Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Sacchan    08/06/2010    1 recensioni
E il fascino è il sentimento vago che ti infonde la visione del corpo morto di Gabriel: non hai rimorsi per aver ucciso tuo fratello, non sei triste e non ti senti neanche lontanamente in colpa. [ spoiler per la 5x19 , PoV Lucifer]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucifero
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Resti qualche istante lì, in piedi e immobile come una statua di marmo - l’unica differenza è che quel tuo contenitore sta cadendo a pezzi, perde brandelli di pelle ad ogni ora che passa, è imbrattato del proprio sangue e quello delle altre divinità uccise poco prima- con la spada stretta ancora tra le mani.
C’è qualcosa di profondamente affascinante nel modo in cui gli angeli muoiono: quel lasciare impressa sul terreno, o ovunque capiti, l’ombra di quelle che un tempo erano le loro ali ti sembra l’adornamento più bello per tutte le bellezze della terra.
E il fascino è il sentimento vago che ti infonde la visione del corpo morto di Gabriel: non hai rimorsi per aver ucciso tuo fratello, non sei triste e non ti senti neanche lontanamente in colpa.
Forse provi pietà per Gabriel, perché è stato così sciocco da sacrificare se stesso per una causa persa in partenza, perché ha preferito mettersi contro di te quando tu eri disposto a prenderti cura di lui, perché come uno sciocco ha combattuto sapendo benissimo di non avere possibilità di vincere.
Quando ti muovi, dopo un tempo che sembra infinitamente lungo, decidi che non è ancora tempo di andartene -infondo non c’è nessuno così stupido da disturbarti ancora-, ma pieghi le ginocchia abbassandoti, come se volessi avvicinarti il più possibile a Gabriel.
Non lo biasimi di certo per la sua scelta di allontanarsi dal Paradiso e lavarsi le mani di tutta questa faccenda: era una questione tra te e vostro Padre, neanche Michael avrebbe dovuto immischiarsi.
Gabriel non ha mai voluto prendere niente troppo sul serio, ha sempre eseguito gli ordini ma a modo suo: ha sempre fatto parte per sé. A quanto pare aveva ragione a curarsi solo della propria esistenza: nell’esatto momento in cui ha iniziato a pensare anche agli altri, è morto miseramente. Glielo dici, in enochiano, e dalla tua voce esce una nota di dolore inaspettata.
Ed è la consapevolezza dell’ironia che ti provoca dolore: come può vostro Padre permettere che basti così poco per uccidere un arcangelo? Come ha potuto mettervi uno contro l’altro?
Ti riaffiorano nella mente ricordi così antichi da perdersi nella notte dei tempi che ti lasciano sconcertato: credevi di averli persi e che non sarebbero mai più tornati, così come quei tempi antichi.
Sono ricordi di quella che potresti chiamare la tua infanzia, per quanto tu non sia mai stato un bambino, ma sempre un entità angelica. Eppure non hai sempre avuto tutte le tue capacità, così come non le avevano i tuoi fratelli: anche voi siete dovuti crescere.
Hai sempre avuto un debole per Gabriel: tu eri il più piccolo e lui non sembrava essere molto più grande di te, era quello che ti ha sempre capito: non come Michael che sembrava essere creato apposta per essere il tuo opposto.
Ricordi con una singolare concretezza la consistenza delle ali di Gabriel strette tra le tue mani quando, per puro capriccio, gliele tiravi per attirare la sua attenzione. Gabriel si girava sempre senza lamentarsi, senza dire neanche mezza parola sul modo in cui gli chiedevi attenzione, e ti ascoltava pazientemente. Passavate talmente tanto tempo insieme che l’uno sapeva tutto quello che l’altro aveva imparato, quasi per un processo di osmosi, finché tu non sei diventato più bravo di lui, che aveva già iniziato ad isolarsi da voi, e vi siete allontanati.
Sono ricordi più antichi della terra stessa e la tua mente non riesce a viverli come tali: per qualche arcana ragione ti intristiscono e commuovono come se fossero passati solo pochi anni.
La pietà provata fin da subito è arrivata a stringerti il cuore ed è alla ricerca del sollievo da quella sensazione così estranea da te che allunghi una mano verso il pavimento a toccare l’ombra delle ali di Gabriel. L’illusione di ritrovare la vecchia sensazione svanisce appena la tua mani sfiora il pavimento freddo senza trovare alcuna consistenza in quelle ali che sembrano fumo impresso a terra.
Ti rialzi con calma, come se il tuo ego non avesse vacillato per un istante per il ricordo di un tempo felice, tornando di nuovo a provare solo quel vago senso di pietà per la stupidità di Gabriel.
Tu non hai nulla da biasimarti: eri disposto a riprenderlo al tuo fianco, a tornare uniti come eravate un tempo, ma è lui che ha rifiutato

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Sacchan