L’INIZIO
DELLA FINE
La
mano correva lenta,
accarezzando il dorso del purosangue, che languidamente ne seguiva i
movimenti.
Tutto
sembra statico, fermo
ed immobile, immutabile, anche se sapeva bene che non era
così…
Il
pensiero continuava
imperterrito ad inseguire i ricordi.
Il
loro primo incontro, il
giuramento, le battaglie, gli allenamenti e…le notti.
Nulla
sarebbe mai dovuto
cambiare, almeno non per loro due… non tra loro due.
Eppure
era successo, anche se
non capiva il perché!
Gli
aveva giurato eterna
fedeltà, eterno amore.
-Non possiamo più
continuare così-
Il cuore
si
fermò nel petto.
-Come?-
-Hai capito, tra noi due
è finita!-
-Ma…-
-Nessun ma, io ho delle
responsabilità, un ruolo, devo
fare ciò che è giusto-
La porta della stalla si richiuse
alle sue spalle,
lasciandolo lì da solo, senza possibilità di
replica, senza una seconda
occasione.
Gli
occhi stanchi fissarono
il vuoto della scuderia male illuminata, ricordando quei brevi istanti,
passati
da poco.
Avrebbe
dovuto rincorrerlo,
avrebbe dovuto obbiettare, avrebbe dovuto…ma sapeva bene di
non potere; non con
lui, non con il suo re.
Una
fitta gli attraversò lo
stomaco.
Perché
quella decisione
improvvisa?
Era
convinto di contare
qualcosa, era convinto che anche Artù lo amasse.
Invece
no, si era
illuso…eppure, parole d’amore, a lui dedicate,
erano uscite dalla bocca del suo
sovrano.
Ci
aveva creduto, creduto
veramente, ma la sua fiducia era stata brutalmente tradita.
Una
rabbia indicibile si
allargò nel suo cuore, nessuno, neppure il re, poteva
permettersi di trattarlo
in quel modo, lasciarlo senza spiegazioni, senza perché,
usato e abbandonato
alla stregua di una cortigiana da quattro soldi!!
Artù
non l’amava, non l’aveva
mai amato…ma prima o poi anche il re si sarebbe innamorato.
Non
importava quanto avrebbe
dovuto aspettare, mesi, anni…sarebbe rimasto.
Avrebbe
continuato, come se
nulla fosse accaduto e poi, al momento giusto, la vendetta.
Non
con la spada, era pur
sempre un cavaliere e aveva giurato fedeltà al suo re, ma
con il cuore.
Si,
prima o dopo anche il
grande Artù si sarebbe innamorato e lui si sarebbe
vendicato, facendogli
provare il sapore amaro del tradimento.
Avrebbe
distrutto il suo
grande amore…così come Artù aveva
distrutto il suo.
Anche
anni, si ripromise.
Lancillotto
sorrise
tristemente, diede una pacca sulla schiena del cavallo, si
sistemò la spada e
uscì nel buio di una notte senza luna.
FINE
PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Fanfic partecipante al concorso:
[Leggende Arturiane] Il Contest di Camelot http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9163131Bhè? che fate ancora qui? correte! Ci divertiremo un sacco
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