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Autore: SadnessNeverEnds    23/05/2010    4 recensioni
Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti.
Richie e Thanatos sono due ragazzi emo.
Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMBROSIA.

Richie e Thanatos sono due gemelli omoziogoti di 17 anni.

Richie e Thanatos sono emo.

Richie e Thanatos sono le persone che si odiano di più al mondo.

 

Richie torna a casa, sbattendo la porta blindata. Appoggia il casco del motorino sul tavolo della cucina; prende dal frigorifero un limone e lo addenta, fiché gli occhi lacrimano. Spegne le luci, attraversa il corridoio veloce e socchiude la porta di camera dei suoi genitori. Anche se è buio pesto, riesce a vedere che entrambi stanno dormendo pacificamente nel letto matrimoniale. Tira un sospiro di sollievo, poi urge andare in bagno a vomitare. Si inginocchia e a grandi conati, sputa tutto quel mix di alcol e cibo che ha ingoiato poche ore prima. Guarda con disprezzo il liquido giallastro scomparire nell'acqua dello sciaquone. Si lava i denti, rimene in boxer e si osserva allo specchio.

Prima il volto; scarno, dalla pelle nivea e coi lineamenti taglienti. Il naso è regolare e minuto; la bocca piccola e bordeaux; le sopracciglia sottili, nero corvino; gli occhi... gli occhi sono due scaglie di ghiaccio bianchissimo.

Poi il fisico; longilineo, prestante e sportivo. Le braccia sono magre e glabre; i pettorali e gli addominali ben disegnati; le gambe scendono snelle e dritte.

Infine i capelli. Richie adora i suoi capelli. Sono nero notte, liscissimi e sistemati alla emo, quindi con un gran ciuffo di lato e altre ciocche lunghe attorno al capo.

Sputa contro il suo riflesso.

«Vaffanculo» pensa ed è presto fuori dal bagno.

Sta per andare in camera sua a dormire, ma si ricorda che la sua stanza è inagibile. Causa: rifacimento del parquet. Sbuffa, sa che dovrà dormire in camera con suo fratello. Apre la porta senza fare attenzione a non svegliarlo. Tanto non dorme. Trova il suo letto alla cieca, letto sistemato sotto la parete opposta di quella dove dorme il fratello, e ci si butta a peso morto. Si infila sotto le coperte e il sonno presto s'impossessa del suo corpo sciupato.

Thanatos si rigira, in preda alla solita insonnia che non gli dà tregua. Ha sentito il fratello entrare, chiudere la porta e gettarsi nel letto. Disapprova tutto del fratello. Sa benissimo che è andato fuori coi suoi amici a bere e a provarci con le ragazze. Solo pensarci gli provoca ore e ore di pensieri. Immagina Richie, con il suo cappellino a cuffia per non fare gonfiare i capelli nell'umidità notturna, i suoi jeans strettissimi e il suo motorino modificato a tracannare litri di alcol per poi prendere una ragazza qualsiasi e sbattersela nel retro di una macchina. No, non sprecherà il suo tempo in questo modo; no, Thanatos non si preoccuperà mai più per Richie; Thanatos penserà solo a sé stesso e alla sua perfezione.

Le luci del mattino, come serpenti fra le foglie, s'infiltrano nell'oscurità della camera ordinata. Il sole sorge sopra a Venezia ed è lunedì, quindi la sveglia suona in punto alle 7. Appena il tintinnio della sveglia squarcia il silenzio, Thanatos la spegne con una manata. Si mette seduto e si massaggia le tempie; l'insonnia gli ha regalato l'ennesimo mal di testa. Scansa le coperte, scende dal letto e si dirige in bagno. Lava il volto, il torace, i denti; s'infila un paio di jeans neri e una t-shirt grigia, poi torna allo specchio. Prende la piastra, la scanda e infine ci liscia i suoi bellissimi capelli morbidi. Afferra il profumo "LightBlue" di D&G e lo spruzza sul suo collo liscio. Prima di uscire, attacca lo scaldabagno. Va in cucina e trova sua madre che prepara la colazione.

"Buongiorno tesoro. Ti va la brioche?"domanda la donna, osservando il figlio che prepara lo zaino di scuola.

"Ho già lavato i denti; farò merenda a scuola. Grazie, esco!" risponde Thanatos con un sorriso che rassicura la madre. Infila il giubbottino di pelle ed esce.

Appena Thanatos giunge alla fermata dell'autobus, questo arriva. Sale in tempo e percorre il tragitto verso il suo liceo. Nel frattempo, prende l'i-pod e un libro, per ingannare l'attesa.

 

Richie guarda l'orologio con un occhio mezzo chiuso. Sono le 7.30! Anche quest'oggi entrerà alla seconda ora. La madre entra e si arrabbia di trovarlo ancora nelle coperte.

"Deficiente! Tuo fratello è già a scuola Muoviti" dice lei e lui, senza manco sentirla, cammina verso il bagno.

Una volta arrivatoci, trova lo scaldabagno acceso, che riscalda l'intera stanza.

«Allora mia madre serve a qualcosa!». Si fa una doccia veloce, si veste e piastra i capelli. Spalma un velo di correttore sotto gli occhi, dato che ha due occhiaia inguardabili. In cucina, mangia la sua brioche e quella del fratello. Poi, senza salutare, esce, stranarmente ricordandosi la cartella di scuola. Il motorino corre veloce nel traffico, fa lo slalom fra i tir e suona ad ogni scorbutico che non lo lascia sorpassare.

«Prima o poi mi sfracellerò». Parcheggia nel giardino della scuola, un istituto professionale; fortunatamente non c'è troppa gente e può scegliere un posto al coperto. Vede alcuni compagni all'entrata, anche loro salteranno la prima ora.

"Bea fioi" dice in dialetto, che significa -Ciao ragazzi-. Loro rispondono al saluto e gli danno una pacca amichevole sulle spalle. Borbottano per qualche minuto, poi devono entrare. Richie getta il mozzicone della sua prima sigaretta.

Thanatos è appena stato interrogato in letteratura latina; ha preso 9, tutto meritato dice il professore. Soddisfatto, ma annoiato va a sedersi, seguito dagli sguardi invidiosi dei compagni del suo liceo classico. Mentre gli altri ascoltano la lezione su Terenzio, lui sfoglia un fumetto giapponese. Gli arriva un bigliettino dal fondo della classe. Questo il contenuto:

-Ehi, ti andrebbe se oggi pomeriggio uscissimo insieme? Firmato Rebecca-. Rebecca? Parliamo della biondina snob? Thanatos declina l'invito con gentilezza. Non uscirà con nessuna sua compagna. Non uscirà con nessuna. Inoltre, quel pomeriggio ha lezione di pianoforte. Il solo pensiero gli dà una gioia indescrivibile. Desidera fortemente carezzare i tasti del piano, sentendolo soffrire, vibrare, gemere attraverso il legno. Durante l'intervallo ripassa mentalmente un classico di Bach. Rebecca torna a torturarlo, accompagnata da un plotone di giovani.

"Thany! Come mai non puoi?" cinguetta lacrimosa.

"Ho lezione di pianoforte, perdonami. E non abbreviare il mio nome in quel modo" risponde lui, senza nemmeno guardarla negli occhi. Lei si è innamorata di lui proprio per i suoi occhi gelati.

"Scusami Thany. È che il tuo nome non mi piace molto. Significa -morte- in greco!"

"Fa niente. Chiamami Than, se proprio devi cambiarlo"

"D'accordo. Allora non puoi proprio? E domani?" per sedurlo, lei si raccoglie i capelli, scoprendo il collo, parte del petto.

"Ti farò sapere. Ora vai" lei obbedisce e lui torna da solo. Guarda annoiato la gente attorno a sé. Dovrebbe far merenda, ma non ha voglia.

 

Richie, chiamato alla lavagna per risolvere un'equazione di matematica, molto semplice essendo in un profesisonale, prende un 4. La professoressa dice che è un vero fallimento, non sa fare neppure le addizioni. Richie ridacchia coi compari e finge di sbattersene del voto. In realtà, appena si siede al suo posto prende il cellulare. Scrive:

-Cazzo, mi devi aiutare in matematica, altrimenti mi segano e nostra madre non mi fa andare in campeggio- cerca il numero di suo fratello, ma non lo trova.

Non lo ha mai memorizzato. Chiede alla sua vicina di banco, lei di sicuro lo ha. Infatti così è e lo invia.

 

Thanatos è al bagno e vibra il telefono. Apre l'sms. Appena legge che il mittente è -Richie-, si raggela istintivamente. Si domanda quale guaio abbia combinato. Non gli risponde. A casa, quando lo incrocerà, gli dirà che lui è disponibile.

Richie, non vedendo la risposta, s'irrita notevolmente.

 

Lo odia; non odierà nessuno più di Thanatos. Odia anche il fatto stesso di odiarlo. È un privilegio. E allora odia sé stesso.

 

Note dell'autrice: Buongiorno a tutti! Questa è la mia prima storia e spero che possa risultarvi gradita nonostante il suo essere talvolta goffa e chissà, ripetitiva? Se vi è piaciuto questo capitolo, v'invito a segurmi con i successivi... nulla è come appare, goni cosa si complicherà.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


  
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