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Autore: MissVogue    02/06/2010    3 recensioni
Allora inizio con il dire che questa è la mia prima fanfiction scritta su questo sito,ma già da un anno giro per questo sito leggendone alcune. Sono stata ispirata molto dall'ultima puntata di Gossip Girl (3x22)e la scena finale mi ha sconvolto(come penso abbia sconvolto tutti). Quindi la narrazione della fanfiction parte da un mese dopo l'accaduto ed è dal punto di vista di Chuck,anche se molto probabilmente nel corso della storia ci saranno anche altri narratori...in ogni caso spero che vi piaccia e che commentiate,ovviamente accetto anche commenti negativi!
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Terzo Capitolo

Chuck's Pov
Lacrime.
Potevo avvertire le sue lacrime,ancor prima che lei iniziasse a parlare. L'avevo distrutta e quelle sue parole,mi toccarono l'anima,quell'anima che era ancora sospesa tra la vita e la morte. Il dolore che provava,non era nulla in confronto a quello che avrebbe provato se io gli fossi stato ancora accanto. L'avrebbe capito che tutto il tormento che gli avevo dato in vita era il massimo dolore che lei potesse provare. Morendo lei si sarebbe arresa,la sua sofferenza prima o poi avrebbe avuto una fine; con me accanto quella sofferenza sarebbe stata una tortura per tutta la sua esistenza. Avrei voluto stringerla a me un'ultima volta,dirle ancora ti amo,farle capire che lei per me fosse la persona più importante della mia vita,nonostante tutto,ma anche se avessi potuto sarebbe stato solo un male per lei? D'altronde quante volte le avevo detto quelle parole e mi ritrovavo nuovamente a farla soffrire? No,era meglio che lasciassi questo mondo. Si,dovevo lasciare questo mondo per sempre,solo così Blair avrebbe smesso di soffrire per sempre. La mia anima meritava la perdizione,l'inferno,così come avevo vissuto. Avevo vissuto nella dannazione,nel pericolo,nel peccato e meritavo di vivere quell'altra vita in questo modo. Eppure avevo avuto una possibilità. Avevo avuto l'occasione di torvare la strada giusta,di amare per una volta e di vivere felice come qualunque ragazzo. Blair era stata la mia salvezza,ma l'avevo tradita nel peggiore dei modi,e come potevo considerarmi un ragazzo che meritava di essere salvato? No io non dovevo essere salvato,era questo il mio destino. Si,mi sentivo pronto per lasciare per sempre questo mondo,dovevo lasciarlo. Fu in quel momento che,come si suol dire,mi scorse tutta la mia vita davanti.

Avevo sei anni quando vidi per la prima volta Blair Waldorf. Perfetta nel suo vestito da bambola rosso e bianco,con le sue candide ballerine bianche e il suo cerchietto rosso,puntava lo sguardo verso un bambino biondiccio con gli occhi azzurri. Era il mio migliore amico,lei guardava il mio migliore amico. Uno sguardo carico di ammirazione e amore,che mi fecero intendere che aveva una bella cotta per lui. Peccato che lui preferisse guardare la bambina dai capelli biondi che correva felice nel parco ridendo spensieratamente,mentre già tutti i bambini la guardavano con ammirazione. Quasi tutti. Mi avvicinai a lei,alle sue spalle quasi e con il mio ghigno da bastardo le dissi soltanto: - Fossi in te lascerei perdere,prima ancora di iniziare. - Mi limitai a dire,mettendo le mani nelle mie tasche dei pantaloni,osservando quella scena per un attimo. Forse come ogni bambina mi avrebbe sorriso,si sarebbe presentata e avrebbe preferito me a qualunque altro bambino,ma nel suo caso non fu così. - Come scusa? - Mi chiese lei voltandosi verso di me,guardandomi con un'aria così altezzosa,che avrebbe fatto sentire tutti inferiori a lei. Tutti tranne me. Ci voleva ben altro per sentirmi inferiore a qualuno,insomma io ero Chuck Bass. - Non so chi tu sia,ma è evidente che non riesci a capire. Insomma voi ragazzi non avete il sesto senso che noi donne abbiamo. Noi,abbiamo l'intuito femminile e quando sentiamo qualcosa è quella. E io sono certa che io e Nate Archibald ci fidanzeremo e da grandi ci sposeremo e avremo tanti figli,dopo esseci laureati entrambi a Yale. - Mi fece davvero divertire quello che disse in un primo momento,ma successivamente mi affascinò. Insomma lei a sei anni si reputava già una donna? Lei a sei anni aveva programmato già la sua vita? Con Nate Archibald? Non sarebbe mai stato innamorato di lei. Chi bambino,o ragazzo avrebbe mai potuto amare una bambina così altezzosa e programmatrice? - Lo sai? Non tutto va come noi ci programmiamo. - - Ognuno è artefice del proprio destino,non te lo hanno detto? - Mi disse lei con un tono civettuolo e quell'aria da saputella,che mi divertì. Si mi divertiva e affascinava il modo che aveva di parlare e di rivolgersi a me,diverso dalle altre bambine. - La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti. - Dissi io ancora con quel ghigno guardandola. Ero riuscito comunque a controbattere e a quanto pare anche a farla innervosire,visto lo sguardo sprezzante e le labbra serrata che caratterizzarono la sua espressione. - Ma chi ti credi di essere per dare queste stupide moralità? - Mi chiese ancora con quel tono,con quel suo linguaggio così perfetto che proprio non sembravano appartenere a una piccola bambina di sei anni. Era chiaro che fosse intelligente,un'intelligenza che in molti potevano sognarsi di avere. A quella domanda,però,un ghigno caratteristico comparve sul mio volto e allungai la mia mano verso la sua dicendo,con il mio tono caldo e sensuale,non proprio tipici per un bambino di sei anni. - Io sono Chuck Bass, - Il suo sguardo sembrò essere incatenato nel mio per un lungo istante,come se entrambi si fossero attratti senza riuscire a staccarsi l'uno dall'altro. Ecco,però,che lei abbasso il suo sguardo sulla mia mano con aria sprezzante e guardandomi disse - Bene Chuck Bass,allora ricordati bene che io sono Blair Waldorf, e delle tue sciocche frasette d'effetto non so proprio che farmene. So bene quello che voglio e l'otterrò. - Mi disse lei decisa e sicura,senza neanche stringermi la manoche io arretrai infilandomela nuovamente nella tasca. Blair Waldorf,non avrei mai dimenticato quel nome,non avrei mai dimenticato lei. Perchè lei,era la bambina più sorprendente che avessi mai visto. Mi disse quelle parole e rivolgendomi un suo ultimo sguardo carico di odio,tornò a guardare Nate con un sorriso,lasciandomi poi li da solo mentre lei,con passo sicuro e deciso si avvicinò verso quella bambina che prima correva nel parco, e che aveva attirato l'attenzione del mio migliore amico,presentandosi a lei. - Piacere io sono Blair Waldorf.- - Oh piacere Blair,io sono Serena e lui è il mio amico Nate. - Osservai la scena da lontano,mentre in quel frangente Blair si voltò verso di me sfoderando un sorrisetto soddisfatto,come di vittoria,mentre tornava a guardare il suo Nate e presentarsi a lui. Quale bambino o ragazzo avrebbe mai potuto amare quella bambina così altezzosa e pungente? Forse,un giorno Chuck Bass.

Spazio all'autrice

Ancora grazie mille a tutte per i commenti e mi scuso per il ritardo nell'aver postato il capitolo,ma purtroppo sono stata impegnata con la scuola che ancora non mi lascia di piede. Non so definire bene questo capitolo,ammetto che è stato un pò melanconico,ma questa fanfiction non riesco proprio a farla diversamente. Avevo pensato che i capitoli a seguire fossero tutti sotto la prospettiva di Chuck,almeno finchè la sua vita non iniziasse a scorrergli davanti attraverso i ricordi. Ripeto,non so ancora che ne sarà di Chuck,ma spero,in ogni caso,che in qualunque modo finirà questa fanfiction a voi sia comunque piaciuta. E spero che,per ora,questo capitolo vi sia piaciuto. Ho voluto mettere un ricordo del loro primo incontro,perchè è più o meno così che me lo sono sempre immaginato ^_^
  
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