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Autore: Chizumi    19/05/2010    3 recensioni
Dopo la seconda, tragica morte dell'eroe, tutto ciò che rimane a poter congiungere i due amanti è una metà del cielo.
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Re Kaioh del Nord | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aggiornamento 30/03/2018 - Storia revisionata, resa una "long - shot" a causa della brevità dei capitoli, suddivisi ora in paragrafi.
Grazie.



INSONNIA

Goku quella notte non riusciva proprio a dormire.

Guardava il cielo oscuro, senza stelle, che circondava la piccola capanna di fortuna del Maestro Kaio, e si sentiva ... male.
Come se il suo stomaco avesse deciso di non farlo dormire.
Certo, il suo stomaco decideva spesso per lui, ma quasi sempre era per questioni legate strettamente al cibo.
Invece, in quel momento, non era la fame ad aver attorcigliato il suo povero stomaco. La fame non c'entrava un tubo.
Era la sua prima notte dopo aver appena sconfitto Cell.
Era stato spedito nell'aldilà a causa di un'esplosione, aveva distrutto il pianeta di Re Kaio, aveva rinunciato alla sua vita sulla terra per proteggere per sempre i suoi cari e salvare l'umanità, il tutto nello stesso giorno.

Sarebbe dovuto essere esausto. Niente come una sfida all'ultimo sangue gli aveva mai concigliato il sonno.
Ma…c’era lei, sempre e solo lei. Non riusciva a non pensarci: la sua Chichi.
Pensava di continuo al suo volto, da quando aveva deciso di abbandonare per sempre la terra, e più la pensava più si sentiva lo stomaco attorcigliato.

La ricordava, la immaginava e continuava a pensare se avesse fatto bene a lasciarla da sola con Gohan … una tale responsabilità, sulle spalle della sua piccola guerriera ... di nuovo.
Da sola.
Si sentiva in colpa. Si strofinò il volto con una mano, esasperato e sofferente.
“Ma di che mi sento in colpa? Se ho fatto questo è solo per il loro bene ... io non voglio metterli in pericolo di nuovo, hanno già subito abbastanza, eppure … quanto vorrei riabbracciarla ...”
L'ultimo pensiero gli sfuggi senza che lui riuscisse a fermarlo, e gli causò altra sofferenza.

Provò a rigirarsi e a chiudere gli occhi ... ma nulla, niente da fare. Il sonno non voleva proprio arrivare.
Stizzito, si stese a pancia in su portandosi le mani agli occhi con esasperazione e pensò: “Mi sa che mi attenderanno lunghe notti …”

DISCUSSIONE COSTRUTTIVA

"Uno, due, uno, due…" 
Goku si stava allenando con Re Kaio, ma si sentiva decisamente fuori fase, e Kaio lo notò dopo un altro colpo del suo allievo andato a vuoto.
Si fermò, guardandolo. "Figliolo che ti succede? Sembri stremato, la tua mira è a dir poco pessima." 
Era preoccupato, era da più di una notte che lo vedeva agitarsi nel sonno, mormorando nomi e litanie.                                                     

Goku si fermò. Tentò un recupero, cercando di tranquillizzare il maestro. "Eh eh eh, mi scusi ... mi dia solo un attimo e ... uff ..." 

Cercò di riprodurre un sorriso sincero e riposato, ma tutto quello che gli uscì fu una smorfia esausta, che durò comunque pochi secondi.
"Arfh ... uff ..." Era così stanco che quel piccolo esercizio lo fece piegare sulle ginocchia per riprendere fiato. 
Era da quando si trovava li che non aveva più dormito in modo decente, e purtroppo la sola persona che potesse farlo dormire come si deve non era li. 

Guardò Re Kaio, sembrava in ansia per lui e così dovette inventarsi qualcosa. "
Ehm … va tutto bene Kaio, e solo che … ecco … non riesco a dormire bene da un po’."
Era troppo stanco per mentire, decise infine. Disse subito come stavano le cose, ma ciò nonostante rimase sul vago. 

Non specificò ne il “come” ne il “perché”.                       

Un sospiro, e poi Kaio disse.
"Senti, è già da un po’ che me ne sono accorto.
Mi sembri molto agitato e quando ti parlano non presti molta attenzione, Goku.
Io non so cosa ti succeda, ma forse … rivedere la tua famiglia potrebbe farti stare meglio ..."
Goku alzo gli occhi e guardò Kaio, con uno sguardo che sembrava dire: "Con tutto il rispetto: cosa?".                                                            

Kaio lo guardò severamente.
"Ascolta Goku, capisco che tu abbia deciso di non tornare in vita per proteggere i tuoi cari, e per questo hai tutto il mio rispetto.
Ma così ci state rimettendo sia tu che loro." 
Goku sospirò, sofferente. 
"Kaio, io vorrei davvero tornare dalla mia famiglia e dai miei amici, ma appena metto piede sulla terra e spero in un periodo di pace, ecco che arriva un pazzo che vuole distruggere il mondo, o con strane manie di conquista." 
"Senti Goku,non sei tu la causa di tutto...la tua famiglia, i tuoi amici non hanno bisogno che tu rimanga qui, non hanno bisogno di anni a soffrire per la tua mancanza. Per loro tu sei sempre stato un punto di riferimento, per quanto pasticcione, imbranato, un po' tardo se vogliamo."
Goku alzò un sopracciglio, seccato.
"Pensa alla tua famiglia, pensa a tuo figlio. Loro ti vorrebero vivo, questa solitudine auto imposta è un sacrificio inutile, e tu lo sai.
Loro hanno bisogno di te, non hanno bisogno che tu stia ..." Goku si alzò di scatto. 
"Cosa ne può sapere lei di cosa hanno bisogno?
Come può parlare in questo modo SAPENDO COSA HANNO PASSATO, e continuano a passare, A CAUSA MIA?"
Guardò intensamente Kaio, con un'espressione dura e contrariata che lo scioccò. 
Il giovane uomo strinse un pugno dolorosamente.
"Hanno bisogno di Cell, Freezer, o Al Satan?
Hanno bisogno di tutti quei pazzi che hanno cercato di distruggere o di conquistare la terra? É di questo che hanno bisogno? Eh?" 
Era terribile dover dire quelle parole.
Ma sentiva che andavano pronunciate a voce alta.
Sgorgavano dalle sue labbra come un fiume in piena, mentre il suo petto veniva soffocato da un macigno sempre più grosso.                                             

Kaio invece era rimasto davvero stupito. Di solito Goku non si scaldava così … aveva temuto si trasformasse involontariamente, e radesse al suolo il suo amato pianetino. "Goku, ma che … ?"
"Ascolti, Re Kaio", lo interruppe Goku, "io ho sempre creduto di essere una specie di ... calamita per tutti i più folli, pazzi dell’universo, e quando Bulma mi ha detto che forse era per colpa mia se la terra veniva sempre scelta da tutti come pianeta da distruggere ... ho avuto conferma che non ero il solo a pensarlo." 
Goku guardò Re Kaio, sicuro ma addolorato. 
"Non importa quanto questa lontananza possa fare male a me o a loro, ciò che conta è che possano vivere pacificamente … ciò che conta è che stiano bene, sempre. Ora lo so. E non tornerò sui miei passi, per nessuna ragione."
Kaio non sapeva che rispondere, era rimasto davvero interdetto. 
Non si aspettava che Goku fosse così inflessibile … e invece stavolta ... sembrava davvero deciso a voler salvaguardare la pace dei suoi cari.
Anche se il prezzo del biglietto era la sua stessa felicità, e la loro ...
Il maestro sorrise, sbuffando. "Va bene, giovanotto. Ma in ogni caso dobbiamo assolutamente sistemare il problema del sonno.
Un sonno regolare è essenziale per la buona salu ... si Goku. Non guardarmi così, vale anche se sei ..."
D’un tratto le antenne di Kaio vibrarono e puntarono dritto verso una direzione precisa: avevano percepito qualcosa.
"... Goku, appoggia la mano sulla mia schiena."
Goku sgranò gli occhi, interdetto. "Perché?"
"Tu fallo e basta. Vedo una cosa che potrebbe farti capire tornare sui tuoi passi …"  

PADRE

"Kaio, si può sapere che succede? C'è qualcosa che non va?"
Goku si scaldò solo all'idea di un nemico con cui confrontarsi, nonostante fosse esausto. Non era cambiato.
Kaio scosse la testa freneticamente, agitato per motivi. 
"Niente del genere, Goku. In ogni caso, credo sia una cosa che comunque ti interessi in prima persona."

Sembrava un misto tra l'euforico ed l'ansioso, terribilmente ansioso.
"Se un Dio si lascia andare così ... dev'essere qualcosa di tremendamente importante.", pensò il Sayan.

"Goku ... Goku?"
"Si?" 
"Attacca la mano alla mia schiena!" 
Goku sgranò gli occhi.

"Fallo, ora, sciagurato!" 
...

A quel punto, Goku non poté più trattenersi.
"Kaio, cerchi di darsi una calmata, insomma..." Diede una pacca generosamente affettuosa al maestro, nel tentativo di sciogliere la sua agitazione frenetica, e nel frattempo toccandogli la schiena.
E ci riuscì ... più o meno.

- Per immaginarvi la scena dovreste fare un piccolo sforzo di memoria, e ripensare a quella volta in cui Goku aveva dato un'amichevole pacca sulla schiena alla moglie Chichi.
Ebbene, Kaio era un Dio, e la sua resistenza fisica non era affatto paragonabile a quella di un terrestre.
Ma in quel momento era così distratto ... che quando si risvegliò, era volato a circa cinquanta metri a sinistra. -

"URCA!" Esclamò l'allievo. Dandosi una pacca sulla fronte, raggiunse il maestro, e temette persino d'avvicinarsi quando vide lo stato in cui si ritrovava.
Era ricoperto di terra, aveva le antenne spezzate, uno sguardo confuso, ed era atterrato proprio tra le sue coltivazioni, che erano il suo orgoglio e la sua gioia.
Sicuramente aveva perso qualsiasi segnale del pericolo di poco prima. Inevitabile conseguenza di quel volo supersonico.
"Accidenti ... che ho combinato ... non imparo mai niente, è mai possibile?" si maledisse mentalmente l'allievo.
Goku camminò mogio dal suo maestro, strofinandosi la testa, con il senso di colpa a muovere la mano.
Ridacchiando imbarazzato, tentò di rimediare spolverando la testa di Kaio così da liberarla almeno da tutta quella terra in eccesso.
La terra cadde come neve sul volto del Dio blu, che ovviamente sternutì, La rabbia montò, insieme alla lucidità.
"GOKU!"

***

Non seppe bene per quanto tempo se lo ritrovò davanti a lui a fargli delle scuse, tanto accorate quanto imbarazzanti, ma il Dio non perse per un secondo il suo sguardo severo.
"Mi dispiace, mi dispiace, domando scusa!"
Alla fine, scosse la testa con stizza, con gran sollievo da parte dell'allievo. 
"Ascoltami, lascia perdere. Stava succedendo qualcosa sulla terra, che volevo davvero mostrarti ... era uno spettacolo irripetibile.
Fidati di quel che ti dico, lo era davvero! Soprattutto se ti ostini nella tua idea, giovanotto.
Ma ... visto che la delicatezza non fa chiaramente parte di te ... ancora mi chiedo come tua moglie sia sopravvissuta finora ... -
Goku si lasciò sfuggire una risatina imbarazzata. 
Il Dio sospirò stancamente, finalmente rialzandosi in piedi. 
- non se ne fa più nulla." 
"Eh, è un vero peccato. Ora, mi toccherà farti qualche domanda."
Goku, sentendo nominare la terra, aveva drizzato le antenne mostrando la massima attenzione ... ma più Re Kaio parlava, più si sentiva confuso.
"Goku, prestami la massima attenzione. Guardami negli occhi."
L'uomo, deciso, piantò i suoi occhi neri limpidi e gioviali in quelli paterni del Dio.

"Mi dica, Re Kaio!" 
"Vuoi bene alla tua famiglia?" Goku rispose di getto. "Si, certo!"
"Vuoi bene a tua moglie e a tuo figlio?"
Goku decise di tirare dritto. "Certo!"
"Ami tua moglie?" Totalmente sbalordito da una domanda che gli sembrava inopportuna, non riusci a trattenere un sincero ed onesto:
"Eh?" 
"Concentrati, ragazzo mio! Stavi andando così bene!"

"Kaio, ma che razza di domande mi fa...?!"                                                                                                                                                                                                  
"Chiudi il becco! E rispondi!" Urlò - coerentemente - Re Kaio, che da blu era diventato completamente rosso.

Goku deglutì. Poi, annuì.
Sperava dal più profondo del cuore che quella risposta soddisfacesse le ansie del suo maestro, prive di comprensione per lui, ma senza dubbio agghiaccianti.
Kaio, allora, si avvicino a Goku. 
La risposta era stata soddisfacente, ma a calmarlo non fu soltanto quello.
Fu la pazienza proverbiale che quel giovane ragazzo gli ispirava da sempre.

Gli sorrise, e gli mise le mani sulle spalle con fare paterno.
Nonostante l'evidente differenza d'altezza, tra i due fu Goku ad inginocchiarsi per essere alla pari.

"Probabilmente la tua famiglia ha bisogno di te ora più che mai. Non voglio spingerti a cambiare idea ... ma voglio spingerti a riflettere.
Ci tengo molto, per il tuo bene, che tu non abbia rimorsi di coscienza in futuro." 
"Che cosa intende dire?"

Arrossendo, Kaio lo guardò.
"Goku ... nella settimana che precedette l'incontro con Cell ... hai per caso passato qualche momento ... da solo ... con tua moglie?"

Goku lo guardò totalmente incredulo, mentre il Dio si disperava nel tentativo d'essere il più allusivo possibile, ma senza sfociare in qualcosa di troppo diretto. 
Si grattò la nuca, perplesso. Riflettè con una mano sul collo. 
"Non capisco che cosa inten ...  oh." 
Il viso di Goku si colorò di rosso intenso. 
Ma certo che si! 
Cominciava a ricordare ... il dolce viso di Chichi che, mentre lui la coccolava, versava docili lacrime calde, supplicandolo di non andare l'indomani mattina. 
Soffocando i singulti per non far sorgere in lui della pietà. Era commosso solo al ricordo.

Ma dopo le lacrime, e le parole dolci che si erano scambiati, c'era stato ben altro oltre alle semplici coccole ... il ricordo di ciò che avvenne, tutt'ora lo tormentava.
Scosse la testa bruscamente, per scacciare i ricordi prima che si sentisse un po' troppo accalorato.
"Si, ho ... ho capito, ma questo cosa centra?
... e soprattutto, lei come diavolo fa a saperlo, Re Kaio?", domandò giustamente. 
Il Dio tentennò, scuotendo bruscamente la testa. "Ascoltami ..." 
"No, no, lei mi ascolti, e non cerchi di sviare il discorso! 
Adesso mi spiega come ha fatto, e se scopro che centrano in qualche maniera le sue abilità divinatrici, Kaio, allora m'in ..."

"Aspetta un secondo ... " Un pensiero lo bloccò, scampando il maestro dalla più che lecita sete di sapere.
Un dubbio andò ad insinuarsi nella sua mente. Che fosse ...
"Vedi Goku, quella sera ha avuto delle ... conseguenze. Poco fa, Chichi ha ... beh ..."
No, non può essere ...
"Chichi ha ..."
No non ci poteva credere, non poteva, era impossibile ... cioè, impossibile magari no, però proprio adesso ...
"Chichi ha..."
Goku esplose.
"Chichi cosa? COSA?! Cosa succede? Dov'è?!" Kaio sussultò lievemente, ma si ricompose all'istante. Sorrise dolcemente.
"Vedi, in questo momento lei si trova in ospedale, e se tu avessi toccato la mia schiena nel momento giusto, ora tu ... congratulazioni."
Il suo sguardo si accese. Non poteva essere vero, era diventato di nuovo ...
"... padre. Sono di nuovo padre. Sono di nuovo PADRE!"

META' DEL CIELO

"Oh per il drago Shenron! Non ci posso credere ... sono diventato ..."
Come reagireste voi, ad una simile notizia?
Beh, io non posso di certo saperlo!
Ma Son Goku, in quell'istante, reagì nel migliore dei modi ...
"Si! Ahah, è incredibile!" 
Re Kaio vagamente preoccupato, e parecchio sbalordito, alzò un sopracciglio. 
"Goku?"
Il Sayan saltava di qua e di la in preda alla gioia, continuando a ridere.
"Goku? Puoi fare attenzione a ..." 
Fece anche qualche piroetta intorno al pianetino di Re Kaio ...
"Goku, sono molto felice per te, ma ti prego, non ..." Continuava a ridere, estasiato, quando per sbaglio, per la troppa foga ...
"Goku Non ...!"
Beccò in pieno la macchina di Re Kaio, frantumandole il lato destro.
Il povero Dio blu portò le mani in avanti.
"Oh, no ... la-la mia ... la mia macchina ..." Le antenne gli si abbassarono, sconsolate. 
Bubbles si chiuse gli occhi, e Gregory emise un risolino. 
"..." Kaio virò velocemente in una tenue coloratura bordeaux, stringendo i pugni e gli occhi.
Goku, basito, si fermò un momento ad osservare il ... frutto del suo operato.
Emise una smorfia. Era stato proprio "bravo".
Dispiaciuto, si sedette sul tavolo.
"Ups, scusi, Re Kaio ... non avevo intenzione di ... aspetti, ora provo a ..." 
Si avvicinò alla macchina e sfiorò delicatamente il cofano ... che crollò all'istante, ma solo per metà.
Si vedeva bene il motore. Goku ridacchio, imbarazzato. Re Kaio inspirò ed espirò forte, ad un passo dal collasso.
"Su Kaio, respira, dovevi aspettartelo, no? Lo conosci.
Non è successo niente, non è successo niente, hai solo perso la fiancata destra della macchina, non è nulla.
Devi essere felice per lui. Devi.
D'altronde, tu avresti reagito nello stesso modo, già, se soltanto fosse possibile per te una tale possibilità. Non è successo niente ... empatizza ... "
 Il Dio respirò e si voltò verso Goku, era visibilmente scosso ma si trattenne. 
"Vedo che l'hai presa piuttosto bene."
Goku, prima mortificato, tornò a sorridere calorosamente.
"Oh, si, io ... non me lo sarei mai aspettato! Si, cioè ... ", arrossì fin alle punte dei capelli a palma, ricordando con aria inebetita e sognante il momento -sul momento, davvero ... non mi ha sfiorato minimamente che potesse ... sapevo che c'era l'eventualità che questo accadesse, e un po' ci speravo.
Ma non avrei mai pensato che ... insomma ..." A Goku tremava la voce, era commosso. "Kaio, il bambino, com'è?"
Kaio sorrise, ritrovando il buon'umore. 
"Oh, è un bambino bellissimo. Pensa, è il tuo ritratto! E' uguale a te in tutto e per tutto ... tua moglie, quando l'ha visto, si è messa a piangere."
Goku si glaciò. "Si è messa a piangere?" 
Il dio lo guardò, rattristato.
"Si. Non so, era felice ... felicissima, a dir poco, ma ... sarà stata la fatica ... sarà pure che al momento ti trovi qui ... sarà che quel bimbo era uguale a te ... insomma ..." Respirò piano. Non aiutava, lo sapeva.
"Fatto sta che ... non ho mai visto una simile espressione prima d'ora. Gioia e tristezza perfettamente dipinti, insieme, in un'unica incantevole espressione."
Si rese conto in ritardo di aver usato molto probabilmente le parole meno giuste per rivolgersi al ragazzo, e nel vedere la sua espressione abbattuta sentì l'impulso di rimangiarsi tutto e di sorprenderlo con una frase come:
"Ehi, ovviamente stavo scherzando! Davvero! Era una battutona, lo sai che ho un talento nel raccontare barzellette, ragazzo mio!
Che dici, entriamo dentro così ti offro una fetta di torta per festeggiare al meglio?"... ma gli sembrò decisamente poco onesto. Sospirò. 
"Scusami, Goku."
Ma Goku non ce l'aveva affatto con Kaio. Aveva abbassato la testa, e si guardava i piedi cupo. 
"Chichi ... c'era qualcuno vicino a lei, vero? Ha pianto da sola?" Kaio sorrise gentilmente. 
"Oh, certamente no. Ha pianto sul petto di suo padre Juman, che le ha chiesto cos'avesse, e lei si è voltata verso il piccolo dicendo: "Guardalo papà, guardalo, è stupendo ... ha il suo viso ..." -
Il sayan sentì un tonfo al cuore, e un ondata di tenerezza e di dolore travolgerlo. Pensava.
Kaio lo guardava preoccupato. "Goku, va tutto bene?"
L'uomo fissava il terreno. Sospirò. "Oh, Chichi ... sono un mostro ..." Il dio era perplesso. "Come?" Goku cominciò a singhiozzare. Non era da lui. 
"Io ... io non ci posso credere ... io l'ho lasciata sola per tanto tempo, ho addirittura preferito vagabondare nello spazio per imparare nuove tecniche di lotta, piuttosto che ritornare subito dalla mia famiglia ... mi allenavo tutti i giorni, e talvolta tornavo troppo tardi perchè lei mi potesse aspettare ... e lei con cosa mi ripaga?" Kaio lo guardò. "Goku ..." Lui piangeva, come quand'era bambino.
"Mi ripaga con amore e affetto. Mi ha dato una casa, un posto dove vivere, mangiare, un letto dove dormire e dove lei mi avrebbe sempre aspettato ... e ora mi ha dato un altro bambino, che lei dovrà allevare da sola, con l'aiuto di Gohan e di Juman, mentre io sono qui ... che cosa incredibile ..." 
Goku sospirò forte, e si asciugò gli occhi. Si avvicinò a Kaio, con passo cadenzato.
"Re Kaio?"
"Dimmi Goku."
"Magari le sembrerà assurdo, ed incredibilmente egocentrico. Ma speravo davvero tanto che questo accadesse ... volevo che almeno parte di me restasse insieme a lei. Insieme a Gohan. Volevo che almeno una parte di me ... restasse ancora con loro. Ha funzionato ... eppure mi sento come se le avessi fatto ancora più male."
Kaio lo guardò stupito. "Cosa?" Goku sorrise appena.
"Voglio parlare con Chichi. Voglio dirle che la amo, che ha fatto un ottimo lavoro e che è stata straordinaria. Le chiedo il permesso di andare a parlare, anche se solo per cinque minuti ... voglio che lei sappia del valore che ha avuto per me tutto questo.
E voglio dirle che tornerò, non so come, quando o dove, ma tornerò. Inoltre ... vorrei scegliere il nome del bambino con lei."
Goku parlò, con un sorriso commosso ad increspargli le labbra tremanti.
"Che ne pensa di Goten? Le potrebbe piacere?"
Dopo qualche istante di silenzio pieno, Kaio ricambiò il sorriso del ragazzo. 

"Bravo, Goku. E così vuoi regalarle metà del cielo? Si. Mi piace molto, se vuoi saperlo."
  
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