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Autore: amy_m88    01/06/2010    3 recensioni
Lei, 22 anni; Lui, anni 24..
Lei, crede nel vero amore; Lui, vive d'avventure..
Lei, è single; Lui, è stato lasciato, abbandonato..
Lei, io, Amy; Lui, lui, lui!
Amy è a Parigi; Lui è a Parigi..
Quando il passato bussa alla porta lei risponderà. Risponderà perchè deve rispondere, o no?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '..Così Lontani..'
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Capitolo 1

Sono a Parigi, sono a Parigi, sono a Parigi! Parigi, la città migliore al mondo. Parigi, la capitale francese. Parigi, Paris! Sono a Parigi! Paris! 

Ripeto come una litania, come un karma, come se dovessi convincere me stessa di essere a due passi dalla Tour Eiffel! Come se sentirmelo dire fosse la conferma che non stia sognando! Mi pizzico leggermente, non proprio leggermente, il braccio. Fa male! Bene, sono a Parigi davvero! Finalmente! 
Adesso però, Amy, prendi la valigia e vai in albergo! L’albergo non ha le gambe, muovi le tue! 
Detto fatto, in pochi minuti sono fuori dalla stazione. Valigia in mano alla ricerca dell’hotel “Mercure”, dove ho prenotato. E' buffo che io, Amy, abbia prenotato al Mercure. Mi viene da sorridere, è un tempo passato! 
Il concierge, appena mi vede entrare, si precipita a prendere le valigie. In Italia me la sogno un’accoglienza così: a malapena viene un facchino( forse sono troppo cattiva, lo so)! Certo, non ci sono i palloncini di benvenuto; ma l’aspetto e l’efficienza del ragazzo sono perfetti. Mathieu Cordier (noto il nome sul cartellino identificativo) è alto, capelli castani e occhi scuri.  
Una volta in camera per prima cosa apro il frigo bar: controllo quante cose ci sono; cose che NON sfiorerò mai; e dopo una veloce ispezione del luogo mi butto sul letto. 
Okay, ispezione e sopralluogo forse sono termini troppo ‘detectivosi’, lo ammetto! 
E’ l’abitudine: in tutti gli alberghi in cui sono stata ho avuto sempre il terrore che mancasse qualcosa, che qualcosa fosse rotto o rovinato. In poche parole, l’incubo della cauzione! Gite scolastiche! Quando camere con due letti si trasformano improvvisamente in camere da quattro persone, per gli sventurati studenti. Lettini dove per sdraiarsi, non dico dormire, sdraiarsi, servono le valigie per far sì che i piedi non tocchino terra. Fortunatamente, quel periodo è finito; sfortunatamente, da tre anni! 
Oggi, la mia camera singola, è una camera singola; con un bagno e un box doccia funzionanti. Solo per questo inizio a fare salti di gioia: non dovrò temere l’allagamento. La lampada è perfetta: potrò leggere prima di addormentarmi senza rischiare di rimanere fulminata. Il letto è quasi troppo ampio. Tv satellitare, tavolo dove poter scrivere, evviva la tecnologia! Mi lancio nella deliranza, il ballo del Cappellaio Matto in “Alice in Wonderland”! 

Sistemo i vestiti nell’armadio; metto i libri sul comodino; trousse, fatto! Non che io ami il trucco, ma qualcuno continua a ripetermi, da forse cinque anni, che un minimo di colore è necessario! Esiste solo una persona giustificata, e non è Dracula! Mentre prendo le cose che ho nel beauty mi guardo allo specchio: ho la carnagione che dire bianca è dir poco, i capelli neri lunghi fanno esaltare il pallore del viso, e i miei occhi scuri si chiedono il perché del loro colore. E non solo loro: io per prima mi chiedo perché con due nonni dagli occhi verdi mi ritrovo due occhi castano scuro. 
Geni dominanti, questione di genetica. 
 Dopo aver aggiunto quel minimo di colore tanto caro a qualcuno, prendo la borsa ed esco. 
 Amy, Parigi ti aspetta! 

Passeggio stupendomi di tutto, da un semplice negozio all’Arco di Trionfo; dal dipinto della metropolitana della Bastiglia a Notre Dame; il Louvre, in cui è custodita la Gioconda. La Gioconda di Leonardo Da Vinci; la Gioconda, uno dei migliori dipinti italiani; dipinto protetto da una teca; la Gioconda, che ha dato il nome ad un piano, il quarto, del migliore museo francese! Mi emoziono come una bambina che ha appena ricevuto un regalo di compleanno! 
 Ma è quando mi trovo davanti a lei che mi blocco; come se tutto si fermasse; come se ci fossimo solo noi in quello spazio. Lei, la Tour Eiffel! 
Non ho parole per descriverla, rimango letteralmente a bocca aperta per qualche minuto. Qualcuno l’aveva qualificata ‘mucchio di ferraglia’! Certo, forse lo era, ma che ‘mucchio di ferraglia’… il simbolo di Parigi! 

Quella sera, in camera, sono esausta! Esausta e felice! Mai avevo camminato tanto; mai avevo camminato per le vie di Parigi, così! 

Il giorno seguente mi sveglio di buon’ora, apro la finestra per respirare l’aria mattutina, cielo nuvoloso! Si prospetta un venerdì lungo, lungo e piovoso. Pioggia e lunghezza però non sempre sono sinonimi di noia, coraggio Amy! 
Vado in bagno, trousse in mano e mi preparo per la colazione. Dovrò rinunciare al caffè, in questo periodo: rabbia! Non dovrò mettermi ai fornelli per una settimana: vacanza! 
Scendo nel salone predisposto per i pasti, tra le sette e le nove quindi, per la colazione. Mi dirigo verso la zona ‘english breakfast’ e, con il vassoio pieno, mi proietto sull’unico tavolo con vista, ancora libero. Mi siedo e, osservando i miei probabili vicini di stanza, invento storie verosimili in cui queste persone possano essere coinvolte. La colazione rimane in attesa. Mi rendo conto che può essere stupido: immaginare storie fantastiche con protagonisti, persone a te sconosciute, che vedrai solo una volta nella vita. Fantastiche, non verosimili! Ma a me rilassa e diverte, e poco importa che sia anche stupido! 
Mi sto alzando, quando nel salone entra una famiglia: due genitori e una figlia di cinque anni! La bambina s’invola verso il banchetto allestito, urlando. La cameriera chiede ai genitori se fossero italiani. Più un’affermazione, che una richiesta. 
Mi siedo nuovamente, arrossisco: perché per una bimbetta pazza, io, Amy Florent, all’estero, devo essere qualificata una persona casinista? Per una bambina di cinque anni? Io, Miss Riservatezza?
Se c’è una cosa che odio dei francesi è questa: generalizzazione! Oltre al fatto che traducono tutto il traducibile! Perché, se il computer in tutto il mondo è PC, in Francia, e il Francia solo, lo si deve chiamare Ordinateur? Perché? Perché non rimanere fedeli ai titoli originali? Perché Hogwarts è Hogwarts universalmente; e in terra francese, la scuola di magia, diventa Poudlard? Riconosco che sono domande inutili. So che stanotte dormirò comunque, con o senza risposte! 
Quindi smetto di pensarci! E torno in camera! Non bisognerebbe mai angosciarsi per qualcosa di cui si ha una spiegazione; come non bisogna temere la mancanza di soluzioni! 
Se c’è rimedio perché preoccuparsi? Se non c’è rimedio, perché preoccuparsi? Vai con la filosofia, Amy, dopotutto, è la tua materia. 

Ebbene sì, il mio nome è Amy Florent, ventidue anni, nata sotto il segno dello Scorpio un martedì di fine ottobre; studentessa universitaria nel ramo umanistico. Una ragazza che ama Hegel e Schopenhauer, specialmente il pensiero che questi due filosofi hanno delle donne; Kant e le sue abitudini; e Oscar Wilde con i suoi aforismi. Una ragazza che ha fatto, dell’Eterno Ritorno nietzschiano, la sua filosofia di vita; del Piccolo Principe, un monumento; di Jane Austen, Lizzie e Mr Darcy; due monumenti, ciascuno! 

Sono sempre stata un’appassionata della lettura! Sarà perché sono nata circondata dai gialli di Agatha Christie e mia mamma ha un appuntamento fisso, ogni estate, con un libro, senza pregiudicare gli altri! Sarà per quattro sorelle americane; sarà per un mago inglese; il risultato è stato uno, e uno solo: quando inizio un libro, nonostante la mia volontà di leggere solo un capitolo a sera, lo finisco in poche settimane. Se inizio durante il tramonto poi, finisco all’alba successiva. Senza passare la notte insonne! 

Due ore dopo osservo fuori dalla finestra: le nuvole si stanno disperdendo, e un pallido sole comincia a intravedersi! Previsione sbagliata, Amy! Niente venerdì piovoso. Buongiorno, raggio di sole! Poco dopo sono per le vie di Parigi: alla ricerca di una creperie! 


Mi sveglio con un terribile mal di testa! Il colore del cielo è come se dicesse ‘state a letto, se potete’, non me lo faccio ripetere! Perché svegliarsi alle sette, quando anche il cielo, dall’alto delle sue nuvole ti dice ‘continua a dormire, se puoi’? E poi, sono o non sono in vacanza? Niente sveglie, niente appuntamenti, niente orari, niente di niente, assolutamente niente! Sano e totale relax, per tutto il mese! 
Ragazzo mio, te lo sei proprio meritato: torna tra le braccia di Morfeo! 

Due ore dopo però, decido che, forse, è il caso di alzarsi e iniziare la giornata! Mi butto sotto la doccia per rinfrescare le idee, e sperando che questo mal di testa passi. Ieri non sarei dovuto rimanere alzato fino alle tre; non mi sarei dovuto ubriacare solo per festeggiare la fine delle riprese! 
Dopo la doccia ho decisamente un aspetto più presentabile, aggiungo quel poco di gel sui capelli, in modo che sembrino pettinati; e vado in cucina a prepararmi un caffè! 
Sorseggiando la mia colazione, sento qualcosa di strano: un suono diverso! La mancanza di rumori! Eppure… 
Torno in camera, e capisco il motivo di tale stranezza: il letto! Una parte è disfatta, la mia; l’altra, intonsa, come se non fosse stata neanche lentamente sfiorata! Dove era finita? Non era mai uscita senza avvertire, prima d’ora! Ci doveva essere pur una spiegazione. Dallo specchio dell’armadio, noto un pezzo di carta sul mio comodino: un biglietto! 

 Addio! Non cercarmi! 

 Poche parole che non fanno intravedere possibilità di ritorno! Cosa significa? Non ha avuto neanche il coraggio di firmarsi! Che donna assurda! 
Sempre che si possa qualificare ‘donna’; una ragazza che ti lascia un biglietto anonimo sul comodino! Se di donna si può parlare, quando raggiunge a malapena il primo quarto di vita! A vent’anni nessuna esponente del gentil sesso, può esser qualificata donna! Okay, forse qualcuna si salva! Lei, sicuramente no! Le nuvole si sono disperse, è uscito il sole: mi invita a festeggiare! 

Mi preparo ed esco! E’ anche uscito il sole, no? Iniziamo la giornata! 


Mi fermo alla prima creperie che vedo, prendo posto e ordino una crepes con marmellata di fragole: sono in Francia, non posso non approfittarne. Mentre aspetto che il cameriere arrivi, osservo i clienti. Sono quasi tutti ragazzi tra i sedici e i venticinque anni: studenti! I pochi uomini che ci sono hanno tutti un’aria assonnata: come possono avere sonno a quest’ora, e con questo sole? Uomini, maschi, sesso forte! Un mondo incomprensibile! 
E’ però un ragazzo ad attirare la mia attenzione: è seduto,da solo, non troppo lontano da me,lavora al computer( o dovrei dire ordinarteur?) mentre aspetta. Sembra che la sua vita dipenda da quel PC( ordinateur) :lo fissa incessantemente. 
Lo osservo incuriosita: i capelli castani sono ricci, un riccio selvaggio ma curato. E spettinati, incredibilmente spettinati. Gli occhi richiamano uno smeraldo: verdi! E’ chino su quel benedetto computer, Pc, ordinateur; e io non posso fissarlo dettagliatamente. 
 E’ solo, così mi alzo e gli vado incontro… 

“Buongiorno!”saluto. 
“Buongiorno!”dice lui. 
“Posso?”chiedo, indicando la sedia libera. 
“Come crede..stia pure!” risponde, continuando a fissare quell’aggeggio elettronico. Continuo ad osservarlo,in silenzio. Forse lo infastidisco, ma non è importante. 
“Perché mi fissa?Le sembro buffo?” chiede irritato, lui. “No!Triste!” rispondo, semplicemente, con calma. “Triste!” ripete il ragazzo “Da cosa lo deduci?” “Lo sguardo:il verde dei suoi occhi non risplende, non brilla!” 
“Adesso il verde dei miei occhi deve brillare, altrimenti non sono contento!”dice, sarcastico, lui. 
“Vedi british boy…mi spiace per te, ma hai indovinato!”rispondo, sorridendo. Sorride. Finalmente! 
“Hai un sorriso fantastico, sai? Mi fa piacere!” e mi alzo. 
“Aspetta, mademoiselle…” 
“Florent,Amy Florent”mi presento. Mi sento molto una bond girl. “Ma puoi chiamarmi Miss, non sono francese!” ma che razza di differenze faccio? Cosa vuol dire 'puoi chiamarmi Miss, non sono francese!' Non sono neanche inglese. 
“Grazie, Miss Florent!Enchantè!” 
“E’ stato solo un piacere, arrivederci!”ringrazio, sorridendo. 

Arrivano le crepes. Anche lui ha preso quella con la marmellata di fragole. Stessi gusti, bene! 

Quella sera, mi butto sul letto e fissando il soffitto, ripenso alla giornata. 
Ho passato il pomeriggio al Sacre Coeur, pensando alla crepes mangiata la mattina! Sacro e Gola! Non è questo a preoccuparmi però: i peccati sono umani! Non è questo a preoccuparmi! 

Sento le guancie in fiamme. Sono rossa. Dalla vergogna! Come ho potuto io, Amy Florent, Miss Riservatezza; diventare così… spavalda? 
Non con un amico; non con uno qualsiasi; con lui! 
Se fosse stato un amico, non ci sarebbero stati problemi: era già successo! Con uno qualsiasi, stesso discorso: ero già entrata a casa di un tizio, chiamandolo stron*zo, e costringendolo ad uscire da casa sua! 

Amy, tranquilla, riprendi il colore che hai normalmente! Non è successo niente di male! 

 Niente di male, niente di male, niente di male! Ripeto il mio karma! Riesco ad auto-convincermi! 

 Aiuto! Qualcuno giunga in mio soccorso. Lasciandomi qui! 

Giorni a Parigi 2! Figure inclassificabili... 1 ! Cominci bene, Amy! Complimenti!
   
 
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