Per sempre
Harry era disteso sul suo letto, mentre
continuava a girarsi e rigirarsi quell’anello fra le dita, chiedendosi se aveva
fatto la cosa giusta. Erano sette anni che lui e Draco
stavano insieme, dal suo sesto anno di scuola, per
l’esattezza. E lui voleva rendere il legame che li
legava, più solido.
Ma non avevano mai parlato di questo. Avevano
continuato a stare insieme per molto tempo, ma almeno Draco
sembrava non essersi mai posto il problema di un’eventuale convivenza, o magari
perfino un matrimonio…
Ma Harry ci aveva
riflettuto a lungo, ed aveva deciso di provare a chiedergli di sposarlo: due
settimane prima, dopo mesi e mesi di ripensamenti, gli aveva comprato un anello
di fidanzamento, una fedina in oro bianco con incastonata una
gemma rossa, e all’interno aveva fatto incidere due parole. No, non i loro
nomi, come aveva pensato all’inizio, ma più semplicemente “Per Sempre”… tanto infatti
sapeva sarebbe durato il forte sentimento che lo univa al giovane Malfoy.
Ma aveva paura. Paura che
lui rifiutasse, che non si sentisse pronto, o che magari non lo amasse
abbastanza. Si sentiva male a pensare soprattutto a quest’ultima
possibilità, ma doveva ammettere che tra di loro erano
più i giorni in cui litigavano che quelli in cui andavano d’amore e d’accordo,
e spesso Draco si mostrava molto freddo e chiuso.
Sapeva benissimo che faceva parte del carattere del ragazzo, in fondo lo amava
anche per questo, ma avrebbe voluto che le cose andassero meglio fra di loro, e anche se spesso rifiutava deliberatamente
quest’idea, nel suo inconscio si agitava il sospetto che Draco
non lo amassa veramente. Ciononostante aveva capito
ormai da tempo che non poteva più fare a meno di lui,
ed aveva deciso di tentare il tutto per tutto con la fatidica domanda “Vuoi
sposarmi?”. Aveva già pianificato tutto da tempo:
quella sera sarebbe stato il ventitreesimo compleanno di Draco,
e come sempre avrebbero festeggiato con tutti i loro amici: Blaise
ed Sermone, che si erano messi assieme durante il settimo anno (proprio grazie
all’aiuto di Draco ed Harry),
Ron e Pansy, che dicevano
di essere solo amici anche se tutti sapevano che c’era qualcosa di più, Ginny, i gemelli, Tigher e Goyle con la sua ragazza, una babbana
un po’ in carne che aveva conosciuto dopo essere scappato di casa per non
diventare mangiamorte e con cui ora conviveva.
Durante la festa Harry gli avrebbe dato il suo
regalo, come sempre, e sarebbero stati assieme a tutti gli altri; ma dopo,
appena avesse avuto modo di appartarsi un attimo con il suo ragazzo, gli avrebbe
porto l’anello per chiedergli di sposarlo.
Aveva immaginato a lungo la scena, e nella
sua mente si erano affacciati prepotentemente due scenari in particolare:
Possibilità n° 1
Harry in ginocchio davanti a Draco
con la scatola aperta – con l’anello dentro, ovvio – di fronte a Draco gli chiede con voce tremante
- Draco, vuoi
sposarmi?-
Draco lo guarda, gli sorride e tutto felice gli
dice:
-Oh, Harry!!! È da tanto che aspetto questo momento, e non sai come mi
rendi felice chiedendomelo
-Allora devo prenderlo per un si?
Chiede lui, leggermente titubante
-Ma certo, Harry! Ti
amo…
Poi Draco lo
aiuta ad alzarsi ed avvicina il suo volto a quello di Harry,
le loro labbra si avvicinano e si scambiano un lungo bacio sotto la luce della
Luna.
Decisamente smielato, certo. Ed in
effetti all’inizio la reazione di Draco
all’inizio gli era sembrata decisamente poco adatta al suo carattere (senza
contare che, non sapeva perché, a vedersi in ginocchio a chiedere tremante -Draco, vuoi sposarmi?- si sembrava leggermente ridicolo…)
ma era la “fantasia prematrimoniale” più dolce che aveva immaginato, ed aveva
deciso di mantenerla intatta senza successive manomissioni.
La seconda possibilità che gli era venuta
in mente era pressappoco così (aveva sempre cercato di scacciarla dalla mente, per cui non ne era più tanto certo, di ricordarla nei minimi
dettagli)
Possibilità n° 2
Lui sempre in ginocchio
davanti a Draco con la scatola, l’anello e tutto il
resto.
-Draco, vuoi sposarmi?
Draco lo guarda sbigottito
-Mi spiace, Harry…
ma proprio non me la sento
Harry lo guarda disperato, ma lo sguardo di Draco si fa più freddo
-Draco, se vuoi aspettare per me non c’è problema…
Draco sghignazza
-No, Harry, non hai capito… non ci sarà nessun matrimonio. Per il semplice
fatto che io non ti amo!
Harry si sente il cuore a pezzi
-C-cosa?
-Non lo capisci? Credevo fosse così anche
per te! Ci siamo divertiti assieme, ma io non provo assolutamente nulla… ma ora
che so che per te è diverso, non mi va di continuare. Non voglio coinvolgimenti
emotivi nelle mie storie
Poi si volta e gli da le
spalle
-Ma… Draco!!!
Addio
Harry
E se ne va, lasciandolo solo e disperato,
ancora in ginocchio, mentre una fitta pioggerellina comincia ad abbattersi su
di lui.
Quest’ultima possibilità, sebbene si
trattasse sollo del frutto della sua immaginazione,
lo spaventava non poco. In un’altra aveva perfino immaginato che potesse
scappare con Ginny o con Tigher…
sì, decisamente doveva cominciare a farsi meno seghe
mentali. Mooooolte meno seghe mentali. Sarebbe stato
il suo proposito per l’anno nuovo, se Draco avesse
accettato la sua proposta, ovviamente. Perché se lo avesse mollato come pensava
potesse accadere, probabilmente i suoi amici avrebbero rinvenuto
il suo cadavere da qualche parte in breve tempo, magari impiccato o morto per
uno sparo alla tempia (non al cuore, gli faceva impressione): non gli piacevano
i metodi di suicidio magici, erano troppo poco spettacolari.
Naturalmente aveva fantasticato a lungo
anche sulla sua morte in caso di rifiuto.
Una delle sue prime idee era stata quella
di gettarsi da un grattacelo o qualcosa del genere. Ma
poi aveva pensato che se gli andava male (per modo di
dire) avrebbe potuto cavarsela con qualche frattura, o magari essere salvato in
tempo. Inoltre crepare spalmato sul manto stradale,
per quanto poetico e molto di scena, gli sembrava troppo scontato. Così aveva
pensato al veleno, ma per quanto disperato non era masochista, e trascorrere i
suoi ultimi minuti di vita soffrendo decisamente non
gli garbava.
Alla fine aveva deciso che in caso si
sarebbe ammazzato in modo che non lo sapesse nessuno, silenziosamente, così che
lo avrebbero dovuto cercare, magari a lungo, in apprensione per la sua sorte
fino all’attimo drammatico in cui avrebbero riconosciuto il suo corpo riverso
in un vicolo cieco di una sporca stradina in periferia.
Perfetto.
Ma come si dice, è inutile fasciarsi la testa
prima di essersela rotta. E quindi perché pensare a
come suicidarsi prima di aver sentito la risposta di Draco?
Tantopiù che sapeva benissimo di essere TROPPO attaccato alla vita per fare una cosa del
genere. Ne erano la chiara dimostrazione gli
innumerevoli scontri con Voldemort ed il fatto che se
l’era sempre cavata più o meno per culo, non sapendo nemmeno lui come: se
avesse potuto anche solo accettare l’idea di morire prima del tempo, forse in
quel momento non sarebbe neanche stato lì, con quell’anello che si stava
consumando a forza di rigirarselo tra le mani.
Guardò l’orologio: erano le 7.30… di lì a
mezz’ora sarebbe dovuto andare da Draco. “O la va o la spacca” si disse tra se e se. Si mise l’anello
in tasca e si diede una sistemata ai capelli, perennemente spettinati, ed
indossò una camicia nera – di cui lasciò i primi tre bottoni aperti – con dei jeans neri leggermente scoloriti sul davanti e con una
piccola spampanatura verso il basso. Mise la catenina che gli aveva regalato il
suo ragazzo, con un Drago in oro bianco attorcigliato su se stesso il cui
occhio era un diamante la cui lucentezza era pari solo agli occhi del suo amore
(ma questo non glielo aveva mai detto, per paura di risultare
troppo smielato) ed un laccetto nero più stretto sul collo, abbinato con uno
identico che aveva legato al polso sinistro, ben visibile dalle maniche larghe
che aveva tenuto sbottonate. Si guardò allo specchio “Mh,
devo ammettere che non sto male”, pensò, e dopo dieci minuti si smaterializzò a
casa del suo amore.
-Sei in anticipo, o sbaglio?-
Gli urlò una voce dalla cucina
-Ti da fastidio?
Ridacchiò nervosamente Harry
“rilassati…un due tre respiro profondo… braaavooo”
avvicinandosi
-Certo che no
Rispose Draco
voltandosi verso di lui.
Gli camminò incontro lentamente finché non furono uno di fronte all’altro, allora lo afferrò per i
fianchi e posò le sue labbra su quelle di Harry,
baciandolo dolcemente, mentre Harry con un braccio
gli cingeva le spalle e gli sfiorava delicatamente i capelli con la mano
libera.
-EHI!!!- gli urlò Draco, staccandosi -CI HO MESSO PIÙ DI DUE ORE A
SISTMARLI!!!-
-Ma come siamo suscettibili… dai se fai il
bravo poi ti pettino io
-Non ci provare nemmeno!!!
L’ultima volta mi hai fatto i codini
-Si, e mi ci sono anche messo d’impegno per
farti i boccoli alla Candy Candy
-Appunto! Non è che
perché adesso ho i capelli lunghi ci puoi giocare come vuoi
Harry fece due occhioni
da cucciolotto ferito e con la voce più pateticamente
dolce che poteva fare piagnucolò
-Ma io mi diverto…
-Già, mi sembri un ragazzino di un anno
-Sei cattivo, lo sai?
-Sì, taaaaaaaaantoooo!!! Adesso però devo andare a finire. Tra poco gli altri
saranno qui e la cena ancora non è pronta
-Vuoi un aiuto?
-No, grazie. Di là c’è la TV accesa, se
vuoi puoi accomodarti in salotto, intanto.
Harry sbuffò un pochino.
-Dai, non prendertela. Lo sai che ci tengo
a fare tutto io, sono anni che te lo dico… ma appena
finisco sono tutto tuo
-Sempre che tu ce la
faccia per quando arriveranno gli altri…
Draco gli sorrise, poi
gli diede un veloce bacio a stampo e si allontanò
-Avremo tutta la serata per stare insieme.
Ora stai lì buono e fai il bravo bambino, ok?
Harry alla fine cedette. Tanto lo sapeva: era
così tutti gli anni, finché non era tutto P.E.R.F.E.T.T.O., non faceva entrare nessuno in cucina o in sala da pranzo,
lui compreso.
- Lo sai che ti amo, vero Dray?
-Sì- rispose Draco
dall’altra stanza -Ti amo anch’io-
Harry sorrise fra sé e sé. Forse non sarebbe
andata male, dopotutto.
Gli altri ospiti arrivarono non prima di
una mezz’oretta. Per primi giunsero Blaise ed Hermione, sorridenti e felici mano
nella mano come se stessero insieme da pochi giorni. Salutarono
Draco, poi andarono in salotto con Harry, ridendo e scherzando parlando del più e del meno. Si
vedeva chiaramente che si amavano, pensò Harry. Lui
era dolcissimo con Hermy, che non faceva altro che
coccolarlo (anche se ogni tanto, quando Blaise
sfiorava argomenti troppo “scolastici”, sembrava riaffiorare il lato sottuttoio della ragazza) e ogni volta che i loro sguardi si incrociavano gli occhi di entrambi sembravano
illuminarsi.
Dopo di loro vennero Ron
e Ginny, seguiti da Tigher.
Ginny raccontò loro di una persona interessante con
cui si stava vedendo, senza però aggiungere altro, se non il fatto che
probabilmente anche loro la conoscevano – Harry, di
sicuro – e che aveva più o meno la sua età, forse (forse) un anno di più.
Continuarono ad aspettare gli altri ospiti, che sembravano tardare, ma nel
frattempo entrò Draco (“ce l’ha
fatta”, pensò Harry) che, con grande disappunto del
suo fidanzato, si sedette vicino a Ginny per
chiederle come andava con la sua nuova fiamma.
-EHI!!!! PERCHÉ A TE L’HA DETTO CHI È E A
NOI NO?- protestò Harry.
-Perché voi non potete
saperlo- gli rispose Draco candidamente.
-Però non è giusto, uffa…
-Non piagnucolare, o stasera a letto senza
cena
-Dipende che cosa intendi per “a letto”…- rispose Harry provocatorio, mentre
Draco, bordeaux, gli tirò un cuscino in faccia
-Oh, ma come… i tuoi preziosi cuscini
ricamati a mano…- lo canzonò l’ex-grifondoro
-Vai a quel paese!- gli rispose
Draco in un tono che lasciava molti dubbi sul fatto
che stesse scherzando, mentre si alzava ad aprire a Pansy.
-Ora mancano solo i gemelli, e Gregory e Marie- disse Draco accompagnandola e facendola sedere accanto a Ron, che arrossì di botto
-Ciao, ragazzi- sorrise l’ultima arrivata -Allora?
Che si diceva?-
-Beh, dipende… prima che Harry e Draco si mettessero a litigare, stavamo indagando sull’amore segreto
di mia sorella
-Ah, davvero? Su, Ginny
cara… dicci chi è il tuo nuovo grande amore
-Ehi! Calma!!! Ho
detto che sto uscendo con una persona, mica che me la voglio sposare!!!
-Certo, certo… ma non sei l’unica che ha
rimorchiato di recente… Vero, Vincent?
Il ragazzo divenne immediatamente di un bel
colorito rosso acceso, mentre cercava di balbettare -E… e tu co-come fai… a…-
-Dimenti chi che è una mia
amica…- ridacchiò Pansy
-Ah, già…
Quando più o meno tutti nella stanza
(tranne harry che era troppo impegnato a notare come Draco non se lo filasse per niente, come al
solito) cominciarono a chiedere di chi si trattava, Goyle
ammise che il mese prima si era messo con Millicent Bullstrode
-QUELLA BULLSTRODE?! - intervenne Harry -QUELLA DI SERPEVERDE? MA È…-
-Meraviglioso!- lo interruppe Draco, sapendo benissimo che il suo ragazzo stava per fare
qualche commento a proposito della ragazza, che non era esattamente il riflesso
della grazia e della bellezza -Avresti dovuto dirmelo, Vin! Avrei invitato anche lei!
-Oh, certo… ma… lei non è molto sicura e… neanch’io. Le voglio bene, ma ho bisogno di tempo- ammise.
Il campanello suonò di nuovo. Erano i
gemelli, con un pacco-regalo gigantesco.
-AUGURI DRAY!!!-
urlarono all’unisono -QUESTO È PER TE… MA LO APRIRAI DOPO CON TUTTI GLI ALTRI!-
Draco annuì e gli disse di andare in sala,
mentre metteva a posto un paio di cose.
Sapeva che Goyle
e Marie avevano dei problemi, a causa della
gravidanza di quest’ultima, che aveva in grembo due gemelli ed ora doveva
essere più o meno tra il settimo e l’ottavo mese, ma erano le 8.30 passate, e
cominciava a preoccuparsi.
Andò in camera sua e prese il suo gufo, Auror (era stato Harry a
costringerlo a chiamarlo così) e mandò un messaggio all’amico
“Va tutto bene con Marie? Noi qui vi stiamo aspettando, se doveste
avere un qualunque tipo di problema non esitate a mandarmi un messaggio.
Draco”
Sistemò la pergamena sulla zampina del suo
gufo e lo mandò, per poi scendere di sotto. Sicuramente ci avrebbe messo
qualche minuto ad arrivare la risposta, per cui cercò
di non pensarci – dopotutto anche i gemelli erano arrivati alle 8.30, no? Perché doveva preoccuparsi per un’inezia? – e tornò in cucina a rimettere l’arrosto nel forno, per
evitare che si raffreddasse.
Credeva di essere
solo nella stanza, così per poco non gli prese un colpo quando vide Harry comodamente seduto sopra il tavolo, con i piedi che
ciondolavano liberamente.
-Harry!!! Che cosa ci fai qui? LO SAI CHE QUESTA È
ZONA OFF-LIMITS PER TUTTI!!! …E scendi giù da quel
tavolo, o lo sfonderai!-
Harry invece non scese, poi lo fissò con aria di
rimprovero
-No, non scendo se non mi prometti che la
smetterai di ignorarmi
-Ma dai, lo sai
benissimo che non è vero…
-Sì che lo è. Guarda Blaise e
Hermione! Loro sì che sono una coppia! Tu invece
arrivi e che fai? Ti metti a parlare con Ginny, e ti
siedi vicino a lei come se io non esistessi!
-E dai, non mi fare il geloso adesso… lo sai quanto tempo è che non la vedo? Volevo solo parlarle un
po’ tutto qui
-Non è questo il punto.
-Harry, per favore…- alzò esasperato gli occhi al
cielo -…ora ho altro a cui pensare, dai.-
-Ah, è così? Benissimo!
Harry scese giù di scatto e si avviò verso la
porta mentre Draco
cercava di rimediare
-Dai, hai capito cosa intendo!
-Certo, è questo il punto. Ho capito
benissimo!
Harry si voltò verso Draco,
la mano oramai sul pomello della porta socchiusa… ma quando si fu voltato
completamente vide Draco a due passi da lui bloccarlo
e richiudere la porta, per poi togliere la mano di Harry
da essa e spingerlo contro il muro
-Invece no che non hai
capito…- disse a voce più bassa prima di raggiungere la bocca del grifondoro con la sua per dare inizio ad un bacio
tutt’altro che casto, mentre teneva i polsi del moro ben stretti per evitare
che fuggisse. Quando capì che Harry
era abbastanza preso da non sfuggigli, lo lasciò ed infilò la sua mano sotto la
camicia mentre l’altra gli accarezzava i capelli (tanto Harry,
al contrario suo, non se la prendeva), poi staccandosi chiese
-È questo il genere di attenzioni
che vuoi?
Harry ci rimase un po’ male per quel distacco,
ma prontamente rispose
-Non esattamente, anche se devo dire che non è che non mi faccia piacere, sai?
Draco ridacchiò
-Se potessi farei l’amore con te sul divano
davanti a tutti, sai? Ma non è possibile, per cui
sopporta.
Poi si voltò di nuovo a mettere altre cose
nel forno
-Ecco che lo fai di nuovo. Dio santo, sono due settimane che non ci
vediamo, possibile che non te ne freghi niente?
-Oh andiamo, Harry…non
fare la ragazzina! È logico che mi sei mancato…
-Chissà perché a vederti
non si direbbe.
Draco sbuffò e si voltò verso Harry.
-Credi che se ti permettessi
di aiutarmi, cambieresti idea?
Harry stava per rispondere di sì, quando decise
di fargliela pagare. Lo tirò verso di lui e sfiorò appena le sue labbra per poi
chiedergli
-Ma come? Da quando in qua uno per farsi
perdonare dal suo ragazzo lo fa sgobbare?
Draco stava per rispondere ma Harry lo baciò di nuovo, per poi far scendere le sue labbra
lungo il collo e cominciare a sbottonare la camicia di Draco
-No… dai, Harry…
non qui…
-E perché? Tanto non entrerà nessuno…
Sapeva benissimo che Draco
odiava le sveltine e farlo in simili momenti, ma in
quel momento non gli andava di smettere solo per accontentarlo. Che cavolo, teoricamente era arrabbiato con lui!
-Ha…Harry no…
Gemette Draco
mentre il moro gli apriva la lampo dei pantaloni.
-Harry…
Poi, con quel poco di forza di volontà che
gli restava, visto che sotto sotto la cosa non
dispiaceva neanche a lui dopo più di quindici giorni di astinenza,
lo spinse via guardandolo rabbioso
-Adesso non mi fare la povera vittima.- gli
disse Harry, un po’ scocciato
-Già, perché sei solo tu
che puoi avercela con me, giusto?- Si voltò Draco
mentre tornava a sistemare alcune cose.
Harry si sentì leggermente in colpa.
-Ok, scusa Dray…
è ancora valida l’offerta di prima?
-No, grazie. Faccio da solo
“Maledizione”pensò Harry
“Per una volta che mi aveva permesso di restare… uffa ho
rovinato tutto!”
Ma non si diede per vinto, ed avvicinandosi a
Draco gli tolse una teglia di mano e la mise nel
ripiano.
-…Ti ho detto…
-Che potevo aiutarti, o sbaglio? E ora non puoi rimangiartelo.
-Vai dagli altri
-No.- disse semplicemente
Harry dandogli un buffetto sulla guancia -Voglio
stare con te.
Draco gli sorrise -E va
bene. tanto alla fine vinci sempre tu…-
-Non direi, visto che poi non si è
combinato niente.- Rispose sicuro l’ex-grifondoro indicando con lo sguardo le mani di Draco che si sistemavano la camicia grigio scuro.
-Non ti rispondo neanche- Disse Draco
tranquillo.
Passarono almeno dieci minuti così, a sistemare,
in silenzio.
Finché non arrivò il gufo
di risposta di Goyle.
“Grazie, stavo giusto per mandarti un gufo quando mi è
arrivato il tuo. Mi spiace ma non credo che potrò esserci stasera: solo un’ora
fa Marie si è sentita poco bene e l’ho dovuta accompagnare
al pronto soccorso. Ma ora è tutto a posto,
tranquillo, ha solo bisogno di riposo; io però non penso che verrò perché
preferisco restarle accanto, mi spiace. Festeggiate pure
senza di me. Ti mando il nostro regalo. Un saluto e buoni festeggiamenti
Greg e Mari”
Draco guardò il biglietto, leggermente
preoccupato. Ma se Goyle gli
diceva che era tutto a posto, probabilmente era così
-Chi è?- chiese Harry
-Nulla, solo Goyle che mi avverte che non verranno
-Mi spiace. Hanno avuto problemi?
-Nulla di grave, sta’ tranquillo. Dì agli
altri di cominciare a sedersi, arrivo subito
Harry uscì, e disse ai loro amici che Goyle e Marie non potevano andare
per un contrattempo, e che a quel punto era meglio iniziare a mangiare visto che si erano fatte quasi le nove. Tigher
si preoccupò un po’, visto che sapeva che Marie stava
attraversando una gravidanza difficile, ma non disse nulla e si sedette con gli
altri.
Quando anche Draco
arrivò, iniziarono a mangiare parlando un po’ di tutto, ed Harry
venne a sapere che Blaise aveva chiesto ad Hermione di sposarlo, e che Pansy ora lavorava al ministero della magia. “Così può
vedere tutti i giorni Ron”, pensò Harry
ridendo sotto i baffi. Il moretto, invece, di lì a pochi giorni si sarebbe
goduto le luuunghe ferie che gli spettavano (guarda
caso proprio nel periodo in cui Draco, cercatore di
professione, non aveva partite…), visto che erano
almeno due anni che non si prendeva una vacanza dal suo lavoro di Auror. Hermione dopo il
matrimonio voleva ricominciare a scrivere: dopo il suo ultimo libro (intitolato
“C.R.E.P.A. : rendiamo
liberi i nostri amici dalla schiavitù”) era riuscita a far approvare una legge
a favore degli elfi domestici, anche se questi ultimi non ne erano molto
entusiasti, e così aveva deciso di continuare la sua opera di bene, come lei
stessa la chiamava.
Dopo la cena Draco
aprì i regali: Goyle gli aveva regalato l’ultimo CD
di un gruppo di maghi cantanti che Draco ascoltava
dai tempi della scuola, mentre il pacco di Tigher
conteneva un maglione nero uguale a quello che l’anno prima gli aveva… ehm…
accidentalmente bruciato. Pansy gli aveva comprato un
ciondolo a forma di croce celtica in oro bianco, Ginny
un braccialetto, e dal pacco dei Gemelli spuntò fuori
una sagoma a forma di pagliaccio che fece sbilanciare Draco
che per poco non cadde a terra.
-Scherzetto!!!-
dissero in coro -Ritenta, sarai più fortunato!-
Poi, dopo un interminabile sistema di
scatole cinesi – erano cinesi quelle una dentro l’altra, vero?
– trovò un pacchetto con un orecchino (aveva fatto il buco sull’orecchio
destro circa due anni prima) ed una catenina abbinata.
Ron gli regalò un kit per la manutenzione per
la scopa, mentre Harry… gli aveva comprato una scopa
con cui poter usare il kit di manutenzione.
-Harry… ma questa…
-È una “Firebolt
generation X”
-… Ma non è ancora
in vendita!
Esclamò stupito il biondino: non solo Harry gli aveva comprato una scopa costosissima, ma
oltretutto che ancora doveva uscire sul mercato!
-Lo so anch’io questo
Draco lo guardò interrogativo.
-A te non deve interessare come l’ho avuta.
Usala e non rompere.- Gli disse il moretto.
Draco ringraziò tutti per i regali e per essere
andati al suo compleanno, poi uno per volta gli invitati se ne
andarono.
Lui ed Harry rimasero infine soli -Devi andare anche tu?- chiese
malizioso il biondino
-Non subito…- rispose Harry, sedendosi sul divano e prendendo Draco,
messosi affianco a lui, costringendolo a sedersi sopra le sue ginocchia.
Draco arrossì leggermente… possibile che stare
vicino ad Harry gli facesse
ancora venire il batticuore dopo tanti anni che stavano insieme?
Girandosi verso Harry
gli scompigliò leggermente i capelli
-EHI!- protestò il moretto -Perché tu puoi e io…-
-Perché tanto i tuoi sono SEMPRE in disordine, e
quindi non fa differenza- rispose il biondino, continuando a passare la mano su
quei capelli così setosi e morbidi.
-Non è una buona scusa!
-Andiamo, tanto lo so benissimo che per te
non è un problema!
-Infatti. Ma è il
principio quello che conta.
Draco lo zittì con un bacio, per poi continuare,
leggermente rosso in viso
-E poi mi piace farlo. Mi sembra come di
poterti… tenere più vicino a me, ecco. Lo so che è stupido, ma…
Harry si sentì avvampare. Era così dannatamente
dolce…
-Draco, senti, io…- cominciò a dire, ma poi si
bloccò
-Cosa?
-Volevo chiederti…
“Vuoi sposarmi? Dai
Harry, puoi farcela! Vuoi sposarmi? 1… 2… 3…”
-Sì?
-Ehm…
“V.U.O.I. S.P.O.S.A.R.M.I.? Dai Harry, non ci vuole poi molto!
Due parole, dodici lettere… non è la fine del mondo!”
-Che c’è, Harry?
-Mi chiedevo se non ti andasse di fare un
giro in scopa. Sono mesi che non volo.-
Concluse il moro tutto d’un fiato. Chissà perché, Draco si aspettava dovesse dirgli qualcosa di più
importante… “Mi sarò sbagliato”, pensò.
-Va bene!- gli disse poi -Anche se pensavo
che per stasera tu avessi altri programmi… è tutta la sera che ci provi, o
sbaglio?-
-Ehm… sì è vero… ma per quello
c’è sempre tempo no?- ^////////////////^
Draco, con un’alzatina
di spalle, andò su a prendere la sua scopa
-Proviamo quella nuova?-
Propose Harry,
che si stava decisamente eccitando – no, non in quel
senso – all’idea di volare di nuovo, e con il SUO Draco…
-In due?
-Esattamente
Draco la prese, poi
accarezzando lievemente il volto di Harry con il
dorso della mano, gli sussurrò
-Come vuoi…
E poco dopo erano già lì, a cavallo della
nuova Firebolt, che sfrecciavano nel
cielo schermati da un incantesimo che li rendeva invisibili.
Quando raggiunsero una certa altezza Draco rallentò la velocità fino a
farla fermare.
-È bellissimo, vero?
Disse ad Harry, seduto dietro di lui.
-Quasi quanto i tuoi occhi
Gli rispose il moro, poggiandogli la testa
sulla schiena
-Come sei dolce oggi…
-Voglio solo che tu sappia quanto ti amo
Draco girò la testa, per quel che poteva, e
rispose
-Ti amo anch’io, Harry…
E stare con te è la cosa più bella che mi sia mai capitata
Harry strinse ancora di più le braccia attorno
alla vita di Draco.
-Dray…
-Mh?
Harry sospirò. Non sarebbe riuscito a chiederglielo.
Non quella notte.
-Buon compleanno
*** *** *** ***
La mattina dopo Harry
si svegliò nel letto di Draco, ancora abbracciato a
quest’ultimo.
Dopo essere rincasati, neanche troppo
stanchi nonostante avessero volato fino alle 2.30 passate, avevano deciso di
comune accordo che NON avevano affatto sonno e che in
fondo una sana dose di attività fisica fa bene a tutti.
E così, come previsto, avevano passato la
notte assieme dopo ben 16 – 17, se si calcola che era passata la mezzanotte –
giorni dall’ultima volta.
Decisamente troppi, e andavano recuperati con gli
interessi.
I caldi raggi
solari sfioravano delicatamente la pelle chiara di Draco
riflettendosi sui capelli biondo oro sparsi sul cuscino dandogli un’aria
semplicemente angelica, quasi sacra.
Harry sarebbe potuto restare ore
immobile ad ammirare quel meraviglioso spettacolo che sembrava essere
solo per lui, e non si sarebbe mai stancato di ammirare quel volto così
perfetto.
Lo amava così tanto che a volte gli
sembrava che il cuore potesse esplodergli da un momento all’altro.
Passò almeno venti minuti con la sola
compagnia del respiro regolare del suo ragazzo, prima che quest’ultimo aprisse
lentamente gli occhi
-Buongiorno…
-Buongiorno Dray.
-Quant’è che sei sveglio?
-Oh, non abbastanza.
Draco sembrò non capire. Harry
gli accarezzò lentamente i capelli.
-Stamattina non ti dà fastidio eh?
-Mhhhhhhhhhhhhhh…
Protestò Draco.
-Ti ho mai detto che sei bellissimo?
-Sì. Ma è una realtà talmente evidente che
non c’era nemmeno bisogno che tu me ne informassi-
rispose Draco, con la voce ancora impastata dal
sonno.
-Modesto già di prima mattina, eh?
-Solo realista
-Già, già… l’importante è crederci.
Draco ridacchiò
-No, l’importante è che ci creda tu…
Harry posò il viso sulla sua spalla,
accarezzandogli con la mano scoperta il petto nudo mentre l’altra continuava a
giocherellare con i suoi capelli.
-E perché?
Draco arrossì leggermente
-Perché fintanto che sarai convinto del fatto che
io sia pressoché perfetto continuerai a stare con me…
Harry si sentì sciogliere a quella frase
-Sei tutt’altro che perfetto, ma continuerò
ad amarti comunque… continuerò ad amare comunque ogni
singola parte di te.
Draco si mosse leggermente per poterlo guardare
negli occhi
-È una promessa?
-È una promessa.
Durante la giornata che seguì Harry tentò almeno dieci volte a chiedere a Draco di sposarlo, e tutte le volte fallì miseramente. Così
come nei dieci giorni successivi: oramai accadeva sempre più spesso che
chiamasse Draco senza però riuscire a concludere la frase, e che dovesse inventare le scuse più
assurde per non farsi scoprire.
0vviamente Draco
non era stupido, e sembrava essersi accorto che qualcosa non andava nel suo
ragazzo, ma ciononostante quest’ultimo sembrava proprio non riuscire a rivelare
che cosa nascondeva.
-CHE DIAVOLO C’È!!!
Sbottò alla fine Draco
dopo l’ennesima frase evasiva di Harry
-Come? chiese Harry con
l’aria di chi è appena caduto dalle nuvole
-Sei… STRANO!!!
Harry alzò un sopracciglio, mentre posava sul
bracciolo del divano la rivista che stava leggendo e chiese a Draco con aria falsamente interrogativa
-In che senso?
-In che senso? Come IN CHE SENSO? Andiamo! Sono giorni che sei nervoso, agitato…
ed ogni volta che ti chiedo che succede mi vai sul
vago e mi spari una cazzata dietro l’altra! Quindi adesso, per l’ennesima volta: mi vuoi dire che cosa
sta succedendo?
-Beh, Draco, io…
credo nulla, ecco. Solo… ehm… sì, che-che ne dici… di
uscire fuori a prendere una boccata d’aria?
Draco, esasperato, acconsentì.
C’era un parco vicino casa loro dove
andavano spesso, con laghetto cigni e tutto il resto. Ad
Harry piaceva stare lì con draco,
lo trovava tremendamente dolce e romantico, soprattutto la sera, quando non c’era
già più nessuno, o la mattina presto quando la gente doveva ancora arrivare.
-L’acqua sembra fresca oggi, vero?
-Già. Sono proprio delle papere fortunate
quelle che vivono là dentro- disse Draco
atono.
-Cigni, Dray.
Sono cigni
-Ah, già. Alle papere non hanno ancora tirato il collo, è vero.
Harry lo guardò. Certo, Draco
non era esattamente il tipo più romantico del mondo, ma bastava il suono della
sua voce a farlo star bene.
-Ci sediamo un attimo?- chiese Harry facendo un cenno con la testa ad una panchina di
legno verniciato in verde scuro.
-Ok…
Rimasero per qualche minuto in silenzio,
poi Harry inspirò leggermente e prese la parola.
-Draco… tu lo sai che tengo molto a te, vero?
Draco annuì lentamente, le mani che tremavano in
modo impercettibile.
-Bè… io…- diavolo, ma perché non ci riusciva? -che ne dici se al prossimo campionato mondiale vengo con
te? Sai, per via del mio lavoro non ci riesco mai, e…
Draco divenne più o meno
violaceo, poi sbottò
-Ora basta! Insomma, che diavolo ti prende?
-Io… te l’ho appena…
-E non pensare che me la beva!
-Scusa, è solo che…
Draco si sentiva terribilmente irritato
-Adesso basta. Se non vuoi dirmi che
diavolo hai fa niente. Io però me ne vado
E fece per alzarsi. Ma
Harry lo bloccò.
-Aspetta. Io… siediti
Draco fece quanto gli era stato chiesto, e
stette in silenzio, in attesa.
-Ecco… Sai, c’è una cosa di cui volevo
parlarti, in effetti. Anche se più vado avanti e più… bè non so come spiegarmi… ho paura che tu, insomma… non la
prenda poi così… bene.
Il biondino lo fissò impassibile. Almeno
apparentemente. In realtà dentro di sé qualcosa si stava agitando
violentemente, e sentiva gli occhi bruciargli. Ma no,
non doveva cedere così… forse non…
-Sai- continuò Harry -Le cose cambiano nella vita… pure noi, anche se non
ce ne accorgiamo. Sono sette anni che stiamo insieme… sembra tanto a dirlo, ma
in realtà a me sembra ieri che ci siamo messi insieme…
Ma forse è giunto il momento di prendere una decisione definitiva-
Harry si alzò, mentre Draco
si sentiva sempre più spaventato. Stronzo, stronzo Harry!!!
Dopo sette anni come poteva mollarlo così, senza una ragione?! Che ci fosse un altro o… o un’altra? No… se ne sarebbe
accorto… forse… E se fosse stato semplicemente stanco di lui? Possibile che lui
non ci aveva fatto caso? Possibile che il suo amore non fosse più ricambiato,
che harry non stesse più bene così?
Il moretto si mise in ginocchio di fronte a
lui, e poi tutto d’un fiato gli chiese
-Draco, vorresti accettare di sposarmi?
Il biondo, che a quel punto era già pronto
ad inveire contro quello che tecnicamente, secondo il
suo contorto ragionamento, avrebbe dovuto essere già il suo ex-ragazzo, lo
guardò sbigottito
-Tu… io… cosa?
Harry arrossì leggermente.
-Sì, insomma… sempre che tu sia d’accordo…
beh, vuoi…
Draco si buttò letteralmente giù dalla panchina,
gettando le braccia al collo del moretto
-Ma certo che sono d’accordo! Certo che voglio!!! Stupido… perché hai tentennato così tanto?- gli
chiese con le lacrime calde che sgorgavano ormai copiose dai suoi occhi grigi
-Io… avevo paura che tu rifiutassi…
-Idiota! Come… come hai anche solo potuto
pensare una cosa del genere? Ti amo harry!!!
-Anch’io… scusami se ti ho fatto preoccupare…
-Sai, dal tuo discorso, ero
convinto che mi stessi lasciando. Io… non l’avrei sopportato…
Harry lo strinse forte a se, cingendogli la vita
con le braccia
-Allora non sono l’unico idiota fra noi
due.
-Invece sì! È tutta colpa tua, cretino!
-Ehi, ehi! Ora però basta con i
complimenti, eh? Ah, nel caso lo volessi… io ti avevo anche comprato un anello,
sai… è dal giorno del tuo compleanno che ce l’ho in
tasca, sperando di riuscire a dartelo…
Draco si staccò leggermente da lui, rimanendo
sempre in ginocchio sulla terra nuda, coperta solo di qualche sporadico filo
d’erba
-E quando hai intenzione
di farlo?- chiese al suo ragazzo asciugandosi le lacrime. Probabilmente era la prima volta che Harry lo vedeva piangere.
Harry frugò nella tasca, poi
gli porse una scatolina in velluto nero.
Draco l’aprì lentamente, quasi come se avesse
paura che fosse tutto un bellissimo sogno che poteva
svanire da un momento all’altro. Quando la vide rimase praticamente
senza parole.
-Oddio, harry… è… è bellissima! Io… non so cosa dire!
Harry sorrise felice
-Dimmi che mi sposi e che vivremo per
sempre felici e contenti- concluse, infilandogli la fedina al dito.
-Sì. Per sempre…-
-Harry…
-Eh?
-Ci verresti davvero con me, al prossimo
campionato?
-Ehm…
Note dell’autrice
Ciao a tutti! Ho modificato il testo per
renderlo leggibile… sì, in effetti mettere il testo fre “<” e “>” ha causato parecchi problemi con l’HTLM,
ragion per cui ho sostituito i trattini ^^’’’ Ringrazio quei poveri coraggiosi
che hanno tentato di leggerla comunque com’era prima e che l’hanno commentata
facendomi notare l’errore…
Un ringraziamento particolare a : Sumire; __ROBY__; Lalia (alla fine per far prima ho messo i
trattini, comunque grazie per il suggerimento!); Eirinya (ti ringrazio per averla letta in HTLM… ma
lasciatelo dire: sei una kamikaze!!! Comunque thanks,
spero che i tuoi occhi si sentano meglio…); Michelle Malfoy; mistica; Palanmelen e Kathlyne.
Un bax a tutti,
- Vahly -