale non ricordavo di aver mai provato. Amicizia, affetto, fratellanza... E per qualcuno in particolare anche qualcosa in più.
C'era infatti nella mia gilda, una ragazza, che come molte delle "player" femmine, aveva optato per un personaggio adatto a supportare gli altri. Una maga, della dottrina del potenziamento benedetto.
Mi era capitato per caso di conoscerla meglio un giorno, quando con il suo solito sorriso, dato che eravamo gli unici due connessi, mi aveva chiesto di andare a potenziare un po' il nostro personaggio insieme. Da lupo solitario quale ero, non avevo mai considerato l'idea di andare a distruggere creature in un gruppo, ma di quella ragazza mi colpiva molto l'allegria e la solarità, tutte qualità che in me non si erano mai viste.
Quello era stato il giorno più bello da quando giocavo, non tanto per la sua forza di supporto che mi permetteva di eliminare creature in maniera molto più efficiente, quanto per il semplice fatto di essere insieme a lei.
Cominciai a cercarla sempre appena entravo nella rete, e quando lei non c'era non facevo più quasi niente che non fosse starmene fermo in un punto di pace ad aspettarla.
Nei giorni che seguivano, passavo interi pomeriggi seduto con lei nei posti più belli che il gioco offriva, a parlare...
Per la prima volta nella mia vita mi ero innamorato, e di una persona che non avevo mai visto nella realtà, ma solo nella figura animata che si era scelta in un gioco...
Questo dettaglio non mi importava più di tanto, tanto da quello che mi aveva detto abitava in una città lontana, per cui non l'avrei di sicuro mai vista nella realtà, a me bastava vederla in quello che anche grazie a questo si stava del tutto sostituendo alla mia noiosa vita reale...
Se già questo non bastasse a fare di me un idiota, la prima guerra a cui presi parte segnò per sempre questo epiteto in me, ora che ci ripenso col senno di poi...
Alla fine mi avevano convinto a scendere in campo contro un'altra gilda, benchè il mio aiuto sarebbe stato quasi nullo, a loro bastava che mi divertissi insieme a loro.
La sensazione che provai quando ebbi accesso insieme agli altri all'arena delle guerre tra gilde fu di smarrimento. Conoscevo ormai ogni zona del gioco, e quella era l'unica parte di esso che non avevo mai visto, dato che non ero mai sceso in guerra...
Solo più tardi ripresi coscienza di me, quando il mio primo compagno cadde a terra e scomparve dalla mappa...
Era una guera a eliminazione diretta. Il player che veniva ucciso, scompariva dalla mappa, e così via fino a che una delle due gilde non avesse perso tutti i suoi membri...
Per loro era una cosa normale vedere e vedersi morire per poi scomparire, lo facevano tutti i giorni, ma per me, che ormai avevo quasi del tutto dimenticato che quello era solo un gioco, era un'esperienza scioccante...
A poco a poco, vedevo tutti i miei amici morire davanti ai miei occhi, così come vedevo morire persone mai viste prima per mano dei miei compagni. I miei poteri incentrati sul combattimento con le creature mi diedero la possibilità di sopravviere per molto tempo, anche se non riuscivo (o forse non ne avevo semplicemente il coraggio) ad uccidere nessuno degli avversari...
Andò avanti così per molto tempo, finchè rimanevano in campo solo pochi membri di entrambe le fazioni. Nella mia mente confusa e sconvolta da quello che per gli altri era il classico modo di divertirsi, cercavo nella confusione della battaglia l'unica persona che volevo vedere in quel momento. La trovai, mentre cercava di evitare i continui attacchi incentrati su di lei e di dare la forza delle sue abilità di supporto ai sopravvissuti.
Ormai ero totalmente immemore di essere in un gioco, uno stupido gioco come tanti altri, e nella disperazione di perderla corsi verso di lei ignorando tutto il resto, ma non abbastanza velocemente per evitare di vederla morire davanti ai miei occhi...
Quando cadde a terra, prima di sparire pronunciò delle parole, che probabilmente data la situazione erano cose come "cavolo, mi hanno killata!", o "vai, vincete anche senza i miei buffffffff!", dette sorridendo, ma che alla mia mente che iniziava a destabilizzarsi arrivarono come grida disperate, grida che risuonarono nella mia testa in maniera straziante...
Smisi del tutto di percepire la realtà in quello stesso istante, e mentre gridavo come il pazzo che ero diventato, mi lanciavo in groppa al mio cavallo corazzato sguainando la spada e attaccando chiunque mi capitasse a tiro. Non ci volle molto prima che magie di attacco e frecce infuocate mi colpissero in pieno, e anche se il gioco era pensato per non sentire il dolore come era ovvio che fosse, quando caddi da cavallo senti in me tutto il dolore di questo mondo, che forse era generato solo dalla mia mente che si stava del tutto spaccando...
Sentii la vita lasciarmi, in quel momento, ma il dolore fisico non mi importava, quello che più mi faceva soffrire era il dolore di aver perso la persona che amavo, di non essere riuscito a salvarla...
...E in quel momento i miei occhi, pieni di lacrime, si chiusero. Per sempre...
"Woa, è stata una bella guerra eh capo? ne facciamo un'altra prima di andare a cena?"
"Perchè no, è stata dura stavolta vincere, ma ci siamo divertiti davvero, visto Alex alla fine come si è buttato nella mischia? Persino lui è riuscito a killarne un paio prima di schiattare!"
"Già, un grande, bravo Alex... Alex? Ma dov'è finito?"
"Ehi ragazzi, ma Alex si è disconnesso? Non è tornato alla zona di pace dopo la guerra?"
"Qui non è mai tornato, si sarà disconnesso appena morto, avrà avuto da fare."
"Già, la madre gli avrà tirato le orecchie, passa troppo tempo qui davanti!"
"Ah ah ah! Quando torna lo prenderò in giro a vita!"
"Ehi Kylie, a proposito di Alex, quand'è che vi sposate voi due? Ormai si vede a pelle che andate d'accordo!"
"E dai, non gliel'ho ancora chiesto! Prima in guerra era venuto a cercarmi, glielo volevo dire prima che mi killassero e che tornassi qui."
"E vai, allora appena torna matrimonio! Adoro la mappa del matrimonio, la tipa che li organizza è una bonazza!"
"Il solito deficiente... Vabbè ragazzi, io vado a cena, a dopo, se torna Alex e vi sposate fatemi un cenno eh."
"Certo, vi chiamo tutti, appena torna..."
...Appena torna...
Fu mia madre a trovarmi, quando rincasò dal lavoro. Disteso a terra, le lacrime agli occhi, ancora connesso alla rete, ormai privo di vita...
Nel momento stesso in cui quello che nella mia mente era diventato il mio vero io era morto, e aveva visto morire la donna che amava, io ero morto con lui...
UNA STORIA SEMPLICE, CHE ENFATIZZA AL SUO INTERNO UN MESSAGGIO BEN CHIARO: GIOCHIAMO IN RETE PER DIVERTIRCI INSIEME, MA A QUELLI CHE SE LO SONO DIMENTICATO, RICORDATEVI CHE E', E DEVE RESTARE, SOLO UN GIOCO... 

Alienazione

Le vicende di questo breve racconto si svolgono in un universo alternativo di uno dei fenomeni più diffusi in rete degli ultimi anni: il gioco di ruolo online, in un modo diverso e più evoluto di giocarlo ed immergervisi completamente. L'evoluzione dei giochi di ruolo di oggi, in un futuro vicino nel quale non si vivranno più le avventure del nostro alter-ego da dietro uno schermo, ma all'interno del gioco stesso, come film e racconti di fantascienza ci mostrano da decenni...


"Già a casa Alex? Hai finito prima la scuola oggi?"

"Sì mamma, le ultime due ore non ci sono state, mancava il professore..."

"Ok... Io devo andare al lavoro ora, il pranzo è pronto nel forno, mi raccomando studia, che almeno quest'anno devi finire gli studi."

"Sì sì, certo..."

Badando ben poco alle parole di mia madre, mi chiudo nella mia stanza, e getto lo zaino sul letto senza nemmeno badare a svuotarlo e controllare il diario, tanto non ci segno mai niente di ciò che ci assegnano a scuola...
Mi cambio velocemente liberandomi della fastidiosa divisa da studente, per mettermi dei panni molto più comodi, per poi attivare meccanicamente, come ogni giorno, la mia connessione alla rete globale. Ormai è un'abitudine ben consolidata, appena entro nella mia stanza, la prima cosa che faccio è connettere il mio id alla rete, come se sapessi di già che mi sarei lanciato subito online. Cosa più che vera tra l'altro, erano mesi ormai che non facevo altro.Non sono mai stato un tipo molto socievole, ed uscire di casa per frequentare chicchessia non mi è mai andato molto a genio, tutto quello che la vita reale ha da offrire ad un giovane studente non mi ha mai intrigato molto...
La mia monotona vita aveva preso una piega diversa da quando avevo scoperto il mondo dei giochi di ruolo online.
Era successo per caso, mentre cercavo nella rete qualche compito già pronto per non dover perdere tempo nello scrivere, e per curiosità avevo eseguito l'accesso al portale così tanto pubblicizzato in qualsiasi zona della rete.

"The game"...

Non mi ci era voluto molto per capire la meccanica del gioco, mi meravigliava molto di come un "gioco" così coinvolgente potesse essere gratuito (ma come ovvio c'era la fregatura, per accedere a tutte le funzioni del gioco ed essere competitivo si dovevano acquistare degli oggetti particolari con soldi veri, cosa che comunque non costituiva un problema, i soldi non mancavano mai nella mia credit-card da studente, mio padre per come non lo vedessi mai, almeno non mi faceva mancare niente), e in breve tempo ero riuscito a diventare uno dei player più forti, anche perchè passavo dentro la rete ed il gioco la maggior parte del mio tempo...

Giocavo ormai da 4 mesi, e in questo periodo di tempo ero diventato uno dei 100 "player" più forti. Il gioco dava la possibilità di scegliere tra 4 diverse classi di personaggi, e 8 diverse specializzazioni, due per ogni classe.All'inizio ero stato attratto dalla presentazione del guerriero (come un po' tutti i nuovi giocatori, lo si poteva intuire dalla molto più diffusa presenza di questa classe rispetto alle altre), ma poi la mia innata tendenza a non scegliere mai la via più facile, mi aveva fatto optare per un altro: l'asura, una specie di mago guerriero, e la sua dottrina più difficile da sviluppare, quella delle armi maledette.La difficoltà di questo particolare personaggio di gioco stava nella quasi impossibilità di orientarlo verso entrambe le cose che il gioco permetteva di fare: sviluppare il personaggio e farlo crescere combattendo con le creature generata dal sistema, o essere imbattibile negli scontri con gli altri giocatori reali.La mia scelta ricadde nella prima opzione, preferivo combattere contro mostri mitologici e creature straordinarie, piuttosto che con altre persone, in fondo la mia scarsa socievolezza non era cambiata rispetto alla realtà.


La cosa che più mi colpiva di questo mio nuovo passatempo era il quanto fosse facile perdersi in questo universo alternativo. La moderna tecnologia di connessione neuronale permetteva agli utenti della "rete", di vivere all'interno di essa come in un mondo a parte, dove era possibile muoversi con la sola forza del pensiero. Le normali azioni che il cervello imprime al corpo, semplicemente venivano deviate verso un "avatar", creato nella rete, che agiva e provava sensazioni come fosse il vero corpo dell'utente.
Tale strabiliante tecnologia era stata attaccatta dai più tradizionalisti, che ritenevano questa esperienza, specie nelle mente più giovani, causa di alienazione negli utenti che vi passavano troppo tempo. Erano stati segnalati in tutto il mondo vari casi di persone che non riuscivano più a distinguere la "rete" dalla realtà, e la maggior parte di questi casi erano persone che giocavano troppo a giochi online, proprio come quello in cui io passavo la maggior parte della mia giornata...
Per quanto mi riguarda, la cosa non mi interessava minimamente. Non mi era mai importato molto della vita reale, e in questo mondo alternativo vedevo il mio corpo in maniera diversa, e la cosa mi piaceva. Il mio corpo reale era quello di un ragazzo come tanti altri, non troppo alto, non troppo bello nè troppo brutto, solo un ragazzo come gli altri.


In questo mondo invece ero un fiero combattente dall'anima dannata, dal fisico scolpito e allenato da anni di fatica e combattimenti, e dal chiaro segno della mia dannazione eterna impresso nel braccio sinistro...
Solo pensando di farle, facevo cose che nella vita reale non potevo neanche sognare. Correre per ore senza stancarmi, cavalcare possenti destrieri, lanciare potenti magie distruttive, combattere con la spada... Erano cose che mi avevano sempre affascinato, e qui potevo farle quanto volevo.
Non mi ci vole molto tempo prima di iniziare a preferire di gran lunga immergermi in quel mondo, dimenticandomi della vita reale...

Dopo alcuni mesi che passavo a potenziarmi combattendo contro le creature del gioco, conobbi i membri di quella che sarebbe diventata la mia gilda.
Nel sistema di gioco, i "player" potevano unirsi in gruppi distinti, chiamati appunto gilde. I membri di una gilda potevano sempre comunicare tra loro e raggiungersi in ogni luogo di quel mondo, e la cosa più divertente, almeno per chi a differenza di me amava scontrarsi con gli altri "player", scendere in campo contro le altre gilde.

Fu proprio questa la causa di quello che i telegiornali avrebbero chiamato più avanti, con fredda indifferenza, l'ennesimo caso di alienazione...

Ero ormai a tutti gli effetti un membro di una delle gilde più forti, che mi avevano voluto con loro nonostante la mia scarsa utilità in guerra. A loro non importava di essere forti, bastava giocare insieme e divertirsi. Fu proprio quello a incuriosirmi di più e a convincermi ad entrare, di solito i player che incontravo erano dediti solo a pensare a sè stessi e a potenziare il proprio personaggio e la propria gilda, fregandosene se una persona fosse simpatica o meno, quello che contava era la potenza del suo personaggio...

Cominciai a provare per i membri della gilda un sentimento che nella vita reale non ricordavo di aver mai provato. Amicizia, affetto, fratellanza... E per qualcuno in particolare anche qualcosa in più.
C'era infatti nella mia gilda, una ragazza, che come molte delle "player" femmine, aveva optato per un personaggio adatto a supportare gli altri. Una maga, della dottrina del potenziamento benedetto.
Mi era capitato per caso di conoscerla meglio un giorno, quando con il suo solito sorriso, dato che eravamo gli unici due connessi, mi aveva chiesto di andare a potenziare un po' il nostro personaggio insieme. Da lupo solitario quale ero, non avevo mai considerato l'idea di andare a distruggere creature in un gruppo, ma di quella ragazza mi colpiva molto l'allegria e la solarità, tutte qualità che in me non si erano mai viste.

Quello era stato il giorno più bello da quando giocavo, non tanto per la sua forza di supporto che mi permetteva di eliminare creature in maniera molto più efficiente, quanto per il semplice fatto di essere insieme a lei.Cominciai a cercarla sempre appena entravo nella rete, e quando lei non c'era non facevo più quasi niente che non fosse starmene fermo in un punto di pace ad aspettarla.Nei giorni che seguivano, passavo interi pomeriggi seduto con lei nei posti più belli che il gioco offriva, a parlare...
Per la prima volta nella mia vita mi ero innamorato, e di una persona che non avevo mai visto nella realtà, ma solo nella figura animata che si era scelta in un gioco...
Questo dettaglio non mi importava più di tanto, tanto da quello che mi aveva detto abitava in una città lontana, per cui non l'avrei di sicuro mai vista nella realtà, a me bastava vederla in quello che anche grazie a questo si stava del tutto sostituendo alla mia noiosa vita reale...
Se già questo non bastasse a fare di me un idiota, la prima guerra a cui presi parte segnò per sempre questo epiteto in me, ora che ci ripenso col senno di poi...
Alla fine mi avevano convinto a scendere in campo contro un'altra gilda, benchè il mio aiuto sarebbe stato quasi nullo, a loro bastava che mi divertissi insieme a loro.

La sensazione che provai quando ebbi accesso insieme agli altri all'arena delle guerre tra gilde fu di smarrimento. Conoscevo ormai ogni zona del gioco, e quella era l'unica parte di esso che non avevo mai visto, dato che non ero mai sceso in guerra...
Solo più tardi ripresi coscienza di me, quando il mio primo compagno cadde a terra e scomparve dalla mappa...
Era una guera a eliminazione diretta. Il player che veniva ucciso, scompariva dalla mappa, e così via fino a che una delle due gilde non avesse perso tutti i suoi membri...
Per loro era una cosa normale vedere e vedersi morire per poi scomparire, lo facevano tutti i giorni, ma per me, che ormai avevo quasi del tutto dimenticato che quello era solo un gioco, era un'esperienza scioccante...
A poco a poco, vedevo tutti i miei amici morire davanti ai miei occhi, così come vedevo morire persone mai viste prima per mano dei miei compagni. I miei poteri incentrati sul combattimento con le creature mi diedero la possibilità di sopravviere per molto tempo, anche se non riuscivo (o forse non ne avevo semplicemente il coraggio) ad uccidere nessuno degli avversari...
Andò avanti così per molto tempo, finchè rimanevano in campo solo pochi membri di entrambe le fazioni. Nella mia mente confusa e sconvolta da quello che per gli altri era il classico modo di divertirsi, cercavo nella confusione della battaglia l'unica persona che volevo vedere in quel momento. La trovai, mentre cercava di evitare i continui attacchi incentrati su di lei e di dare la forza delle sue abilità di supporto ai sopravvissuti.
Ormai ero totalmente immemore di essere in un gioco, uno stupido gioco come tanti altri, e nella disperazione di perderla corsi verso di lei ignorando tutto il resto, ma non abbastanza velocemente per evitare di vederla morire davanti ai miei occhi...
Quando cadde a terra, prima di sparire pronunciò delle parole, che probabilmente data la situazione erano cose come "cavolo, mi hanno killata!", o "vai, vincete anche senza i miei buffffffff!", dette sorridendo, ma che alla mia mente che iniziava a destabilizzarsi arrivarono come grida disperate, grida che risuonarono nella mia testa in maniera straziante...
Smisi del tutto di percepire la realtà in quello stesso istante, e mentre gridavo come il pazzo che ero diventato, mi lanciavo in groppa al mio cavallo corazzato sguainando la spada e attaccando chiunque mi capitasse a tiro. Non ci volle molto prima che magie di attacco e frecce infuocate mi colpissero in pieno, e anche se il gioco era pensato per non sentire il dolore come era ovvio che fosse, quando caddi da cavallo senti in me tutto il dolore di questo mondo, che forse era generato solo dalla mia mente che si stava del tutto spaccando...
Sentii la vita lasciarmi, in quel momento, ma il dolore fisico non mi importava, quello che più mi faceva soffrire era il dolore di aver perso la persona che amavo, di non essere riuscito a salvarla...

...E in quel momento i miei occhi, pieni di lacrime, si chiusero. Per sempre...





"Woa, è stata una bella guerra eh capo? ne facciamo un'altra prima di andare a cena?"

"Perchè no, è stata dura stavolta vincere, ma ci siamo divertiti davvero, visto Alex alla fine come si è buttato nella mischia? Persino lui è riuscito a killarne un paio prima di schiattare!"

"Già, un grande, bravo Alex... Alex? Ma dov'è finito?"

"Ehi ragazzi, ma Alex si è disconnesso? Non è tornato alla zona di pace dopo la guerra?"

"Qui non è mai tornato, si sarà disconnesso appena morto, avrà avuto da fare."

"Già, la madre gli avrà tirato le orecchie, passa troppo tempo qui davanti!"

"Ah ah ah! Quando torna lo prenderò in giro a vita!"

"Ehi Kylie, a proposito di Alex, quand'è che vi sposate voi due? Ormai si vede a pelle che andate d'accordo!"

"E dai, non gliel'ho ancora chiesto! Prima in guerra era venuto a cercarmi, glielo volevo dire prima che mi killassero e che tornassi qui."

"E vai, allora appena torna matrimonio! Adoro la mappa del matrimonio, la tipa che li organizza è una bonazza!"

"Il solito deficiente... Vabbè ragazzi, io vado a cena, a dopo, se torna Alex e vi sposate fatemi un cenno eh."

"Certo, vi chiamo tutti, appena torna..."


...Appena torna...




Fu mia madre a trovarmi, quando rincasò dal lavoro. Disteso a terra, le lacrime agli occhi, ancora connesso alla rete, ormai privo di vita...


Nel momento stesso in cui quello che nella mia mente era diventato il mio vero io era morto, e aveva visto morire la donna che amava, io ero morto con lui...





UNA STORIA SEMPLICE, CHE ENFATIZZA AL SUO INTERNO UN MESSAGGIO BEN CHIARO: GIOCHIAMO IN RETE PER DIVERTIRCI INSIEME, MA A QUELLI CHE SE LO SONO DIMENTICATO, RICORDATEVI CHE E', E DEVE RESTARE, SOLO UN GIOCO... 

 

  
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