Fanfic su artisti musicali > Arashi
Ricorda la storia  |       
Autore: Hika86    04/06/2010    0 recensioni
Il gruppo di punta della Johnny's Enterateinment compie il decimo anniversario di attività e l'azienda avvia uno speciale progetto per la promozione dell'evento. Per l'occasione la collaborazione di artisti dal resto dell'Asia sarà un'ottima occasione per Aiba, Jun, Sho, Nino e Ohno... e per Lei.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

Era un giorno particolarmente caldo nonostante l'inverno inoltrato. Fino a una settimana prima c'era stata neve ovunque per le strade, ma ora tutto era pulito come il cielo azzurro sgombro di nuvole. Il sole che riscaldava, seppur a stento, l'aria di metà gennaio, sembrava veramente caldo rispetto al ghiaccio che aveva tormentato Tokyo nelle ultime settimane.
Una ragazza dai grandi occhi scuri osservava l'atmosfera luminosa dei grandi palazzi a vetri guardando fuori dall'ampia finestra di quello dove si trovava lei e avrebbe continuato a fissare il nulla, vagando con la mente nei propri pensieri, se una voce non l'avesse improvvisamente riportata alla realtà. Così accadde quando una mano le toccò la spalla e una voce le sussurrò gentilmente «Scusi, Ahn san»
«Mh... mh?» mugugnò sbattendo le palpebre e volgendo lo sguardo verso la donna in piedi al suo fianco che l'aveva richiamata
«Tra poco è il suo turno. Ha bisogno che la traduca?» domandò questa con cortesia, accennando ad un lieve inchino col busto
«Nh... no grazie, posso farcela» rispose piegando a sua volta il capo, timidamente, quindi riportò la sua più completa attenzione a ciò che avveniva nella stanza dove il giovane seduto nel posto alla sua sinistra stava concludendo il suo discorso. «Vi ringrazio ancora per avermi chiesto di partecipare a questo progetto. Farò del mio meglio» e anche lui si inchinò profondamente, arrivando a guardare con gli occhi il tavolo semicircolare a cui erano seduti
«Grazie, Sugita san» pronunciò la persona seduta al posto centrale del tavolo rettangolare davanti a quello a cui era seduta lei. Questi, dopo che le persone sedute con lui ebbero espresso i loro ringraziamenti, posò lo sguardo su di lei ed allungò una mano ad indicarla: non dovette dire nulla dato che bastò quell'occhiata perchè lei si alzasse in piedi e si inchinasse profondamente a sua volta. Aveva visto i vari giapponesi che si erano comportati così prima di lei così li aveva semplicemente imitati «Buongiorno» cominciò in giapponese, ma non appena fece per riprender fiato e cominciare uno del tavolo rettangolare si intromise
«Prego, c'è un interprete apposta» le propose con un sorriso affabile
«Oh... ah! Io...» fece per ribattere, ma la donna al suo fianco fece un passo avanti e così venne nuovamente interrotta
«Scusate, io sono l'interprete. Ritengo che la signorina Ahn parli un giapponese sufficiente a farsi capire da tutti in questa stanza. Se dovesse avere bisogno però rimango a vostra disposizione» spiegò con un inchino per poi tornare alle sue spalle, non senza averle fatto un cenno d'incoraggiamento.
«Buongiorno» ripetè, ancora un po' confusa e imbarazzata «Il mio nome è Ahn Yun-seo. Piacere di conoscerVi. Sono onorata dalla Vostra richiesta e dall'incarico che mi avete offerto. Ho accettato con gioia e spero di essere all'altezza dei compiti che mi assegnerete... cioè» stavolta si interruppe da sola sbattendo le palpebre e stropicciandosi le mani tra di loro, tenendo le dita intrecciate tra loro all'altezza del ventre «Farò del mio meglio» si corresse facendo un ulteriore inchino e cercando di controllare il suo respiro che andava affannandosi più andava avanti in quella presentazione
«La signorina Ahn è una delle migliori ballerine coreane. Ha collaborato con alcuni degli artisti più famosi del suo paese e, se non ricordo male, questa non è la prima collaborazione giapponese per lei» spiegò l'uomo al centro
«No, infatti» rispose prontamente Yun-seo
«"ballerina" è un termine piuttosto generale» spiegò un ragazzo giovane al tavolo rettangolare «Esattamente in cosa siete specializzata? Per cosa siete stata chiamata?»
«Ho cominciato con la danza contemporanea. In seguito ho partecipato a dei corsi di danza moderna per cui ho conseguito un diploma e l'abilitazione all'insegnamento. Da circa tre anni ho cominciato lo studio della danza classica, mentre da tempo approfondisco per passione personale i balli popolari dei paesi più diversi» spiegò quasi d'un fiato, rialzando il corpo e guardando il ragazzo, suo interlocutore «Da quello che ho capito dovrei... essere la prima ballerina» spiegò quindi, ora titubante e incerta a darsi quel nome che suonava tanto importante «Mi hanno detto che una conoscenza di diversi stili di danza era un requisito non indifferente quindi ho partecipato ai provini e...»
«Ahn san» la interruppe ancora il signore al centro «Grazie per essere venuta fino a qui da così lontano»
«Si, grazie a voi. Farò un buon lavoro» rispose lei facendo ancora l'ennesimo inchino e sedendosi trattenendo il fiato. Dopo ciò attaccò discorso la persona alla sua destra e lei potè rilassarsi. «Ben fatto» sussurrò la donna dietro di lei «E' andata bene».
Il giro di presentazioni continuò fino ad esaurire il folto gruppo che occupava il tavolo semicircolare e fin quando il sole non stava quasi tramontando «Bene, vi ringrazio per aver anticipato di qualche giorno il vostro arrivo a Tokyo per partecipare a questo incontro» disse quindi l'uomo, alzandosi in piedi e posando le mani sul tavolo rettangolare, con fare sapiente «Contro ogni mia aspettativa abbiamo impiegato parecchio tempo perciò non starò a ripresentarvi i membri dello staff organizzativo, nè lascerò la possibilità ai nostri ragazzi di presentarsi come voi: sapete perfettamente chi sono»
«Come?» «No, ma come? Anche io volevo l'inchino e la presentazione» «Si, era divertente» «Se non c'è tempo» «Facile che non avresti saputo cosa dire oltre al tuo nome» protestarono i ragazzi al tavolo con lui, sulla destra
«Va bene, alzatevi in piedi e facciamo in fretta» sospirò l'uomo ed attese che questi si fossero tutti alzati dalle loro sedie «In ordine: Satoshi Ohno, Masaki Aiba, Sakurai Sho, Kazunari Ninomiya, Matsumoto Jun» li presentò in ordine e parlando il più velocemente possibile. I cinque lo guardarono con gli occhi sgranati «Ma...» «Come?» «Da solo!»
«Siamo stati rapidi come volevo, potete risedervi» sorrise questi compiaciuto e facendo loro segno di tornare ai loro posti precedenti
«Eeeh?» «Ma dai...» sbuffarono mentre la scena provocò una leggera ilarità a qualcuno dei presenti al tavolo semicircolare
«Come avrete notato al vostro arrivo, davanti a voi avete trovato un piccolo depliant: vi trovate il progetto di cui siete entrati a far parte, per cui siete stati scritturati e per il quale lavorerete a partire da oggi, in più c'è anche la tabella di marcia indicativa dei primi due mesi di lavoro. Più o meno fino ai primi di Marzo.
Ognuno, inizialmente, è stato sistemato alla JH, facilmente raggiungibile da qui con la Linea Chiyoda, a Kita Senju. Nella struttura sono ospitati dormitori, stanze singole, bagni in condivisione, spazi comuni e le aule, le palestre e gli studi dove facciamo allenare e studiare i nostri ragazzi. Se qualcuno dovesse trovarsi meglio con altre soluzioni di vitto e alloggio può spostarsi tra sei giorni a partire da oggi, non abbiamo problemi. L'importante è la puntualità sul lavoro, la presenza e la precisione in ciò che facciamo» disse con un grosso sorriso, quindi allargò le braccia verso i presenti e concluse «Benvenuti al "Arashi 10th anniversary project&tour"!».

Facile a dirsi, ma Kita Senju, sulla linea Chiyoda, si trovava più o meno dall'altra parte di Tokyo rispetto alla sede della Kabushikigaisha Janizu Jimusho (Johnny & Associates, Inc.) ed arrivarci con la metropolitana tokyota richiedeva un po' di pazienza. Durante il viaggio Ahn Yun-seo, ballerina coreana di riconosciuto talento, ebbe tutto il tempo per conoscere la sua manager temporanea, lì, in Giappone: Takechi Miya. E viceversa. «Questo...» annunciò inizialmente Yun-seo, brandendo l'opuscolo preso durante la riunione «Non credo... non credo mi sevirà» spiegò balbettando e dando un'occhiata generale alle sue pagine
«Gliene ho fatta fare una copia in coreano» rispose prontamente l'altra frugando nella borsa da lavoro
«No, no... non credo serva nemmeno quello. Insomma...» si affrettò a dirle per poi bloccarsi imbarazzata e portarsi una mano sugli occhi, chiudendoli, cercando di raccogliere i pensieri
«Sono stata avvisata da Suu Hon-Yong» la informò la giovane manager al suo fianco che, smettendo di frugare tra i documenti, aveva alzato lo sguardo su di lei, sorridendole rassicurante «Farò del mio meglio per ovviare al suo problema. Però tenete lo stesso la copia in coreano, non si sa mai»
«Va bene» annuì la ballerina, tornando a guardarla e sfogliando ora la versione nella sua lingua «Come mai mi hanno affiancato proprio a te?» domandò usando da subito un linguaggio più familiare e meno formale «Sai parlare coreano?»
«Veramente so solo pochissime parole, ma io e Suu san ci conosciamo e quando ha dovuto mandare Ahn san in Giappone ha chiesto espressamente di me alla Johnny» spiegò la manager aggrappandosi ai sostegni della metro mentre arrivavano alla stazione di Otemachi
«Puoi chiamarmi Yun-seo o Yun, va bene lo stesso. Non so parlare bene il giapponese più formale. Il discorso di oggi me l'ero scritto e studiato in precedenza» ammise subito dopo, arrossendo lievemente «Così conosci Suu Hon-Yong?»
«Già. Sappi che farò del mio meglio per darti una mano, perchè tu non debba preoccuparti di altro che del tuo lavoro»
«Di ballare» pronunciò con un tono che pareva volerla correggere, ma insieme anche domandarle conferma «Ci sono ancora molte fermate?»
«Mmmh... siamo a poco più della metà, poi c'è un pezzo a piedi» spiegò la giovane Takechi
«Puoi quindi spiegarmi meglio il progetto? Così non devo sforzarmi con i fogli» domandò cortese la coreana per poi appoggiarsi meglio ad uno dei sostegni del vagone e mettersi in ascolto della sua manager temporanea. «Va bene. Dunque l'"Arashi 10th anniversary project&tour" è a mio avviso uno dei più grandi progetti di spettacolo che la Johnny abbia mai intrapreso. Si divide in due fasi: i lavori in studio e quelli dei live.
I primi si svolgeranno a partire da domani fino ai primi di Aprile e riguardano tutta le registrazione ex-novo dei brani scelti per la scaletta del CD speciale in uscita per l'anniversario del gruppo e l'inserimento di alcune nuove tracce speciali, ideate e composte apposta per questo evento. Sono queste tracce ad interessarti: sono otto pezzi i cui video, uno dopo l'altro, raccontano una storia e prima di tutto apparirai in questi video come personaggio femminile»
«Dovrò mostrarmi anche in viso?» domandò allargando leggermente gli occhi
«Questo punto è ancora in discussione» spiegò frettolosamente Takechi, troppo presa dalla spiegazione complessiva «Alla fine dei lavori di Aprile verrà lanciato il CD e verranno date alle TV i video, uno ogni settimana così da far passare due mesi circa. In quel periodo potrai tornare in Corea e occuparti degli altri lavori, ma per Giugno verrai richiamata in Giappone: sarà un mese difficile perchè saranno scelte finalmente le tappe del tour e ci saranno i primi preparativi, prove per i costumi, coreografie da adattare al palcoscenico e da riprovare. Due settimane prima della prima data del concerto cominceremo il tour arrivando alla prima tappa, una volta allestito il minimo indispensabile del palco cominceranno le prove di ballo nello spazio che effettivamente avrete a disposizione e molto altro».
A seguito di questa complessa spiegazione seguì un minuto di silenzio «Ah! Ho parlato troppo velocemente? C'è qualcosa che non hai capito?» domandò improvvisamente nel panico «Ah! E' la nostra fermata, me ne stavo dimenticando!» esclamò indicandole la banchina davanti a loro
«Mh? Eh? Questa?» domandò Yun-seo riprendendosi dai suoi pensieri e sbarrando gli occhi, quindi prese l'altra per l'avambraccio e la tirò con se saltando giù di corsa dalla metro. Per un pelo non rimasero dentro le porte. «Aaah... è stato pericoloso» sospirò Takechi
«Per lo meno non dovremo scendere e farcela a piedi. Andiamo, ti seguo» le disse accennando all'uscita
«Oh si, andiamo!» annuì l'altra e la accompagnò verso l'uscita della stazione di Kita-Senju.


Note per il resto della Fanfiction Zakuro 石榴 è la parola giapponese per "melograno".
La storia si svolge in quello che per noi è il passato dato che ho scelto come occasione l'anno del decimo anniversario degli Arashi, il 2009, quindi alcune cose sono per forza di pura finzione ed invenzione mia. Prendetela com'è e divertitevi.
Quando vedete un * significa che c'è un nota alla fine del testo del capitolo. Le parti scritte in blu sono dette in coreano.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Arashi / Vai alla pagina dell'autore: Hika86