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Autore: Nordlys    03/06/2010    4 recensioni
Nascosto dietro ad un albero, Gargamella fremeva alla tentazione di catturare il piccolo puffo.
Si accontentò di udire il piccolo folletto blu fermarsi di tanto in tanto a mangiare foglie con golosità.
Tra se e se rideva: 'Quel piccoletto, come tutti gli altri puffi, sarà presto vittima del mio incantesimo! Mangiando quelle foglie su cui ho versato il mio preparato, diverranno ostili tra loro, si tradiranno a vicenda e forse qualcuno mi porterà da loro!'.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il puffo Cattivus
Il puffo Cattivus

Capitolo I

 

La catapecchia di Gargamella si ergeva solitaria ai bordi della foresta. Dal camino perennemente acceso usciva del fumo.

Birba dormiva acciambellato su un cuscino rosso, ai piedi di una branda. Un giro di chiavistello gli fece socchiudere gli occhi.
'Ih, ih, ih! Ah, ah, ah!'.
Sulla porta, l'alchimista reggeva sorridente un libro nero: 'Questo trattato di magia nera è uscito a gennaio! Gli incantesimi sono del tutto nuovi! Probabilmente non è stato ancora scoperto un rimedio ad essi!'.
'MIAO!' rispose Birba stiracchiandosi, con un balzo prese posto sullo sgabello accanto a dove si sedeva il padrone.
Gargamella leggeva i testi sanguinosi del libro.
Si alzò, sollevando l'indice 'Trovato!'.
Seguito dagli occhi di Birba, Gargamella rovistò tra i suoi ingredienti. 'Mancano solo i semi di salsapariglia ma so dove trovarla!'.

* * *

Al villaggio dei puffi, i piccoli abitanti si occupavano delle loro faccende.

Cuoco uscì dalla sua casa con una cesta dirigendosi verso il bosco.
Udì il vocino acuto di un compagno: 'Ehi Cuoco, dove stai puffando con quella cesta?'
'Sto andando a puffare della salsapariglia. Mi sono accorto di non averne in casa!'.

Salsapariglia - questo il nome del puffo - si lecco le labbra 'Immagino che vuoi puffare la torta alla salsapariglia! Adoro la salsapariglia!'.
Cuoco sorrise porgendo la cesta a Salsapariglia: 'Che ne dici di andare a puffarmela tu? Mi faresti un favore!'
'Oh si, volentieri!'.
Il piccolo puffo prese la cesta e scomparve nella foresta.

Puffo Salsapariglia fischiettava la canzoncina tradizionale del popolo blu, saltellando lungo il sentiero che lo portava al campo delle omonime foglie.

Il campo si trovava dietro ad un cespuglio di bacche velenose, tra due alberi, vicino al confine del bosco.

Salsapariglia si infilò sotto il cespuglio e: 'Quanto sono puffose queste foglie!'. Gli occhi del puffo s'illuminarono.
Corse verso le piantagioni con l'acquolina in bocca.
Poggiò in terra la cesta e si mise al lavoro di gran lena.
Raccolse due larghe e succose foglie, poi ne afferrò una terza, senti la bava colargli dalla bocca: 'Mmmh, quasi quasi puffo un morsichino!'.
Gustò lentamente il dolce sapore fino a quando di ciò che aveva in bocca rimase solo poltiglia.
Sulle labbra comparve un gran sorriso. Il puffo mangiò lentamente la foglia, degustando ogni boccone.
Poi si rimise al lavoro. Ma la gola lo dominò ancora, e mangiò un' altra foglia.
E un altra...

Nascosto dietro ad un albero, Gargamella fremeva alla tentazione di catturare il piccolo puffo.
Si accontentò di udire il piccolo folletto blu fermarsi di tanto in tanto a mangiare foglie con golosità.
Tra se e se rideva: 'Quel piccoletto, come tutti gli altri puffi, sarà presto vittima del mio incantesimo! Mangiando quelle foglie su cui ho versato il mio preparato, diverranno ostili tra loro, si tradiranno a vicenda e forse qualcuno mi porterà da loro!'.

* * *

A furia di distrazioni, la cesta di Cuoco fu piena solo nel tardo pomeriggio.
Salsapariglia si rese conto che le ombre degli alberi si allungavano sul suolo. Si affrettò a tornare a casa.
Il cielo imbruniva, l'aria si fece fresca. Quando giunse al villaggio il cielo era arancio.

Salsapariglia camminò con calma dirigendosi verso la casa di Cuoco.

Il puffo Cuoco stava lavorando con impegno ad un impasto: 'Mi domando dove s'è cacciato Salsapariglia! Doveva esser qua già dal pomeriggio!'.
Udì bussare:

> Toc toc <

Cuoco si voltò verso il suono: 'Si?'.
Attese, ma nessuno rispose. Ebbe un sospetto, il volto si fece corrucciato: 'Burlone, non ho tempo da puffare!'.

Il silenzio durò troppi secondi. Cuoco si grattò la testa con le mani sporche di crema, impiastricciando il copricapo.
Si diresse alla porta e aprì con cautela. Si guardò intorno ma non vide nessuno. Udì degli schiamazzi provenire dal centro.
Chiuse la porta e tornò a lavorare al suo dolce.

Al pozzo, Forzuto canticchiava mentre raccoglieva l'acqua. Qualcuno dietro di lui si avvicinò: 'Puffami l'acqua! Ho sete!'.
Si girò. Chi poteva essere così temerario? Con lui?!

'Questa poi! Salsapariglia!'.
Il puffo sorrideva mostrando i denti, lo sguardo cattivo.
Forzuto appoggiò i dorsi delle mani ai fianchi: 'Potresti puffarmelo con più gentilezza, non credi?'.
Salsapariglia non sembrò turbato all'aria vagamente minacciosa di Forzuto: 'Oh puffo, ora devo attenermi al galateo?'.
Con atteggiamento intimidatorio si sporse in avanti avvicinandosi a Forzuto: 'Muovi quei muscoli flaccidi, puffati, sto morendo di sete!'.

Forzuto si sorprese molto per l'arroganza mai mostrata prima di Salsapariglia: 'Ma, ma... ma con chi credi di parlare?'
'Con un puffo che è stato tutto il giorno ai campi a puffare salsapariglia per conto di Cuoco, mentre ti sollazzavi con i manubri!' puntellò l'indice sul petto del muscoloso puffo, che sentiva la fredda pietra del pozzo sulla schiena.
Forzuto decise d'esser paziente. Tornò ad occuparsi dell'acqua, ma un dolore sul sedere lo fece sobbalzare e quasi cadere nel pozzo.

I muscoli di Forzuto si evidenziarono sotto la pelle blu, si voltò infuriato: 'Alle spalle eh? siamo impuffiti?'.
Forzuto inseguì Salsapariglia, che fece zig zag tra le case, seminandolo.

Dietro l'angolo si scontrò con Quattrocchi che trasportava tre grossi volumi.
Gli occhiali di Quattrocchi ed i libri a terra.
Il miope puffo si mise alla disperata ricerca dei suoi occhiali.

Salsapariglia udì la voce infuriata di Forzuto vicina, velocemente raccolse gli occhiali e li inforco.

Quando Forzuto giunse, ebbe l'impressione di vedere Quattrocchi raccogliere i suoi libri.
Il perfido puffo mimò i gesti di Quattrocchi alla perfezione: 'Guarda che ho visto come ti comporti! Lo dirò al grande Puffo che ti darà una severa punizione, che è meglio!'.
Forzuto fu subito addosso a quello che credeva essere Salsapariglia e lo picchiò.
Il malvagio se ne andò senza preoccupazioni.
Gettò occhiali e libri nella botte accanto al laboratorio del Grande Puffo.
Corse al pozzo dove vide Golosone con il cesto pieno di salsapariglia tra le mani: 'Fermo!'
Golosone aveva la bocca aperta, pronto ad addentare una foglia.
Salsapariglia recuperò in malo modo la cesta e strappò la foglia dalle mani di Golosone: 'Non puffare queste foglie di salsapariglia! Non le divido con nessuno!'.

Golosone fu così sorpreso che non potè far altro che restare a bocca aperta immobile, seguire con lo sguardo Salsapariglia che, impettito, spariva dietro la porta di casa sua con la cesta piena.

Il malefico puffo si sedette al suo tavolo e mangiò la salsapariglia, con i tappi nelle orecchie per ignorare i fastidiosi richiami dei puffi che bussavano.

Fuori, in mezzo alla folla, Brontolone commentò con uno dei suoi soliti: 'Io odio i puffi che non rispondono quando si bussa!'.

* * *

La luna illuminò il villaggio.

Nonostante l'orario Tamburino richiamò l'attenzione di tutti i puffi. Il Grande Puffo indisse una riunione a cui parteciparono tutti i puffi, eccetto Salsapariglia.

In piedi su un fungo Grande Puffo si schiarì la voce: 'Vi chiedo scusa per l'oroario, ma questa è una riunione urgente. Purtroppo uno dei nostri puffi sembra cambiato, e perciò mi serve che a turni di un ora, a gruppi di cinque, venti di voi voi sorvegliano la casa di Salsapariglia per evitare che puffi qualcosa di pericoloso per la nostra incolumità!'.

A questo dire tutti i puffi cominciarono a borbottare con una faccia che faceva capire quanto l'idea di stare svegli di notte non li allettava.
Si levò un'inconfondibile: 'Io odio fare i turni di notte!'.
Brontolone non era il solo a lamentarsi, Pigrone sbadigliò aprendo la bocca a forno.
Le lamentele furono interrotte da Quattrocchi: 'Il Grande Puffo ha detto che dobbiamo sorvegliare la casa di Salsapariglia a turni, in gruppi di cinque, e bisogna puffare sempre quello che dice il Grande Puffo, che è meglio!'.
Dietro l'occhialuto, Forzuto tese una mano verso Fabbro, si faece passare un martello e colpì Quattrocchi.

Il borbottio fu nuovamente interrotto dalle direzioni del Grande Puffo: 'I primi cinque puffi saranno Brontolone, Burlone, Inventore, Forzuto e Curiosone. Seguiranno Quattrocchi, Maldestro, Golosone, Cuoco e Minatore, poi faranno il turno Mugnaio, Stonato, Pauroso, Vanitoso e Riflesso ed infine toccherà a Pittore, Poeta, Sciattoso, Tamburino e Spazzacamino. Poi si ricomincerà dal primo gruppo!'.

'Io odio essere tra i primi cinque!'.

Continua...

 

Cuoco e Golosone sono due puffi diversi, come nel fumetto. Nel cartone erano stati fusi in un unico puffo.
Cuoco indossa il tipico cappello del mestiere, Golosone è un ordinario puffo, riconoscibile solo dal fatto che ha spesso le palpebre abbassate, come anche Sciattoso (il puffolino) e porta sempre con se qualcosa da sgranocchiare (non per forza dolci).

Mi sono un pò risparimata con i vari 'puffare', quando scriverò meglio farò usare ai puffi un linguaggio più adatto a loro.

Non scrivo da 11 anni a questa parte, scusate la scrittura poco scorrevole. Sto facendo del mio meglio.

  
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