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Autore: Secret Whispers    24/05/2010    1 recensioni
Questa fanfiction è la prima classificata del contest Immagini e parole organizzato dal Secret Whispers GDR Forum.
"L’appuntamento con Ritsu è all’incrocio, dietro l’angolo, in modo che mia madre non mi veda salire in macchina con lui.
Appena volto l’angolo lo vedo, è in piedi appoggiato ad un taxi.. e sento il cuore battere più forte."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La fiction che segue si è classificata prima al contest “Immagini e Parole” indetto dal Secret Whispers nel mese di Maggio 2010. 
L'autrice, V3LL, ha acconsentito che la sua opera fosse esposta su questa pagina.

 

Titolo: La passione che c’è in me
Autore: V3LL
Fandom: Ritsu x Tamiya
Personaggi: Ritsu, Tamiya e comparse come la madre di Tamiya e altra gente sconosciuta.
Avvertimenti: raiting arancione
Genere: Yaoi
Breve introduzione: Ritsu e Tamiya stanno insieme da un paio di settimane, va tutto bene tra loro, anche se non riescono a vedersi molto spesso, perché troppo impegnati nel lavoro o nella scuola... ma a tutto c’è un rimedio...
N.d.A.(facoltativo): Ho voluto provare qualcosa di nuovo (almeno per me XD), innanzitutto ho provato a scrivere in prima persona (non so come mi sia uscito, visto che è la prima volta) ma soprattutto, ho voluto scrivere la fan fiction, non dal punto di vista del mio pg (Ritsu), ma da quello del mio partner (Tamiya).
Sperando di averlo mosso bene e di aver scritto qualcosa di leggibile, vi auguro una buona
tortura ...lettura.
Foto scelta: http://i46.tinypic.com/e70x3n.jpg

 

 

 

La passione che c’è in me

 

Un rumore fastidioso mi entra nelle orecchie mentre dormo, provo a rigirarmi nel letto, schiacciando il cuscino sulla testa, ma proprio non riesco a farlo smettere!

Ma che ore sono?

Apro gli occhi, riducendoli a due fessure e, solo dopo alcuni secondi, capisco da dove proviene quel rumore. La sveglia. Allungo una mano e la spengo, per poi richiudere gli occhi.

Finalmente silenzio.

 

«TAMIYAAAA!! SVEGLIATI SUBITO O FARAI TARDI!!»

 

Quell’urlo mi fa prendere un colpo! Sobbalzo, preso alla sprovvista, e dopo aver sentito l’impatto violento con il pavimento, mi accorgo di essere caduto dal letto!

 

«Mmh! Che botta...»

 

Mi fa male tutto, ma sono così stanco che potrei addirittura riaddormentarmi sul pavimento, ieri ero talmente eccitato che non riuscivo a prendere sonno, avrò dormito un paio d’ore al massimo, ma so che mia madre mi impedirebbe di richiudere anche un occhio.

 

«Forza!! Non ti faccio uscire se prima non fai colazione, quindi datti una mossa o niente gita!»

 

«Gita?»

 

Rimango perplesso a fissare i piedi di mia madre che si allontanano.

 

«La gita della scuola! Tamiya, devi partire tra un’ora!» dice quasi esasperata, uscendo dalla mia camera.

 

«Aaah! La gita

 

Non è che non ricordassi la partenza, non aspetto altro da una settimana, è solo che, in realtà, non c’è nessuna gita scolastica!

Ho mentito a mia madre, ho dovuto farlo, non potevo dirle che in realtà il mio fidanzato ha deciso di portarmi in crociera, mi avrebbe rinchiuso in casa a pane e acqua per mesi.

 

Guardo l’ora, si sta facendo tardi! Improvvisamente mi sveglio, scattando in piedi e corro a farmi una doccia.

Il solo pensiero di passare undici giorni lontano da qui, soli, io e lui, mi fa sentire al settimo cielo!

Non so come gli sia venuta questa idea, credo che il motivo principale sia stato il poco tempo che riusciamo a trascorrere insieme.

Da quando è finito il suo breve contratto come sessuologo della scuola, i momenti in cui riusciamo a vederci sono davvero pochi, lui ha il suo lavoro e io ho gli allenamenti di calcio o montagne di compiti da fare.

Questa vacanza tutta per noi ci voleva proprio! Sono super eccitato!

Ritsu ha organizzato tutto per bene, non so come abbia fatto a pensare ad ogni minimo dettaglio, quel vecchietto mi sorprende sempre, fatto sta che persino io ho creduto alle sue bugie, le stesse che ho ripetuto a mia madre la sera stessa in cui abbiamo deciso di partire.

Non sono il tipo che fa certe fughe, così all’improvviso, ma lui è stato così convincente... mi ha persino procurato un permesso scolastico da mostrare a mia madre.

Avevo paura a chiedergli come se l’era procurato, ma mi ha assicurato di non aver fatto niente di sconveniente con nessuno, conoscendolo mi sarei aspettato il contrario.

 

Una volta vestito, prendo il borsone e la valigia, pronto per andare.

Dopo aver accontentato mia madre, facendo colazione, le do un bacio ed esco di casa con il sorriso stampato sulle labbra.

L’appuntamento con Ritsu è all’incrocio, dietro l’angolo, in modo che mia madre non mi veda salire in macchina con lui.

Appena volto l’angolo, lo vedo, è in piedi, appoggiato ad un taxi e sento il cuore battere più forte. Mi viene incontro, con un sorriso e mi da un bacio, mentre mi toglie il peso dei bagagli.

 

«Emozionato?»

«Molto!... Dai, andiamo, prima che qualcuno ci veda!» dico un po’ nervoso.

 

Ritsu ridacchia, scuotendo la testa, andando ad aprire il bagagliaio per posarvi le valigie.

Lo so che cosa sta pensando, che sono un moccioso fifone, ma vorrei vedere lui al posto mio!

Gli metto il broncio, ma appena si avvicina sorridendo e aprendomi la portiera, non so negargli un sorriso.

Saliamo in macchina, diretti al porto, lui durante tutto il viaggio mi tiene stretto tra le sue braccia e, anche se le occhiatine dell’autista mi mettono a disagio, mi sento al settimo cielo.

Chiudo gli occhi, una volta allontanati da casa mia, cercando di rilassarmi un po’, inspirando il suo profumo e immaginando le meravigliose giornate che ci aspettano.

 

***

 

«Questa è la vostra suite, signori»

 

Guardo Ritsu e sospiro. E’ proprio uno spendaccione, deve sempre esagerare!

Il facchino lascia le nostre valigie da un lato e ci consegna la chiave, per poi congedarsi.

 

«Non bastava una cabina normale?»

«Cos’ha questa che non va?»

 

Si avvicina a me con un sorrisetto malizioso sulle labbra e inizia a baciarmi con passione, senza darmi modo di rispondere, facendomi dimenticare persino il motivo per cui avevo aperto bocca.

Gli metto le braccia intorno al collo e lui mi spinge fino a farmi ricadere sul letto, morbido, sul quale, di lì a poco, avremmo finito per consumare la nostra passione.

 

«Ritsu... non... resteremo... sempre chiusi qui, vero?» chiedo tra un bacio e l’altro.

«Solo il tempo necessario...» mi sussurra in un orecchio, facendomi venire i brividi

«... sarebbe un peccato sprecare tutte le attrazioni che offre questa nave...»

Sospiro, mentre le sue mani si insinuano sotto i miei vestiti, sfiorando le zone più sensibili del mio corpo.

«Non devi preoccupati... ci divertiremo»

 

Dopo quella frase, la mia mente si annulla e finisco per abbandonarmi a lui, completamente.

 

***

 

Sono passati cinque giorni, ormai.

Finalmente non siamo più una novità per i passeggeri, non ce la facevo più ad essere additato come il “ragazzino gay”, ovunque andassi.

A Ritsu non dava alcun fastidio essere al centro dei pettegolezzi, è sempre a suo agio nel baciarmi in pubblico, per lui è del tutto normale, mentre per me è ancora imbarazzante.

Qualche sera fa, mi ha ripetuto che è qui per me, che non gli importa degli altri o di chi ci giudica e mi ha reso felice sentirglielo dire.
Se solo ripenso a come si comportò il primo giorno che ci siamo conosciuti, stento a credere che sia la stessa persona che mi fece ingoiare una caramella, spacciandola per viagra, solo per mettermi le mani addosso!

 

Stiamo camminando mano nella mano, abbiamo appena finito di fare colazione e devo dire che non ho mai mangiato così bene in vita mia!

 

«Oggi cosa ti va di fare?» mi chiede con un sorriso.

«Non lo so... Mi hanno detto che tengono alcuni corsi giù al piano della palestra»

«Mi stai dicendo che devo muovermi, altrimenti rischio di mettere la pancia?»

«Nooo, non insinuerei mai qualcosa del genere!»

 

Iniziamo a ridere tra di noi, mentre lui mi assale facendomi il solletico e io contro-attacco.

Tra uno scherzo e l’altro, arriviamo al piano di sotto e andiamo a cercare qualcuno che ci dia informazioni sui corsi.

 

«Questa nave è immensa... dove sarà il banco informazioni?»

 

E’ solo la seconda volta che ci addentriamo su questo piano, in undici giorni ho paura che sarà difficile provare tutto.

Mi accorgo, solo dopo qualche passo, che Ritsu non mi segue più e quando mi volto, lo vedo guardare in una delle salette.

 

«Ritsu? Che fai?»

 

Mi avvicino, sbirciando all’interno dove alcune coppie stavano ballando, guidate dagli insegnanti.

Al centro della pista, una ragazza bellissima, dai tratti occidentali, sta eseguendo insieme al compagno dei passi davvero sensuali, da far invidia a chiunque.

Guardo di nuovo Ritsu, che continua a seguire attento i loro movimenti, quasi incantato, e mi sento improvvisamente nervoso, a disagio, perché io non sarei mai in grado di fare qualcosa del genere.

Senza rendermene conto, allungo il braccio verso di lui per cingere il suo, quasi sentissi il bisogno di riportarlo da me.

Sussulta e mi guarda, rendendosi conto solo in quel momento che io ero ancora lì.

 

«Scusami, mi sono distratto... dicevi?»

 

Abbasso un attimo lo sguardo e do un’altra occhiata nella saletta. Forse gli piacerebbe imparare questo ballo...

 

«Vorresti fare questo corso?»

 

Lo so che me ne pentirò, ma finora ha assecondato ogni mio capriccio, voglio che faccia qualcosa che piaccia anche a lui.

Mi guarda sorpreso per quella domanda e poi sorride.

 

«Non mi dispiacerebbe...a te va di imparare il tango?»

«Sì...certo» rispondo, anche se non sono molto convinto.

 

So che farò una figuraccia dietro l’altra, ma di certo non lo lascio qui da solo!

Mi sorride, andando a stringermi la mano, sembra felice e mi fa piacere, ma improvvisamente mi rabbuio di nuovo quando, dopo essere entrati, l’insegnante ci vuole dividere per accoppiarci a due donne.

Non voglio che Ritsu balli con qualcun'altra!.

 

«Ritsu...» mormoro, stringendomi a lui, cercando di fargli capire il mio disappunto, ma senza guardarmi, mi lascia la mano e si allontana da me, avvicinandosi all’insegnante, rivolgendole un sorriso e iniziando a parlare con lei che subito gli presenta alcune ragazze.

 

Ci rimango malissimo, lo guardo amareggiato, immaginando che volesse ballare con una donna e non con me, fin dall’inizio!

Ritsu è uno stronzo!

Cerco di trattenere le lacrime, che per poco non minacciarono di uscire, e poi lo raggiungo, cercando di mantenere un tono stabile.

 

«Io me ne vado!»

 

In quel momento parte la musica e faccio appena a scorgere la sua espressione, disorientata, prima di girare i tacchi.

Lo sapevo che era una cattiva idea!

Ho accettato di imparare questo stupido ballo, solo per lui! E adesso dovrei passare il tempo a ballare con una tizia qualunque, mentre lui si struscia con un’ochetta!?

Ma qui sono tutti pazzi!

 

Sto per raggiungere la porta, quando mi sento afferrare il polso e tirare subito indietro, finendo per impattare con il petto a quello di Ritsu.

 

«Dove credi di andare, tu?» dice con un sorrisetto, mentre mi mette una mano dietro la schiena.

 

Lo guardo sorpreso, ma subito dopo cambio espressione, guardandolo torvo.

 

«Ho cambiato idea, voglio andarmene!»

 

Lui mi guarda, sorridendomi e mi stringe di più a sé.

 

«E io come faccio senza partner?»

«Puoi ballare con quella biondina!»

 

Fa un ghigno, cogliendo in fallo la mia gelosia, e senza che me ne accorgessi, mi prende la mano destra, portandola all’altezza della mia spalla e iniziamo a ballare.

 

«Ma io voglio ballare solo con te...»

 

I nostri visi si sfiorano, sento il suo respiro sulla pelle, e non posso fare a meno di arrossire, per aver frainteso la situazione, ma a dirla tutta, ciò che adesso mi imbarazza di più, è ballare insieme a lui davanti agli occhi di tutti.

 

L’insegnante ci richiama, anche perché non stavamo seguendo né la musica, né i passi del tango.

Si avvicina a noi e mi impone una certa postura, schiena dritta, spalle e braccia morbide e culo leggermente in fuori.

Ritsu ride sotto i baffi e io gli lancio un’occhiataccia. Ci manca solo lui che mi prende in giro e possono aggiungere il mio nome ai diversi tipi di peperoni.

La donna, inizia a scandirci il tempo, per darci il giusto ritmo, mentre ci mostra i passi da imitare.

La guardo, ma non ci capisco molto, dopo il tre che passo devo fare?

 

Ritsu prova a guidarmi, ma finisco per pestargli i piedi di continuo e dopo l’ennesima volta, decido di smetterla di torturarlo.

 

***

Sono passati altri tre giorni, ci stiamo divertendo, abbiamo passato anche del tempo sulla terra ferma durante le tappe turistiche, ma quel corso continua a darmi il tormento!

Lui era disposto a lasciarlo se non mi andava di continuare, ma non voglio deluderlo e poi è una questione di principio!

 

«Non sono capace!»

«Non sei nato imparato...che strano...» mi dice ironico, ridacchiando, mentre rientriamo nella nostra cabina.

«Non prendermi in giro! Tu sei bravo!»

«Tamiya... Stai migliorando molto, nemmeno te ne accorgi. Oggi non mi hai pestato i piedi, nemmeno una volta!»

 

Mi da un bacio e sorrido, anche se sono un po’ triste.

 

«Meglio di niente...»

 

Sospiro e mi tolgo la maglietta sudata, mentre penso che il tango dovrebbe essere un ballo passionale, ma io sono talmente concentrato sui passi, che un tronco sarebbe più sensuale di me!

 

«Non sono per niente sexy!» dico avvilito, dandogli le spalle.

«Moccioso, non dire stupidaggini!»

Lo sento avvicinarsi e poggiarmi le mani sui fianchi.

«Io ti trovo molto sexy...» mi sussurra, avvicinando le sue labbra al mio orecchio.

Mi prende il lobo tra le labbra e sento il tocco della pallina di metallo che ha sulla lingua, mentre inizia a torturarlo, procurandomi un piccolo brivido che mi scende lungo la schiena.

«Ma... n-non quando ballo!»

«Quando balli pensi troppo. Il tempo, i passi, le persone che ti guardano...»

Ascolto la sua voce calda, mentre le mie mani vanno a raggiungere le sue, sui miei fianchi.

Incrocio le braccia davanti il ventre, posando la mia mano destra sulla sua sinistra e così faccio anche con la sinistra, sulla sua destra.

Lo so che ha ragione, mi preoccupo troppo mentre ballo, per non sbagliare, ma cosa posso farci?.

«Adesso non c’è il tempo, non c’è la musica... siamo solo io e te»

Con un gesto secco, mi trae a sé, facendomi impattare con la schiena al suo petto e mi lascio scappare un lieve ansimo.

Sento il suo respiro caldo sul mio collo e le sue labbra che mi sfiorano la pelle.

«Lascia uscire la tua sensualità... pensa a quando facciamo l’amore...» sussurra sensuale sul mio collo, mentre con la sua mano destra, a palmo aperto, mi sfiora il petto, scendendo lentamente verso il basso.

Il mio corpo freme, provo un improvviso calore, sento il desiderio che lui ha di me e io di lui, tutto questo mi fa impazzire.

 

Mi stringe la mano che ancora tenevo sulla sua, facendomi fare una giravolta e ci ritroviamo entrambi con un braccio teso verso l’altro, le nostre mani strette una all’altra e subito dopo, mi tira di nuovo a sé, ma questa volta non mi scontro con lui, sento solo il calore profuso dal suo corpo, sul mio.

I nostri sguardi si incrociano, i suoi occhi calamitano i miei e per la prima volta, non mi sogno di abbassare lo sguardo sui nostri piedi, nemmeno per un attimo.

Mi mette una mano dietro la schiena, appena sopra i fianchi, mentre l’altra stringe ancora la mia. Inizia a guidarmi, il mio corpo segue il suo, senza indugi, è strano, è la prima volta che succede, anche se non c’è, mi sembra di sentire ugualmente la musica.

Mentre balliamo, mi sfiora le labbra con le sue, facendomi venire una gran voglia di baciarlo e quando provo a farlo, tenta di allontanarsi, giocando con me, così mi aggrappo a lui, intrecciando la mia gamba alla sua, per impedirglielo.

Gli sorrido malizioso e lui ricambia, girando su sé stesso, ancora con me incollato a lui e appena fermo, Ritsu con la gamba piegata per non far scivolare la mia, mi fa fare un caschè e sento i nostri bacini che si strusciano l’uno all’altro.

Con la mano, ancora puntata dietro la mia schiena, mi spinge a risalire e le nostre labbra si sfiorano di nuovo, ma questa volta è lui a non resistere. Mi bacia con passione per pochi istanti, che sembrano durare ore, e poi mi fa sganciare da sé, portando i nostri corpi l’uno affianco a l’altro, senza lasciarmi la mano, mi fa roteare il busto a destra e a sinistra per poi incrociare le gambe, eseguendo i passi del tango.

Mi fa fare una giravolta e poi mi ritrovo di nuovo con la schiena contro il suo torace, con le sue labbra ad un soffio dal mio orecchio.

 

«Sembra che tu abbia imparato...»

 

La sua voce risuona maliziosa e io non mi capacito della riuscita, ma sorrido compiaciuto, continuando a seguire Ritsu.

Inizio a divertirmi, a prenderci gusto, si è creato una sorta di gioco seducente tra noi e Ritsu è davvero eccitante quando balla. È strano che io lo pensi, visto che il maniaco è lui, ma ho davvero voglia di fare l’amore con lui in questo momento.

Mi spinge di nuovo via, ma questa volta mi lascia la mano e si volta, dandomi le spalle, mentre io mi giro nuovamente verso di lui.

Lo raggiungo, poggiandomi con il petto alla sua schiena e con un gesto sensuale, allargo le braccia, per poi posare le mie mani a palmo aperto sul suo petto, stringendomi a lui, mentre alzo la gamba sinistra, facendola strusciare sulla sua coscia.

 

«Sono abbastanza sensuale...?»

Sussurro provocante, con un sorrisetto.

«Non immagini quanto...»

 

Ci sto prendendo gusto davvero e sento Ritsu sospirare, mentre mi carezza sensuale la gamba e sente una mia mano che si intrufola nella scollatura della camicia semi-sbottonata, mentre l’altra scivola nei suoi pantaloni, andando a sfiorare il suo membro.

Non so cosa mi sta prendendo, ma voglio farlo impazzire, ho proprio voglia di giocare.

 

«Tamiya...» mormora eccitato, mentre porta la sua mano fino ai miei glutei. «...voglio prenderti, adesso...»

«Allora prendimi...» sussurro malizioso, prima di staccarmi da lui per poi mettere distanza tra di noi.

 

Ritsu si gira verso di me, all’istante, guardandomi intensamente mentre si avvicina e il suo sguardo mi fa sentire desiderato, mi piace da impazzire.

Mi appoggio al comò e lo aspetto, stuzzicandolo, mettendomi l’indice tra le labbra, guardandolo provocatorio.

Ritsu mi guarda famelico e appena mi raggiunge, provo a scappare per torturarlo un altro po’, ma mi afferra per i fianchi e mi trae a sé, sospirando.

 

«Ti ho preso... Ora non puoi più scappare»

 

E nemmeno voglio farlo, adesso...

Mi rigiro tra le sue braccia e gli sorrido, prima che lui mi baci con passione, coinvolgendomi in un bacio mozzafiato, per poi trascinarmi in tutt’altra danza.

  
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