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Autore: Abbykat    24/05/2010    2 recensioni
Una piccola e spensierata storia su quanto sono disposti a fare gli amici di Squall per tirarlo un po' su di morale... che lui apprezzi o meno gli sforzi. Postgame.
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

ATTITUDE ADJUSTMENT
scritta da Abbykat, tradotta da Alessia Heartilly

"Potresti provare a sembrare un po' meno scontroso," disse Rinoa a Squall, a voce bassa, mentre aspettavano l'ascensore. "Cercano solo di dimostrarti quanto ti apprezzano."

Squall guardò torvo le porte dell'ascensore, desiderando che si aprissero. Sapeva, almeno nella sua testa, che la maggior parte dei SeeD e delle matricole e dello staff del Garden che badavano agli affari loro non gli davano la minima attenzione - che la maggior parte degli sguardi che ricevevano era di ammirazione per Rinoa, bellissima in un vestito bianco che gli ricordava un po' del ballo alla festa per la promozione dei SeeD e un po' del concerto a Fisherman's Horizon una mezza vita fa. Non serviva a niente. Gli sembrava di spiccare comunque.

"So che non ti piace essere al centro dell'attenzione," continuò Rinoa quando lui non disse nulla. "Ma è solo la tua squadra - Quistis e Zell e Selphie e Irvine, più Shu e Nida. Non sarà una gran cosa. È il tuo compleanno. Se i tuoi amici vogliono celebrare il fatto che esisti, è una buona cosa, no?"

Quando le porte dell'ascensore si aprirono, lui vi si infilò velocemente dentro. Rinoa lo seguì, e premette il bottone del terzo piano mentre Squall si appoggiava al fondo dell'ascensore e incrociava le braccia sul petto.

"Lo so," disse lui a bassa voce mentre le porte si richiudevano e l'ascensore cominciava a salire. "Solo che adesso non ne ho proprio voglia."

"Hey," disse lei, sorridendogli, "almeno dacci la possibilità di tirarti un po' su di morale. Vogliono tutti fare qualcosa di carino per te, semplicemente. Siamo solo noi - Selphie voleva pianificare una grossa festa, ma sapeva che avresti odiato una cosa del genere."

Probabilmente lei voleva che sembrasse rassicurante. Non lo era. Squall si portò una mano al viso, premendo le dita contro lo sfregio sulla fronte.

"Musone," lo accusò Rinoa con affetto, e stava per dire qualcos'altro quando l'ascensore di fermò all'improvviso e le luci si spensero.

Nel buio totale, il suo piccolo "...oops?" sembrò detto a voce altissima.

Le luci di emergenza si accesero un secondo dopo. In quella luce fioca, Rinoa si voltò a premere i tasti. "Non risponde."

Con un respiro sibilato tra i denti, Squall si spinse avanti per controllare lui stesso il pannello comandi, senza risultati migliori. "Grandioso." Accigliandosi, si voltò a osservare il portello di manutenzione sul pavimento. "Penso che si possa scendere all'ultimo piano."

"Non con questo vestito, non posso."

Lui si fermò, guardando di nuovo Rinoa, e si prese un momento per considerare la gonna corta e stretta del suo vestito, cercando di capire che problema potesse portare sulla scala che scendeva lungo lo spazio dell'ascensore. ...Oh. Sentendo il viso che avvampava, bandì velocemente l'immagine dalla sua mente. "...Dovrai aspettare qui mentre io scendo. Sarai a posto fino a che non lo farò muovere di nuovo."

Rinoa non gli rispose. Quando tornò a guardarla in faccia, la scoprì a cercare - e a non riuscire - di nascondere un sorriso con la mano.

Sentiva il suo viso che diventava più caldo. "...Cosa?"

Lei rinunciò a cercare di nascondersi e gli rivolse un sorriso smagliante. "Ma sentiti. Un minuto fa stavi probabilmente sperando che scoppiasse una guerra e ti desse una via d'uscita. Dovresti essere contento della pausa."

"Nel caso tu non l'abbia notato," disse Squall seccamente, "siamo bloccati in un ascensore fermo. Questa non è una pausa."

"Perché no? Io penso che sia intimo." Allo sguardo dubbioso di Squall, il sorriso di Rinoa si fece ancora più radioso. Stringendo le mano dietro la schiena, lei si allontanò da lui di un passo, e poi di un altro, girando in tondo e senza meta dentro lo spazio ristretto dell'ascensore. "Solo noi due, tutti soli... niente scartoffie, niente mostri, niente matricole curiose o amici in buonafede... niente interruzioni..."

Squall indietreggiò contro la parete accanto al pannello di controllo per tenere Rinoa nel suo campo visivo. Non era sicuro da dove venisse questo suo umore, ma era sicuro che lo rendeva nervoso. "Uhm, Rinoa..."

"Sono sicura che qualcuno noterà che l'ascensore si è fermato." Si era messa del profumo, realizzò Squall mentre lei girava in tondo di nuovo verso di lui con i passi lenti e deliberati di un gatto che segue una farfalla - una fragranza pulita e dolce come di fiori in un campo illuminato dal sole. "Ma sai... potrebbe volerci un po' prima che lo facciano funzionare di nuovo." Lui non riusciva a distogliere lo sguardo dal suo viso, dal modo segreto in cui i suoi occhi si stringevano fino a quando lei lo guardò attraverso le ciglia. "Tanto vale godersi questo tempo libero."

Lui non si fidava a parlare, quindi non disse nulla, si premette solo contro il lato liscio dell'ascensore e cercò di far smettere al suo cuore di battergli contro lo sterno come se fosse nel mezzo di una battaglia - non c'erano nemici qui, solo Rinoa, ed era abbastanza vicina da toccarlo adesso, quindi lui premette le mani contro il muro ai lati del suo corpo.

Quando lei gli fece scivolare le braccia intorno al collo, premendosi forte contro di lui e sorridendogli come se sapesse qualcosa a lui sconosciuta, per un momento lui dimenticò come si respirava.

Una risata crepitò distrattamente nel corpo di lei. "Sei così carino quando arrossisci così."

Aveva inteso di spingerla via - era sicuro di aver allungato le mani verso di lei per spingerla via - ma quando le sue mani si chiusero intorno alla sua vita, rimasero lì, leggere, e lui pensò di poter quasi sentire il calore della sua pelle attraverso la stoffa del suo vestito e la pelle logora dei suoi guanti.

Con l'aspetto di una ragazza molto compiaciuta di sé, Rinoa si alzò sulle punte, fino a quando il suo viso fu a pochi centimetri da quello di lui. "Scommetto che riesco a migliorarti l'umore..."

Più tardi...

"Non posso credere che ci abbia bidonato," si lamentò Quistis, riservando alla sedia vuota dietro la scrivania di Squall lo sguardo severo dell'insegnante delusa.

Da una delle sedie di fronte alla scrivania, Shu la guardò innervosirsi. "Non sei sicura che ci abbia bidonato," sottolineò diplomatica.

"Oh, certo che lo sono." Lo sguardo irritato di Quistis si spostò sull'amica. "Avrebbe dovuto essere qui mezz'ora fa. Se avesse voluto venire, sarebbe qui adesso. Squall non ama essere elegantemente in ritardo. Ci ha bidonato."

"Forse è successo qualcosa," suggerì Shu.

Quistis buttò fuori un respiro esasperato. "Probabilmente ha deciso che non gli andava di collaborare e basta, e si sta nascondendo al Centro Addestramento o cose csì." Ma l'irritazione del suo viso stava già scemando in un broncio preoccupato, e dopo un solo minuto si voltò verso la porta. "Scendo a cercarlo."

"Potrei chiamarlo al microfono," si offrì Nida, mentre Shu si alzava dalla sedia.

"No, grazie." Quistis scosse la testa. "Non abbiamo bisogno che l'intero Garden sappia che siamo riusciti a perderci il Comandante."

Con Shu dietro di lei, Quistis uscì dall'ufficio di Squall e si fece strada verso il punto in cui Zell, Selphie e Irvine erano premuti vicino all'ascensore, parlando tra loro con mormorii cospiratori e ridendo coprendosi con le mani come per una barzelletta.

"Ragazzi, sapete qualcosa di Squall o di Rinoa?" chiese Quistis quando alzarono lo guardo, e le venne risposto con un trio di cenni del capo, e una scrollata delle spalle di Zell.

"Non ancora," disse, non sembrando molto preoccupato. "Probabilmente stanno salendo."

"Rinoa ha detto che lo avrebbe portato qui alle diciannove in punto." Il tono di Quistis era abbastanza tagliente da far sollevare le sopracciglia di Zell. "Scendo a cercarlo."

"Aah," strascicò Irvine, con la schiena appoggiata con noncuranza alle porte dell'ascensore, "non ce n'è bisogno."

La testa di Selphie si mosse a segnalare il suo essere gioiosamente d'accordo. "Sì, probabilmente sono stati distratti."

"Squall non si fa distrarre," ribatté Quistis. "Potreste per favore spostarvi così posso usare l'ascensore?"

Nessuno si mosse, e mentre Quistis guardava un sorriso ingenuo e luminoso dopo l'altro, strinse gli occhi sospettosa. "Ok," disse, nella sua migliore voce da insegnante. "Chi vuole dirmi cosa sta succedendo?"

"Niente!" protestò Selphie, con gli occhi spalancati. "Non sta succedendo niente."

"È solo che forse Squall e Rinoa non dovrebbe venire disturbati adesso, capito?" La voce di Irvine aveva in sé una nota maliziosa e consapevole che gli guadagnò uno sguardo duro di Quistis.

"Non so cosa stiate pensando di combinare voi tre," disse seccamente, "ma voglio che vi spostiate adesso . prima che debba costringervi."

Il suo tono autoritario, o la mano ferma sull'impugnatura della sua frusta, li convinse a spostarsi dall'ascensore. Irvine ebbe persino la grazia di sembrare un pochino intimorito. Ma Quistis ebbe solo pochi secondi per godersi la soddisfazione prima di notare che il pannello dei pulsanti di chiamata dell'ascensore era appeso per una sola vite, esponendo una massa di cavi in disordine. La sua espressione si congelò.

"Voglio sapere cosa state facendo?" si chiese Shu, secca.

Fu Zell a parlare, e per quanto la sua testa si era abbassata sotto gli sguardi increduli di Quistis e Shu, non poté evitare di sembrare un po' orgoglioso. "Pensavamo che volessero stare un po' soli. Voglio dire, sapevamo tutti che probabilmente sarebbe stato un po' nervoso su questa cosa della festa, quindi..." allargò le braccia, con un grosso sorriso furbo. "Stiamo dando a Rinoa una possibilità di farlo sciogliere un po'."

"Già." Il borbottio di Irvine era completamente malizioso. "È una specie di regalo di compleanno."

Quistis alzò gli occhi al cielo, disgustata. "Squall non è te, Irvine. Probabilmente vi prenderà tutti a calci in culo quando arriverà." Ci fu una pausa prima che fosse costretta a chiedere, "da quanto tempo li avete bloccati là dentro, comunque?"

"Uhm..." Selphie arricciò il naso, riflettendo. "Dalle diciannove, credo. Era quando avrebbero dovuto prendere l'ascensore, eccetera."

Shu e Quistis si scambiarono un'occhiata veloce.

"Voi tre geni vi rendete conto che avete bloccato l'accesso principale a ogni piano del Garden per l'ultima mezz'ora, giusto?" disse Shu.

Zell scrollò le spalle, ancora con un sorrisone malizioso. "Hey, i SeeD dovrebbero tenersi in forma. Possono fare le scale."

"Sistematelo." L'ordine di Quistis uscì attraverso denti stretti. "Adesso."

Zell spalancò gli occhi, e si chinò velocemente per sistemare il panello. Gli ci volle meno di un minuto, e riuscì appena a sistemare il coperchio al suo posto prima che l'ascensore suonasse e le porte si aprissero per lasciar uscire i suoi occupanti.

"Squall! Rinoa!" Selphie saltellò entusiasta sulle punte. "Oh, wow, Rinoa, sei fantastica."

"Grazie, Selphie." Il sorriso di Rinoa era il ritratto dell'innocenza - solo il modo falsamente pudico con cui abbassò le palpebre e la curva appena soddisfatta di sé della bocca rivelò il segreto.

Squall, da parte sua, sembrava del tutto agitato, il viso rosso di una vampa che si intensificò soltanto quando Irvine strascicò, "mamma mia, cosa vi ha trattenuto? Iniziavamo a pensare che non sareste venuti."

"Sì, be'-" Squall incespicò un poco con le parole, passandosi distrattamente le dita tra i capelli. "-l'ascensore è rimasto bloccato tra i piani."

"Che strano, amico." L'esuberanza della voce di Zell portò Quistis a mettersi una mano sul viso, impotente. "Pensavamo che forse Rinoa non era riuscita a convincerti."

"Uhm," disse Squall, e sembrò vagamente allarmato per un momento prima di ripararsi con un veloce, "chissenefrega." Alle sue spalle, Irvine e Selphie si scambiarono un cinque di congratulazioni.

Shu si schiarì la gola, attirando su di sé gli occhi di Squall prima che avesse la possibilità di riaversi abbastanza dal suo disagio per notare quanto poco discreti fossero i suoi amici. "Buon compleanno, Comandante."

"Sta' zitta," disse lui, ma l'assenza della nota solitamente brusca nella voce lo fece quasi sembrare di buon umore.

   
 
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