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Autore: Principessa Purosangue    29/05/2010    2 recensioni
Rinchiusa nella torre più alta del castello, Lei osservava il mondo esterno con gli occhi pieni di lacrime. Che cosa sono le persone? Quali sono i loro sentimenti? Quanto valore possono avere le loro parole? E mentre trovava risposta a quelle domande, intrise del suo sangue, le catene iniziarono a cedere. Sorrise.

Era da tanto che attendeva quel momento.
Genere: Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lascia che scorra, che scorra, che scorra

Lascia che scorra, che scorra, che scorra.

Lascia che scivoli fra le mie fredde mani e si perda fra le mie dita.

Lascialo scorrere.

Non è ancora tempo di spezzare queste catene.


 

Naraku no Hana.

- Il Fiore di Loto dell’Inferno -



 

Lo vedi? Oggi il cielo piange insieme a me.

Disperazione in quegli occhi da bambina: in questi occhi da bambina.

Può il Peccato nascondersi dietro l’Innocenza?

Non è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere, non è la prima né l’ultima volta che qualcuno mi fa soffrire. Il mio problema è che mi fido troppo. Accecata da un’Illusione, lascio che questo Sogno mi culli fra le sue braccia, causandomi una Gioia tale da farmi scoppiare il cuore.

Perché la gente ripete sempre i suoi errori, mi domando? Troppo occupati a colpevolizzare gli altri, non si rendono conto che spesso si è la propria causa di ogni male.

Si dice che la gente cambia. Dicono che sbagliando s’impara.

Parole, parole, parole.

Ma cosa sono le parole, se non dolci bugie intrecciate a false speranze?

Le parole non hanno peso. Non possiamo vederle, non possiamo toccarle, possiamo solo crederci. Perché farlo, allora?

Le parole.

Le parole non sono forse offese?

Le parole non sono forse elogi?

Le parole non sono forse punitive?

Le parole non sono forse giuste?

Le parole non sono forse forza?

Le parole non sono forse morte?

Le parole sono tutto. Le parole non sono nulla.

Chi può dire cos’è giusto, cos’è errato? Anche se esistesse un Dio capace d’impormi il suo pensiero, Io ci ragionerei su e cercherei di comprendere se anche per me la sua Giustizia pare quella Perfetta.

Perfezione.

Perché l’uomo la desidera tanto? Si dice per ego, sostengono che è la personalità. Io invece credo che sia una cosa d’apparenza, mera immagine.

Si vuole essere perfetti così da poter essere lodati e amati da tutti, così perfetti che nessuno possa giudicarci. Ecco perché l’uomo pretende la Perfezione. Ma allora Io mi chiedo, questo pensiero così Folle, quest’idea che mette al primo posto il giudizio della gente e non il proprio, non ti rende egoista, plastico? Sì, e ti rende il Male.

D’altronde però, chi l’ha detto che la Perfezione deve significare Bene?

Ciò che per te può essere bello, per me è brutto. Anche la Perfezione è una qualcosa di soggettivo. Tuttavia l’uomo, stolta creatura, farà sempre di tutto per raggiungerla.

Quante amicizie sono finite per Invidia? Tante, troppe per raccontarle. Perché si vorrà sempre essere migliori degli altri: sempre. Altresì, ci si sentirà inferiori.

Superiorità e inferiorità.

Divertente come queste due parole siano alla base di ogni sentimento.

Al lavoro sarà sempre uno solo a dare ordini.

A scuola sarà sempre uno solo a giudicare.

In amicizia sarà sempre uno solo a prendere decisioni.

In amore sarà sempre uno solo ad avere in mano la relazione.

Non si nasce essendo i numeri uno: lo si diventa. Però chi nasce già con la corona in testa, è sicuramente privilegiato.

Si dice che la gente cambia. Dicono che sbagliando s’impara.

Eppure ancora non ho incontrato nessuno che sia amico di qualcuno da decenni e decenni, ancora non ho conosciuto un amore vivo negli anni.

La verità è che non importa quanto tu possa sbagliare: perderai il pelo, ma mai il vizio.

Guardandomi intorno, la Falsità incombe sovrana. Oggi mi parli, domani mi pugnali.

La natura umana è codarda.

Nessuno è capace di dirti le cose in faccia, si è capaci di farlo solo durante un litigio o dopo una serie di avvenimenti che danno il via a poter toccare determinate questioni.

Ma la natura umana è vile.

Non si chiede mai scusa per ciò che si è fatto, ma per essere stati scoperti. Si chiede scusa perché ciò che si stava facendo è andato a mal fine.

Nella mia vita, non importa quante volte abbiano potuto ferirmi, non smetterò mai di credere nelle persone. Io sono così.
Tuttavia, Io lo so. Se solo potessi, anche per solo un secondo, guardare nel più profondo del mio essere, nella mia anima, Io lo so, non vedrei altro che un piccolo coniglio nero dal pelo lacerato che non avendo più lacrime trasparenti, si dedica a piangere sangue.

Questo perché troppo ho amato, troppo ho confidato. E l’essere umano, fra tutte, è la specie più riluttante capace di far del male a se stessa più di ogni altro.

Crescendo ho imparato a catalogare le persone, esattamente come fossero oggetti, poiché era l’unico modo per non essere ingannata.

Una.

Una sola persona è capace di ferirmi, insultandomi con le parole più pensanti: quella sono Io.

Una sola persona è capace di amarmi più di ogni altro: quella sono Io.

Una sola persona mi conosce nel più profondo, ogni mio singolo cipiglio, ogni mio singolo respiro, ogni mia singola ragione: quella sono Io.

Io.

Io che vivo per me stessa e solo per me stessa ho intenzione di morire. Io che non permetterò mai a nessuno di stregarmi con false parole.

Io che nascondo le mie vere intenzioni dietro un sorriso d’Angelo e ti avveleno, avvolgendoti nelle mie parole di Amore e Follia.

Io che credo solo nell’Amore verso di me, o alla Paura di me: non ho alcun interesse verso coloro incapaci di obbedirmi.

Ferisco le persone intorno a me senza curarmene: sì, sono presuntuosa ed arrogante.

Io non indosso alcuna maschera, per questo non vengo accettata.

 

 

 

E poi… Tu.

 

 

 

Ossessionata dalla tua voce, ho perso me stessa nell’Oblio dei ricordi.

Che cosa sono diventata?

Guardami: stregata da te, mi sono incatenata alla torre più alta, aspettando il tuo ritorno. Lasciami pure marcire in questo castello maledetto ma ti chiedo con l’anima, per favore, torna da me.

Tu, che hai sollevato il tuo artiglio e con esso squarciato la notte.

Tu, che hai liberato il mio riflesso intrappolato nello specchio.

Tu, che hai potuto credere a me.

Tu.

Incatenata a questo sentimento, lascia che il mio sangue scorra, imprimendo per sempre il segno del mio amore per te.

Lascialo scorrere fluido come nel corpo di un neonato.

Perché più di me stessa, Io mi fido di te.

La gente… La gente non cambierà mai. Troppo occupate a competere fra loro, non comprenderanno mai cosa nasconde quest’anima mia.

Nella più eterna disperazione ho atteso perché tu arrivassi, e ora che sei qui, non abbandonarmi mai. Senza di te, sono una preda priva di predatore.

Tu che sei degli Angeli il più bello, mantieni la tua promessa e torna da me. Non lasciare che cosparga i miei petali in questo Inferno, salvami da questo Destino troppo amaro.

Torna, che questa sete di amarti mi fa bene.

Torna perché le tue parole sono le uniche a cui credo, torna perché la tua pelle è rimasta impressa nella mia anima.

Torna, ma non ora, non adesso.

Torna e spezza queste catene che troppo a lungo mi hanno tenuta prigioniera, intrise di sangue, diverranno polvere fra le tue mani.

Torna e rendimi nuovamente la Gioia.

Torna, ma non ora, non adesso.

Non è ancora il momento.

 

 

 

Frenesia in questa notte senza luna.

Ciò che vedi non è un fantasma, non un’anima senza riflesso ma la Paura di non comprendere la tua natura umana.

Ciò che senti non è il tuo cuore battere ma la tua anima tremare.

Ciò che temi è l’altra tua metà, che sono Io.

 

 

 

Se ancora puoi credere a ciò che vedono i tuoi occhi,

se ancora puoi credere a ciò che percepiscono i tuoi sensi,

se puoi ancora credere in te… Solo allora, potrai credere in me.

 

   
 
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